I principi dell’azione amministrativa

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I principi dell’azione amministrativa Prof. Avv. Francesco de Leonardis

I principi in generale Tutte le codificazioni si aprono con l’enunciazione di principi Codificazioni di attività (l. 241/90) e di organizzazione (d.lgs. 165/2001) e codificazioni di settore (ambiente, contratti, digitale, paesaggio) Funzione:produzione, integrazione e interpretazione di norme Progressivo aumento dei principi

Classificazione 3 principi presupposti dall’art. 1 l. 241/90: ragionevolezza, buon andamento, funzionalità (rinvio alla legittimità) 5 principi espressamente menzionati: economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza principi generalmente menzionati: principi dell’ordinamento comunitario

Principio di ragionevolezza Principio non scritto Sistema a cascata dal generico allo specifico: ragionevolezza, art. 97, principi art.1, altri principi (es. proporzionalità-precauzione); Principio assoluto: non entra in comparazione e non è mai derogabile Da esso derivano eguaglianza, imparzialità e buon andamento Attiene al bilanciamento di interessi

esempi Una pa richiede un parere facoltativo e non lo esegue Espropriazione di terreno vastissimo per realizzare opera di dimensioni minime (scuola in paese a ridotta crescita demog.) Trattamento diverso di casi simili Assenza di valutazione di ipotesi alternative Sanzione edilizia non irrogabile fino a pronuncia su sanatoria

Principio del buon andamento Principio contenuto nell’art. 97 Cost. all’inizio oscurato dall’imparzialità Dovere di cura dell’interesse pubblico nella maniera più immediata, conveniente e adeguata possibile

Istituti fondati sul buon andamento Obblighi di informazione Principio del contraddittorio Principio di chiarezza e linearità Principio della valutazione meritocratica Principio di continuità (prorogatio) Principio del termine di conclusione Divieto di pendenza contemporanea di più procedimenti

Principio di imparzialità Principio contenuto nell’art. 97 Cost. e dal 2009 anche nella l. 241/90 Accezione soggettiva: divieto di disparità (astensione, incompatibilità; no integrazione documentaz.; procedure concorsuali per bene pubblico; no bandi fotografia; divieto soggetti estranei) Accezione oggettiva: obbligo di ponderare tutti gli interessi coinvolti (compl.istruttoria)

Principio di economicità 2 accezioni: procedurale (più importante) e uso risorse di personale e finanziarie Accezione procedurale: conseguimento degli obiettivi legislativamente stabiliti con il minor dispendio di passaggi Es.: duplicazioni ingiustificate di pareri e di momenti istruttori, imposizioni di oneri di certificazione non dovuti, ritardo nella concl.proc.

Istituti fondati sull’economicità Conferenza servizi Comunicazione avvio Preavviso di rigetto Termine di conclusione Silenzio assenso convalida

Istituti giurisprudenziali fondati sull’economicità Motivazione numerica Annullamento parziale Uso delle graduatorie in luogo dei concorsi Facoltà di adottare atti plurimi

Applicazioni principio di conservazione dell’attività amministrativa legittima svolta. Princ.conversione atti amministrativi illegittimi: pronuncia, adeguatamente motivata, emessa da organo erroneamente convinto di esercitare un potere deliberativo, può valere come parere se la funzione consultiva è quella che realmente spetta a quell’organo; apposizione di un elemento accidentale illegittimo non invalida l’intero procedimento ma s’intende come non apposto; s.mangiameli, il principio di legalità e il sistema dei controlli sull’attività degli enti locali, 28 f.ii.4873,3

Principio di efficacia Il principio di efficacia indica il rapporto tra risultati ottenuti e obiettivi prestabiliti ossia la concreta idoneità dell’azione amministrativa a conseguire, in termini pratici, i risultati prefissati in tema di tutela degli interessi pubblici Concetto di amministrazione di risultato

Applicazioni Necessità dell’analisi costi/benefici Efficacia può voler dire spendere di più (offerte anomale) No sospensioni sine die Irregolarità: errata indicazione ufficio; autorità cui ricorrere; illegibilità della firma; erronea citazione di una legge

Principio di pubblicità Il principio di pubblicità impone che l’attività amministrativa sia conoscibile dall’esterno e che le p.a. mettano a disposizione le proprie informazioni Si contrappone al principio di segretezza Collegamento con il diritto di accesso

Sistema ad accessibilità parziale Sistema del segreto totale: nessun dato è conoscibile dal cittadino (art. 15 TU 3/1957) Sistema ad accessibilità totale: tutti i dati sono conoscibili dal cittadino a richiesta (USA) o addirittura senza richiesta (Scandinavia) Sistema ad accessibilità parziale: solo alcuni dati sono conoscibili e solo da alcuni cittadini in possesso di interesse qualificato ossia diretto, concreto e attuale (Italia e Germania)

Principio di trasparenza Etimologicamente trasparenza implica passaggio (radice tr: trasporto, treno, trasloco, tradimento, traduzione) In questo caso esso indica il passaggio di conoscenza dalla p.a. al cittadino, all’impresa ma anche ad altre p.a.

Distinzione trasparenza/pubblicità La trasparenza costituisce lo stadio finale dei modelli attraverso i quali si può ricostruire il rapporto tra chi detiene il sapere e chi sta all’esterno: 1) segreto; 2) pubblicità: messa a disposizione; 3) trasparenza: passaggio reale di conoscenza

Trasparenza come conoscibilità da parte dei non addetti Mettere a disposizione un atto o un insieme di atti non significa aver fatto passare la conoscenza da una parte all’altra Il modo più rozzo di non far passare la conoscenza è il segreto; vi è un modo più raffinato che è quello di dare troppe informazioni o informazioni di difficile interpretazione (es. bilanci)

Resumé non tecnique Art. 13 d.lgs. 152/06: sintesi non tecnica del rapporto ambientale (VAS) e art. 22 (VIA) Art. 6, comma 6 lett. D) convenzione di Aarhus Riassunto non tecnico La pa deve tradurre il sapere tecnico in termini intellegibili Comunicazioni sulla comprensibilità dei testi amm.vi e legislativi

Principi del diritto comunitario (oggi europeo) Versioni precedenti prevedevano introduzione di principi specifici (imparzialità, proporzionalità, legittimo affidamento e efficienza) si è poi privilegiata la sintesi Art. 41 Carta di Nizza oggi avente lo stesso valore giuridico dei trattati per l’art. 6 Trattato UE che prevede il diritto alla buona amministrazione con una serie di principi derivati

Art. 41 Carta di Nizza Imparzialità equità Termine ragionevole Partecipazione Contraddittorio Accesso Motivazione Risarcimento del danno Principi già presenti ma in questo modo eventuali evoluzioni comunitarie vengono recepite nel ns.ordinamento

Corte di Giustizia Proporzionalità Legittimo affidamento Precauzione

Principio di proporzionalità I mezzi devono essere giustificati rispetto al fine che si intende perseguire Nel diritto comunitario le restrizioni alla concorrenza (diritto pubblico) devono essere le più limitate possibili

Principio del legittimo affidamento La pa deve improntare la propria azione nei cfr. del privato a correttezza e buona fede Bilanciamento tra interesse pubblico perseguito dalla pa e interessi privati coinvolti nel procedimento Es. la pa rilascia il permesso di costruire ma nega l’autorizzazione x supermercato; stipula convenzione e poi la travolge con ulteriore pianificazione urbanistica

Principio di responsabilità La giurisprudenza comunitaria non guarda alla colpa ma alla oggettiva violazione delle regole. Corte Giust. C/275/03 del 10 ottobre 2004 Commissione/Rep.Portoghese (modello responsabilità contrattuale: la pa deve provare la non imputabilità dell’inadempimento/utilizzo errore scusabile)

Principio di precauzione “Principio generale del diritto comunitario che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire rischi potenziali per la salute pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici” (Tr. CE, T-74/00 26.11.00 Artegodan)

Diritto positivo Cost.francese: art. 5 mod. nel 2004 Art. 1 l. 241/90 Legge n. 308/04 delega ambientale: art. 1, comma 8, lett. F L. 36/01

Accezioni fondamentali Vecchio diritto internazionale: nel dubbio si paralizza; WTO: per paralizzare ci vuole una certezza scientifica Diritto comunitario: nel dubbio si paralizza ma il dubbio deve essere ragionevole (centralità dell’istruttoria)

Principali settori di applicazione Emissioni elettromagnetiche OGM Legislazione alimentare (caso mucca pazza, additivi alimentari) Tutela della salute (immissione in commercio medicinali o pratiche terapeutiche)