La globalizzazione e la diversità dei capitalismi

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La globalizzazione e la diversità dei capitalismi 4/14/2017 La globalizzazione e la diversità dei capitalismi Prof. Emmanuele Pavolini

Tema di ricerca Lo studio dei (due) diversi modelli di economia di mercato (coordinata – non coordinata) Analisi che si sviluppa partire da: studi sulla political economy comparata e neocorporativismo Modelli di produzione (fordisti e post-fordisti)

I due modelli di capitalismo Se negli anni ‘70 focus su controllo inflazione, a partire dagli anni ‘80 attenzione alla capacità di innovazione delle imprese (sviluppo economico e occupazione) Scenario: “globalizzazione” e quindi crescente importanza competizione per export e nel mercato interno in cui cresce import Attenzione a tutte quelle istituzioni (da quelle per tenere sotto controllo il costo del lavoro a livello macro a quelle che influiscono sull’innovazione a livello micro – finanza, ruolo management, formazione, servizi alle imprese, meccanismi di governo imprese)

Capacità di innovazione imprese: Soskice Gestione manageriale orientata a lungo termine Elevate competenze professionali anche della manodopera Capacità di cooperazione fra management lavoratori Capacità di cooperazione con clienti e subfornitori Contenimento salariale rispetto crescita produttività NB: le 5 condizioni si determinano anche a partire dal contesto istituzionale in cui l’impresa agisce e non solo a partire capacità management

Economie coordinate e non di mercato Economie coordinate di mercato (ECM): il sistema di regolazione in cui il ruolo del mercato è limitato da quello dello stato, della solidarietà comunitaria e delle associazioni (paesi Europa centro-settentrionale e scandinava + Giappone) Economie non di mercato (ENCM): il sistema di regolazione con ruolo primario del mercato (paesi anglosassoni – USA, UK, Australia, Canada,…)

Modelli di capitalismo e innovazione Finanza ed assetto proprietario imprese: borsa (ENCM) vs. banche (ECM) Elevate competenze professionali: imprese + individui (ENCM) vs. stato + associazioni (ECM) Relazioni industriali a livello di impresa (cooperazione): instabilità rapporti sindacali / management + flessibilità contrattuale (ENCM) vs. Sindacati + inflessibilità contrattuale (ECM) Capacità di cooperazione con clienti e subfornitori: mercato (ENCM) vs. ruolo associazioni imprenditoriali e reti sociali informali (ECM) Contenimento salariale: mercato (ENCM) vs. neocorporativismo (ECM) Risultato: ECM superiore (per innovazione) rispetto ENCM

La ripresa del capitalismo anglosassone Battuta di arresto negli ultimi 15 anni di Giappone e Germania (campioni del modello ECM) e ripresa USA Crescente globalizzazione: il modello Ecm può resistere alla lunga alla competizione internazionale e globalizzazione? Gli USA: punto di forza l’innovazione tecnologica con variabili istituzionali in passato non considerate (spesa militare e impulso alla ricerca; sistema di università di eccellenza; venture capital): sistema adatto alle innovazioni radicali ma non agli adattamenti innovativi incrementali (ma forti e crescenti diseguaglianze fra settori forti e deboli del mercato del lavoro) Le ECM: crescenti costi da Welfare State (lievita spesa pubblica e pressione fiscale e contributiva)

Convergenza o diversità Globalizzazione come meccanismo di convergenza (verso ENCM) fra i due modelli di capitalismo nel lungo periodo? Le componenti della globalizzazione: commercio internazionale; investimenti diretti all’estero; movimento capitali; => crescente interdipendenze economie nazionali S. Berger: dubbi su convergenza – path dependency; equivalenza funzionale; interdipendenza fra istituzioni di un paese – limite alla convergenza HP. EQUILIBRI MULTIPLI: la globalizzazione dei mercati creerà pressioni e vincoli che continueranno ad essere filtrati ed interpretati alla luce dei contesti istituzionali ereditati