Lo sfondo integratore 20 novembre 2012.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PARADIGMI EDUCATIVI.
Advertisements

Ambiente di apprendimento e TIC
Allievi - Servizio di Prevenzione
LA SCUOLA DEL FUTURO: “Indicazioni per il nuovo curricolo”
LEZIONI DOTT.SSA BARBARA ARGO
LA MEDIAZIONE DIDATTICA PER L’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE
PROGETTO interdisciplinare
Programmazione e progettazione
Psicologo Clinico e di Comunità
PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri
Il Piano di diffusione delle lavagne interattive multimediali
Gruppo 1 Valutazione della relazione insegnamento apprendimento
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
Università della Calabria Facoltà di Lettere e Filosofia Corsi di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Corso di Teoria e metodi di Progettazione.
quale responsabilità educativa?
DOCUMENTAZIONE: RISORSA E OPPORTUNITA’ PER LA SCUOLA
FATTORI DI QUALITA DELLINTEGRAZIONE - IL CONTESTO ISTITUZIONALE - LORGANIZZAZIONE DELLA CLASSE Luciano Rondanini.
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
I MODELLI DIDATTICI DELL’APPRENDIMENTO
Area sostegno ai processi innovativi
Per una pedagogia delle competenze
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (strumento di lavoro)
ISTITUTI COMPRENSIVI DI MAJANO E DI FAGAGNA
ANNO SCOLASTICO 2008/2009. Lintegrazione scolastica coinvolge non solo il singolo individuo, ma è un ampio progetto che interessa tutta la realtà del.
C.T.I. Provincia di Treviso
1 Progetto FARE SCUOLA FINALITA E CONTENUTI © ISPEF 2001.
PIANO NAZIONALE I. S. S. Presidio Provincia di Pescara.
Il concetto di competenza nella scuola dell’infanzia alla luce delle Nuove Indicazioni per il Curricolo Maila Pentucci.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CHIUDUNO
Losservazione occasionale e sistematica dei bambini e la documentazione della loro attività consentono di cogliere e valutare le loro esigenze, di riequilibrare.
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
PROGETTO DI RICERCA/AZIONE E DI FORMAZIONE/INTERVENTO PER LA PREVENZIONE ED IL RECUPERO DELLE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO Verifica Giugno 2008 O.Dulcini,N.
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
DESCRIZIONE ESSENZIALE dei percorsi progressi educativi seguiti raggiunti.
Losservazione occasionale e sistematica dei bambini e la documentazione della loro attività consentono di cogliere e valutare le loro esigenze, di riequilibrare.
Quando la valutazione è ricerca a cura di Fabiana Fabiani.
ANALISI DELLESPERIENZA CHE COSA CARATTERIZZA IL METODO DELLINSEGNANTE? QUAL E IL RUOLO PREVALENTE DELLINSEGNANTE? QUALI SONO GLI ELEMENTI DI INTERESSE.
PRINCIPI FONDAMENTALI A CUI SI ISPIRA LA SCUOLA
Progetto “Una finestra sul calore”
LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA
ISTITUTO COMPRENSIVO “GIUSEPPE GARIBALDI”
1 PRIMA SCIENZA PONTEDERA 4 DICEMBRE 2014 PROGETTAZIONE E DOCUMENTAZIONE DEL PERCORSO Cristina Duranti.
Dirigente Scolastico Lombardia
PSICOLOGIA DELLA FORMAZIONE a.a. 2012/2013 dott. ssa Di Petta Grazia.
UNA RETE PER INCLUDERE ISTITUTO COMPRENSIVO DI GUALDO CATTANEO a.s GLI ALUNNI DELLA CLASSE IVa DELLA SCUOLA PRIMARIA DI SAN TERENZIANO Presentano.
Lo sfondo integratore 9 novembre 2011.
Università degli Studi di Macerata Facoltà di Scienze della Formazione
L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
Teoria e metodi di programmazione e valutazione scolastica
Nuove modalità di accesso al sapere e l’apprendimento partecipato
“E’ una persona integrata quella che conserva una propria identità diversa dalle altre e con il suo posto nel gruppo”
Alfabetizzazione in chimica nella Scuola Primaria
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO
Perché le TIC nella Didattica
Alcuni spunti di riflessione sulla didattica della matematica.
LA BUSSOLA ORIZZONTE DI SENSO QUALE PERSONA QUALE ALUNNO/BAMBINO QUALE INSEGNANTE QUALE SCUOLA QUALE METODOLOGIA QUALE SAPERE QUALE APPRENDIMENTO.
G. Albano – DIEM, Università di Salerno. si occupa di categorizzare la realtà, di ricercare cause di ordine generale, applicando argomentazioni dimostrative…
ISTITUTO COMPRENSIVO VIA A . MORO BUCCINASCO
PSICOLOGIA DELLA FORMAZIONE a.a. 2011/2012 Aspetti teorici dott. ssa Di Petta Grazia.
Restituzione Gruppo di Studio AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PROFESSIONALITÀ DOCENTE “Le competenze per una didattica cooperativa: come valutarle”
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
LA DIDATTICA LABORATORIALE
Progetto Innovative Design: “Alla scoperta del Regno Animale” Docente Proponente : Barbara Puggioni (insegnante di sostegno 3°A) Docenti coinvolti : Paola.
nella Scuola dell’Infanzia
1di 17Pag. La pietra del Furlo e la sua lavorazione Istituto Comprensivo “E. Mattei”, Acqualagna Scuola Secondaria di I grado.
1 Incontro sul tema “Disabilità e Famiglia ” Venerdì 15 ottobre 2004 Provincia di Genova – Genova Quarto Il punto di vista della formazione professionale.
Insegnanti e didattiche disciplinari Licia Masoni (Dipartimento di Scienze dell’educazione - CRESPI)
Fare ricerca sulle pratiche educative e didattiche Maura Striano Stefano Oliverio Università degli Studi di Napoli Federico II.
Transcript della presentazione:

Lo sfondo integratore 20 novembre 2012

Insegnamento – apprendimento l’insegnamento come azione indiretta (ovvero l’apprendimento senza insegnamento). Sono tutti quei modelli che possono essere raccolti sotto la definizione di Process Learning e che enfatizzano il ruolo di chi apprende ponendolo nella situazione di costruttore. Al docente viene assegnato il compito di costruire gli ambienti di apprendimento (didattica attiva). La forte accentuazione sui percorsi di scoperta e di ricerca pone il problema delle conoscenze esistenti: quando creare situazioni di “ri-scoperta”? quando invece decidere che l’insegnante e l’ambiente sono portatori di una conoscenza sociale già esistente solo da apprendere? Siamo nell’ambito delle riflessioni che vengono poste oltre il costruttivismo (Lesch e Doerr, 2003).

La pedagogia istituzionale Il riconoscimento dei bisogni soggettivi deve indurre un cambiamento delle istituzioni intese anche in senso antropologico-culturale. L’istituzione può cambiare le sue regole in base a diverse azioni e situazioni. Progettare insieme. Affrontare insieme. Più figure di riferimento (adulti e coetanei).

LE ORIGINI DELLO SFONDO INTEGRATORE SCOPO: realizzare integrazione dei soggetti disabili EVENTO RUMORE come occasione di lavoro educativo SFONDO come riferimento per alunni disabili SFONDO come strumento per integrare linguaggi, strategie, competenze e percorsi di tutti RICERCHE PEDAGOGICHE con la DISABILITÀ a cura di PAOLO ZANELLI PEDAGOGIA DELLA COMPLESSITÀ relativa ai singoli rapporti educativi e alla struttura dell’organizzazione educativa ISTITUZIONE: strumento mediatore condiviso che si modifica attraverso le relazioni sociali RUOLO ATTIVO e PARTECIPE del bambino, nella sua globalità PEDAGOGIA ISTITUZIONALE concepita da ANDREA CANEVARO Prospettiva sociologica che ANALIZZA la PRATICA EDUCATIVA introducendovi miglioramenti; L’educatore promuove la CONSAPEVOLEZZA negli ATTORI della loro pratica ATTORI e FORMATORI sono impegnati nell’ apprendimento, nella ricerca e valutazione Favorisce l’AUTOREGOLAZIONE e la crescita professionale RICERCA-AZIONE

CARATTERISTICHE DELLO SFONDO INTEGRATORE Struttura di connessione istituzionale Struttura di connessione narrativa Strategia di apprendimento costruttiva (ANDREA CANEVARO) Collegamento tra gli obiettivi (nodi) della rete Strumento mediatore Realtà transizionale Spazio potenziale (DONALD WINNICOTT) Sfondo reale e Sfondo fantastico Contenitore affettivo Integratore delle identità e direzionalità

LO SFONDO INTEGRATORE A SCUOLA Struttura di connessione istituzionale Struttura di connessione narrativa Spazio potenziale Strumento mediatore Sfondo fantastico Sfondo reale

FASI DELLA DIDATTICA PER SFONDO INTEGRATORE Mediazione Negoziazione Co-progettazione Co-costruzione della trama narrativa e del contesto Co-evoluzione delle direzionalità in gioco Che cosa documentare? Perché documentare? Come documentare? Per chi documentare? Cosa valutare? Quando valutare? Perché valutare? Confronto Osservazione mirata Individuazione delle tracce Individuazione dei bisogni e degli interessi Elaborazione mappa nodale Conversazione Provocazione Ri-osservazione Osservazione generalizzata Osservazione occasionale Sistematica e regolare Qualitativa Confrontabile Registrazione audio, video, scritta OSSERVAZIONE o CO-OSSERVAZIONE NARRATIVA DIRETTA ANALISI DEI PROTOCOLLI ed ELEMENTO ANALIZZATORE CO-PROGETTAZIONE DOCUMENTAZIONE e VALUTAZIONE

VALORE AGGIUNTO NELLA DIDATTICA RUOLO dell’INSEGNANTE REGISTA EDUCATIVO: opera a livello di sfondo e crea le condizioni affinché emerga l’identità del bambino OSSERVATORE: coglie le informazioni sul bambino e su se stesso per elaborare possibili percorsi COLLABORATORE ATTORE: formula ipotesi da negoziare con gli alunni attivando la co-progettazione GIOCATORE di SCACCHI: anticipa con l’immaginazione le trasformazioni del contesto RUOLO del BAMBINO PROTAGONISTA UNICO e REALE del proprio apprendimento ed ha la possibilità di auto-regolarsi e di esprimere la propria identità ed incidere sulla realtà che lo circonda SOGGETTO ATTIVO ed INTERAGENTE con l’ambiente fisico e psichico circostante ATTORE che lascia delle tracce che esprimono i suoi interessi ed i suoi bisogni ed organizza gli spazi, i materiali ed i contenuti CO-EDUCAZIONE CO-PROGETTAZIONE CO-EVOLUZIONE TUTTI I SOGGETTI SONO COINVOLTI e raggiungono gli stessi risultati EMERGONO LE DIREZIONALITÀ dei bambini e degli insegnanti che si confrontano ed interagiscono reciprocamente ed in modo attivo COMUNICAZIONE SIMMETRICA tra l’insegnate ed il bambino: l’insegnante non è più la figura emergente e determinante Il CONTESTO come SISTEMA CO-EVOLUTIVO comprensivo dei processi educativi di tutti.

LE PROBLEMATICHE APERTE Sfondo integratore non come strumento per favorire la motivazione del bambino MOTIVAZIONE interna al processo e legata allo SFONDO da cui emerge come FIGURA, evitando di incorrere in una DIDATTICA PER OBIETTIVI LA MOTIVAZIONE FANTASTICO come uno dei possibili significati dello sfondo, ma non è il centro della scena MAGICO rielabora il mondo interiore per un’intelligenza flessibile: unifica e media più elementi, offrendo un SISTEMA SIMBOLICO-CULTURALE IL RUOLO del FANTASTICO RUMORE SIGNIFICATIVO perturba gli equilibri raggiunti e permette nuove riorganizzazioni TRACCE dei bambini e IPOTESI delle insegnanti per introdurre situazioni evolutive e favorire il CAMBIAMENTO LA DINAMICA di TRASFORMAZIONE e di CAMBIAMENTO nel CONTESTO VERIFICA non è il controllo in se: non produce feedback e aggiustamenti costanti, ma è uno STRUMENTO di CONTROLLO Controllo del sistema scolastico come PROCESSO COMPLESSO, costituito da osservazioni interconnesse su un soggetto capace di AUTOCONTROLLO IL CONTROLLO del PROCESSO DIDATTICO HABITUS = strutture e principi generatori di rappresentazioni, pratiche, processi interpretativi e valutativi del mondo, nati dall’esperienza; CONSAPEVOLEZZA dell’insegnante dell’HABITUS, in quanto inserito nell’azione pedagogica e in continuo cambiamento. L’HABITUS dell’INSEGNANTE

Caratteristiche Imprevedibilità dello sviluppo del percorso (coevoluzione) Incertezza dei risultati Apprendimento prodotto dall’ esplorazione, dalla scoperta, dalla riflessione, dalla revisione, è costruzione di un continuum (la storia di apprendimento in un contesto)

Fasi L’osservazione iniziale degli studenti (le tracce) La predisposizione di uno sfondo narrativo, le storie per recuperare l’esperienza, le storie durante l’esperienza La co-progettazione La continua connessione operata dal docente

Non e’… Un filo conduttore: questa metodologia si limita ad individuare un personaggio che guida, attraverso diverse proposte, verso lo sviluppo di obiettivi definiti dall’insegnante. La storia di Alberto Mago Esperto funge da sfondo integratore alla presentazione di tutte le letterine.

Cosa fa l’insegnante Osservazione dei giochi spontanei La registrazione dei colloqui tra bambini La negoziazione di un progetto da realizzare La predisposizione dell’ambiente con i bambini Osservazione dei comportamenti

Un percorso da analizzare Osservazione dei giochi spontanei: nasce l’idea di costruire una barca per fare un viaggio (p.71) L’idea del viaggio (p.72) La co-progettazione e il coinvolgimento (p.78-9) La costruzione della nave La preparazione della valigia (p.102) La partenza (p.111) E poi?????