La seconda rivoluzione industriale Tra il 1890 circa e il 1914
Cosa si intende per Seconda Rivoluzione industriale Dopo un periodo di grave crisi economica, una nuova rivoluzione industriale dà il via ad un ulteriore sviluppo dell’economia occidentale
Cos’è la Seconda Rivoluzione Industriale Il periodo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento è ricco di grandi scoperte ed invenzioni. I progressi tecnologici cambiano il mondo dell’industria: è la Seconda Rivoluzione Industriale. Le industrie si modernizzano, si ampliano: hanno più macchinari e più operai. Si producono beni di consumo a prezzi più bassi. Viene introdotta la catena di montaggio: un nastro trasportatore Fa scorrere davanti agli operai il pezzo da lavorare. Tra i primi ad applicare questo metodo c’è l’industriale automobilistico americano Henry Ford.
LA CRISI ECONOMICA DI FINE OTTOCENTO Crisi agricola europea Sovrapproduzione industriale Dal 1873 fino al 1900 circa: CRISI ECONOMICA Espansione coloniale Innovazioni tecnologiche Protezionismo ed interventi dello Stato Alla fine dell’Ottocento la crisi economica è superata
Cambia il modo di lavorare e consumare: nuove macchine trasformano il lavoro Nasce la catena di montaggio Prodotti in serie poco costosi Piccola borghesia e operai diventano consumatori Si affermano la società ed i consumi di massa
Come cambia il lavoro in fabbrica: Il lavoro degli operai viene determinato dalle macchine: scomposto in tante piccole operazioni, ripetitive, da svolgersi entro tempi stabiliti e rigidi (CATENA DI MONTAGGIO) Non servono lavoratori abili o particolarmente qualificati per svolgere tutto il giorno la stessa semplice operazione, perciò vengono assunti contadini, ragazzini, donne. Il lavoro perde creatività e offre poca soddisfazione al lavoratore. Nasce la frustrazione e l’alienazione del lavoratore
Parole da sapere: SOVRAPPRODUZIONE: Livello di produzione di beni superiore alla domanda TARIFFE DOGANALI: Dazi e tasse imposti sulle merci di importazione PROTEZIONISMO: Politica economica dei governi tesa a proteggere le merci nazionali dalla concorrenza straniera, di solito con un aumento dei dazi doganali LIBERISMO:Teoria economica secondo la quale le merci devono circolare senza barrere doganali e il mercato è in grado di autoregolarsi MONOPOLIO: Controllo del mercato da parte di un unico produttore TRUST: Concentrazione di imprese che controllano l’intero mercato DOMANDA: Quantità di merce richiesta dai clienti OFFERTA: Quantità di merce immessa sul mercato dai produttori