Sociologia della comunicazione Micropolitica dell’informazione.

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Transcript della presentazione:

Sociologia della comunicazione Micropolitica dell’informazione

Claude Shannon ‘A Mathematical Theory of Communication” Bell System Technical Journal, 1949

Microfisica del potere (Michel Foucault) il potere non è una sostanza che qualcuno detiene, ma una rete mobile di relazioni di forze. Ad ogni relazione di potere corrisponde sempre una resistenza

micropolitica (Gilles Deleuze e Felix Guattari) ‘ una societ à non è definita dalle sue contraddizioni, come dice il Marxismo. Questo è vero solo su una scala pi ù ampia. Dal punto di vista della micropolitica, una societ à è definita dalle sue linee di fuga, che sono molecolari. ’ (I Mille Piani).

La teoria dell’informazione di Claude Shannon a.l’informazione è il contenuto di una comunicazione b. l’informazione è una tecnica di rappresentazione (binaria e modulare)

L ’ informazione può essere qualsiasi cosa: un suono, un ’ immagine, un colore e naturalmente anche delle parole. La comunicazione è costruzione di un ponte o di una connessione tra un emittente e un destinatario. Le due estremit à del canale “ sono dalla stessa parte, legate da un reciproco interesse: battersi contro il rumore ”. La resistenza alla comunicazione non può essere dovuta a un ’ incomprensione o a un dissidio, ma ad una interferenza non umana (ciò che Michel Serres chiama il “ demone del rumore ” ). La scena della comunicazione è ridotta ai minimi termini: stabilire una connessione sgombrando un canale dalla minaccia del rumore o interferenza. (Cultura network, p. 27)

In giving the definition of Cybernetics … I classed communication and control together. Why did I do this? When I communicate with another person, I impart a message to him, and when he communicates back with me he returns a related message which contains information primarily accessible to him and not to me. When I control the actions of another person, I communicate a message to him, and although this message is in the imperative mood, the technique of communication does not differ from that of a message of fact. (Norbert Wiener The Human Use of Human Beings: Cybernetics and Society, London: Free Association Books, 1989, c1950, p. 16)

In questo contesto il politico rivale rappresenta l ’ obbiettivo della comunicazione non un insieme razionale di individui liberi e pensanti, dotati di ragione, che devono essere convinti, ma un destinatario collettivo al quale può essere inviato in messaggio solo a condizione che il canale venga sgombrato dal rumore (dagli avversari politici ma anche da tutto il rumoroso ambiente comunicativo nel quale questi politici si relazionano, dove ad esempio pi ù giovani votano per i reality in televisione che per le elezioni). (cultura network, p. 29)

Tattiche di ‘ guerrilla comunicativa ’ a. culture jamming (distorsione dei messaggi) b. moltiplicazione dei canali, pubblico attivo c.spegnere la comunicazione

Informazione come macchina binaria

Quale che sia il tono, il procedimento domanda- risposta è fatto proprio per alimentare i dualismi.. I dualismi non vertono neanche su delle unit à ma piuttosto su delle scelte successive: sei un bianco o un nero, un uomo o una donna, un ricco o un povero, ecc.? Vai a destra o a sinistra? C ’è sempre una macchina binaria che presiede alla distribuzione dei ruoli e che fa in modo che tutte le risposte debbano passare attraverso domande preformate, dal momento che gi à le domande sono gi à formulate sulla base delle risposte supposte probabili secondo le significazioni dominanti. (Gilles Deleuze Conversazioni, p. 26) Macchina Binaria

..l ’ apparizione di una teoria dell ’ informazione si collega alla nascita e allo sviluppo di mass media moderni come il telegrafo, il telefono, la radio e la televisione. Diversamente dai media precedenti come la stampa e la scrittura, infatti, i media moderni non usano il codice del linguaggio quotidiano, ma “ fanno uso di processi fisici che sono pi ù veloci della percezione umana e possono essere formulati solo nel codice della matematica moderna. ” (Cultura Network, p. 19)

Les d é sirs et les croyances sont des forces en ce sens qu ’ ils circulent comme des flux ou des courant entre les cerveaux. Ces derniers fonctionnent comme des relais dans un r é seau de forces c é r é brales ou psychiques,. En faisant passer les courant (imitation), ou en les faisant bifurquer (invention). C ’ est toujours entre deux ou plusieurs flux qu ’ il y a imitation ou invention. Mais le flux de d é sirs et de croyances d é bordent de toutes parts le cerveaux. Ce ne sont pas les cerveaux qui sont à l ’ origine des flux, mais, au contraire, ils y sont contenus. L ’ ontologie du “ Net ” se trouve dans ces courants, dans ces r é seaux des forces c é r é brales, dans ces puissance de diff é renciation et d ’ imitation. (Maurizio Lazzarato Puissances de l ’ invention, Empêcheurs de penser en rond, 2002, p 27)

La convergenza non avviene tra le attrezzature dei media – per quanto sofisticate possano essere – ma nei cervelli dei singoli consumatori nonch é nelle loro reciproche interazioni sociali. Ognuno di noi si crea una sua personale mitologia dalle unit à e dai frammenti di informazione estratti dal flusso mediatico e trasformati in risorse da cui trovare il senso della vita quotidiana. (Henry Jenkins Cultura Convergente, p. xxvi)

[La convergenza] rappresenta un cambio di paradigma – il passaggio da contenuti specifici per un medium a contenuti che fluiscono su pi ù canali mediatici, a una maggiore interdipendenza dei sistemi di comunicazione, a modalit à molteplici di accesso ai contenuti, e infine, a relazioni ancora pi ù complesse tra i grandi media top-down e la cultura partecipativa bottom up. (ibidem, p. 266)

L'ambiente sar à esattamente ciò in cui avviene la circolazione. L'ambiente è un insieme di elementi naturali, come fiumi, paludi, colline; è un insieme di elementi artificiali, come agglomerazioni di individui, di abitazioni ecc. Consiste in un certo numero di effetti di massa che coinvolgono tutti coloro che vi risiedono. Esso rappresenta l'elemento al cui interno si realizza una sorta di cortocircuito tra gli effetti e le cause, perch è ciò che è effetto da un lato diverr à causa dall'altro... L'ambiente rende conto perciò del fenomeno della circolazione delle cause e degli effetti, … L'ambiente designa quella zona di interferenza tra gli eventi prodotti da individui, popolazioni e gruppi, e gli eventi quasi naturali che accadono intorno ad essi. (Michel Foucault Sicurezza, territorio, popolazione, Feltrinelli, 2005, p. 30)