Milano, incontro AIV del 22 giugno 2009 Luca Bianchi

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Milano, incontro AIV del 22 giugno 2009 Luca Bianchi Verso Solvency II: le riserve tecniche vita nella prima tornata di documenti Ceiops in consultazione (CP) Milano, incontro AIV del 22 giugno 2009 Luca Bianchi

CP 26: Riserve tecniche – Best Estimate (per brevità BEL) 3.4 “[L’Impresa] nello scegliere un metodo attuariale e statistico appropriato per calcolare la BEL”  Ceiops ammette che sono possibili e disponibili metodi diversi poiché Solvency II è principle based 3.8 “L’Impresa deve dimostrare che….le ipotesi sottostanti sono realistiche” assenza di basi tecniche prestabilite “che riflettono la natura incerta dei flussi di cassa ….identificazione dei rischi che incidono materialmente sui flussi di cassa”  quante e quali distribuzioni di probabilità si utilizzano a discrezione e sotto la responsabilità dell’Impresa Gerarchia nelle valutazioni: 1) 3.11 La simulazione stocastica che include: 2) 3.12 e 3.13 Gli scenari (“tecnica simulativa”) 2) 3.16 soluzioni analitiche come le “Closed form solutions” 3) 3.14 deterministiche Si da ampio spazio alla tecnica simulativa e ne vengono descritti i pro ed i contro Contro:”la complessità … può essere di ostacolo ad audit interno/esterni di processi e risultati”…”alto rischio di errori umani e di IT”

CP 26: Riserve tecniche – Best Estimate (2) Pro: Coglie dipendenze fra diversi tipi di cash flows Anche non lineari Anche con effetti asimmetrici Coglie gli effetti di “management actions” sui flussi di cassa Coglie gli effetti dei “policyholder behaviours” sui flussi di cassa e la dipendenza con fattori di mercato, ad esempio fra tassi di interesse e decadenza anticipata Conciliabile con tecniche di ALM Coglie la “path dependency” di flussi di cassa con i valori assunti alle epoche precedenti che appartengono al passato oppure al futuro ma antecedenti l’epoca obiettivo delle proiezioni (processi stocastici).

CP 26: Riserve tecniche – Best Estimate (3) Valutazioni deterministiche ammesse se la natura della riserva è relativamente semplice oppure è complessa ma la complessità non ha effetti significativi sui risultati. Il metodo complesso (cioè stocatstico) richiede di calibrare parametri senza poter disporre di dati affidabili . 3.9 [Responsabilità a carico dell’Impresa] …… [ma] ” ad ogni modo la Vigilanza dovrebbe essere in grado di richiedere una tecnica alternativa se questa raggiunge meglio l’obiettivo di una valutazione prudente, affidabile e oggettiva”.

CP 30: Riserve tecniche – Future Premiums 3.30 Limita le possibilità di inclusione dei premi futuri nella BEL 3.22 spiega per esteso il concetto: i premi futuri ed i corrispondenti impegni appartengono al contratto esistente se e solo se l’inclusione di tutti i relativi flussi di cassa [ammessi nel calcolo di BEL] produce – come effetto complessivo netto – l’incremento della BEL 3.24 Il test deve essere effettuato polizza per polizza Se i premi futuri non sono un’opzione, allora possono essere considerati in ogni caso. I premi futuri sono un’opzione se C’è rinnovo di contratto oppure Aggiungono un ulteriore assicurato oppure Aggiungono un ulteriore copertura oppure Incrementano la prestazione assicurata

CP 30: Riserve tecniche – Future Premiums (2) Considerazioni a favore Coerente con il principio di “guaranteed insurability” di Phase II (per brevità GINS). Questa include, tuttavia, anche l’interruzione del pagamento dei premi, un evento che può essere favorevole all’assicuratore Considerazioni a sfavore Soluzione non sperimentata nel QIS4. Qui i premi futuri sono stati inclusi nella BEL L’esclusione dei premi futuri è quasi certa perché il contratto è profittevole in ogni momento e, a meno di casi rari, i premi futuri spiegano una grossa fetta della profittabilità soprattutto quando includono una quota di caricamento destinata a far fronte ai costi iniziali di acquisizione (preconti) Asimmetria: i premi futuri che portano perdite, ossia incrementano la BEL (rari ma possibili) sono da considerare anche se sono vere e proprie opzioni  estrema prudenza Complessità di calcolo, in particolare dello scorporo fra le prestazioni proporzionali ai premi passati e le prestazioni proporzionali ai premi futuri

CP 30: Riserve tecniche – Future Premiums (3) Considerazioni a sfavore (continua) Maggiore complicazione se ogni singolo premio futuro va esaminato a se stante: alcuni portano perdite, altri portano profitti. Test di profittabilità da ripetere in fase di calcolo dell’SCR (3.26) indipendentemente che i premi futuri siano stati scartati nella valutazione delle BEL qualora, in assenza di stress, apparivano profittevoli Un’interpretazione alternativa del CP30: 3.14 “Se un contratto include l’opzione per il Contraente di incrementare i premi futuri o….” allora si fa il test GINS  sarebbero pertanto esclusi dall’obbligo del test i piani di pagamento a premi costanti e rivalutabili. Una seconda interpretazione alternativa L’assicuratore non è in grado di predire con troppo anticipo se i premi futuri sono profittevoli e se lo sono sotto stress; dunque il test GINS non è affidabile; in tal caso vale il testo contrattuale ed i premi futuri non entrano nel calcolo della BEL se (CP30, 3.13) l’Assicuratore ha: Diritto unilaterale di rescindere il contratto oppure

CP 30: Riserve tecniche – Future Premiums (4) Rifiutare il premio (in scadenza od aggiuntivo) oppure Diritto di modificare senza limite l’ammontare del premio (in scadenza od aggiuntivo) oppure Diritto di modificare il rapporto fra premio [presente o passato] e prestazione Nell’ultima fattispecie possono rientrare le opzioni di differimento automatico e di rendita con modalità/coefficienti stabiliti a discrezione dell’Impresa? Similitudini e differenze con le tecniche locali - Regolamento Isvap 21 (valutazioni con basi tecniche di primo ordine) L’esclusione del contributo dei premi futuri è vera nelle unit linked e nelle tradizionali a “premi ricorrenti” ma CP30 richiede test a livello di polizza: i premi futuri devono essere compresi se non sono profittevoli (vedi asimmetria di valutazione) Diverso nelle tradizionali a premio annuo  CP30 richiederebbe nuova tecnica da definire che stabilisca relazioni fra (ciascuno dei) premi e prestazioni assicurate.

CP 32: Riserve tecniche – Management Actions 3.6 “Un’Impresa dovrebbe calcolare [nell’SCR] l’incremento del capitale assumendo di continuare a conservare i medesimi attivi durante il cambiamento delle condizioni finanziarie …[in quanto] il cambiamento è istantaneo” 3.11 [solo al] fine di calcolare l’SCR è necessario ristabilire il valore delle riserve tecniche dopo lo shock (evento avverso) A) Shock  B) Management actions documentato da processo già esistente C) modifica di “bonus rates” o/e di “product charges”  D) modifica dei flussi di cassa che entrano in gioco nel calcolo della BEL  E) effetto sulla BEL  F) riduzione dell’SCR Presupposti: A: Componente di SCR calcolato tramite “shock”, ossia non “factor based” come ad esempio il rischio di controparte B: Esistenza di una politica esistente alla data di valutazione Processo documentato Individuazione di un punto chiave “trigger point” che scatena le management actions Identificazione delle responsabilità Considerazione delle realistiche reazioni negative dei clienti (es. incremento dei riscatti)

CP 32: Riserve tecniche – Management Actions (2) Verifica che circostanze sfavorevoli avvenute in passato abbiamo prodotto azioni di “management actions” simili Piano di management actions costante nel tempo ossia alle varie epoche di valutazione C: Raro il caso di “product charges” peraltro in conflitto con il CP30 che limita l’inclusione dei premi futuri se profittevoli; importante invece l’azione che incide sui “bonus rates” ossia sulle rivalutazioni (discrezionali) e più in generale sulle future partecipazioni agli utili D: La BEL include (è una sua proprietà) le future rivalutazioni della riserva per benefici futuri, sia minimi garantiti che eccedenti le minime E: Contrarre, per ipotesi, le rivalutazioni eccedenti le minime, fa ridurre la BEL post shock. F: Per convenzione, questo effetto è riconosciuto al lordo delle imposte e non sul patrimonio netto bensì a beneficio dell’SCR.

CP 27: Riserve tecniche – Segmentation (raggruppamenti della componente best estimate della riserva tecnica) 31. Le imprese non devono adottare necessariamente la medesima segmentazione per le riserve tecniche rispetto al [la componente della riserva tecnica] risk margin, SCR, MCR e reporting Ciò significa che avremo fino a 5 possibili criteri di raggruppamento ! 3.8 Ceiops consiglia una segmentazione minimale. Le Imprese sono libere di aggiungerne altre. 3.6 La chiave di scelta è questa: l’appartenenza allo stesso raggruppamento dovrebbe “evitare distorsioni [nella valutazione della BEL] che potrebbero scaturire nel combinare portafogli dissimili”. 3.14 Due livelli di segmentazione: 1° Livello detto “TOP LEVEL SEGMENTATION” in a) contratti con clausole di partecipazione b) contratti senza clausole di partecipazione ma con rischio di investimento a carico della Compagnia c) contratti il cui rischio di investimento è a carico del Contraente d) riassicurazione attiva (lavoro indiretto) Unbundling (Scorporo) delle garanzie Vita e Danni prestate nel medesimo contratto

CP 27: Riserve tecniche – Segmentation (2) Secondo livello: contratti il cui rischio principale è la mortalità contratti il cui rischio principale è la sopravvivenza contratti il cui rischio principale è l’invalidità o la malattia Savings (vi rientrano le nostre capitalizzazioni) Nessun unbdundling; vale il rischio principale a meno che (3.20) le garanzie siano chiaramente scindibili (ad esempio mortalità ed invalidità nel medesimo contratto). Osservazione: è giusto lasciare rendite e capitali differiti nel medesimo raggruppamento?

La funzione attuariale nella Governance. Estratto dal CP33 L’art 43 della direttiva comunitaria dice “il sistema di risk management deve includere i rischi identificati nell’SCR [Solvency Capital Required]… e almeno le altre aree seguenti:[nell’ordine] 1. Underwriting and Reserving (rischi assicurativi e di riservazione) 2. Asset – Liability management 3……6: segue lista di altre 4 aree Il punto 3.60 precisa: rischio assicurativo è quello di perdita [per impatto diretto di un flusso di cassa] o una variazione sfavorevole nel valore delle riserve tecniche [con conseguente perdita in conto economico] dovuti a “pricing” inadeguato ed a ipotesi [non adeguate/non realistiche] nella valutazione delle riserve 3.43: “Funzioni chiave sono quelle considerate importanti e critiche in un sistema di governance ed includono il risk management, la compliance, l’internal audit e le funzioni attuariali…….”

La funzione attuariale nella Governance. Estratto dal CP33 (2) Da 3.70 a 3.75: ALM è la gestione del business in modo tale che le decisioni su attivi e passivi siano coordinate in modo da gestire l’esposizione al rischio associato alla variazione dei loro valori di mercato ….la strategia di ALM dovrebbe essere collegata al rischio di mercato ed alla gestione del rischio di liquidità ….. riconoscere l’interdipendenza fra attivi e passivi”. Tutte queste definizioni sopra citate presuppongono valutazioni di mercato sia per gli attivi che per le riserve; questo concetto viene ripreso successivamente nel capitolo sui rischi di investimento. Ad esempio: 3.90: “Un’Impresa dovrebbe considerare tutti i rischi provenienti dai suoi investimenti e la loro relazione con le sue riserve che siano significative in termini di impatto potenziale sui valori di mercato delle sue operazioni”.

La funzione attuariale nella Governance. Estratto dal CP33 (3) Diverse possibilità aperte. Ceiops invita dagli “stakeholders” per avere “feedback” 3.253: riguardo agli standard che la funzione attuariale applica nell’esercizio dei suoi compiti: Soluzione preferita dal Ceiops: “La funzione dovrebbe affidarsi a standard europei da sviluppare e da recepire da un corpo rappresentativo di stakeholders differenti, incluso il Ceiops; Soluzioni alternative: La funzione dovrebbe usare tecniche sviluppate dal Ceiops durante il terzo livello (fase di Solvency II) oppure la funzione dovrebbe affidarsi a standards tecnici che siano ampiamente accettati dall’Industria e dalla Professione Nota: al 3.257 [resta inteso che l’ipotesi preferita dal Ceiops si concilia con il permettere] ad associazioni nazionali di continuare il loro ruolo esistente nella propria giurisdizione purchè sia garantita la coerenza 3.262: riguardo ai compiti svolti dalla funzione attuariale: Soluzione preferita dal Ceiops. “l’area generale dei compiti dovrebbe essere prescritta durante il secondo livello [di Solvency II] fino ad una certa misura; in alternativa: Le imprese dovrebbero essere lasciate libere di decidere l’area dei compiti, ciascuna per proprio conto

La funzione attuariale nella Governance. Estratto dal CP33 (4). I suggerimenti del Ceiops prescrivono in modo netto almeno 8 funzioni obbligatorie per chi esercita una funzione attuariale (per brevità FA), che nella normativa vigente compaiono in maniera meno esplicita o sono assenti. Ciò è dovuto alla notevole importanza assegnata alla scelta ed all’aggiornamento delle ipotesi di valutazione, sia economiche che non economiche: 1) secondo 3.297 e) FA assicura che al fine di identificare i rischi sottostanti il portafoglio, sia stato effettuato un raggruppamento coerente delle riserve tecniche (vedi segmentation, CP27) 2) secondo 3.297 f) FA consulta le informazioni derivanti dal mercato ed assicuri che queste siano integrate nelle procedure di valutazione delle riserve tecniche 3) secondo 3.297 g) FA raffronta e giustifica tutte le differenze materiali fra le stime effettuate in anni diversi [differenti epoche di valutazione] 4) Secondo 3.299: FA dovrebbe avere riguardo all’obiettività, ragionevolezza e verificabilità delle “management actions” incluse nella valutazione delle riserve tecniche 5) 3.301: “quando i dati non sono qualitativamente affidabili FA [accanto ai risultati] fa una comparazione fra i valori attesi ed i costi (flussi di cassa realmente registrati in bilancio) legati alle riserve tecniche “ al fine di fornire un giudizio sull’appropriatezza dei dati utilizzati”

La funzione attuariale nella Governance. Estratto dal CP33 (5). 6) 3.309: “FA deve produrre un report scritto con frequenza almeno annuale da sottoporre al management ed al corpo amministrativo. Il report deve documentare i lavori che sono stati intrapresi, dire chiaramente le inefficienze identificate e fornire raccomandazioni su come porre rimedio a tali problemi” 7) 3.277: “FA deve esprimere annualmente un’opinione sulla politica di underwriting e sull’adeguatezza dei trattati di riassicurazione come pure la copertura prevista in scenari di stress e riferire le proprie opinioni all’amministrazione ed al senior management” Riguardo la politica complessiva di underwriting, l’opinione di FA deve includere almeno la sufficienza dei premi in vista di esborsi futuri, considerando i rischi assicurativi sottostanti…..le opzioni incorporate e le garanzie Nota: i rischi di underwriting sono, per definizione La mortalità e la sopravvivenza (incluso il take up rate in rendita) L’invalidità e la morbilità La decadenza anticipata Le spese 8) 3.307: FA deve produrre un raffronto fra le BEL e l’esperienza Ciò significa che spetta alla funzione attuariale il compito di verificare l’aderenza delle basi realistiche con l’esperienza diretta desunta dai valori inscritti in bilancio ed a conto economico.