ASCENSIONE - B Il Signore fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Il Signore fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Mc 16,15-20
Ci chiedi molto, o Signore, ci chiedi di credere in te senza vederti e di credere ancora nella tua Parola e nell’Eucaristia, segno e realtà della tua presenza. Non ti dimenticare, Signore, che non sempre ci è facile credere senza toccare, amare senza vedere. Perdonaci, perciò, se talvolta tentenniamo, se spesso dubitiamo. Ci chiedi molto, o Signore, ci chiedi di credere in te senza vederti e di credere ancora nella tua Parola e nell’Eucaristia, segno e realtà della tua presenza. Non ti dimenticare, Signore, che non sempre ci è facile credere senza toccare, amare senza vedere. Perdonaci, perciò, se talvolta tentenniamo, se spesso dubitiamo. Per questo, inviaci sempre Io Spirito Santo, esegeta fedele della tua Parola; lui guiderà noi per la via nuova e vivente aperta da te, sulla quale tua madre, Maria, è già passata nella sua Assunzione. e sulla quale, per tua grazia, passeremo anche noi, tue membra. Sia per noi una assunzione di gloria per gustare con te quella “grande gioia” che facesti pregustare ai primi discepoli, primizia e promessa della nostra avventura. Per questo, inviaci sempre Io Spirito Santo, esegeta fedele della tua Parola; lui guiderà noi per la via nuova e vivente aperta da te, sulla quale tua madre, Maria, è già passata nella sua Assunzione. e sulla quale, per tua grazia, passeremo anche noi, tue membra. Sia per noi una assunzione di gloria per gustare con te quella “grande gioia” che facesti pregustare ai primi discepoli, primizia e promessa della nostra avventura.
Libro: ATTI DEGLI APOSTOLI Non narra le biografie o le vicende degli Apostoli neanche quelle di Pietro e Paolo che dominano la prima e la seconda parte del libro. Gli Apostoli sono presentati come testimoni qualificati del Risorto. Veri protagonisti: la PAROLA di DIO lo SPIRITO SANTO.
Struttura : la prima grande divisione è fatta attorno ai due attori umani principali: Primi dodici capitoli dedicati a Pietro i restanti dodici a Paolo. Quando è stato scritto e di cosa parla? Libro scritto poco dopo gli anni 80 utilizzando documenti vari. Narra la storia della salvezza presentando gli interventi di Dio nelle vicende umane. Storia e teologia sono unite, allo scopo di presentare l’avanzata del Vangelo e della Parola, guidati dalla potente mano di Dio. Perché Luca ha scritto un secondo Libro? Per la difesa del cristianesimo di fronte a Roma (scopo apologetico), necessità di raccontare le origini cristiane ai contemporanei. A Luca sta a cuore una Chiesa che si proclama erede delle speranze di Israele, nella quale entrano molti pagani e pochi giudei.
Quale messaggio teologico – spirituale il libro contiene? Luca non insegna solo con le parole, ma con i fatti. “Questo libro, unico nel suo genere nel Nuovo Testamento, costituisce un tesoro, la cui mancanza avrebbe impoverito singolarmente la nostra conoscenza delle origini cristiane”. La Bibbia di Gerusalemme
1 Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. 3 Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. 4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me: 5 Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni”. 6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele? ”. 7 Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. 9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 10 E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11 “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. 1 Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. 3 Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. 4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me: 5 Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni”. 6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele? ”. 7 Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. 9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 10 E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11 “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. Atti 1,1-11
Solo Luca narra all’inizio degli Atti in maniera dettagliata l’episodio dell’Ascensione al cielo di Gesù. In tutti e tre i cicli annuali (A-B-C) viene proposto questo brano. * vv Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. Proemio in cui dedica il suo scritto a Teofilo, a cui aveva dedicato anche il Vangelo. Accenna brevemente alla tematica trattata nell’opera precedente, definita “prôtos lógos”. Solo Luca narra all’inizio degli Atti in maniera dettagliata l’episodio dell’Ascensione al cielo di Gesù. In tutti e tre i cicli annuali (A-B-C) viene proposto questo brano. * vv Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. Proemio in cui dedica il suo scritto a Teofilo, a cui aveva dedicato anche il Vangelo. Accenna brevemente alla tematica trattata nell’opera precedente, definita “prôtos lógos”.
Teofilo, personaggio in vista che forse finanziava la riproduzione dei manoscritti. “Amico di Dio”, probabilmente sotto questo nome è simboleggiato il lettore-tipo di questo libro: un cristiano di origine pagana, al quale Luca vuole fare conoscere le origini del cristianesimo, attraverso la storia della salvezza, che ha le sue origini nel mondo giudaico, ma che è destinata a tutte le nazioni. Nell’ultimo capitolo del suo Vangelo Luca narra gli incontri dei discepoli con il risorto. “ Aprì loro la mente all’intelligenza delle scritture ” (Lc 24,25). Non vi è un invio specifico. “ Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme ” (Lc 24,47). Non li manda, anzi gli invita a restare a Gerusalemme. Il racconto degli Atti inizia con la medesima scena e le stesse raccomandazioni, facendo un passo indietro per un processo di raccordo tra i due volumi. Teofilo, personaggio in vista che forse finanziava la riproduzione dei manoscritti. “Amico di Dio”, probabilmente sotto questo nome è simboleggiato il lettore-tipo di questo libro: un cristiano di origine pagana, al quale Luca vuole fare conoscere le origini del cristianesimo, attraverso la storia della salvezza, che ha le sue origini nel mondo giudaico, ma che è destinata a tutte le nazioni. Nell’ultimo capitolo del suo Vangelo Luca narra gli incontri dei discepoli con il risorto. “ Aprì loro la mente all’intelligenza delle scritture ” (Lc 24,25). Non vi è un invio specifico. “ Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme ” (Lc 24,47). Non li manda, anzi gli invita a restare a Gerusalemme. Il racconto degli Atti inizia con la medesima scena e le stesse raccomandazioni, facendo un passo indietro per un processo di raccordo tra i due volumi.
* v. 3 3 Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Il prologo viene prolungato da questo versetto, che è un sommario delle apparizioni con alcune caratteristiche teologiche, proprie della teologia di Lc. Sono esperienze presentate come veri incontri con il “Vivente”, che diventano prove della risurrezione di cui gli apostoli sono testimoni. I “ quaranta giorni ” non indicano un informazione cronologica, ma è una cifra simbolica per caratterizzare il tempo delle manifestazioni divine. Vi è un legame tra l’opera di Cristo che ha instaurato il regno di dio e l’opera degli Apostoli che ne proseguono la missione. * v. 3 3 Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Il prologo viene prolungato da questo versetto, che è un sommario delle apparizioni con alcune caratteristiche teologiche, proprie della teologia di Lc. Sono esperienze presentate come veri incontri con il “Vivente”, che diventano prove della risurrezione di cui gli apostoli sono testimoni. I “ quaranta giorni ” non indicano un informazione cronologica, ma è una cifra simbolica per caratterizzare il tempo delle manifestazioni divine. Vi è un legame tra l’opera di Cristo che ha instaurato il regno di dio e l’opera degli Apostoli che ne proseguono la missione.
* v. 4 4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me… L’invito a rimanere a Gerusalemme è legato alla promessa dello Spirito Santo come dono del Padre, che conferisce agli Apostoli la forza per diventare testimoni di Cristo. * v. 5 … 5 Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni”. Luca in 3,16 prepara l’evento della Pentecoste e spiega come tale “immersione” segni l’inizio del tempo storico della Chiesa così come aveva segnato la missione terrena di Gesù. * v. 4 4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me… L’invito a rimanere a Gerusalemme è legato alla promessa dello Spirito Santo come dono del Padre, che conferisce agli Apostoli la forza per diventare testimoni di Cristo. * v. 5 … 5 Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni”. Luca in 3,16 prepara l’evento della Pentecoste e spiega come tale “immersione” segni l’inizio del tempo storico della Chiesa così come aveva segnato la missione terrena di Gesù.
* v. 6 6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele? ”. La domanda che Luca pone in bocca ai Discepoli rivela le attese di restaurazione storica di Israele e quindi un ulteriore incomprensione da parte dei discepoli. * v. 6 6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele? ”. La domanda che Luca pone in bocca ai Discepoli rivela le attese di restaurazione storica di Israele e quindi un ulteriore incomprensione da parte dei discepoli.
* vv Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. La risposta di Gesù chiarisce i ruoli e gli interessi. Le speculazioni escatologiche della fine (1Ts 5,1) vengono messe da parte, per lasciare il posto all’impegno della testimonianza con la forza dello Spirito Santo. * v. 8 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. Senza spiegare le modalità della testimonianza, il narratore mette sulle labbra del Cristo l’impianto del racconto che seguirà, offrendo un tracciato geografico della missione apostolica che, parte da Gerusalemme, per allargarsi in tutta la Giudea e la Samaria, fino a giungere a Roma, capitale del mondo antico, cioè agli estremi confini della terra. * vv Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. La risposta di Gesù chiarisce i ruoli e gli interessi. Le speculazioni escatologiche della fine (1Ts 5,1) vengono messe da parte, per lasciare il posto all’impegno della testimonianza con la forza dello Spirito Santo. * v. 8 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. Senza spiegare le modalità della testimonianza, il narratore mette sulle labbra del Cristo l’impianto del racconto che seguirà, offrendo un tracciato geografico della missione apostolica che, parte da Gerusalemme, per allargarsi in tutta la Giudea e la Samaria, fino a giungere a Roma, capitale del mondo antico, cioè agli estremi confini della terra.
* v. 9 9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. Riprende il racconto dell’Ascensione proposto alla fine del Vangelo 24,50-53, con notevoli differenze che dimostrano l’intenzione teologica e non cronachistica della narrazione. Il tema della “elevazione” appartiene al genere letterario del “rapimento celeste”. Si vuole presentare l’esaltazione di Gesù come l’intervento con cui Dio, come aveva fatto con alcuni personaggi del passato (Enoc, Mosè, Elia) prende con se in cielo colui che fu condannato a morte: perciò il linguaggio della ‘ Ascensione ’ completa quello della ‘ Risurrezione ’. * v. 9 9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. Riprende il racconto dell’Ascensione proposto alla fine del Vangelo 24,50-53, con notevoli differenze che dimostrano l’intenzione teologica e non cronachistica della narrazione. Il tema della “elevazione” appartiene al genere letterario del “rapimento celeste”. Si vuole presentare l’esaltazione di Gesù come l’intervento con cui Dio, come aveva fatto con alcuni personaggi del passato (Enoc, Mosè, Elia) prende con se in cielo colui che fu condannato a morte: perciò il linguaggio della ‘ Ascensione ’ completa quello della ‘ Risurrezione ’.
* vv E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11 “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. La reazione dei testimoni è narrata sul modello dell’apparizione degli angeli presso la tomba vuota (Lc 24,4-9). I due interpreti celesti – nel numero richiesto per rendere valida la testimonianza – pongono fine allo scrutare il cielo come fissità inattiva o attesa di soluzioni miracolistiche rimpianto della situazione passata. La fase della vita storica di Gesù è finita! E’ il tempo della Chiesa e della testimonianza! * vv E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n’andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11 “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. La reazione dei testimoni è narrata sul modello dell’apparizione degli angeli presso la tomba vuota (Lc 24,4-9). I due interpreti celesti – nel numero richiesto per rendere valida la testimonianza – pongono fine allo scrutare il cielo come fissità inattiva o attesa di soluzioni miracolistiche rimpianto della situazione passata. La fase della vita storica di Gesù è finita! E’ il tempo della Chiesa e della testimonianza!
Ascensione e Risurrezione non sono due eventi distinti e successivi. Risurrezione significa non solo ‘vita’, ma anche movimento del Crocifisso verso il cielo, ovvero assunzione e ingresso nel mondo stesso di Dio con un ruolo decisivo per l’universo. C’è una pedagogia nella scelta della liturgia della Chiesa. Differenziare Pasqua-Ascensione-Pentecoste significa offrire gradualmente l’unico Mistero per aiutare i fedeli a coglierne la grande ricchezza. L’unitario evento di grazia non va ‘separato’. Ascensione e Risurrezione non sono due eventi distinti e successivi. Risurrezione significa non solo ‘vita’, ma anche movimento del Crocifisso verso il cielo, ovvero assunzione e ingresso nel mondo stesso di Dio con un ruolo decisivo per l’universo. C’è una pedagogia nella scelta della liturgia della Chiesa. Differenziare Pasqua-Ascensione-Pentecoste significa offrire gradualmente l’unico Mistero per aiutare i fedeli a coglierne la grande ricchezza. L’unitario evento di grazia non va ‘separato’.
“Gesù che si congeda, non va da qualche parte su un astro lontano. Egli entra nella comunione di vita e di potere con il Dio vivente, nella situazione di superiorità di Dio su ogni parzialità. Siccome è presso il Padre, Egli non è lontano, ma vicino a noi. Ora non si trova più in un singolo posto del mondo come prima dell’ascensione: ora, nel suo potere che supera ogni spazialità, Egli è solo uscito dal nostro campo visivo, ma è presente accanto a tutti ed è invocabile da parte di tutti e in tutti i luoghi”. Benedetto XVI, Gesù di Nazareth, pp
Fino alla Pasqua, Gesù è il protagonista assoluto, mentre gli apostoli sono spettatori sbalorditi di quanto lui ha operato. Dall’Ascensione i Discepoli diventano attivi per la prima volta, con libertà si sottomettono alla missione, partendo dall’ascolto della Parola. La Chiesa vive della fedeltà al Signore: riposa (non dorme) sulla Parola, vive (non sopravvive) della Parola, obbedisce (sempre senza ‘se’ e senza ‘ma’) alla PAROLA, tutto inizia (non ritarda) con la Parola. L’Ascensione è la festa della fiducia di Gesù nella Chiesa. Fino alla Pasqua, Gesù è il protagonista assoluto, mentre gli apostoli sono spettatori sbalorditi di quanto lui ha operato. Dall’Ascensione i Discepoli diventano attivi per la prima volta, con libertà si sottomettono alla missione, partendo dall’ascolto della Parola. La Chiesa vive della fedeltà al Signore: riposa (non dorme) sulla Parola, vive (non sopravvive) della Parola, obbedisce (sempre senza ‘se’ e senza ‘ma’) alla PAROLA, tutto inizia (non ritarda) con la Parola. L’Ascensione è la festa della fiducia di Gesù nella Chiesa.
“Quanto sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo! Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità! Nulla ho visto di più oscurantista e di più compromesso e nulla ho toccato di più puro, di più generoso, di più bello!”. Carlo Carretto
Preghiamo con Preghiamo con Lc 24,46-53 Sei rimasto con noi, Signore, e mai hai lasciato questa terra che tu hai abitato, rendendola casa di Dio. Mai hai lasciato la nostra vita, che tu hai assunta, con gioie e speranze, sofferenze e amicizie... La nostra esistenza, è luogo santo dove dobbiamo cercarti. Non fughe dalla storia, ma negli eventi e fatti d'ogni giorno noi t'incontriamo, fino al giorno in cui Tu tornerai per far maturare in pienezza il tuo Regno di giustizia, pace e amore. Non permettere, che le tenebre dell’oblio offuschino la speranza! In questo giorno di festa, lascia, o Signore, che il nostro cuore sia invaso dalla grande gioia che provarono gli apostoli alla tua Ascensione. Sei rimasto con noi, Signore, e mai hai lasciato questa terra che tu hai abitato, rendendola casa di Dio. Mai hai lasciato la nostra vita, che tu hai assunta, con gioie e speranze, sofferenze e amicizie... La nostra esistenza, è luogo santo dove dobbiamo cercarti. Non fughe dalla storia, ma negli eventi e fatti d'ogni giorno noi t'incontriamo, fino al giorno in cui Tu tornerai per far maturare in pienezza il tuo Regno di giustizia, pace e amore. Non permettere, che le tenebre dell’oblio offuschino la speranza! In questo giorno di festa, lascia, o Signore, che il nostro cuore sia invaso dalla grande gioia che provarono gli apostoli alla tua Ascensione. gioia Donaci la gioia di chi è testimone del tuo amore e della tua misericordia e cerca di trasmettere, con le sue parole, lo stupore di una grazia sempre nuova. gioia Donaci la gioia dei fratelli che condividono la stessa fede e la stessa speranza e si sentono inviati fino ai confini della terra. gioia Donaci la gioia dei discepoli che seguono lieti la strada del loro Maestro anche quando si inerpica sulla collina del Calvario, perché sanno che nulla, neppure la sofferenza e la morte, potranno strapparli dalla sua mano forte e sicura. Fa’ di noi un popolo di pellegrini, poveri di tutto, ma ricchi della tua promessa e custodi fedeli del tuo segreto di unità e di pace. gioia Donaci la gioia di chi è testimone del tuo amore e della tua misericordia e cerca di trasmettere, con le sue parole, lo stupore di una grazia sempre nuova. gioia Donaci la gioia dei fratelli che condividono la stessa fede e la stessa speranza e si sentono inviati fino ai confini della terra. gioia Donaci la gioia dei discepoli che seguono lieti la strada del loro Maestro anche quando si inerpica sulla collina del Calvario, perché sanno che nulla, neppure la sofferenza e la morte, potranno strapparli dalla sua mano forte e sicura. Fa’ di noi un popolo di pellegrini, poveri di tutto, ma ricchi della tua promessa e custodi fedeli del tuo segreto di unità e di pace.