IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE DEL MERCATO DELLA DIFESA EUROPEO Michele Nones Direttore Area Sicurezza e Difesa Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale Università “La Sapienza” Roma, 16 ottobre 2013
1. Il nuovo scenario per la Difesa italiana minaccia asimmetrica tempistica, provenienza, modalità, durata inserimento in iniziative collettive, interoperabilità con strumenti militari avanzati, sostenibilità nel tempo, protezione del personale, limitazione danni collaterali, comprehensive approach dimensioni e tempistica NECESSITÀ DI UNA MAGGIORE INTEGRAZIONE EUROPEA PER GARANTIRE LE CAPACITÀ DI SICUREZZA E DIFESA EUROPEE E LE CONNESSE CAPACITÀ TECNOLOGICHE E INDUSTRIALI interdipendenza condivisione sovranità insegnamenti delle missioni internazionali CONTENIMENTO DELLE SPESE NELL’AMBITO DELLA RIDUZIONE DEL PERSONALE
2. Il crescente divario tra Europa e Stati Uniti (2/1) spese militari 2010 UE USA Fonte: elaborazione IAI su dati EDA, EU-US Defence Expenditure, 12-1-2012
2. Il crescente divario tra Europa e Stati Uniti (2/2) INVESTIMENTI 2006-2010 (in miliardi €) Fonte: elaborazione IAI su dati EDA, EU-US Defence Expenditure, 12-1-2012
2. Il crescente divario tra Europa e Stati Uniti (2/3) R&D 2006-2010 (in miliardi €) Fonte: elaborazione IAI su dati EDA, EU-US Defence Expenditure, 12-1-2012
integrazione del mercato europeo della difesa 3. Il mercato europeo della difesa e la crisi economica e finanziaria (3/1) le tendenze in atto integrazione del mercato europeo della difesa INTERNAZIONALIZZAZIONE E CONCENTRAZIONE DELL’ INDUSTRIA DELLA DIFESA internazionalizzazione della supply chain export verso i paesi terzi non europei
le conseguenze della mancata governance europea 3. Il mercato europeo della difesa e la crisi economica e finanziaria (3/2) le conseguenze della mancata governance europea del processo in corso REGOLAMENTAZIONE EUROPEA ANCORA POCO SVILUPPATA ED APPLICATA, DOMANDA FRAMMENTATA, OFFERTA TENDENZIALMENTE PIÙ INTEGRATA squilibrio del mercato MAGGIORE INTERDIPENDENZA EUROPEA E PERDITA IDENTITÀ NAZIONALE DELLE IMPRESE rischi per la Security of Supply (assenza o sola dimensione nazionale dei sistemi di controllo delle attività strategiche) TRASFERIMENTI TECNOLOGICI LEGATI ALL’EXPORT rischi per l’EDTIB (mancanza di una politica esportativa comune)
4. Il dibattito in Europa consiglio europeo dei capi di stato e Per la prima volta la difesa fra i temi del Consiglio Europeo dei Capi di Stato e di Governo consiglio europeo dei capi di stato e di governo dicembre 2013 Proposte da Commissione Europea, EDA, SEAE su: efficacia, visibilità e impatto della CSDP; disponibilità delle capacità di difesa; rafforzamento dell’industria della difesa Una sfida rischiosa
5. Le opzioni post Consiglio Europeo Fallimento successo riduzione in ordine sparso e “pantografico” delle capacità europee riduzione coordinata e aumento dell’interdipendenza
6. Un programma europeo per la sicurezza e difesa (1/2) È NECESSARIO UN PIANO DI INVESTIMENTI EUROPEI PER LA SICUREZZA E DIFESA PER RAFFORZARE LE CAPACITÀ EUROPEE DI DIFESA E QUELLE TECNOLOGICHE E INDUSTRIALI: Coprire i principali segmenti della difesa (più paesi e più imprese) Comprendere prodotti con applicazioni duali (ragioni giuridiche e politiche) Essere cofinanziato dall’UE per ridurne i costi (reso possibile da coinvolgimento tecnologie e/o applicazioni duali) Essere basato su accordo fra Commissione, EDA e Comitato Militare UE per assicurarne il carattere “europeo” sul piano tecnologico, industriale, militare e duale Coinvolgere i paesi “willing and able” Abbandonare il principio cost-sharing/work-sharing a favore di meccanismi che favoriscano la competitività Incentivare gli Stati Membri escludendo questi acquisti, per lo meno parzialmente, dai vincoli finanziari europei 10/11, IAI 10-2013
6. Un programma europeo per la sicurezza e difesa (2/2) È NECESSARIO UN ACCORDO EUROPEO: Autorizzare l’utilizzo dei risparmi sulle spese militari nazionali per programmi di ricerca e tecnologia e per l’acquisizione di nuovi mezzi “europei” Rinunciare da parte dei paesi alle royalties/levies ottenute dai contratti di esportazione per investirli nell’aggiornamento degli stessi prodotti o nell’avvio di nuovi programmi “europei” che coinvolgano le stesse imprese 11/11, IAI 10-2013