Politiche sociali Lavinia Bifulco
Quadro europeo: le tendenze principali Rescaling e localizzazione Contrattualizzazione Attivazione Negoziazione e partecipazione Integrazione Individualizzazione: delle politiche; del lavoro.
Welfare attivo – politiche per l’attivazione Partecipazione al lavoro Consumatore, libertà di scelta Partecipazione alle scelte, cittadinanza attiva, voice
Welfare-to-work (UK) e workfare USA) Partecipazione al lavoro od obbligo al lavoro? “Una paga da fame” e i poveri (povere) che lavorano
Attivazione e contratto Robert Castel, 2004, L’insicurezza sociale, Einaudi, Torino “è paradossale che attraverso queste diverse misure di attivazione si chieda molto a coloro che hanno poco e spesso si chieda meno a coloro che hanno molto (p. 76) “…l’insieme dei dispositivi della protezione sociale sembra oggi attraversato da una tendenza all’individualizzazione o alla personalizzazione… un modello contrattuale di scambi reciproci tra chi richiede le risorse e chi le procura… Una tale evoluzione può avere delle conseguenze positive nella misura in cui corregge il carattere impersonale, opaco e burocratico che caratterizza in genere la distribuzione delle prestazioni omogenee.. Tuttavia la logica contrattuale sottovaluta gravemente la disparità di situazioni fra i contraenti. Essa mette il beneficiario di una prestazione nella condizione di chi domanda, facendo come se disponesse del potere di negoziazione necessario ad annodare una relazione di reciprocità con l’istanza che dispensa le protezioni. Questo è un caso veramente raro. L’individuo ha bisogno di protezioni proprio perché.. Non dispone da solo delle risorse necessarie ad assicurarsi la propria indipendenza (p. 81)” ‘
Un ricerca sugli interventi contro la povertà Chiara Saraceno (a cura di), Le dinamiche assistenziali in Europa. Sistemi nazionali e locali di contrasto alla povertà, Bologna, il Mulino, Il sistema di protezione sociale in generale. Copertura universalisticaSvezia - Categoriale/occupazionale/altri paesi Assistenza: Svezia: importi generosi, copertura universalistica, programma nazionale di reddito minimo con enfasi inserimento lavorativo Assistenza come diritti, anche aspetti individualizzati. Bisogna dar prova di cercare attivamente un lavoro, ma non c’è un controllo stringente (comunque etica del lavoro, e pieno impiego) Scarso peso delle obbligazioni familiari. Ruolo predominante dei servizi pubblici (scarso del terzo settore).
Un ricerca sugli interventi contro la povertà Germania: Programmi relativamente generosi di sostegno del reddito e di inserimento lavorativo + principio di sussidiarietà, responsabilità familiari rispetto al benessere dei suoi membri. Ruolo dei servizi pubblici e del terzo settore Assistenza come diritti, dare qualcosa in cambio, cercare un lavoro e partecipare a programmi di inserimento
Un ricerca sugli interventi contro la povertà Italia Italia: no reddito minimo, variabilità territoriale delle misure, discrezionali e con importi limitati. In molti Comuni Minimo Vitale.. Impianto categoriale e selettivo: principio della meritevolezza e logica del bisogno qualificato Familismo
Un ricerca sugli interventi contro la povertà Viene smentita la tesi che più universale e generosa è la misura, più è probabile che le persone restino assistite per un lungo periodo, diventando dipendenti. Il breve periodo è un indicatore ambiguo, non necessariamente di efficacia ma può dipendere dalle regole di accesso. Una lunga dipendenza in Barcellona e Lisbona: quando la misura è limitata e selettiva, gli utenti sono compressi dalla necessità di integrare il sostegno economico con altre risorse, spesso informali. In generale close targeting e ammontare limitato del beneficio creano una popolazione di beneficiari che ha difficoltà a diventare autonoma dall’assistenza sociale. Svezia: La maggioranza dei beneficiari si concentra nella quota della durata di permanenza più breve. Milano: durata breve, ma per limiti temporali