“Matematica?” “No, grazie”

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Transcript della presentazione:

“Matematica?” “No, grazie” Lidia Nazzaro, Nicla Palladino, Nicoletta Pastena, Carmela Perilli

Quale materia preferiresti insegnare?

Sei soddisfatto della strada intrapresa?

La Matematica: “ostica per l’apprendimento” e “difficile per l’insegnamento”

La Matematica: “ostica per l’apprendimento” e “difficile per l’insegnamento” Questo pregiudizio, secondo quanto emerso dalla stessa indagine, risale a partire dai primi anni della scuola primaria, quando si parla di Matematica riferita a formule e a calcoli infiniti e alla predisposizione o meno per la comprensione dei suoi contenuti.

Prima concezione della didattica della matematica: lo scopo centrale dell’azione e della ricerca didattica è il miglioramento dell’insegnamento... ad un miglioramento del nostro insegnamento farà inevitabilmente riscontro un miglioramento dei risultati che potremo ottenere dai nostri allievi... Palladino N. - 2010

Prima concezione della didattica della matematica: lo scopo centrale dell’azione e della ricerca didattica è il miglioramento dell’insegnamento... ad un miglioramento del nostro insegnamento farà inevitabilmente riscontro un miglioramento dei risultati che potremo ottenere dai nostri allievi... Palladino N. - 2010

È necessario intervenire sugli scopi della ricerca didattica. sulla struttura e sugli scopi della ricerca didattica. Fase di verifica empirica epistemologia dell’apprendimento Palladino N. - 2010

Che cosa significa risolvere un problema Con che modalità? Quotidianamente noi ed i nostri allievi abbiamo a che fare con dei problemi: durante le spiegazioni, nelle esercitazioni, nelle prove di valutazione etc. Che cos’è un problema? Che cosa significa risolvere un problema «Risolvere problemi significa trovare una strada per uscire da una difficoltà, una strada per aggirare un ostacolo, per raggiungere uno scopo che non sia immediatamente raggiungibile. Risolvere problemi è un’impresa specifica dell’intelligenza e l’intelligenza è il dono specifico del genere umano: si può considerare il risolvere problemi come l’attività più caratteristica del genere umano» Polya, G. (1983), Come risolvere i problemi di matematica, Feltrinelli, Milano Palladino N. - 2010

soddisfare i bisogni formativi dei docenti; SCOPI: soddisfare i bisogni formativi dei docenti; ricerca dei nodi essenziali delle discipline, ricerca di metodologie adeguate al superamento dei nodi ridare il giusto valore alla Matematica (interpretare e magari anche anticipare fenomeni naturali e semplici situazioni problematiche considerando la bellezza del pensiero matematico anche in funzione della costruzione di saperi irrinunciabili) … bisogni formativi dei docenti che si trovano ogni anno coinvolti nella progettazione di un curricolo mirato al miglioramento della didattica in ambito matematico-scientifico e non solo. Altro obiettivo è quello di ridare il giusto valore alla Matematica

La logica che sottende gli aspetti teorici di queste riflessioni si ispira ai seguenti fattori che ne costituiscono la descrizione: la facilitazione cognitiva e i processi costruttivistici di elaborazione negoziata delle conoscenze; la ricerca dei nodi essenziali delle discipline; la reticolarità della strutturazione della conoscenza; Il miglioramento dell’attenzione e della memoria attraverso la conoscenza e la scoperta di strategie per vedere, osservare, organizzare, confrontare e correlare elementi La conoscenza e il controllo di un processo Il potenziamento della capacità di astrazione e generalizzazione La motivazione ad apprendere La capacità di organizzare il proprio lavoro Un reale avvicinamento alle procedure operative della programmazione di classe la crescita dell’autostima e della fiducia nelle proprie capacità;

L’impegno che ci si assume consiste nel perseguire, in prospettiva futura e con maggiore forza, l’obiettivo di poter considerare l’opportunità di interazioni sinergiche tra l’Istituzione Universitaria, come organizzazione al servizio dei docenti, e le Istituzioni Scolastiche, quale luogo dell’esplicitarsi dei processi educativo-didattici. Un’attenta riflessione sulla necessità di proporre percorsi formativi, che permettano agli studenti di maturare e consolidare conoscenze e competenze sul tema dell’educazione e delle nuove tecnologie applicate alla didattica si pone in continuità con le attività laboratoriali, realizzate in un ambito di ricerca-azione rivolto al miglioramento della qualità degli apprendimenti (anche in funzione con le indicazioni fornite dagli assi culturali elaborati a livello europeo). Ci si propone di sostenere la sensibilizzazione dei soggetti afferenti rispetto al tema oggetto della ricerca e di supportare l’affinamento e il consolidamento di competenze orientate, nella specificità del ruolo di ciascuno, all’incremento della qualità del servizio scolastico.

ARGOMENTI DI RICERCA La Storia e l’Epistemologia della Scienze Matematiche come fonte di risorse per una efficace didattica

Con il termine didattica intendiamo generalmente insegnamento: in generale didattica della materia che si insegna D’Amore, B. & Frabboni, F. (1996), Didattica generale e didattiche disciplinari, Angeli, Milano. Palladino N. - 2010

didattica generale, si occupa dei meccanismi dell’apprendimento; si insegna qualcosa e dunque la didattica non può che essere la didattica di qualcosa. Palladino N. - 2010

Sperimentazione didattica e ricerca sull’ utilizzo della Storia delle scienze Matematiche nella didattica.

LE MOTIVAZIONI IL LAVORO DI SPERIMENTAZIONE AFFRONTATO E’ NATO DAL TENTATIVO DI: INTERROGARSI SULL’ IMPORTANZA CHE RIVESTE LA DIDATTICA DELLA MATEMATICA, LAVORANDO SUI MODELLI DIDATTICI “TRADIZIONALI’’ E ‘’INNOVATIVI’’ COGLIERE NEL MONDO SCUOLA: PREDISCIPLINARITA’, DISCIPLINARITA’, INTERDISCIPLINARITA’, TRANSDISCIPLINARITA’. RIFLETTERE SUL DELICATO RAPPORTO INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO

Esistono due specie di cicale chiamate Magicicada septendecim e Magicicada tredecim che spesso vivono nello stesso ambiente. Hanno cicli di vita di 17 e 13 anni rispettivamente. Gli alunni hanno cercato di costruire una scala musicale partendo dal suono prodotto da una molla pizzicata in vari punti. Hanno intuito che si trattava dello stesso suono ma che pian piano diventava più “forte”, usando un loro termine; quindi si trattava dello stesso suono ma di un’ottava superiore. Per capire cosa fosse l’ottava i bambini hanno disegnato prima alla lavagna e poi sul quaderno la tastiera di un pianoforte. Palladino N. - 2010

Palladino N. - 2010

Competenze chiave di cittadinanza Imparare ad imparare Risolvere problemi Progettare Collaborare e partecipare Individuare collegamenti e relazioni ...

Competenze declinate per abilità Palladino N. - 2010

DEGLI ARABI” PER LA MOLTIPLICAZIONE L’ “ALGORITMO DEGLI ARABI” PER LA MOLTIPLICAZIONE

I NUMERI PITAGORICI I NUMERI DI FIBONACCI

L’ANGOLO NEL CAMPO DI CALCIO

GIOCARE CON LE EQUAZIONI I SOLIDI REGOLARI GIOCARE CON LE EQUAZIONI

I POLIGONI CON IL PAINT