Il Sistema Tributario Italiano

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Transcript della presentazione:

Il Sistema Tributario Italiano

Le Entrate dello Stato L’attività finanziaria è lo strumento con cui lo Stato si procura i mezzi finanziari necessari per risolvere i propri compiti in campo politico, sociale ed economico. Le fonti dalle quali lo Stato attinge per reperire le risorse necessarie per la collettività danno luogo alle seguenti entrate: Entrate Tributarie Entrate Extratributarie Entrate Patrimoniali Entrate per accensioni di prestiti

Le Entrate dello Stato Bilancio di previsione anno 2010

… approfondiremo unicamente Le Entrate Tributarie Il Sistema Tributario di uno Stato è costituito dall’insieme di tutti i tributi in vigore all’interno del suo territorio in un dato momento. Gli elementi del “Tributo” sono: il soggetto attivo; il soggetto passivo; il presupposto oggettivo; la base imponibile; l’aliquota.

Il Sistema Tributario I Tributi, a loro volta, sono costituiti da: Le IMPOSTE dirette o indirette reali o personali generali o speciali ordinarie o straordinarie Le TASSE I CONTRIBUTI

Il Sistema Tributario un po’ di storia… L’attuale struttura del sistema tributario italiano deriva dalla radicale riforma del 1971. La riforma si poneva i seguenti obiettivi: Adeguamento alla capacità contributiva; Semplificazione del sistema tramite la riduzione del numero di imposte; Lotta all’evasione fiscale.

I Principi fondamentali del Sistema Tributario Italiano I principi generali del sistema tributario italiano sono delineati dalla Costituzione, essenzialmente negli articoli 23 e 53. I principi fondamentali sono quattro: la legalità dell’imposta; l’universalità dell’imposta; l’equità del carico fiscale; la progressività dell’imposta. Articolo 23 “nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge” Articolo 53 “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”

I Principi fondamentali del Sistema Tributario Italiano La Capacità contributiva tiene conto: del reddito; del patrimonio; del consumo. Il Reddito può essere: effettivo; normale; prodotto; entrata. Il patrimonio è uno “stock” di ricchezza differente dal reddito inteso invece come “flusso” e comprende tutti i valori immobiliari e mobiliari, fruttiferi e infruttiferi di cui è titolare il contribuente.

I Principi fondamentali del Sistema Tributario Italiano La ripartizione dell’onere tributario deve tener conto di tre elementi: il presupposto; la base imponibile; l’aliquota d’imposta. Si definisce aliquota media il rapporto tra l’imposta pagata e il reddito. A seconda di come varia, all’aumentare del reddito, le imposte si distinguono in: proporzionali; progressive; regressive.

L’Unita’ Impositiva L’Italia, nel 1976, a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale, ha scelto l’individuo come unità impositiva. A ciascun contribuente è assegnato un numero di codice fiscale. Si tratta di un’espressione alfanumerica (per le persone fisiche è costruita attraverso i dati anagrafici, per un totale di 16 caratteri) o numerica (per gli altri soggetti è chiamato anche numero di partita IVA ed è composta da 11 cifre). Il codice fiscale è lo strumento di identificazione dei contribuenti sia nei rapporti con il fisco sia con gli Enti e le Amministrazioni Pubbliche.

L’Autotassazione In Italia, il sistema fiscale si basa essenzialmente sull’autodeterminazione delle imposte da parte dei privati. Il calcolo e il pagamento delle imposte più importanti e rilevanti è demandato ai contribuenti. Questa operazione è definita anche “autoliquidazione” o “autotassazione”. Per alcune imposte, ad esempio l’imposta di bollo, l’autoliquidazione del tributo ha luogo senza alcuna comunicazione agli Uffici fiscali. Nella maggioranza dei casi, invece, l’autoliquidazione prevede anche che vi sia la comunicazione di varie informazioni all’amministrazione finanziaria che concernono la ragione del versamento quali: le generalità del contribuente; le ragioni alla base del pagamento.

L’Autotassazione Quando la procedura di applicazione del tributo è più articolata e si deve tenere conto anche di elementi che influenzano la determinazione dell’imposta, è prevista la presentazione di apposite dichiarazioni fiscali. Per alcune dichiarazioni l’intento principale ed esclusivo è di effettuare una riepilogazione dei versamenti effettuati in modo autonomo. Altre dichiarazioni, che vengono anche definite “permanenti”, hanno ad oggetto degli elementi che sono stabili nel tempo. Ci sono, infine, le dichiarazioni dei redditi che consentono all’ufficio finanziario di liquidare l’imposta e di richiederla al contribuente.

Il contrasto all’evasione In Italia l’evasione fiscale è uno dei principali problemi sociali. La lotta all’evasione fiscale deve essere attuata avendo a disposizione due strumenti fondamentali: l’equità, che si fonda sulla capacità di misurare e tassare in misura accettabile tutto ciò che viene occultato; su una radicale semplificazione della legislazione tributaria; sull’aumento dell’efficienza della spesa pubblica; dall’attività di deterrenza nei confronti dell’evasione tramite la qualità e la quantità dei controlli; la sicurezza della pena nei casi in cui venga scoperta l’evasione.

Il contrasto all’evasione La deterrenza è un processo che si autoalimenta Deterrenza riduzione dei soggetti da sottoporre a controllo specifico Maggiore Deterrenza Migliore qualità degli accertamenti La scelta del contribuente di quanto dichiarare dipende da: l’atteggiamento nei riguardi del rischio; la probabilità di subire l’accertamento; l’ammontare della sanzione.

L’Accertamento I poteri di accertamento che gli uffici finanziari possono esercitare sono incentrati sulle dichiarazioni che i contribuenti debbono presentare e sugli adempimenti (tenuta scritture contabili e effettuazione ritenute e versamenti) ai quali gli stessi sono vincolati. L’attività di controllo può essere svolta, entro precisi termini di decadenza, in più fasi: Controllo automatico; Controllo formale; Controllo di merito o sostanziale.

L’Accertamento sintetico e il Redditometro L’accertamento sintetico consiste nella ricostruzione dei redditi posseduti dalla persona fisica partendo dalle spese che la stessa ha sostenuto, anche nell’interesse dei propri familiari. Se lo scostamento tra reddito dichiarato e reddito presumibile, per due annualità consecutive, è superiore al 25%, l’ufficio, in presenza di fatti e dati certi, può procedere alla rettifica sintetica del reddito o del maggior reddito emerso dalla dichiarazione IRPEF del contribuente. Uno strumento importante che consente di ottenere indicatori di capacità contributiva è il “redditometro”, che consente di verificare la congruità del tenore di vita del contribuente rispetto ai redditi dichiarati.

L’Autotutela L’Autotutela è il potere di autocorrezione della Pubblica Amministrazione. Quando l’Amministrazione verifica di aver commesso un errore, danneggiando ingiustamente il cittadino, può annullare il proprio operato e correggere l’errore senza necessità di una decisione del giudice. L’Amministrazione può provvedere all’autocorrezione in via del tutto autonoma (d’ufficio) oppure dietro iniziativa del contribuente. Non è necessario, quindi, che il cittadino abbia presentato domanda di annullamento né che abbia presentato ricorso alla Commissione Tributaria.

Il Sistema Tributario Italiano Tra il 1971 e il 1973 il Sistema Tributario Italiano è stato completamente rivoluzionato dall’introduzione di due nuove imposte: l’imposizione diretta è stata rifondata tramite l’introduzione dell’IRPEF; l’imposizione indiretta è stata rifondata dall’IVA. Il Gettito tributario deriva quindi da imposte dirette e imposte indirette.

Il Sistema Tributario Italiano L’attuale Sistema Tributario Italiano prevede due principali imposte dirette a livello nazionale Reddito delle persone fisiche (IRE, già IRPEF) Reddito della società (IRES) due imposte dirette a livello locale Regionale sulle attività produttive (IRAP) Comunale sugli Immobili(ICI) diverse imposte indirette sugli affari (IVA) di fabbricazione (Accise) sui trasferimenti di ricchezza (Registro, Successione, Donazione…) di bollo sulla pubblicità …

Entrate Tributarie 2008

Il Decentramento Tributario La crescente consapevolezza della necessità di responsabilizzare gli enti locali che erogano spese da condotto ad un processo di riforma che nel 1993 ha investito per primi i comuni tramite l’ICI. Il decentramento tributario a livello regionale ha conosciuto una forte accelerazione nel 1998 con l’introduzione dell’IRAP (Imposta regionale attività produttive) il primo tributo proprio delle regioni. Il processo di decentramento ha comportato inoltre l’introduzione di Addizionali IRPEF a favore di Regioni, Province e Comuni. Le addizionali sono costituite da una componente obbligatoria, definita dal livello centrale e cui corrisponde un'uguale riduzione delle aliquote nazionali, e una componente facoltativa, che gli enti territoriali possono adottare autonomamente, entro limiti fissati dal livello centrale e senza corrispondente riduzione delle aliquote erariali.