Pedagogia speciale e didattica dell’integrazione a.a. 2010/2011

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Pedagogia speciale e didattica dell’integrazione a.a. 2010/2011 Disabilità e progetto di vita: verso una cultura sostenibile e inclusiva Rinalda Montani

Patto di progettualità Le risorse per la realizzazione dei progetti organizzate in forma sinergica, richiedono alta formazione degli operatori. Formazione ed esperienza contribuiranno a far crescere mentalità aperte e solidali, orientate ad una cultura sostenibile ed inclusiva. RISORSE umane strutturali economiche CULTURA chiarezza lessicale mentalità comprensione CO-RESPONSABILITA' TRA FAMIGLIA, SCUOLA E TERRITORIO FORMAZIONE intenzionalità conoscenza competenza PROGETTI legislazione organizzazione sinergiaI

Pensare e operare nella prospettiva del Progetto di vita Un progetto di vita (PdV) non sopporta interruzioni e ogni evento, ogni azione messa in atto devono essere viste in funzione dello sviluppo di tutte le potenzialità che l’individuo deve possedere per raggiungere il massimo grado di autonomia (che la sua condizione gli permette) in modo da essere veramente protagonista della propria vita attraverso la piena partecipazione sociale. (M.Gelati, 2004,p.178) Documenti da consultare: ICF, 2001; Convenzione ONU, 2007, Linee Guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, 2009.

Gestire le integrazioni a scuola (L. D’Alonzo, 2008, p. 19) Per costruire un processo educativo valido: Mettere in evidenza i bisogni e non le limitazioni. Scegliere di operare primariamente sulle risorse dell’individuo. Considerare il momento dell’accoglienza un aspetto prioritario. Sollecitare la partecipazione. Tenere presenti i fini ultimi dell’azione educativa. Vecchia prospettiva Nuova prospettiva classe Allievo disabile INTEGRAZIONE Allievo B straniero Allievo C senza problemi Allievo A disabile INTEGRAZIONI Allievo D con problemi

Trasformare l’integrazione in inclusione (A. Canevaro, D. Ianes, 2007) “L’integrazione potrebbe riguardare soltanto gli alunni disabili, l’inclusione risponde invece in maniera individualizzata ai vari e diversissimi Bisogni Educativi Speciali, mostrati da un numero crescente di alunni. E questo sarà possibile con un miglioramento metodologico sul piano organizzativo e delle risorse della didattica ordinaria”

Principi della Pedagogia inclusiva (A.Lascioli, R.Saccomani, 2009) Un percorso irrinunciabile Nei documenti dell’UNESCO (2000) viene attribuita grande importanza alla Pedagogia Inclusiva che poggia su quattro punti fondamentali. Tutti i bambini possono imparare. Tutti i bambini sono diversi. La diversità è un punto di forza. L'apprendimento si intensifica con la cooperazione tra insegnanti, genitori e comunità. Implicazioni metodologico-didattiche: - richiede la differenziazione dei percorsi; - richiede il riconoscimento e la valorizzazione dell’alterità ( non solo delle persone disabili); - considera la diversità come punto di forza sia della socializzazione che dell’apprendimento; - richiede la puntualizzazione sulle sinergie delle competenze e delle risorse, oltre che del lavoro di rete.

“Pietre che affiorano” (A. Canevaro, 2008) I mediatori efficaci in educazione Cosa intendiamo per mediatori: coloro che forniscono sostegno e che si collegano uno all’altro (es. domino). Un mediatore è come un semplice sasso su cui appoggiare il piede per andare all’altra riva (andare oltre). L’importante è costruire collegamenti e andare avanti. Queste caratteristiche non hanno ordine di importanza: interagiscono fra loro in momenti diversi e con diverse intensità.

“Pietre che affiorano” (A. Canevaro, 2008) Un piccolissimo esempio… Alcuni mediatori/accompagnatori di mediatori: la cortesia Giovanna Axia ha studiato e proposto la cortesia come forma di intelligenza. (…) Nella cortesia c’è la ricerca di “far accadere le cose per mezzo delle parole” (Axia, 2005, p.8). “La cortesia è la capacità di far star bene gli altri” (Axia, 2005, p.11). Insegnare alle persone che crescono ad essere cortesi e farlo con cortesia significa dare loro delle possibilità di essere più capaci economicamente perché l’arroganza non premia. “Ecco. Educato va bene. Cordiale è meglio. Prova a sorridere e vedrai”. (Schmitt, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, 2001)