STORIA DELLA TIRRENICA

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STORIA DELLA TIRRENICA L’italia: una Repubblica fondata sul cemento sugli affari

Tirrenica: 40 anni sprecati…. L’idea e affidamento a SAT Blocco per evitare bancarotta Riaffidamento SAT Apertura LI-Rosignano Salvataggio 172 MDL Progetto ANAS/Amato 1969 1982 1993 1998 2000-1 2004-5 1974-6

La (mala)storia più recente Ammodernamento Aurelia progetto CIPE 2008 Riaffidamento a SAT No Accollo (UE – CdConti) Nuovo progetto SAT 1969 1982 1993 1998 2008 2010 2011 1974-6 2000-1 2004-5

Un filo rosso….di vergogna Il Fondo Italiano per le Infrastrutture, conosciuto anche come “F2i”, è una società di gestione del risparmio (sgr) che investe i risparmi raccolti dalle banche (Intesa-SanPaolo-CRFirenze, Monte dei Paschi di Siena o Unicredit, ) in partecipazioni azionarie di società attive, tra l’altro, nei settori (riprendiamo dal sito di F2i) “delle infrastrutture di trasporto, persone e merci come porti, aeroporti, autostrade, interporti, ferrovie, ecc; reti di trasporto e distribuzione di elettricità, gas e acqua, ecc.; impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e tradizionali; sanità, servizi pubblici locali e infrastrutture sociali”, e via dicendo. Riccardo Conti, un piede in due staffe Tutto in regola naturalmente, ma sapete chi siede nel consiglio di amministrazione del Fondo Italiano per le Infrastrutture decidendone le strategie, gli indirizzi, le priorità e i progetti su cui investire? Riccardo Conti, assessore alle infrastrutture e ai trasporti della Regione Toscana dal 2000 al 2010, ma soprattutto attuale coordinatore nazionale per le infrastrutture del Partito Democratico. Come può una persona che decide come investire due miliardi di euro l’anno per conto del fondo privato F2i, essere anche quella capace di influenzare le politiche infrastrutturali del PD, essendo allo stesso tempo il responsabile massimo del partito proprio di questo settore? E’ una domanda semplice. E’ allo stesso tempo, lo riconosciamo una domanda di grande imbarazzo per un partito che a livello nazionale dovrebbe rappresentare l’alternativa politica – ed etica – alla devastazione berlusconiana dello stato di diritto, fondato anche e soprattutto sulla trasparenza e sulla rimozione dei conflitti di interesse a tutela del bene comune e della collettività. Il Codice etico del Pd Eppure il Codice etico del Partito Democratico parla chiaro, nel punto b) del terzo capitolo recita esplicitamente “rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nel Partito (incarichi monocratici nelle città capoluogo di provincia, a livello provinciale, regionale e nazionale; incarichi negli organi collegiali esecutivi di Partito a livello regionale e nazionale) qualora, a causa del ruolo ricoperto in imprese, associazioni, enti o fondazioni, aventi scopo di lucro o titolarità prevalente di interessi economico­finanziari, possa configurarsi un conflitto di interessi tale da condizionare i propri comportamenti“. Chiediamo ancora a Bersani, Rossi, Manciulli e Ceccobao, ma anche agli iscritti e agli elettori del Pd, non è questo un articolo che sembra fatto a posta per evitare casi come quello di Riccardo Conti? Il sistema autostradale toscano C’è bisogno di trasparenza e contro il conflitto di interessi nel momento in cui la politica toscana sta affrontando nodi cruciali come tav, terze corsie autostradali, superstrade, porti e aeroporti, nel momento in cui, ma è solo un esempio, Riccardo Conti ha affermato in un’intervista al Sole 24 Ore che “il fondo è pronto a entrare nel sistema aeroportuale toscano“, ovvero nelle società che gestiscono gli aeroporti di Pisa e Firenze, rispettivamente Sat e Adf, due società quotate in Borsa, come resteranno influenzate le politiche trasportistiche e infrastrutturali di una Regione, quella toscana, in cui il dominus in questo settore del partito al governo cura gli interessi di una parte, ovvero di F2i? Il Fondo Italiano per le Infrastrutture ha ovviamente il solo e unico obiettivo di fare soldi su un mercato in cui la commistione azionaria pubblico-privato è cosa quotidiana. Nel 2009 il bilancio di F2i ha reso agli azionisti un dividendo di sei milioni di euro registrando così un rendimento, sul capitale versato, del 15% annuo dalla costituzione. Confrontatelo solo per un attimo con il tasso dello zerovirgola offerto a chi ingenuamente, nella veste di correntista, mette in mano alle banche su citate proprio i soldi necessari a raggiungere tali risultati. Non viene voglia di abbandonarle per rivolgersi a istituti come Banca Etica o costituende finanziarie solidali come Mag Firenze?

Antonio Bargone : chi era costui? Antonio Bargone, deputato PDS, da sottosegretario nel governo D’Alema aveva avuto un ruolo nel salvataggio della SAT nel 1998 (172,5 MDL). Non rieletto al Parlamento diventa consulente di Riccardo Conti, Assessore ai lavori pubblici e infrastrutture della Regione Toscana. Antonio Bargone, aveva avuto un ruolo nel salvataggio della SAT, (172MDL), non fu rieletto al Parlamento (e la sua trombatura pugliese fu rumorosa) ma divenne consulente, tra le altre regioni, della Toscana e in particolare di Riccardo Conti, Assessore ai lavori pubblici e infrastrutture.

Bargone: una carriera straordinaria! A. Bargone, mentre è consulente, entra nel consiglio d’amministrazione della SAT. Il 1° agosto 2003 diventa presidente della SAT Subito dopo viene nominato da Matteoli Commissario Straordinario Governativo per la Tirrenica Antonio Bargone, oltre che consulente dell’assessore Riccardo Conti, era anche entrato a far parte del consiglio d’amministrazione (guardacaso!) della SAT (la società che aveva ricevuto 172 miliardi e 500 milioni quando lui era sottosegretario) e vi furono entro il 2003 almeno due interrogazioni in Consiglio Regionale (una di Forza Italia e una dei Verdi) sul palese conflitto di interessi di questo signore Controllore di se stesso: due ruoli in palese conflitto di interessi. 6

E non lo fa gratis, lo paga la SAT… Compenso come Presidente SAT € 61.000 http://www.provincia.grosseto.it/images/pages/6132/20072010152319917_Comunicazione_al_20.07.2010.pdf

Compenso come commissario E a noi costa salato! Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 16-10-2010 Compenso come commissario 214.500 16.384 2.000 ----------- 232.884 61.000 ----------- Totale 293.884

In pratica…una strana carriera. la SAT ottiene175 MDL a fondo perduto da un ministero nel quale Bargone è sottosegretario Bargone diventa consulente della Regione Toscana per le opere pubbliche (artefice del ripensamento) e contemporaneamente consigliere d’amministrazione e poi presidente della SAT. Infine alla SAT di Bargone viene dato l’incarico di costruire l’autostrada maremmana, collinare o costiera che sia.

Un filo rosso….di vergogna Il Fondo Italiano per le Infrastrutture, conosciuto anche come “F2i”, è una società di gestione del risparmio (sgr) che investe i risparmi raccolti dalle banche (Intesa-SanPaolo-CRFirenze, Monte dei Paschi di Siena o Unicredit, ) in partecipazioni azionarie di società attive, tra l’altro, nei settori (riprendiamo dal sito di F2i) “delle infrastrutture di trasporto, persone e merci come porti, aeroporti, autostrade, interporti, ferrovie, ecc; reti di trasporto e distribuzione di elettricità, gas e acqua, ecc.; impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e tradizionali; sanità, servizi pubblici locali e infrastrutture sociali”, e via dicendo. Riccardo Conti, un piede in due staffe Tutto in regola naturalmente, ma sapete chi siede nel consiglio di amministrazione del Fondo Italiano per le Infrastrutture decidendone le strategie, gli indirizzi, le priorità e i progetti su cui investire? Riccardo Conti, assessore alle infrastrutture e ai trasporti della Regione Toscana dal 2000 al 2010, ma soprattutto attuale coordinatore nazionale per le infrastrutture del Partito Democratico. Come può una persona che decide come investire due miliardi di euro l’anno per conto del fondo privato F2i, essere anche quella capace di influenzare le politiche infrastrutturali del PD, essendo allo stesso tempo il responsabile massimo del partito proprio di questo settore? E’ una domanda semplice. E’ allo stesso tempo, lo riconosciamo una domanda di grande imbarazzo per un partito che a livello nazionale dovrebbe rappresentare l’alternativa politica – ed etica – alla devastazione berlusconiana dello stato di diritto, fondato anche e soprattutto sulla trasparenza e sulla rimozione dei conflitti di interesse a tutela del bene comune e della collettività. Il Codice etico del Pd Eppure il Codice etico del Partito Democratico parla chiaro, nel punto b) del terzo capitolo recita esplicitamente “rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nel Partito (incarichi monocratici nelle città capoluogo di provincia, a livello provinciale, regionale e nazionale; incarichi negli organi collegiali esecutivi di Partito a livello regionale e nazionale) qualora, a causa del ruolo ricoperto in imprese, associazioni, enti o fondazioni, aventi scopo di lucro o titolarità prevalente di interessi economico­finanziari, possa configurarsi un conflitto di interessi tale da condizionare i propri comportamenti“. Chiediamo ancora a Bersani, Rossi, Manciulli e Ceccobao, ma anche agli iscritti e agli elettori del Pd, non è questo un articolo che sembra fatto a posta per evitare casi come quello di Riccardo Conti? Il sistema autostradale toscano C’è bisogno di trasparenza e contro il conflitto di interessi nel momento in cui la politica toscana sta affrontando nodi cruciali come tav, terze corsie autostradali, superstrade, porti e aeroporti, nel momento in cui, ma è solo un esempio, Riccardo Conti ha affermato in un’intervista al Sole 24 Ore che “il fondo è pronto a entrare nel sistema aeroportuale toscano“, ovvero nelle società che gestiscono gli aeroporti di Pisa e Firenze, rispettivamente Sat e Adf, due società quotate in Borsa, come resteranno influenzate le politiche trasportistiche e infrastrutturali di una Regione, quella toscana, in cui il dominus in questo settore del partito al governo cura gli interessi di una parte, ovvero di F2i? Il Fondo Italiano per le Infrastrutture ha ovviamente il solo e unico obiettivo di fare soldi su un mercato in cui la commistione azionaria pubblico-privato è cosa quotidiana. Nel 2009 il bilancio di F2i ha reso agli azionisti un dividendo di sei milioni di euro registrando così un rendimento, sul capitale versato, del 15% annuo dalla costituzione. Confrontatelo solo per un attimo con il tasso dello zerovirgola offerto a chi ingenuamente, nella veste di correntista, mette in mano alle banche su citate proprio i soldi necessari a raggiungere tali risultati. Non viene voglia di abbandonarle per rivolgersi a istituti come Banca Etica o costituende finanziarie solidali come Mag Firenze?

PD…Partito Diverso? Mica tanto! Riccardo Conti, assessore alle infrastrutture e ai trasporti della Regione Toscana dal 2000 al 2010, Attuale Coordinatore Nazionale per le infrastrutture del Partito Democratico. Membro del consiglio di amministrazione del Fondo Italiano per le Infrastrutture F2i (Unicredit, Fondazioni Caripòo, MPS, Banca intesa

Coordinatore Nazionale per le infrastrutture Membro del consiglio di amministrazione del Fondo Italiano per le Infrastrutture F2i Due ruoli che il codice etico del PD prevede di evitare

Un assetto societario.…inquietante 31% 24,9% 14,9% 24,89% 4,38%

Cambiano gli attori e nemmeno tutti Serravalle-Penati Cambiano gli attori e nemmeno tutti Non vorremmo lo stesso finale!!!

Ieri: Serravalle Oggi:Tirrenica

Riscopriamo il buon senso! Le associazioni ribadiscono le loro proposte: Adeguare, riqualificare e mettere in sicurezza l’attuale Aurelia secondo il progetto ANAS 2001. Gratuità del sistema, che non deve diventare una ulteriore, iniqua tassa per i maremmani. Integrarzione con il territorio, con il sistema del trasporto pubblico e della viabilità locale.

Il futuro: più tasse per tutti!! A questo salasso economico (Tirrenica) si aggiunge quello del progetto Matteoli-Rossi-Kotufà. costruzione in affidamento ai privati della terza corsia per FI-PI-LI, Grosseto-Fano, Autopalio. pedaggio su tutte le tre superstade Regalare a dei privati la rete di superstrade esistente, è un FURTO nei confronti della collettività che ha diritto ad una mobilità sicura e gratuita.

Solo viabilità a pagamento In pratica da una situazione odierna, dove abbiamo una rete di viabilità a 4 corsie del tutto gratuita, saremo portati ad un situazione di totale pagamento per la ogni grande arteria, senza avere la possibilità di viabilità alternative. Essere tacciati di "provincialismo" solo perche' ci opponiamo alla costruzione dell'Autostrada sulla sede della variante aurelia, e' un accusa strumentale e priva di fondamento. Provinciale e' chi vede ancora come unico modello di sviluppo per un territorio la costruzione di grandi opere: un modello arcaico, figlio di un modo di ragionare tipico degli anni ‘60 dove le condizioni sociali e strutturali erano ben diverse dalle attuali. Le grandi opere come TAV, ponte sullo Stretto, Tirrenica, sono funzionali solo a chi le realizza, alle societa' che con la complicita' degli enti locali si riempono le casse sulle spalle dei cittadini. Provinciale e' la visione limitata di sindaci come la Soffritti o Anselmi che esultano per il nuovo progetto SAT solo perche' in cambio avranno un cavalcavia o una strada monca nel loro comune, senza avere una visione globale dell'opera e i danni che arreca a questo territorio. Vogliamo per una volta analizzare l'intero tracciato che comprende 2 provincie, scrollandoci di dosso un campanilismo datato, e far si che le tanto decantate vittorie per accordi raggiunti non siano solo delle vittorie di Pirro? Il nuovo tracciato dell'A12 si inserisce in un contesto piu' ampio: e' tassello mancante che non serve ad unire tanto l'Italia del nord con quella del sud, ma l'Europa in orizzontale, da Lisbona ad Ankara.La realizzazione di questa opera sottrarra' a nord di Grosseto l'attuale variante Aurelia, che diverra' autostrada senza che nei comuni interessati dal tracciato sia presente una vera e propria viabilita' alternativa. La vecchia aurelia e' stata inglobata nel tessuto urbano, e quindi vi troviamo parcheggi, rotonde e zone blu, che la rendono a tutti gli effetti inadeguata a sopportare un traffico che anni fa era gia' in esubero per le caratteristiche strutturali. Tutto questo pregiudichera' la sicurezza degli automobilisti, perche' ci troveremo sulla stessa strada auto-articolati e biciclette, cosa che giustamente e' vietata sulla variante aurelia ma che paradossalmente ritornera' attuale dopo la costruzione dell'autostrada.Questo perche' anche i residenti pagheranno il pedaggio, l'AD di SAT dott. Borgia e' stato molto chiaro su questo punto, e se non vogliamo che l'economie familiari e delle piccole imprese che per lavoro si spostano quotidianamente nella provincia crollino sotto un nuovo balzello, sara' inevitabile il riversamento di tutto il traffico locale sulla vecchia aurelia. A sud di Grosseto il problema e' anche maggiore perche' l'allargamento dell'attuale sede stradale e la trasformazione in autostrada comportera' dei danni irreversibili all'agricoltura e all'ambiente, senza parlare dei problemi strutturali dovuti alla necessita' di espropriare terreni ed abbattere alberghi, ristoranti e civili abitazioni che attualmente si trovano sul tracciato.  A proposito di esprori, SAT ha reso noto in questi giorni l'elenco completo. I diretti interessati avranno 60 giorni di tempo per fare le dovute osservazioni. Nella sola Val di Cornia sono oltre 200 i cittadini e gli enti interessati.   Concludo con un appello a tutte le forze politiche, i comitati, le liste civiche delle provincie di Grosseto e Livorno a coordinarci urgentemente, per impedire che questo scempio vada avanti. Dobbiamo mobilitare cittadini ed istituzioni. E' impensabile rimanere immobili di fronte ad un opera che portera' solo danni irreversibili al nostro territorio, e fara' arricchire i soliti noti che sono gia' andati a prenotarsi un posto in prima fila acquistando azioni della SAT. In maremma si chiamano TASSE

Basta coi progetti inutili…

“Dove finisce l’autostrada lì inizia la Maremma. Ora l’autostrada non finirà, speriamo che non finisca anche la Maremma”

Grazie per l’attenzione.

La proposta del coordinamento

Chiediamo a tutti di firmare:

Firma oggi per non pentirti domani.

Firma per preservare la nostra Maremma