Tomasello Luigi, Peracchi Francesco, Ciavarella Cristiano

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Transcript della presentazione:

Tomasello Luigi, Peracchi Francesco, Ciavarella Cristiano LA CIVILTA’ GRECA Tomasello Luigi, Peracchi Francesco, Ciavarella Cristiano

LE ORIGINI Abitata sin dal Neolitico, a partire dal secondo millennio a.C., la Grecia fu interessata da migrazioni di popolazioni di etnie differenti; l’organizzazione politica consisteva di numerose città-stato, spesso in conflitto tra loro.

I TEMPLI FAMOSI PARTENONE LOGGIA DELLE CARIATIDI PAESTUM

ATENE E SPARTA Due città a confronto La conclusione della pace con la Persia e il ferreo controllo degli alleati diedero ad Atene la possibilità di concentrarsi completamente su Sparta. I tempi per lo scoppio di una guerra decisiva erano maturi e l'occasione non tardò a presentarsi. Atene aveva mandato aiuti a Corcira, che stava combattendo contro Corinto, la più potente alleata di Sparta; aveva deciso anche di escludere da tutti i porti del suo impero la città filospartana di Megara; infine dichiarò guerra a Potidea, una colonia corinzia che aveva deciso di uscire dalla lega di Delo. Tutte queste provocazioni misero in moto una reazione a catena che nel 431 sfociò in un conflitto di proporzioni enormi, destinato a durare più di trent'anni, che fece precipitare la Grecia in una crisi politica dalla quale non riuscì mai più a risollevarsi: la cosiddetta « guerra del Peloponneso ».

Il monte Olimpo Zeus e gli dei dell'Olimpo Crono sposò la sorella Rea, ma, per evitare di essere detronizzato da uno dei suoi figli come indicato da una predizione di Urano, li divorava tutti. Rea scoperto di dover partorire il suo sesto figlio si ritirò in Arcadia, dove nacque Zeus. Crono scoperta la nascita andò su tutte le furie e ordinò di cercare il bimbo. Rea per proteggere Zeus, diede una pietra avvolta in fasce e Crono ingoiò la pietra. Una volta cresciuto, Zeus si vendicò del padre, aiutato dagli Ecatonchiri, e lo costrinse, tramite una pozione versata nel calice che li fornì Meti, a restituire tutti i figli ingoiati. Iniziò così la guerra tra vecchi e nuovi dei. I Titani fedeli a Crono, guidati da Atlante sfidarono Zeus e i suoi fratelli con i Titani ribelli e gli Ecatonchiri o Centimani. Zeus, per vincere la guerra si rivolse ai Ciclopi, liberandoli dalla loro prigionia imposta da Crono. I Ciclopi così donarono a Zeus, il fulmine, a Poseidone, un tridente e ad Ade un elmo che lo rendeva invisibile. Così armati riuscirono a colpire Crono e a ucciderlo mentre i Ciclopi e i Centimani sconfiggevano i Titani.

IL TEMPIO GRECO I templi greci più antichi derivano la loro forma dal MEGARON, la sala principale del palazzo miceneo. Nel VII secolo a.C. si definisce la struttura del tempio dorico. Il nucleo è costituito da un ambiente rettangolare chiuso, la cella, accessibile da una sola porta, che accoglie l’immagine della divinità.

PERICLE      Pericle, vissuto dal 495 al 429 a.C., prese la guida del partito dei democratici dopo che Efialte era stato ucciso dagli aristocratici. Egli governò Atene dal 461 fino alla sua morte, avvenuta a causa della terribile peste che colpì la città nel 429 a.C. : fra le sue vittorie politiche meritano particolare riguardo il sostegno al partito dei democratici, l'obbligo per gli alleati di non abbandonare la Lega ed il potenziamento della flotta. Pericle si impegnò inoltre perchè fossero impiantate delle colonie militari - dette cleruchie - e perchè Atene disponesse pienamente del tesoro della lega di Delo. Per sua volontà fu completata la costruzione delle Lunghe Mura, che collegavano la città con il porto del Pireo. Nel 448 a.C. stipulò con i Persiani la pace detta di Callia (dal nome dell'ambasciatore incaricato), con la quale veniva sancito un compromesso che prevedeva la non interferenza dei Greci nel Mediterraneo orientale e la rinuncia da parte dei Persiani ad ogni aggressione alle colonie greche dell'Asia Minore.     

Nel 454 a.C. Pericle, adducendo il pretesto che l'isola non fosse abbastanza sicura, trasferì tutto il tesoro della Lega da Delo ad Atene. Nel 451 introdusse una pesante restrizione sui diritti di cittadinanza: solo i cittadini di padre e madre ateniesi avrebbero potuto godere della cittadinanza ateniese. Molte città della Lega provarono a ribellarsi contro i soprusi di Atene, ma tutte le rivolte furono represse, nel periodo che va dal 457 al 446 a.C.. Nel 446 a.C. venne stipulata una pace provvisoria fra Atene, in rappresentanza della Lega di Delo, e Sparta, che era a capo della Confederazione Peloponnesiaca.

LA POLIS

GLI ORDINI ARCHITETTONICI L’organizzazione stilistica delle singole parti del tempio ubbidiva ad un codice di regole che noi conosciamo grazie al trattato di architettura di Vitruvio, storico romano vissuto nella seconda metà del I secolo a.C. Egli distingueva i vari elementi architettonici in base alle forme e alle proporzioni, raggruppandole in ordini architettonici: DORICO IONICO CORINZIO

L’ INVASIONE DORICA I dori furono una popolazione indoeuropea. Questi erano una popolazione poco evoluta. In prevalenza questi, infatti, erano un popolo di pastori. Rappresentano l'ultima ondata delle tribù che da nord e da est invasero la penisola e le isole greche. Sostituirono gli achei, che parlavano una lingua affine alla loro, grazie ad una nuova arma, o meglio, all'utilizzo di un nuovo metallo per le loro armi: la spada di ferro. Penetrarono in Grecia attraverso l'Epiro e la Macedonia occidentale. L’ arrivo dei dori pose termine alla civiltà micenea e, per tre secoli, a partire dal 1100 a.C. circa, provocò una regressione culturale. In questo periodo, chiamato dagli storici Medioevo Ellenico, scomparve la scrittura. Fu il periodo in cui gli antichi miti eroici furono narrati più e più volte, facendo nascere una diversificazione delle versioni. Dalla fusione con l'arte ionica, venne alla luce una nuova cultura. In certe località, la nuova cultura, determinò anche un grande progresso ideologico, che portò alla democrazia. In altri - in particolar modo a Sparta - i dori, ritenendosi l'elite, in quanto conquistatori, tenevano in schiavitù i popoli sottomessi.

LEGGENDE: Il Minotauro Una leggenda narrava che il fondatore della monarchia era stato Minosse che, per punizione divina, aveva avuto per figlio un mostro dal corpo di uomo e dalla testa di toro, il Minotauro. Per nasconderlo alla vista degli uomini, Minosse aveva fatto costruire un palazzo così complicato che nessuno, una volta entrato, poteva uscirne: il labirinto. Come spesso accade, alcuni elementi di questa leggenda trovano riscontro in molti aspetti dell'arte e del costume cretese. Il toro, ad esempio, aveva certamente un'importanza rilevante nella religione dell'isola, dove tra l'altro si organizza vano annualmente giochi rituali ancora più rischiosi delle odierne corride: branchi di tori venivano radunati in un'arena e uomini e donne volteggiavano e danzavano in mezzo agli animali inferociti. La presenza di questa divinità animalesca - che simboleggiava contemporaneamente la fertilità e la potenza regale - è uno dei tanti tratti che i Cretesi avevano in comune con l'Egitto, un paese che distava dall'isola solo cinque giorni di navigazione e che, sin da epoche molto antiche, fu certamente lo sbocco principale dei loro traffici.

LA GRECIA…… UNO STATO DA VISITARE