Sociologia dei processi dell’integrazione europea PARTE POLITICO ISTITUZIONALE – GOVERNANCE E POLITICHE DELL’UE
L’integrazione europea Il processo di integrazione: bicicletta o triciclo? Pro: Confini: Nuovi paesi membri; ambiti policy: esteri, difesa; adozione di numero di provvedimenti: 20 volte maggiore al 1957 Contro: euroscettici (eurobarometro), stop trattato costituzionale E’ l’Europa il nostro futuro comune? Identità e cittadinanza europea. La UE è ciò che fa? Governance europea
Come funziona la UE? Per poter studiare UE in modo comparato ad altri sistemi politici occorre comparare oggetti di studio che appartengono a stessa categoria, per lo meno rispetto alle dimensioni di analisi. L’UE può essere comparata a sistemi politici degli stati nazione rispetto ad alcune dimensioni: 1) forma di governo 2) distribuzione territoriale del potere 3) potere giudiziario 4) rappresentanza interessi organizzati 5) rappresentanza politica 6) amministrazione
Forme di governo UE Particolarità: esecutivo “duale”: Commissione europea + Consiglio (europeo e consiglio dell’Unione europea): - Consiglio: obiettivi di lungo periodo, delega alla commissione nella creazione e modifica dei trattati, interviene nella fase discendente tramite comitati di regolazione - Commissione: propone idee e soluzioni politiche, inizia processo legislativo comunitario, rappresenta UE nei negoziati commerciali, gestisce bilancio, regola alcuni campi politica pubblica (es concorrenza), controlla implementazione delle norme comunitarie da parte stati membri Funzione di governo: - Obiettivi di lungo p (consiglio europeo) - Implementazione politiche pubbliche comunitarie (consiglio unione europea + commissione) tramite Direzioni generali (DG) e Comitati di regolazione Organizzazione istituzionale: è un sistema a fusione (legittimazione unica: esecutivo si forma entro legislativo e ne è dipendente da rapporto fiduciario: es sistemi parlamentari (Italia) ) o separazione (legittimazione indipendente es governi presidenziali) tra poteri? Rapporto tra legislativo e esecutivo europeo non è nè sistema fusione nè separazione istituzionale pura: sembra più separazione perché commissione consiglio e parlamento hanno legittimazione separate ma consiglio si pone a metà strada tra altri due e voto del presidente della commissione e commissari nel parlamento europeo (dal 1992: trattato maastricht) fa apparire elementi fusione tra legisl e esecutivo
Potere giudiziario Corte di giustizia europea (CGE) ha giurisdizione in 3 aree principali a) procedure di infrazione: distorta o mancata applicazione diritto comunitario (processo avviato da commissione: precontenzioso) b) controllo legalità atti legislativi ed esecutivi della UE (ricorsi di annullamento atti comunitari) c) pronunce pregiudiziali (giudici nazionali possono chiedere pronuncia preventiva): è una fonte gerarchicamente sovraordinata?
Distribuzione territoriale del potere Federalismo Fonti normative e principio sussidiarietà Federalismo cooperativo: centro: produzione norme; periferia: implementazione Manca federalismo fiscale, sistema di rappresentanza politica degli interessi, divisione costituzionale sovranità
Rappresentanza interessi organizzati Assenza sistema partitico forte: modello pluralistico di gruppi di pressione Istituzionalizzazione lobby Non nel campo della dimensione sociale dell’UE (dialogo sociale)
Rappresentanza interessi diffusi Trattato di Roma: Assemblea generale parlamentari nazionali (solo bilancio) Oggi co-decisione, il PE è co-legislatore insieme al Consiglio nell’approvare proposte Commissione Problemi PE: dinamiche gruppi parlamentari, scarsa partecipazione elettorale e assenza competizione elettorale europea, no agende rivali nel PE, principio unanimità Debolezza del sistema politico europeo (es nomina commissari europei) ed effetti su governance processi (quale legittimazione) in periodo espansione competenze
L’amministrazione Esiste una eurocrazia? Commissione promuove rete europea di esperti nazionali Ruolo di promozione delle proposte comunitarie e persuasione interlocutori entro reti di policy orizzontali più che su sistema verticale di azione amministrativa basato su gerarchia, comando e controllo
Evoluzione della struttura istituzionale UE Dal trattato CEE di Roma (1957) a Atto unico europeo (1986) immobilità, poi forte evoluzione Come nascono i Trattati: unanimità Governi; su principi e pratiche politiche che spesso si affermano al di fuori dei trattati, stabilisce chi come e cosa devono essere prese decisioni UE Crescita ruolo e poteri PE, sempre più co-legislatore. Nomina presidente Commissione. Anche se scarsa legittimazione Politicizzazione crescente: della Commissione (tramite esecutivi nazionali) e nel crescente ruolo Consiglio europeo (capi di governo) che oggi domina tutte le scelte politiche europee
Mutamento del policy making Il processo di integrazione nasce come integrazione negativa Fino all’Atto unico europeo la CEE era solo regolazione economica (esclusa PAC) tramite armonizzazione delle norme nazionali con norme europee (limite dell’unanimità del Consiglio) UE post Maastricht ha iniziato a produrre integrazione positiva: ruolo attivo nuove politiche pubbliche e una “politica” europea: ruolo crescente UE con scarsità risorse economiche e amministrative e problema conciliare accentramento con rispetto specificità nazionali. Come risolvere il problema di regolazione? nel settore UEM risolto con struttura autonoma (BCE e sistema banche centrali nazionali) isola governo moneta unica da pressioni governi nazionali. Ma non estendibile ad altri settori Le agenzie europee per applicazione regolamenti; le reti transnazionali di regolatori nazionali
conclusioni Istituzionalizzazione da CE a UE Costituzionalizzazione dei trattati Politicizzazione UE
Breve storia dell’UE (I) UE oggi: - Unione europea (Maastricht 1992) - 27 paesi (dal 2007) - mercato comune - euro (16) - unione doganale (già 1957 ma completata con Schengen) - PAC - politica commerciale comune - politica pesca comune
Breve storia dell’UE (II) Le tappe fondamentali: - dichiarazione di Schuman (1950) esprime volontà di un Europa unita da parte 6 paesi (Ger, Fr, It, Be, Ola, Lux) che anno dopo a Parigi istituiscono CECA - Nasce Comunità economica europea (1957, Roma) - unione doganale (1968) - prime elezioni dirette Parlamento europeo (1979) -1985 Accordi di Schengen per Fr, Belg, Lux, Germ, Sp e Port. Aderiranno: It e Austr (1997), Gr, Dk, Fin, Isl, Norv (2000), poi nel 2007 molti dei nuovi entrati. Oggi spazio schengen 28 paesi - Atto unico europeo (1986) da parte 12 paesi membri: i 6 iniziali e 6 nel frattempo aderito alla CEE: Irl, UK e DK (1973); Grec (1981), Sp e port (1986) - 1992: firma trattato Maastricht che istituisce UE dal 1993: 12 paesi fondatori - 1995 UE a 15 (Austr, Svez, Finl)
Breve storia dell’UE (II) Le tappe fondamentali (II): - Trattato di Amsterdam (1997) da parte 15 stati membri - 1 gennaio 1999: euro (in 11 paesi) - 2001, Dichiarazione Laeken per creazione Convenzione europea - 2003 primo intervento di politica di difesa (contingente pacificazione in Bosnia) - 2004: entrano Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Rep Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Malta, Cipro - 2004 Roma: firma trattato adozione Costituzione per l’Europa - 2007 ingresso Bulgaria, Romania (euro in Slovenia) - 2007 accordo su Trattato riforma che sostituisce Costituzione europea; firma trattato Lisbona - 2009 16 paesi zona euro (con Cipro Malta e Slovacchia)
Trattato di Roma 1957 Nasce la Comunità economica europea 6 paesi (it, fr, be, lux, ol, germ) Cosa prevede trattato. Linee guida su: - eliminazione dazi doganali + tariffa doganale estera comune. Un mercato comune basato su libera circolazione di: persone, servizi, merci, capitali - politiche comuni agricoltura (PAC), commerciale e trasporti - fondo sociale europeo - banca europea investimenti - cooperazione tra stati membri
Atto unico europeo 1986 È il trattato (poi modificato con Maastrich) che ha emendato il trattato di roma del 1957 e che prevede: - completamento costruzione mercato interno e rilancio integrazione economica (ruolo Commissione) - avvio Unione politica - rafforzamento PE che ha autorità legislativa anche per casi di cooperazione - voto a maggioranza qualificata nelle materie sul mercato unico all’interno del consiglio dell’UE
Trattato Maastricht 1992 Nasce UE, 12 paesi membri 3 pilastri: - Comunità europee: mercato comune, UEM dal 1999, sviluppo questioni sociali e dialogo sociale; (opting out britannico) - Politica estera e sicurezza comune (PESC): unanimità su decisioni strategiche - Cooperazione giudiziaria e di polizia: uno spazio europeo di giustizia e collaborazione contro criminalità Cresce ruolo istituzioni UE: Commissione su UEM e PESC, Consiglio su linee programmazione, PE in tutte le aree di policy soggette a codecisione e nella nomina Commissione; CGE potere sanzionare stati membri
Trattato di Amsterdam 1997 Rafforzamento unione politica; riordino vari trattati in vista allargamento cooperazione polizia e giudiziaria; e rafforzamento PESC (ruolo Consiglio europeo) Avvio definitivo UEM con BCE e SEBC accorpamento degli accordi di Schengen (cooperazione rafforzata e eliminazione frontiere) nel primo pilastro Inserimento “Accordo sociale” e dell’occupazione nel primo pilastro (ruolo Consiglio europeo su lotta a disocc) Nascita OMC (o MAC); rafforzamento ruolo presidente Commissione, cui nomina approvata da PE
Trattato di Nizza 2001 Ragioni: estensione UE a est, revisione istituzioni; parziale fallimento (adottate solo poche decisioni rispetto finalità poste nel Consiglio europeo di qualche mese prima) Nuova ponderazione voti Consiglio e modifica Commissione Estensione codecisione PE (40% materie) e modifica numero parlamentari Estensione voto a maggioranza qualificata su altre materie nel Consiglio dell’UE Carta dei diritti fondamentali (nel CE di Nizza ma non nel trattato) e creazione Europa economico e sociale (strategia di Lisbona, coordinamento soft) Rafforzamento presidente Commissione che può licenziare singoli Commissari DICHIARAZIONE LAEKEN 2001: allargamento UE e Convenzione per le riforme (Giscard d’Estaing/Amato): Costituzione europea (roma 2004)? no francese e olandese 2005
Trattato di Lisbona 2007 Completamento riforme istituzionali avviate a Nizza e fermate dalla bocciatura della Costituzione europea nel 2005 Pieni poteri giuridici alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE; personalità giuridica UE Rafforzamento PESC con nomina Alto rappresentante Codecisione settore giustizia e affari interni Modifica nomina Commissione e Presidente Consiglio (2 anni e mezzo rinnovabili) che rappresenta esternamente UE; confermata presidenza semestrale Consiglio UE; 750 parlamentari PE
Genesi del MAC Integrazione negativa e rischi di dumping sociale: necessità regolazione sociale Libertà circolazione e concorrenza e terzo pilastro pensionistico: riduzione dello spazio di azione dei singoli WS Mentre l’integrazione negativa trova fondamento in vari Trattati ed è promossa da Commissione e CGE, integrazione positiva ha bisogno di accordo dei governi nazionali Vincolo politico dei WS nazionali e difficoltà WS europeo Metà anni 90: bocciature Maastricht in DK e svalutazione lira e sterlina (92) prime insicurezze su EU e integrazione economica: necessità dimensione sociale. Titolo sull’occupazione Trattato Amsterdam Spinta governi progressisti su titolo occupazione e processo inclusione sociale
Cosa è il MAC Consiglio europeo Lisbona 2000: economia basata su conoscenza più competitiva. Ogni anno un consiglio europeo dedicato a “Strategia di Lisbona”. MAC strumento per attuarla tramite conciliazione coesione sociale e competitività Obiettivi e indicatori comuni, piani nazionali di azione, peer review, valutazione congiunta Non vincolante: soft law. Ragione parziale fallimento Ambiti applicazione: occupazione (previsto espressamente) e protezione sociale Vantaggi: scambio info e best practices, apprendimento reciproco e no concorrenza sociale, né intaccata sovranità nazionale
Processo di inclusione e modello sociale europeo Raccomandazioni 441 e 442/92; art 137 Trattato Amsterdam Consiglio europeo Nizza 2000: obiettivi comuni lotta povertà e esclusione sociale NAP 2001 e 2005. Relazione congiunta Obiettivi generali (2006) per settori povertà, pensioni, sanità: promuovere coesione sociale e pari opportunità tramite WS finanziariamente sostenibili; crescita economica con posti di lavoro i qualità e numerosi; buona governance WS tramite trasparenza e valutazione politiche