Economia della conoscenza. Argomenti: Economia della Conoscenza Economia dell’apprendimento- Società dell’informazione.

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Economia della conoscenza

Argomenti: Economia della Conoscenza Economia dell’apprendimento- Società dell’informazione

Un intreccio di diversi processi estesi globalmente GLOBALIZZAZIONE

Tra gli esperti non c’è accordo preciso su: sul significato della globalizzazione sulla sua datazione sul segno positivo o negativo dei suoi effetti.

Globalizzazione delle comunicazioni globalizzazione della possibilità di “trasmettere” messaggi da un centro globalizzazione della possibilità di “scambiare” messaggi e interagire in rete

Globalizzazione delle relazioni economiche e finanziarie -internazionalizzazione del commercio -integrazione internazionale dei processi produttivi - network interorganizzativi -esternalizzazione della produzione -delocalizzazione della produzione -attrazione di forza lavoro internazionale

- Globalizzazione del potere di org.internazionali - Globalizzazione dei traffici (anche illegali) di persone idee prodotti - Globalizzazione di segmenti di utenza simili per bisogni e espressioni culturali - Globalizzazione dei rischi globali - Globalizzazione dell’interdipendenza dei paesi gli uni dagli altri - Globalizzazione delle mobilitazioni e delle reti dal basso - Globalizzazione del cambiamento continuo - Globalizzazione del senso di incertezza

ECONOMIA DELLA CONOSCENZA

Knowledge based Economy OECD, 1996a, Employment and Growth in the Knowledge Economy, Paris. OECD, 1996b, The Knowledge Based Economy, Paris. OECD, 1999a, The Knowledge Based Economy: A Set of Facts and Figures, Paris. OECD, 1999b, Science, Technology and Industry Scoreboard 1999: Benchmarking Knowledge Based Economies, Paris. E. Rullani, 2004, L’economia della conoscenza. Creatività e valore nel capitalismo delle reti, Carocci, Roma

Adottato nel corso degli anni Novanta da attori sovranazionali per coordinarsi su investimenti congiunti (OCSE, UE, Banca Mondiale) E’ vista svilupparsi in seguito all’incrociarsi di due tendenze, una breve periodo, l’altra di lungo periodo

-Irruzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) -Affermazione di nuovi modelli organizzativi che sfruttano in modo adeguato le opportunità offerte dalle ICT. - Crescita di nuovi settori produttivi basati sulle ICT Tendenza di BREVE periodo

-Espansione del lavoro attorno ad attività legate alla conoscenza -Conoscenza vista come fattore più importante per la produttività e la crescita economica Tendenza di LUNGO periodo

-sostegni alla ricerca e allo sviluppo -sostegni all’ innovazione tecnologica -sostegni all’educazione e “formazione permanente” del capitale umano Investimenti caratteristici

EU "the most competitive and dynamic knowledge-driven economy by 2010” Agenda Lisbona, 2000 “Investment in HR is a prerequisite for the promotion of european competitiveness, high rates in growth and employment and moving to a knowledge based economy” Brusselles Council, 2003 UE e la retorica dell’economia della conoscenza

ECONOMIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIETA’ DELL’INFORMAZIONE

“The Learning Economy concept signals that the most important change is not the more intensive use of knowledge in the economy, but rather that knowledge becomes obsolete more rapidly than before; therefore it is imperative that firms engage in organizational learning and that workers constantly attain new competencies”. (Lundvall B.A., 1997, The Globalising Learning Economy: Implications for Innovation Policy, OCSE, Paris) Tematizzazione di un cambiamento continuo Nuova attenzione al potenziamento della produzione e circolazione di conoscenze all’interno delle organizzazioni

-Rischio di obsolescenza delle conoscenze di soggetti e imprese -Rischio dell’allargamento del LEARNING DIVIDE per soggetti e imprese -Necessità di sviluppare capacità organizzative per adattamento al cambiamento continuo e per la sua anticipazione -Centralità della capacità organizzativa di innovare, contestualizzare e rielaborare le conoscenze importate sotto forma di tecnologie, procedure, saperi incorporati

L’obsolescenza di conoscenze e prodotti Una caratteristica della società post-industriale Offerta supera la domanda Sovraccarico informativo Concorrenza sulla capacità di sviluppo di nuovi prodotti-servizi Concorrenza sul valore culturale- simbolico-relazionale dei prodotti-servizi Innovazione continua in molteplici ambiti della vita quotidiana

L’obsolescenza di conoscenze e prodotti Fattori di continua accelerazione dell’obsolescenza Sull’offerta: Ricerca e sviluppo su processi organizzativi e tecnologie che consentano di essere più rapidi della concorrenza. Sulla domanda: crescita di settori produttivi specializzati nello stimolare l’attenzione del pubblico sul cambiamento e sulle nuove tendenze Possibilità tecnica di mutamenti a carattere decentrato e globale

Capacità critiche: Flessibilità e apprendimento Rispetto alla mutevolezza dei fattori che influenzano il mercato per le organizzazioni diviene cruciale la rapidità di risposta e azione

Capacità critiche: Flessibilità e apprendimento - Rilevazione di informazioni sulla domanda -Rilevazione di informazione sugli orientamenti e le scelte dei concorrenti -Progettazione delle nuove strategie e dei nuovi prodotti -Rilevazione degli alleati e delle partnership possibili -Apprendimento dei processi organizzativi per realizzare la strategia: rilevazioni di errori lungo il processo e elaborazione di soluzioni - Promozione dell’utilità dei prodotti-servizi nella molteplicità di proposte concorrenti Aumento dell’importanza di attività conoscitive

Nelle fasi normali di produzione ed utilizzo sorgono problemi ed esperienze non pianificate che generano apprendimento La possibilità di sperimentare soluzioni in corso d’opera varia a seconda della tollerabilità dei rischi organizzativi La capacità di apprendere, di valorizzare le intuizioni in corso d’opera diviene un fattore di successo per gli individui e le organizzazioni Necessità di potenziare l’apprendimento situato e di sviluppare reti flessibili Capacità critiche: Flessibilità e apprendimento

-Aumento percentuale di lavoro autonomo, per progetti, del lavoro a tempo determinato - Responsabilizzazione rispetto alla capacità di “auto-programmazione” dello sviluppo professionale - Politiche di sostegno all’ “apprendimento permanente” (informale, non formale, situato) Flessibilità e imprenditorialità della forza lavoro