AGE PLATFORM ITALIA COORDINAMENTO NAZIONALE DI AGE PLATFORM EUROPE   ADA, ANAP, ANCeSCAO, ANLA, ATDAL, 50&Più (Confcommercio), FIPAC-Confesercenti, Sindacato.

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AGE PLATFORM ITALIA COORDINAMENTO NAZIONALE DI AGE PLATFORM EUROPE   ADA, ANAP, ANCeSCAO, ANLA, ATDAL, 50&Più (Confcommercio), FIPAC-Confesercenti, Sindacato Nazionale Pensionati Confagricoltura, CNA Pensionati, Associazione Lavoro Over 40, Federanziani, Istituto per la qualità del vivere, UNITRE, FAP-Credito(federazione Ass. Pens. bancari), CIA Pensionati, Federazione pensionati Coldiretti, OVER50 (CONFEURO), FPA (ACLI), Anziani e non solo, SAPENS (orsa), Fondazione Sviluppo Europa, AMPECOMIT (bancari, esodati, precari), ENEA aps e-mail ageplatformitalia@Yahoo.itwww.age-platform.eu via Casal Bruciato, 15 00159 Roma, tel. e fax 06. 43599220 cell. 3391188074 “Spazio Europa, gestito dall’ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo e della Rappresentanza in Italia della Commissione europea”, “Spazio Europa, managet by the European Parliament information Office in Italy and the European Commission Representation in Italy”

SEMINARIO NAZIONALE Martedì 17 marzo 2015, ore 14-18 SEMINARIO NAZIONALE Martedì 17 marzo 2015, ore 14-18.30 Sala convegni, (piano terra), Spazio Europa, Via IV novembre 149 Roma EUROPA - ITALIA Povertà e reddito minimo vitale per le persone anziane. Quale proposta per l'Europa e per l'Italia

Presentazione del tema La povertà assoluta è assenza totale delle condizioni essenziali per vivere con dignità, autonomia, libertà, responsabilità. La povertà relativa è Assenza delle condizioni essenziali per vivere con dignità, autonomia, libertà, responsabilità, nel contesto sociale, economico, culturale di appartenenza. Le condizioni essenziali sono: La buona educazione: scuola primaria La buona salute: stile di vita salubre, prevenzione e cura L’abitare indipendente e adeguato (acqua, energia, riscaldamento) Inserimento familiare, sociale, culturale, ambientale Reddito adeguato per l’acquisto di beni e servizi essenziali: buona nutrizione, trasporti, comunicazione, ecc.

ISTAT: La povertà in Italia 1 Nel 2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila). Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone), quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20 mila). Tra il 2012 e il 2013, l'incidenza di povertà relativa tra le famiglie è stabile (dal 12,7 al 12,6%) in tutte le ripartizioni territoriali; la soglia di povertà relativa, pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti, è di circa 18 euro inferiore (-1,9%) al valore della soglia del 2012. L'incidenza di povertà assoluta è aumentata dal 6,8% al 7,9% (per effetto dell'aumento nel Mezzogiorno, dal 9,8 al 12,6%), coinvolgendo circa 303 mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in più rispetto all'anno precedente. La povertà assoluta aumenta tra le famiglie con tre (dal 6,6 all'8,3%), quattro (dall'8,3 all'11,8%) e cinque o più componenti (dal 17,2 al 22,1%). Peggiora la condizione delle coppie con figli: dal 5,9 al 7,5% se il figlio è uno solo, dal 7,8 al 10,9% se sono due e dal 16,2 al 21,3% se i figli sono tre o più, soprattutto se almeno un figlio è minore. Nel 2013, 1 milione 434 mila minori sono poveri in termini assoluti (erano 1 milione 58 mila nel 2012). L'incidenza della povertà assoluta cresce tra le famiglie con persona di riferimento con titolo di studio medio-basso (dal 9,3 all'11,1% se con licenza media inferiore, dal 10 al 12,1% se con al massimo la licenza elementare), operaia (dal 9,4 all'11,8%) o in cerca di occupazione (dal 23,6 al 28%); aumenta anche tra le coppie di anziani (dal 4 al 6,1%) e tra le famiglie con almeno due anziani (dal 5,1 al 7,4%): i poveri assoluti tra gli ultrasessantacinquenni sono 888 mila (erano 728 mila nel 2012).

ISTAT: La povertà in Italia 2 Peggiora la condizione delle coppie con figli: dal 5,9 al 7,5% se il figlio è uno solo, dal 7,8 al 10,9% se sono due e dal 16,2 al 21,3% se i figli sono tre o più, soprattutto se almeno un figlio è minore. Nel 2013, 1 milione 434 mila minori sono poveri in termini assoluti (erano 1 milione 58 mila nel 2012). L'incidenza della povertà assoluta cresce tra le famiglie con persona di riferimento con titolo di studio medio-basso (dal 9,3 all'11,1% se con licenza media inferiore, dal 10 al 12,1% se con al massimo la licenza elementare), operaia (dal 9,4 all'11,8%) o in cerca di occupazione (dal 23,6 al 28%); aumenta anche tra le coppie di anziani (dal 4 al 6,1%) e tra le famiglie con almeno due anziani (dal 5,1 al 7,4%): i poveri assoluti tra gli ultrasessantacinquenni sono 888 mila (erano 728 mila nel 2012).

La povertà in Italia

Siamo poco solidali in Europa….

ISTAT: La povertà in Italia 3 Nel Mezzogiorno, all'aumento dell'incidenza della povertà assoluta (circa 725 mila poveri in più, arrivando a 3 milioni 72 mila persone), si accompagna un aumento dell'intensità della povertà relativa, dal 21,4 al 23,5%. Le dinamiche della povertà relativa confermano alcuni dei peggioramenti osservati per la povertà assoluta: peggiora la condizione delle famiglie con quattro (dal 18,1 al 21,7%) e cinque o più componenti (dal 30,2 al 34,6%), in particolare quella delle coppie con due figli (dal 17,4 al 20,4%), soprattutto se minori (dal 20,1 al 23,1%). Ai suddetti peggioramenti, in termini di povertà relativa si contrappone il miglioramento della condizione dei single non anziani nel Nord (l'incidenza passa dal 2,6 all'1,1%, in particolare se con meno di 35 anni), seppur a seguito del ritorno nella famiglia di origine o della mancata formazione di una nuova famiglia da parte dei giovani in condizioni economiche meno buone. Nel Mezzogiorno, invece, migliora la condizione delle coppie con un solo figlio (dal 31,3 al 26,9%), con a capo un dirigente o un impiegato (dal 16,4 al 13,6%), che tuttavia rimangono su livelli di incidenza superiori a quelli osservati nel 2011.

Reddito minimo adeguato: Soglia di povertà: laddove il reddito è al di sotto del 60% del reddito medio delle persone in un determinato contesto economico, sociale, culturale Reddito minimo: reddito tale da consentire di non scendere sotto la soglia di povertà Le forme di reddito: Salario / retribuzione da lavoro /indennità di disoccupazione / salario minimo /…. Rendite…. Pensione: sistema obbligatorio, integrativo, privato Assegno di assistenza: permanente, transitorio, ecc.

Piattaforma europea contro la povertà e l'emarginazione 1 Definizione La piattaforma europea contro la povertà e l'emarginazione è una delle sette iniziative prioritarie della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e solidale. Si propone di aiutare i paesi dell'UE a centrare l'obiettivo di far uscire 20 milioni di persone dalla povertà e dall'emarginazione. La piattaforma è stata inaugurata nel 2010 e resterà operativa fino al 2020.

Piattaforma europea contro la povertà e l’emarginazione 2 . Settori d'intervento: il mercato del lavoro, il reddito minimo, l'assistenza sanitaria, l'istruzione, gli alloggi e l'accesso a conti bancari di base. Un migliore uso dei fondi europei per sostenere l'integrazione. La Commissione propone che il 20% delle risorse del Fondo sociale europeo venga destinato alla lotta contro la povertà e l'emarginazione. Un'accurata verifica di quali innovazioni funzionano nel campo della politica sociale, prima di prevederne una più ampia attuazione. Questi interventi strategici sono in linea con il pacchetto di investimenti in campo sociale. Interventi prioritari Controllare le riforme economiche e strutturali dei paesi europei nell'ambito del semestre europeo Tutti i paesi dell'UE hanno tradotto gli obiettivi della strategia Europa 2020 in obiettivi nazionali e politiche orientate alla crescita. Questi sforzi individuali vanno coordinati per ottenere l'impatto desiderato sulla crescita e una maggiora coesione

Reddito minimo: un piano del Governo Italiano contro la povertà l’Italia, con Grecia e Ungheria, non ha una misura del genere I motivi sono arcinoti: il lavoro nero e i tanti, troppi finti poveri che si nascondono al fisco. Ma i 'furbetti' non possono diventare l’alibi per non dare risorse anche a chi ne avrebbe diritto il progetto sarà presentato entro giugno con un evento pubblico L’obiettivo dell’esecutivo è quello di agire sulla povertà assoluta, sui nullatenenti, e non anche su chi non arriva alla soglia di povertà relativa. Si tratta di circa 6 milioni di persone il Sia, Sostegno per l’inclusione attiva, sistema sperimentato in 12 città italiane e che nel 2015 dovrebbe estendersi (ma l’iter è estremamente lento e ancora incompiuto) all’intero Meridione la strada è correggere questa esperienza (semplificandola) e portarla a tutto il Paese mettendoci sopra 1,5 miliardi di Euro per arrivare almeno alle situazioni di miseria estrema La richiesta del 'reddito minimo d’inclusione' dovrebbe avvenire presso i servizi sociali del Comune o comunque ad uno sportello della rete assistenziale; la verifica dei requisiti dovrebbe essere svolta in pochi giorni e all’erogazione della social card si affiancherebbe un progetto personale, una «presa in carico» della famiglia che comprenda anche alcuni servizi gestiti dal pubblico o dal terzo settore. Ad esempio le cure essenziali per un anziano convivente o il sostegno per l’istruzione ai figli. 

European Minimum Income Network ETA principali raccomandazioni ai decisori politici: Nel definire il livello adeguato di un reddito minimo di vecchiaia occorre fare riferimento con cautela alla soglia di povertà relativa : questa misura fornisce informazioni sulla distribuzione del reddito all'interno della società, ma non affronta la questione della necessità che i diversi gruppi di popolazione o le persone più vulnerabili possano avere ; Sviluppare budget di riferimento per un reddito di vecchiaia adeguata con panieri di beni e servizi adeguati a specifici sottogruppi: popolazione 65+ per sesso e per diversi livelli (65- 75, 75-85 e oltre 85 anni) per rilevare l'evoluzione delle esigenze degli anziani relative alle diverse età, ad esempio, un aumento dei costi di assistenza a lungo termine per i più anziani; Nello sviluppo di budget di riferimento per le persone anziane, occorre tener conto degli aspetti non monetari, come l'accesso ai servizi sanitari di qualità e di assistenza a lungo termine, l'istruzione e la formazione permanente, un alloggio decente, tempo libero e attività sociali o di partecipazione civica, al fine di mostrare come l'autonomia e le competenze individuali possono essere rafforzate.

Le possibili proposte di Age Italia Gli obiettivi strategici sono: 1. Il riconoscimento del diritto delle persone che vivono in condizione di povertà e di esclusione sociale a condurre una vita dignitosa e a svolgere un ruolo attivo nella società; 2. la responsabilità condivisa e la partecipazione nella realizzazione delle politiche di inclusione sociale attraverso l’impegno di tutti, soggetti pubblici e privati, nelle azioni di contrasto alla povertà ed all’emarginazione; 3. Il rafforzamento dei fattori di coesione sociale, attraverso la sensibilizzazione della collettività rispetto ai vantaggi derivanti dalla riduzione delle situazioni di povertà ed esclusione sociale.

Gli strumenti Interventi assoluti o ad integrazione del reddito fino al minimo vitale per azzerare la povertà assoluta per singole persone, famiglie con figli a carico, con possibile piano di inserimento Recupero del 100% del potere d’acquisto delle pensioni sulla base della perdita annua per le pensioni fino a 2.000 euro, del 75% fino ai 2.500 euro, del 50% fino ai 3.000 euro del 25% fino ai 3.500 euro, dello 0% sopra i 3.500 euro. Salario di inserimento e di mobilità per reinserimento lavorativo con percorso condiviso fino ad un massimo di 12 mesi