LE SCUOLE PER GENITORI COME FORMA DI SOSTEGNO EDUCATIVO ALLA FAMIGLIA

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LE SCUOLE PER GENITORI COME FORMA DI SOSTEGNO EDUCATIVO ALLA FAMIGLIA

Sommario Essere genitori oggi; La formazione dei genitori; Dai problemi alle competenze; Le scuole per genitori; Obiettivi della formazione dei genitori; Criteri per la formazione dei genitori; Questioni aperte e prospettive per il futuro.

La cultura del frammento Provvisorietà Reversibilità Attenzione al quotidiano Società “a-centrica” Autorealizzazione Mancanza di progettualità N. GALLI, Educazione familiare e società complessa, Vita e Pensiero, Milano, 1991; V. IORI, Fondamenti pedagogici e trasformazioni familiari, La Scuola, Brescia, 2001; L. PATI, La politica familiare nella prospettiva dell’educazione, La Scuola, Brescia, 1995.

Due rischi Spontaneismo educativo Professionalizzazione del ruolo genitoriale

La formazione dei genitori Si configura come uno strumento per rafforzare e sostenere le competenze educative della famiglia; Aiutare i genitori ad affrontare i problemi che si presentano nell’educazione dei figli; Aumentare la consapevolezza intorno al proprio ruolo educativo; Favorire uno stile educativo rispondente ai bisogni di tutti i membri della famiglia; Sviluppare nuove opportunità di crescita per la famiglia.

Interventi Interventi Centrati centrati sul problema sulle competenze M. HEWSTONE, Attribuzione causale. Dai processi cognitivi alle credenze collettive, Giuffrè, Milano, 1991; A. ZAMPERINI, Modelli di causalità, Giuffrè, Milano, 1993.

Interventi centrati sul problema Sottovalutazione delle potenzialità Aumento della dipendenza dagli esperti Svilimento delle abilità Genitori passivi Rinforzo dell’idea di sé come inadeguato

Interventi centrati sulle competenze Avvaloramento delle risorse Aumento dell’autonomia Collaborazione. Ruolo attivo dei genitori Definizione di sé in termini di capacità

Le scuole per genitori Parent Training École des Parents Si tratta di interventi volti ad aiutare la coppia parentale ad assumere e ad ampliare la propria funzione educativa genitoriale. AA.VV., Scuole per genitori, Istituto Pro Familia, Brescia, 1993; AA.VV., Adulti in cerca di educazione, Vita e Pensiero, Milano, 2001; M. CORSI, “La formazione dei genitori: resoconto di un’esperienza”, in AT- Rivista italiana di analisi transazionale e metodologie psicoterapeutiche, 1995, 29, pp. 65-85. S. ROBIATI, Il parent training, Cittadella, Assisi, 1996; J.P. POURTOIS, Éduquer les parents: ou comment stimuler la competénce en éducation, Labor, Bruxelles. 1984; P. DURNING, Éducation familiale: acteurs, processus et enjeux, P.U.F., Paris, 1999; T. GORDON, Genitori efficaci (trad. dall’inglese), La Meridiana, Molfetta (BA), 1994; D. CAMPEBELL, Group parent education, Sage, London, 2004; M. J. FINE, Handbook of parent education, Academic Press, London, 1988.

4 forme di riduzionismo La formalizzazione dell’educazione L’isolamento dell’educazione Riduzione della genitorialità a competenza tecnica La dipendenza dagli esperti H. VAN CROMBRUGGE, L. VANDEMEULEBROECKE, “Verso una nuova concezione della formazione dei genitori”, in Pedagogia e Vita, 1994, 1, pp. 12-21.

Un approccio strategico-progettuale “Intervento intenzionalmente strutturato, attraverso il quale si vuole aiutare i genitori ad assolvere nel miglior modo alle responsabilità educative; a far leva sulle loro potenzialità e attitudini formative; a non intendere l’educazione come pedissequa attuazione d’indicazioni date dagli “esperti” Non la riproposizione di modelli stereotipati bensì l’adozione di una strategia consapevole al servizio di un progetto educativo condiviso. L. PATI, Pedagogia familiare e denatalità, La Scuola, Brescia, 1998; L. PATI, La politica familiare nella prospettiva dell’educazione, La Scuola, Brescia, 1995.

Gli obiettivi della formazione dei genitori Avvalorare le capacità della coppia genitoriale; Aumentare la consapevolezza “non soltanto delle difficoltà, ma anche e soprattutto del fascino e della responsabilità dell’educare”; Favorire uno stile educativo rispondente ai bisogni di tutti i componenti del nucleo familiare; Rendere i genitori capaci di gestire in modo autonomo le difficoltà e i problemi che si presentano nell’educazione dei figli; Favorire la discussione ed il confronto sulle questioni concernenti la vita familiare.

Apprendimento come ricerca attiva ricezione passiva Apprendimento come ricerca attiva N. GALLI, Pedagogia della famiglia ed educazione degli adulti, Vita e Pensiero, Milano, 2002; A.M. MARIANI, Educazione adulta, Unicopli, Milano, 2000; M. KNOWELS, Quando l’adulto impara (trad. dall’inglese), Franco Angeli, Milano, 1997; J. MEZIROW, Apprendimento e trasformazione (trad. dall’inglese), Cortina, Milano, 2003.

Apprendimento centrato sui bisogni dei genitori Al centro le discipline Al centro i bisogni formativi dei genitori

Il ruolo dell’esperienza La formazione prescinde dall’esperienza del soggetto La formazione muove dall’esperienza del soggetto

Il formatore come facilitatore dell’apprendimento Centralità del formatore Centralità del formando

Motivazione all’apprendimento Motivazione esterna all’apprendimento Motivazione interna all’apprendimento

Promuovere l’autonomia Favorisce la dipendenza dall’esperto Promuovere l’autonomia

Questioni aperte Formazione specifica per gli operatori; Modulare e diversificare i percorsi formativi Identificare “buone pratiche” Favorire la ricerca pedagogica nell’ambito dell’educazione familiare “Genitorialità sociale” e “comunità educante” L. PATI (a cura di), Ricerca pedagogica ed educazione familiare, Vita e Pensiero, Milano, 2003; R. VIGANÒ, Ricerca educativa e pedagogia della famiglia, La Scuola, Brescia, 1997; M. CORSI, C. SIRIGNANO, La mediazione familiare: problemi, prospettive, esperienze, Vita e Pensiero, Milano, 1999. AA.VV. Lo spazio genitori, Junior, Bergamo, 2000.