LA VALUTAZIONE Elemento chiave dell’azione formativa
La valutazione riguarda tutti i momenti del processo di apprendimento: azione di monitoraggio, misurazione e analisi dei risultati. Investe la progettazione dove si definiscono i traguardi formativi a partire dall’ accertamento dei livelli di partenza.
Essa prevede come componente essenziale la specificazione delle capacità da acquisire (expertise), descrizione delle fasi e dei processi e la descrizione delle azioni da compiere. N.B. Resnick, Teoria dell’istruzione, 1983
Atteggiamenti degli insegnanti: permane un’ancora diffusa soggettività relativa ad una resistenza di utilizzare strumenti comuni e piccoli comportamenti che compromettono la qualità dell’offerta formativa.
Effetto equazione personale: Il valutatore tende a comprimere la scala di valutazione, appiattendola intorno al valore intermedio.
Effetto alone: Il valutatore considera come rilevante una caratteristica dell’alunno (tratti di personalità, comportamenti, affinità o divergenze di opinioni, particolari abilità) per cui queste caratteristiche minano l’oggettività del risultato che, a seconda delle situazioni, viene sopravvalutato o sottovalutato.
Effetto stereotipia o Pigmalione: La valutazione viene influenzata da particolari aspettative di successo o insuccesso ed il valutatore manifesta eccessiva sensibilità o è influenzato da un precedente giudizio.
Esempio di cattiva valutazione è anche la mancanza di sistematicità nelle valutazioni con intasamenti delle attività di verifica, per cui lo studente è aggredito da appuntamenti valutativi che non lo abituano ad adeguati ritmi di apprendimento.
La cultura valutativa dei singoli istituti scolastici non sempre si accompagna ad azioni coerenti (T.Lgs , n. 297, art. 7, comma 2) Una presa in carico collegiale del problema della valutazione può essere un supporto/controllo rispetto al rischio di:
Scarsa validità e fedeltà delle modalità di accertamento Della qualità delle prove Delle variabili rappresentate dagli atteggiamenti dei correttori
Un passo avanti è stato quello di OCSE- PISA sulla valutazione internazionale e sulla necessità di avviare un processo di trasformazione dei curricoli in termini di una valutazione e di una didattica per competenze.
Il rischio è che si continui a valutare in modo consuetudinario e che al momento della certificazione si traduca il livello della competenza con un voto che non è il giusto equilibrio tra l’ambito delle conoscenze ed abilità e quello delle competenze strategiche, che sono fondanti, ma rischierebbero così di essere corredo di accompagnamento all’ambito conoscitivo.