RADIO DIGITALE ? Radio FM 1976-2006 Albino Pedroia Milano, 28 marzo 2007.

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RADIO DIGITALE ? Radio FM Albino Pedroia Milano, 28 marzo 2007

2 La radio va bene La radio è un mezzo che va bene Mediamente in Europa l’80 % della popolazione sondata ascolta tutti i giorni la radio, in alcuni casi per più di 3 ore Sul piano economico l’industria radiofonica é solida. La pubblicità, in costante aumento, e il canone rappresentano circa il 90 % delle risorse del settore L’Europa del Sud si singolarizza per il gran numero di radio e la varietà dell’offerta: radio commerciali, radio pubbliche e radio associative o comunitarie

3 Ma c’è un problema I giovani ascoltano meno la radio Un’analisi attenta delle rilevazioni dell’audience nei diversi paesi europei permette di constatare che: - i giovani fra i 14 e i 18 anni ascoltano meno la radio FM - la durata di ascolto quotidiano diminuisce I giovani ascoltano la radio, e soprattutto la musica su internet Chi possiede un lettore MP3 (50 % dei giovani inglesi per esempio) ascolta meno la radio Il giovane che oggi non ascolta la radio è un ascoltatore adulto che mancherà alla radio domani

4 Tutto diventa digitale La radio è l’unico mezzo analogico in un mondo digitale Le televisione, la stampa, il telefono, la musica, la fotografia, i giochi diventano digitali Il modo di utilizzare questi mezzi cambia e si adatta alle infinite possibilità offerte dalla tecnologia digitale: abbondanza, varietà, personalizzazione dell’informazione, tecnologie push. Se la radio non si adatta, rischia di farsi marginalizzare a medio termine

5 Il rischio Il declino della radio fortunatamente è lento Questa lentezza è però un grosso handicap: non incita i broadcasrer ad incamminarsi rapidamente sulla via del digitale L’industria fonografica ha conosciuto lo stesso fenomeno In un primo tempo ha ignorato e poi combattuto la dematerializzazione della distribuzione In 6 anni ha però visto il suo fatturato diminuire del 30 %. Non ha saputo capire i cambiamenti strutturali di questa industria e le conseguenze sono oggi gravi per il settore

6 La radio un mezzo in costante evoluzione Il mezzo radiofonico si adatta costantemente all’evoluzione della società All’inizio era solo generalista Grazie alla FM è diventata tematica La nascita della televisione negli anni ’50 e ’60 ha provocato una metamorfosi della programmazione radiofonica (in 15 anni il prime time è passato dalla sera al mattino) Il transistor ha reso l’ascolto più mobile e individuale influenzando fondamentalmente la programmazione La tecnologia digitale provocherà un’ennesima evoluzione

7 Resistenza ai cambiamenti La FM è stata inventata alla fine degli anni 20 dal geniale Edwing Howard Armstrong I broadcasters americani, per ragioni principalmente economiche (paura della concorrenza) hanno frenato il suo esordio. Questa tecnologia, di molto superiore all’AM, si è sviluppata solo negli anni ’45 – ‘50 In Europa la FM si è veramente affermata dopo gli anni ’70 Sarà la stessa cosa per la radio digitale ?

8 Necessità di una norma tecnica In sintesi, per digitalizzare un mezzo di comunicazione ci vogliono due attori principali: - gli ingegneri che sviluppano delle norme tecniche - gli industriali che hanno la volontà di utilizzare queste norme per il loro sviluppo Una norma unica per una grande zona geografica è indispensabile E’ il GSM che ha permesso lo sviluppo folgorante della telefonia mobile (90 % di penetrazione in 15 anni) E’ il DVB che ha permesso lo sviluppo della televisione digitale (+30 % delle risorse economiche del settore)

9 Il caso della radio La norma DAB esiste dal 1994 Un solo paese l’ha seriamente e razionalmente adottata: il Regno Unito. Facendo però una serie di errori che hanno seriamente limitato il suo successo Da allora gli ingegneri hanno sviluppato parecchie norme: i BOC, DRM, SDR, DAB +, DMB In Europa continentale, per ragioni di natura economica (concorrenza), i broadcaster hanno finora ostacolato lo sviluppo della radio digitale Per i broadcaster, la buona salute della radio e la lenta, ma costante, diminuzione dell’audience, non giustifica un cambiamento radicale di tecnologia

10 Una norma tecnica Anche se domani i mezzi di diffusione della radio saranno multipli (Internet, telefonino, satellite, ecc.) la diffusione on air (bande III e L) rimarrà determinante. E’ inimmaginabile che l’Italia possa scegliere una norma, la Francia un’altra e la Germania un’altra ancora. Due ragioni militano a favore di una norma unica: - se vogliamo dei ricevitori a un prezzo competitivo (attorno ai 50 €) l’industria deve fabbricarli in grande quantità - l’ascoltatore è sempre più mobile. Non potrà viaggiare in Europa con un valigia piena di ricevitori

11 La digitalizzazione in Europa Il Regno Unito nel 1996 ha scelto il DAB. Errori di strategia, come la mancanza di programmi originali in un primo tempo, e i limiti tecnici ed economici della norma ne hanno attenuato il successo: 11 anni dopo il lancio della radio digitale il 90 % dell’audience rimane analogica (e solo il 5 % è realizzata in tecnologia DAB) Tre grandi paesi europei: Italia, Francia e Germania si stanno orientando verso la tecnologia DMB. I tre paesi rappresentano il 45 % dell’audience radiofonica dell’Europa dei 25. Una forza sufficiente per far muovere l’industria

12 Un processo complesso La digitalizzazione non può essere una semplice trasposizione numerica del sistema analogico Il processo deve tenere in considerazione le caratteristiche fondamentali della radio: - mobilità - ascolto mentre si fa altro - la diretta Queste caratteristiche devono essere mantenute ed accentuate aggiungendo informazioni complementari al messaggio sonoro Il suono resterà la Killer application dei media nomadi quali la radio

13 Fattori di successo 1- aumento dell’offerta 2 - uso di una tecnologia semplice e finanziariamente accessibile 3 - utilizzo di nuove bande di frequenze 4 - sviluppo di nuovi modelli economici 5 - copertura nazionale delle trasmissioni digitali

14 Un processo lungo La digitalizzazione provocherà dei cambiamenti significativi in tutta la filiera radiofonica Per convincersene basti guardare quello che è successo per gli altri media o modi di distribuzione di beni culturali La televisione: - aumento dell’offerta - nuovo « uso » del mezzo - nuovo modello economico (abbonamento = 30 % delle risorse)

15 Un processo lungo (2) Nell’industria fonografica: - in 6 anni diminuzione del 30 % del fatturato - riorganizzazione della gestione - nuova politica editoriale - perdita parziale del controllo della distribuzione

16 Un processo lungo (3) Gli insegnamenti: - aumento dell’offerta - nuovi « usi » del mezzo - passaggio da una cultura dell’offerta a una cultura della domanda - nascita di nuovi mestieri, di nuove alleanze - nascita di nuovi modelli economici

17 Un’evoluzione inevitabile L’ esperienza personale mi ha insegnato che nessuna nuova tecnologia si impone se non risponde a un bisogno sociale Il transistor ha permesso la diffusione di una nuova cultura (giovanile) in un contesto di sviluppo economico preciso La FM rispondeva a un bisogno di espressione nato dai movimenti degli anni 60

18 Un’evoluzione inevitabile (2) La tecnologia digitale permetterà: - un aumento della mobilità - una più forte individualizzazione e personalizzazione dei contenuti - un’offerta più abbondante - l’ascolto di quello che si vuole, quando si vuole e dove si vuole

19 GRAZIE