Associazione culturale

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Transcript della presentazione:

Associazione culturale 10/08/09 Esperienze italiane di educazione ed integrazione di bambini con autismo nella scuola di tutti Paola NOBILE Pane e Cioccolata Associazione culturale Monteveglio 16.5.2015

Epidemiologia ed emergenza educativa… 10/08/09 Epidemiologia ed emergenza educativa… Secondo quanto riportato dal Centers for Disease Control and Prevention-CDC nel 2014, 1 bambino su 68, negli USA, presenta una sintomatologia nello spettro autistico Nessun trattamento farmacologico specifico Prevalence has increased by 6-15 percent each year from 2002 to 2010. (Based on biennial numbers from the CDC) Autism services cost U.S. citizens $236-262 billion annually. (Buescher et al., 2014)

10/08/09 Ad alto impatto… …un alunno nello spettro ogni tre-quattro classi, è il disturbo evolutivo più diffuso in età scolastica. …almeno un alunno con autismo nella carriera di ogni insegnante. Cosa sappiamo dell’intervento in autismo Cosa viene applicato dell’evidenza scientifica che attualmente esiste

ABA e studi internazionali a lungo termine 10/08/09 ABA e studi internazionali a lungo termine Nell’arco di decine di anni, centinaia di studi hanno dimostrato l’efficacia dell’analisi del comportamento su diverse popolazioni e contesti di applicazione Nessun altro modello di trattamento può dimostrare un’efficacia paragonabile: a paritá d’intensitá d’intervento, il trattamento ABA produce maggior progresso in tutte le aree evolutive, come quoziente intellettivo, abilità adattive, linguaggio, (vedi Eikeseth ed altri 2002, Howard ed altri 2005, Remington et al. 2007) Dove trovare informazioni: siti e ricerche

16/04/2017 ABA e autismo l’ABA è il ramo applicativo dell’Analisi del Comportamento, la scienza che si occupa di descrivere le relazioni tra il comportamento degli organismi e gli eventi che lo influenzano. Scopo di migliorare comportamenti socialmente significativi, cioè: Incrementare competenze deficitarie Ridurre repertori problematici L’ABA è il ramo applicativo dell’Analisi del Comportamento, la scienza che si occupa di descrivere le relazioni tra il comportamento degli organismi e gli eventi che lo influenzano. L’ABA viene definita come “la scienza in cui procedure derivate dai principi del comportamento sono sistematicamente applicate per migliorare comportamenti socialmente rilevanti ad un livello significativo e di dimostrare sperimentalmente che le procedure impiegate sono responsabili per il miglioramento” (Cooper, Heron, & Heward, 2007, p. 3). In altre parole, l’ABA è la scienza che applica al comportamento umano i principi identificati dall’Analisi del Comportamento Sperimentale, allo scopo di affrontare problemi socialmente rilevanti nel contesto della vita quotidiana. Il termine socialmente rilevante si riferisce quindi a tutte quelle abilità necessarie all’individuo per integrarsi efficacemente nella sua comunità: competenze sociali, cognitive, accademiche, di autonomia e igiene personale, abilità motorie, domestiche, vocazionali e di linguaggio e comunicazione (Maine Administrators of Service for Children with Disabilities, 2000). Una delle caratteristiche definienti dell’ABA è che la dimostrazione dell’efficacia delle procedure utilizzate per generare il cambiamento avvenga tramite il metodo scientifico. Fde 2012 LG Focused ABA involves direct service delivery to the client. It is not restricted by age, cognitive level, or co-occurring conditions BACB guidelines

ABA: cosa non è Non è una cura per l’autismo Non consiste in una serie di esercizi ripetitivi Non è l’insegnamento a tavolino Non produce comportamenti rigidi Non robotizza i bambini Non è una serie di programmi uguali per tutti

ABA: Analisi del Comportamento applicata 10/08/09 ABA: Analisi del Comportamento applicata Una delle caratteristiche che definisce l’ABA è che la dimostrazione dell’efficacia delle procedure utilizzate per generare il cambiamento, avvenga tramite il metodo scientifico. Quindi l’analisi del comportamento è la scienza che si occupa dell’apprendimento e di come sostenerlo insegnando Non è un metodo per l’autismo Necessità per gli insegnanti di avere una cornice teorica che permetta l’insegnamento a bambini con autismo

Linee Guida Italiane (LGN, 2011) 10/08/09 Linee Guida Italiane (LGN, 2011) Progetto finanziato dal Ministero della Salute Italiano Raccomandazioni per il trattamento messe a punto mediante un processo di revisione sistematica della letteratura e fondate sull’analisi della ricerca scientifica «Tra i programmi intensivi comportamentali il modello più studiato è l’analisi comportamentale applicata: gli studi sostengono una sua efficacia nel migliorare le abilità intellettive (QI), il linguaggio e i comportamenti adattativi nei bambini con disturbi dello spettro autistico»

Linee Guida Italiane (LGN, 2011) 10/08/09 Linee Guida Italiane (LGN, 2011) La pubblicazione della LG21 e il corpo di ricerche a disposizione in letteratura rendono dunque possibile anche in Italia lo sviluppo di un sistema di supporto e intervento per i disturbi dello spettro autistico basato sull’evidenza. (vedi Degli Espinosa F., 2012) Le LGN 21 rappresenta il primo importante passo verso la diffusione su scala nazionale e istituzionale delle informazioni sugli interventi che la ricerca sperimentale ha dimostrato essere efficaci in autismo La domanda principale cui la LG21 risponde può essere formulata come segue: “quali interventi, farmacologici e non, si sono dimostrati efficaci nel migliorare gli esiti in bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico?”.

Trattamento = Educazione 10/08/09 Trattamento = Educazione Precoce e Individualizzato: sin dall’insorgere dei primi sospetti l’intervento deve essere impostato secondo una valutazione individualizzata di ogni singolo bambino Globale e Continuo: massimo coinvolgimento di tutti gli ambienti e di tutte le figure significative nella vita del bambino Intensivo: significativi miglioramenti se vengono programmate almeno 25 ore alla settimana, 50 settimane l’anno, per almeno due anni di trattamento Fondato sul paradigma comportamentale e guidato da un analista del comportamento (BACB) Fino qui tutto ok, vedi anche linee guida regione ER e SINPIA

Un bambino con questa diagnosi, un alunno che… 10/08/09 Un bambino con questa diagnosi, un alunno che… Ha diritto a un buon insegnamento e ad un trattamento efficace. Non è così facile da guidare verso il cambiamento (cioè l’apprendimento) Non è troppo piccolo, non è troppo grave, non è troppo bravo per imparare Può imparare se rispettiamo le leggi dell’apprendimento La responsabilità educativa propria della scuola verso tutti gli alunni diventa di vitale importanza nel caso di alunni particolarmente fragili

La scuola Obiettivo dell’integrazione scolastica è di offrire 16/04/2017 La scuola Obiettivo dell’integrazione scolastica è di offrire al bambino con diagnosi la possibilità di apprendere e interagire con i pari età ai compagni di classe la possibilità di imparare a conoscere e valorizzare le diversità Less restrictive environment Come ambiente di insegnamento meno restrittivo di così… Ma quanto alle opportunità di apprendimento?? Apprendere e interagire sono i 2 scogli fondamentali per l’alunno con diagnosi di autismo Elena Clò

Apprendere e interagire 16/04/2017 Apprendere e interagire Apprendere Interagire Pre-requisiti dell’apprendimento Pre-requisiti per la programmazione accademica Apprendimenti di base Documentazione dei progressi Trasferire ai compagni le competenze imitative e di richiesta Eseguire istruzioni date al gruppo Rispondere e fare domande ai compagni Reciprocare commenti Conversazioni

Livello curricolare e insegnamento in gruppo 16/04/2017 Livello curricolare e insegnamento in gruppo In quale contesto educativo il bambino avrà i miglioramenti più significativi? Il bambino ha le necessarie competenze verbali per poter beneficiare di un insegnamento in gruppo? Se un bambino non è in grado di imitare, né di fare richieste, né di rispondere a istruzioni sarà isolato socialmente anche se inserito in una classe L’insegnamento in gruppo viene modificato sulla base delle competenze dello studente con disabilità? Spesso si prendono queste decisioni sulla base di credenze personali, approcci educativi, emozioni o motivazioni economiche piuttosto che del contesto educativo migliore per il bambino: contesto in cui il bambino possa imparare al meglio e non solo essere gestito o occupato A volte problema contrario: bambino che sta fuori dalla classe anche quando potrebbe stare dentro

VB-MAPP: Assessment delle Transizioni Assessment (Sundberg 2008, traduzione italiana a cura di Pergolizzi 2012) 16/04/2017 Rappresenta uno strumento che garantisce allo studente un percorso individualizzato Nella versione italiana valuta il livello di inclusione che il bambino deve avere rispetto alla classe dei coetanei e le modalità con cui viene svolto l’intervento: quanto insegnamento strutturato? quanto insegnamento in ambiente naturale? Quanto insegnamento individuale? Quanto in gruppo? Inclusione negli stati uniti: inserimento nella scuola speciale o nella scuola normale

Le Barriere dell’Apprendimento Comportamenti problema, mancato controllo sull’istruzione, richiesta assente o deficitaria, ecc. impediscono o rendono difficoltoso l’apprendimento. Problemi comportamentali come aggressioni, distruzione dell’ambiente, urla, non collaborazione alle istruzioni rendono difficile l’insegnamento e costituiscono un problema di sicurezza per il bambino stesso e per i compagni. FARE ESEMPIO: BIMBO SEDUTO NEL CIRCLE TIME, FATTO ALZARE QUANDO URLA E CALCIA: RINFORZO CP E SICUREZZA ALTRI BB L’inserimento precoce nel contesto scolastico o la programmazione di un intervento da realizzare a scuola non adeguatamente valutato e programmato e privo dei necessari sostegni può mettere in pericolo il futuro apprendimento del bambino

L’insegnante di sostegno 16/04/2017 L’insegnante di sostegno L’ insegnante di classe Concorda con l’insegnante di sostegno la programmazione individualizzata Condivide obiettivi di massima Coinvolge l’alunno nello svolgimento della lezione nel rispetto delle sue competenze Sa come rinforzare e cosa rinforzare È informata sulle procedure di gestione di eventuali emergenze comportamentali che sono state concordate Rinforza ogni migliore approssimazione Guida con il suggerimento necessario e sufficiente Non permette di praticare l’errore: suggerisce a 0 Guida e modella interazioni con i pari età a livello adeguato al bambino Prende dati: pochi ma buoni Obiettivi generali indipendentemente dal livello di funzionamento es. prime interazioni sociali con i pari eseguire istruzioni/fare richieste/imitare

Profilo dell’insegnante esperto 16/04/2017 Profilo dell’insegnante esperto Sa come motivare il suo studente e suscitare nuove richieste Ha un ritmo sostenuto di insegnamento, in particolare nel lavoro a tavolino Alterna tipologia e area di insegnamento Mantiene un alto tasso di successo per il suo alunno Prende dati sull’apprendimento

Esperienza di educazione ed integrazione: Scuola dell’Infanzia prerequisiti per l’integrazione sociale alla scuola dell’infanzia Assenza di comportamenti problema severi Stare seduti su istruzione Essere in grado di richiedere attività ed oggetti (agli adulti) Comprendere semplici istruzioni Eseguire transizioni su istruzione da un’attività’ ad un’altra Rispondere ed eseguire le richieste di altri bambini Stare seduti in gruppo ed imitare spontaneamente gli altri Imitazione del gioco e movimenti

Esperienza di educazione ed integrazione: scuola dell’Infanzia 16/04/2017 M. ha 4 anni ed è inserita in una sezione omogenea della Scuola dell’infanzia dove è supportata dalle insegnanti curricolari, dall’insegnante di sostegno per 12 ore, dalle educatrici comunali per 20 ore. Il linguaggio vocale è emergente. La bambina utilizza un sistema di comunicazione basato sul linguaggio dei segni. Segue dall’età di due anni un intervento educativo comportamentale.

Esperienza di educazione ed integrazione: scuola dell’Infanzia 16/04/2017 Esperienza di educazione ed integrazione: scuola dell’Infanzia Valutazione abilità sociali

Esperienza di educazione ed integrazione: scuola dell’Infanzia 16/04/2017 Esperienza di educazione ed integrazione: scuola dell’Infanzia Obiettivi: Comunicazione: incrementare la comunicazione spontanea, cioè fare semplici richieste ai compagni Ascoltatore: Comprendere la consegna di un compito Gioco: Rispettare il turno dei giochi con i compagni; acquisire le sequenze dei giochi imitativi in piccolo gruppo. Motricità (grosso/fine): imparare ad evitare ostacoli in percorsi strutturati, sviluppare un’adeguata motricità fino e grosso motoria (equilibrio, coordinazione ,fluidità dei movimenti) .

16/04/2017 Perché strutturare? Perché: programmare, organizzando le specifiche attività in modo breve e concatenato, permette di tenere alto il livello di motivazione, e previene maggiormente il rischio di emissione di comportamenti inappropriati. Come: Individuando alcune attività in coppia, o in piccolo gruppo, che offrono opportunità di comunicazione con i compagni, ovvero agiscono sulla motivazione della bambina, creando occasioni per fare richieste specifiche: per es. oggetti per completare una sequenza di gioco, parti mancanti ecc. In generale indipendentemente dal livello di funzionamento

Come strutturare? Auletta per l’insegnamento individualizzato Spazio utilizzato quotidianamente per tutte le attività individuali, per i lavori in piccolo gruppo e in coppia Tutto il materiale a disposizione è sistemato in modo da essere visibile, ma non direttamente accessibile da parte dei bambini: deve cioè essere richiesto agli adulti

Come strutturare: Spazio sezione Attività in coppia All’interno della sezione e in accordo con le insegnanti è stato creato uno “spazio attività: un angolo in cui è stato sistemato un tavolino di dimensioni e di colore diverso rispetto agli altri tavoli e due sole sedie. Il tavolino è destinato ad ospitare due soli bimbi per volta, che svolgono una serie di attività e giochi mediati dall’insegnante e utilizzano giochi contenuti in scatole, separate dai giochi della sezione.

Qualificare maggiormente il tempo scolastico selezionando specifici obiettivi educativi Organizzazione della cassettiera: l’appello La maestra chiama i bimbi per nome. M.,con l’aiuto di un compagno e seguendo le indicazioni dell’insegnante, consegna la foto al bambino corrispondente. Il bambino riceve la foto, aspettando con la mano alzata, poi attacca la foto al cartellone.

Favorire la comunicazione: Attività nel grande gruppo… Non è possibile l’interazione con i pari in assenza di un sistema di comunicazione: per favorire la comunicazione reciproca fra M. e i suoi compagni abbiamo insegnato i “ segni”, che rappresentano il sistema di comunicazione della bambina. Canzoncine: Abbiamo scelto di iniziare insegnando per primi i nomi degli animali e i colori, elementi presenti in molti giochi e canzoncine svolti in classe.

Favorire la comunicazione: …e nel piccolo gruppo.. La richiesta È la prima forma di comportamento verbale acquisita dai bambini (anche non vocali) Permette al bambino di ottenere ciò che vuole Riduce la presenza di comportamenti problema Fare richieste ad un compagno rappresenta uno degli obiettivi iniziali per lo sviluppo delle prime abilità sociali.

Attività in piccolo gruppo La condivisione di una specifica attività di gioco o attività motoria è utile per facilitare l’integrazione e la socializzazione all’interno del piccolo gruppo...

Attività in coppia …..o in coppia… La richiesta Il gioco imitativo

Costruire un progetto di integrazione scolastica… Programmare in modo individualizzato descrivendo obiettivi specifici in tutte le aree di apprendimento Formare educatori ed insegnanti di sostegno Suscitare disponibilità e interesse dei compagni di classe; renderli competenti (con insegnamento specifico) nell’aiutare e guidare. Disponibilità, condivisone e collaborazione con le insegnanti Disponibilità della famiglia nel procurare ed integrare il materiale per aumentare la varietà di attività e giochi. GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!!

Grazie… Ai bambini, alla famiglia Alle colleghe: Silvia Cottitto, Erika Leonetti e Monica Mercatelli A Valentina Bandini, Elena Clo’, Francesca degli Espinosa