Logica 13-14 F. orilia. Lezz. 12-13 Lunedì 4 Novembre 2013.

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Transcript della presentazione:

Logica F. orilia

Lezz Lunedì 4 Novembre 2013

NB: Conferenza di E. Boccardi su presentismo e teoria della relatività, mercoledì 6 Nov. ore 17, aula A

Esempio 3 Dopi i 2 esempi della scorsa lezione, discutiamo un terzo esempio di forma argomentativa esaminata col metodo delle tavole di verità 3.18, p. 74: forma VALIDA

Decidibilità della log. prop. Le tavole di verità forniscono un criterio rigoroso e completo per determinare la validità o invalidità delle forme argomentative della logica proposizionale, così come per determinare la tautologicità, la contingenza vero- funzionale o l’inconsistenza di singole fbf. Esse costituiscono pertanto un vero e proprio algoritmo, cioè un test determinabile con precisione, eseguibile da un computer, e tale da fornire sempre un responso in un numero finito di operazioni finite. Quando esiste un algoritmo in grado di stabilire se le forme argomentative esprimibili in un sistema formale siano valide o no, il sistema in questione è detto decidibile. Le tavole di verità, in tal modo, garantiscono la decidibilità della logica proposizionale.

Alberi di refutazione Forniscono un altro algoritmo, più rapido. E' un metodo basato sul "ragionamento per assurdo": neghiamo la conclusione e verifichiamo se in tutti le situazioni possibili emerge una contraddizione. Per fare questa verifica cerchiamo esaustivamente tutte le situazioni (tutti i modi) in cui premesse + conclusione negata possono essere vere, scomponendo (mediante regole) le formule complesse fino ad arrivare a lettere enunciative e lettere enunciative negate

Ricerca di tutte le situazioni: esempio Consideriamo: (P & Q), (P v  Q) ci sono due situazioni (identificate attraverso lettere enunciative e lettere enunciative negate) (1) sono veri sia "P" che "Q" ed è vero " P" (2) sono veri sia "P" che "Q" ed è vero "  Q" (IMPOSSIBILE!) (NB: A rigore ci vogliono le virgolette, ma spesso le evitiamo per brevità) Procedendo in questo modo costruiamo un albero rovesciato. Quando ci sono due opzioni, costruiamo due rami distinti

Proviamo... Illustriamo il metodo con un esempio. Seguiremo delle regole meccaniche riassunte nella tavola 3.2 a p. 90. NB: E' opportuno numerare tutte le righe che via via si vanno aggiungendo. NON lo faremo in questo primo esempio.

Esercizio risolto 3.25 Costruire un albero di refutazione per stabilire se la forma seguente è valida: P  Q, P   Q |–  P

Cominciamo formando una lista composta dalle premesse e dalla negazione della conclusione: P  Q P  Q  P La formula ‘  P’ è equivalente alla più semplice ‘  P’, di conseguenza possiamo segnarla e scrivere ‘  P’ in fondo alla lista. Poi segniamo ‘P  Q’ ed evidenziamo le sue possibilità di verità tracciando due rami: Soluzione (1 di 3) Continua nella pagina seguente

Il cammino di sinistra contiene sia ‘P’ che ‘  P’, quindi lo chiudiamo con una ‘X’. Quello di destra, invece, resta aperto. Lo estendiamo con due rami, corrispondenti alle situazioni in cui ‘P  Q’ (che non avevamo ancora segnato) può essere vera: Soluzione (2 di 3) Continua nella pagina seguente

A questo punto notiamo che entrambi i cammini così ottenuti contengono formule fra loro inconsistenti: il primo contiene ‘P’ e ‘  P’; il secondo ‘Q’ e ‘  Q’. Questo vuol dire che possiamo chiudere anche questi due cammini con una ‘X’: Soluzione (3 di 3) Questo è l’albero completo. Dal momento che il tentativo di refutazione fallisce lungo tutti i cammini, la forma argomentativa originale è valida.

Il metodo degli alberi di refutazione (i) Per verificare la validità di una forma argomentativa mediante gli alberi di refutazione, si comincia formando una lista composta dalle sue premesse e dalla negazione della sua conclusione. Si procede, scomponendo ogni fbf della lista mediate regole precise, sino a ottenere soltanto lettere enunciative o negazioni di lettere enunciative.

Il metodo degli alberi di refutazione (ii) Se si trova qualche assegnazione di un valore di verità alle lettere enunciative che rende vere tutte le fbf della lista, allora risulta che rispetto a quell’assegnazione sono vere sia le premesse della forma argomentativa sia la negazione della conclusione, che quindi è falsa. In questo modo la forma è stata refutata e possiamo sancirne l’invalidità. Se invece la ricerca non permette di scoprire alcuna assegnazione di un valore di verità alle lettere enunciative che renda vere tutte le fbf della lista, allora il tentativo di refutazione è fallito: la forma è valida.

Esercizio risolto 3.29 Costruire un albero di refutazione per stabilire se la forma seguente è valida: P → Q |– P  Q Soluzione La regola della disgiunzione negata si applica alla riga 2 per ottenere le righe 3 e 4. Il cammino aperto nell’albero terminato indica che la forma è invalida e che ogni situazione in cui sia ‘P’ che ‘Q’ sono false è un controesempio.

Il metodo definito precisamente (i) Un albero di refutazione è un’analisi nella quale una lista di enunciati viene scomposta in lettere enunciative o loro negazioni, che rappresentano i modi in cui i membri della lista originale possono essere veri. Dal momento che i modi in cui un’asserzione complessa può essere vera dipendono dagli operatori logici che contiene, formule contenenti operatori differenti vengono scomposte in maniera differente.

Il metodo definito precisamente (ii) Tutte le fbf complesse appartengono a una delle dieci categorie seguenti: Negazione Negazione negata Congiunzione Congiunzione negata Disgiunzione Disgiunzione negata Condizionale Condizionale negato Bicondizionale Bicondizionale negato In corrispondenza a ciascuna categoria esiste una regola per estendere gli alberi di refutazione (v. p. 90)