GLI STANDARDS INTERNAZIONALI IN ARCHIVISTICA ISAD (G) LUCIA RONCHETTI
I SAD (G) INTERNATIONAL STANDARDS FOR ARCHIVAL DESCRIPTION (GENERAL) n La prima edizione è del 1992 La seconda edizione è del 1999 (in italiano nel 2000) n Sono previste delle revisioni quinquennali.
I SAD (G) INTERNATIONAL STANDARDS FOR ARCHIVAL DESCRIPTION (GENERAL) n Sono NORME GENERALI per l’elaborazione delle descrizioni archivistiche. n Scopo della descrizione archivistica è identificare e illustrare il contesto e il contenuto della documentazione archivistica per promuoverne l’accessibilità.
I SAD (G) INTERNATIONAL STANDARDS FOR ARCHIVAL DESCRIPTION (GENERAL) n ISAD(G) devono essere utilizzati insieme agli standards nazionali esistenti.
I SAD (G) INTERNATIONAL STANDARDS FOR ARCHIVAL DESCRIPTION (GENERAL) n Vi sono dei principi generali: n 1) la descrizione archivistica procede dal generale al particolare (dal fondo all’unità archivistica) n 2) le descrizioni devono essere pertinenti ai relativi livelli n 3) le informazioni non devono essere ripetute.
I SAD (G) INTERNATIONAL STANDARDS FOR ARCHIVAL DESCRIPTION (GENERAL) n Fondo Sub-Fondo Serie Sotto- serie Fascicolo Unità doc.
I SAD (G) INTERNATIONAL STANDARDS FOR ARCHIVAL DESCRIPTION (GENERAL) n Le regole sono organizzate in sette aree di informazioni descrittive: n 1) Area dell’identificazione n 2) Area delle informazioni sul contesto n 3) Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura n 4) Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso ed utilizzazione n 5) Area delle informazioni relative a documentazione collegata n 6) Area delle note n 7) Area di controllo della descrizione.
1) Area dell’identificazione Comprende: n - una segnatura o codice identificativo (es. IT AS FI = Italia, Archivio di Stato di Firenze) n - una denominazione o titolo [es. “Affari risoluti” (Serie) Italia, Archivio di Stato di Firenze] n - data/e [es. sec. XIII, con copie di documenti dal 1185 (Fondo)] n - livello di descrizione (fondo, subfondo, serie…) n - consistenza (es. 60 fascicoli, 30 ml. …)
2) Area delle informazioni sul contesto Comprende: n - denominazione del soggetto produttore formulato in conformità ai principi ISAAR [es. Gaetano Salvemini (Fondo)] n - storia istituzionale/amministrativa, nota biografica n - storia archivistica, se conosciuta n - modalità di acquisizione, versamento.
3) Area delle informazioni relative al contenuto Comprende: n - ambiti e contenuto n - procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto n - incrementi previsti n - criteri di ordinamento.
4) Area delle informazioni relative alle condizioni di accesso ed utilizzazione Comprende: n - condizioni che regolano l’accesso n (es. Consultazione limitata e con autorizzazione del Comitato per la pubblicazione delle Opere di Salvemini) n - condizioni che regolano la riproduzione n (es. Riproduzione consentita unicamente in fotocopia da microfilm esistente) n - lingua/scrittura della documentazione n - caratteristiche materiali e requisiti tecnici n (es. Sigillo fragile, escluso dalla riproduzione in attesa di restauro) n - strumenti di ricerca.
5) Area delle informazioni relative a documentazione collegata Comprende: n - esistenza e localizzazioni degli originali n - esistenza e localizzazione di copie n (es. Una copia dei microfilm e delle trascrizioni furono depositate nel maggio del 1941 nella Widener Library di Harvard (Cambridge, Mass) e si trovano ora nella Houghton Library) n - unità di descrizione collegate n - bibliografia.
6) Area delle note Comprende: n - note che non trovano collocazione in nessuna altra area.
7) Area di controllo della descrizione Comprende: n - la nota dell’archivista n - norme o convenzioni n - data/e della descrizione.