Prof. Bertolami Salvatore

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Transcript della presentazione:

Prof. Bertolami Salvatore TOMMASO CAMPANELLA Tommaso Campanella battezzato Giovan Domenico Campanella (Stilo, 5 settembre 1568 – Parigi, 21 maggio 1639) è stato un filosofo, scrittore e poeta italiano. Tommaso Campanella battezzato Giovan Domenico Campanella (Stilo, 5 settembre 1568 – Parigi, 21 maggio 1639) è stato un filosofo, scrittore e poeta italiano. La religione e la politica In base a queste premesse, Campanella si sofferma sulla religione che egli distingue in due tipologie: una religione naturale e religioni positive. La religione naturale è una religione che rispetta l’ordine universale dell’universo stesso; le religioni positive sono invece religioni che vengono imposte dallo stato. Poiché però, affermando questo, Campanella poteva essere condannato per eresia, forse per sfuggire alla condanna egli sostenne che religione cristiana è l’unica religione positiva, poiché è imposta dallo stato, ma al contempo coincide con l’ordine naturale (cui però aggiunge il valore della rivelazione). Tuttavia anche questa teoria della religione razionale contrastava con i dogmi della Chiesa della Controriforma. Egli sostenne, del resto, la superiorità del potere temporale su quello spirituale, individuando poi il potere supremo, di volta in volta, nella Spagna e poi nella Francia, a seconda di convenienze politiche e personali. La Città del Sole Civitas SoliCampanella fu autore anche di una importante opera di carattere utopistico, ovvero La Città del Sole. Nella Città del Sole egli descrive una città ideale, utopistica, governata dal Metafisico, un re-sacerdote volto al culto del Dio Sole, un dio laico proprio di una religione naturale, di cui Campanella stesso è sostenitore, pur presupponendo razionalmente che coincida con la religione cristiana. Questo re-sacerdote si avvale di tre assistenti, rappresentanti le tre primalità su cui si incentra la metafisica campanelliana: Potenza, Sapienza e Amore. In questa città vige la comunione dei beni e la comunione delle donne. Nel delineare la sua concezione collettivista della società, Campanella si rifà a Platone (V secolo a.C.) e all'Utopia di Tommaso Moro (1517); fra gli antecedenti dell'utopismo campanelliano è da annoverare anche la Nuova Atlantide di Bacone. L'utopismo partiva dal presupposto che, poiché non si poteva realizzare un modello di Stato che rispecchiasse la giustizia e l’uguaglianza, allora questo Stato si ipotizzava, come aveva fatto a suo tempo Platone; però è importante mettere in evidenza che, mentre Campanella tratta una realtà utopistica, Niccolò Machiavelli esalta realtà concreta o effettuale, e la sua concezione dello Stato non è affatto utopistica, ma assume una valenza di concreto metodo di governo della cosa pubblica. Interpretazioni storiografiche del pensiero politico Significato e senso politico del pensiero del Campanella sfuggono a cliché ed interpretazioni storiografiche in cui lo si è finora relegato. Rimangono tuttora aperti molti aspetti della sua ricerca intellettuale, estremamente articolata e con sfaccettature all'apparenza contraddittorie, per riconfigurarsi in una sua complessa molteplicità, lontano dal settarismo idealista come dalle ristrettezze di una teocratica rivisitazione cattolica, da una antistorica visione laica come da un settarismo ideologico marxista. L'incertezza è già evidente nell'interpretazione della critica idealistica, che nei limiti di una conoscenza ancora incompleta dell'opera, coglie nel pensiero campanelliano un deciso orientamento in direzione del moderno immanentismo, contaminato tuttavia da residui del passato e della tradizione cristiana e medioevale. Per Silvio Spaventa il Campanella è il "filosofo della restaurazione cattolica", in quanto, la stessa proposizione che la ragione domina il mondo, è inficiata dalla convinzione che essa risieda unicamente nel papato. Non molto dissimile la lettura di Francesco De Sanctis: "Il quadro è vecchio, ma lo spirito è nuovo. Perché Campanella è un riformatore, vuole il papa sovrano, ma vuole che il sovrano sia ragione non solo di nome ma di fatto, perché la ragione governa il mondo". È la ragione che determina e giustifica i mutamenti politici, e questi ultimi "sono vani se non hanno per base l'istruzione e la felicità delle classi più numerose". Tutto ciò conduce il Campanella, secondo il pensiero idealista, alla concezione di un moderno immanentismo. Tuttavia, l'asserzione che essa ragione risieda unicamente nel Papato, determina delle contraddizioni nella sua opera riformatrice: lo Spaventa definisce il Campanella il "filosofo della restaurazione cattolica, il De Sanctis classifica l'opera riformatrice del Campanella come un quadro vecchio ma con spirito nuovo; il quadro è vecchio, ma lo spirito è nuovo. Perché Campanella è un riformatore, vuole il papa sovrano, ma vuole che il sovrano sia ragione non solo di nome ma di fatto, perché la ragione governa il mondo. E' la ragione che determina e giustifica i mutamenti politici, e questi ultimi "sono vani, se non hanno per base l'istruzione e la felicità delle classi più numerose". Non sfugge qui una contaminazione che riconduce a Platone e Tommaso Moro e può far presagire "ante litteram" il futuro socialismo scientifico di Karl Marx. Tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera Prof. Bertolami Salvatore

Prof. Bertolami Salvatore SCIENZA POLITICA L’utopia è un genere filosofico letterario che ripensa globalmente la società, le istituzioni, l’educazione, l’istruzione, le attività lavorative, la proprietà, la religione, i rapporti sociali; pertanto giunge ad elaborare un modello di società ideale. Prof. Bertolami Salvatore

Prof. Bertolami Salvatore FORMA DI STATO Stato utopico comunitarista Prof. Bertolami Salvatore

Prof. Bertolami Salvatore LA CITTA’ DEL SOLE L’opera nella forma di dialogo tra un cavaliere e un navigatore genovese pone in evidenza alcuni postulati fondamentali: Natura e regione sono le guide della città del sole; Non esiste la proprietà privata ma solo quella comune; Il lavoro è distribuito collettivamente, sono perciò mediamente sufficienti 4 ore di lavoro al giorno; I rapporti sociali sono regolati da Magistrati scelti in base alle loro capacità; Ruolo fondamentale viene attribuito alla cultura e alla educazione dei giovani; Esiste una sola religione conforme alla ragione e alla natura; Propugnatore di una sorta di teocrazia universale, teorizzando prima l’assolutezza del potere papale come dominio assoluto e solo dopo un dominio relativo del potere temporale delle Signorie. « Sorge nell'alta campagna un colle, sopra il quale sta la maggior parte della città; ma arrivano i suoi giri molto spazio fuor delle radici del monte […] dentro vi sono tutte l'arti, e l'inventori loro, e li diversi modi, come s'usano in diverse regioni del mondo. (Tommaso Campanella, La città del Sole, 1602) »I personaggi impegnati nel dialogo sono un cavaliere di Malta e un ammiraglio genovese. L'ammiraglio avendo compiuto il giro del mondo propone al cavaliere di Malta la storia di una comunità che si trova sulla linea dell'equatore, la Città del Sole. Secondo l'ammiraglio la città si trova presso l'isola di Traprobana, secondo alcuni l'attuale Ceylon[senza fonte], ed è circondata da sette cerchia di mura inespugnabili. Ogni sistema murario porta il nome di uno dei pianeti del sistema solare, e presenta quattro porte, situate in corrispondenza dei quattro punti cardinali. Nel punto più alto della città, sulla cima di un monte, si trova il tempio circolare del Sole. Il dialogo è costruito sui modelli de la Repubblica di Platone e dell'Utopia di Tommaso Moro e illustra una forma di governo ideale secondo Campanella. Sole, o Metafisico, è anche il nome del sacerdote capo della città che esercita un potere assoluto, civile e religioso, anche se è assistito da tre principi: Pon (Potenza), Sin (Sapienza) e Mor (Amore). Pon si occupa delle arti militari e della guerra; Sin si occupa dell’istruzione; Mor presiede a tutto ciò che riguarda la generazione, ma anche la salute, l’alimentazione, il vestiario. La società si basa sulla comunione dei beni (le donne vengono di fatto incluse, da Campanella, in questa categoria, visto che il filosofo parla del loro “uso comune” e “commerzio”). Secondo il filosofo è infatti la proprietà privata a scatenare i conflitti tra diversi membri della società: eliminata la proprietà si eliminano anche tutti i reati legati ad essa. Nella Città del sole non esistono servi e padroni, a tutti si insegnano le stesse arti che hanno tutte pari dignità; le mense, così come i dormitori, i posti di ricreazione, i vestiti, sono comuni. Anche i figli vengono cresciuti in comune. Particolarmente seguite sono l’educazione e la generazione. La prima è rivolta a tutti i membri della società ed inizia all’età di tre anni per proseguire poi nell’arco di tutta la vita: i solari, infatti, lavorano solo quattro ore al giorno per dedicarsi poi all’apprendimento e alla preghiera. Qualunque sia la professione di un solare, questi deve comunque avere conoscenze di agricoltura, pastorizia e arti militari (uomini e donne sono ugualmente addestrati alle armi e istruiti allo stesso modo, con la sola differenza che alle donne si riserva la parte meno faticosa). Disprezzato è invece il commercio che avviene solo sotto forma di baratto. La generazione è regolata da leggi molto precise: le donne non possono dedicarvisi prima dei diciannove anni, gli uomini prima dei venti. Vari funzionari hanno poi l’incarico di combinare gli accoppiamenti al fine di migliorare la razza sotto l’aspetto fisico. Per quel che riguarda la politica, tutti i solari con più di vent’anni partecipano alle assemblee e possono esprimere le loro pretese; le leggi sono brevi e chiare e non sono istituiti lunghi processi o pene detentive: per punire si ricorre alla legge del taglione. La religione dei solari è, invece, una specie di cristianesimo naturale: essi onorano l’universo in quanto testimonianza di Dio, credono nell’immortalità dell’anima, ma non hanno certezze in merito a eventuali luoghi di pena o di premio. Come si vede ne La città del sole ogni singolo aspetto della vita è rigidamente regolato, un dato che l’opera di Campanella condivide con quasi tutte gli scritti concernenti società utopiche: un'eccessiva insistenza sull’ordine e la disciplina che quasi annienta le libertà individuali (basti pensare, ne La città del sole, all’atto della generazione: non solo gli accoppiamenti sono decisi dai funzionari, persino le ore degli incontri sono determinate). Una volontà di controllare tutti gli aspetti della vita umana che agli occhi moderni possono far apparire le varie isole utopiche ben poco attraenti. Sarebbe però un errore decontestualizzare lo scritto del filosofo calabrese, come quelli di Moro o Bacone, per esempio, dal periodo storico nel quale essi vennero alla luce. Queste opere rappresentano il grande fermento culturale, politico e sociale di quegli anni; sono il risultato concreto di una grande aspirazione al cambiamento, al rinnovamento della società dell’epoca. Nel caso specifico di Campanella, non va dimenticato come, pochi mesi prima della stesura del libro, egli avesse organizzato una congiura che mirava alla liberazione della Calabria dal dominio spagnolo, all’abolizione della proprietà, all’instaurazione di una democrazia di tipo comunistico e teocratico, proprio come esposta nelle pagine de La città del sole. La congiura fu però presto scoperta e il suo artefice evitò la condanna a morte soltanto fingendo la pazzia; sopportando le torture a cui fu sottoposto per smascherare la sua finta follia, riuscì a commutare la condanna nel carcere a vita. Rimase in galera per ventisette anni, nei quali scrisse le sue opere maggiori. L’opera del filosofo domenicano è quindi una preziosa testimonianza della sua passione e delle sue speranze di fronte ad una realtà presente dal carattere tragico. È un’opera che registra alla perfezione le ambizioni delle menti più pronte d’Europa nel diciassettesimo secolo, di fronte al declino irreversibile del sistema feudale (cancellato dai nuovi processi economici che stavano per dare origine al capitalismo); di fronte alle nuove scoperte geografiche; di fronte alla fine dell’unità spirituale dovuta alla Riforma; di fronte al progresso scientifico delle teorie di Copernico, di Galilei, di Bruno. Campanella sara inoltre contestato duramente da Ugo Grozio, secondo il quale i diritti dell’uomo sono tali per natura e perciò sono inalienabili; tesi lontana da quella del domenicano, che immaginava la negazione della proprietà e insisteva sulla limitazione delle libertà personali. Prof. Bertolami Salvatore

Riferimenti bibliografici Città del sole (1602) Dialogo politico contro Luterani, Calvinisti e altri eretici Dialogo politico tra un Veneziano, Spagnolo e Francese Discorsi ai principi d’Italia Discorsi della libertà e della felice soggezione allo Stato ecclesiastico Discorsi universali del governo ecclesiastico Prof. Bertolami Salvatore

Genere letterario dell’Utopia Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift (1667-1745); Nuova Atlantide di Francesco Bacone (1561-1626) su un progetto di riforma del sapere e rifondazione scientifica della società; Progetti letterari prodromi del genere fantascienza nell’800; Forme letterarie sul genere utopia negatia o distopia: 1984 di George Orwell sulla società totalitaria del Grande fratello; Fahreneit 451 di Ray Bradbury sul dominio ipnotico dei mass-media; Brazil del regista Terry Gilliam liberamente ispirato a Orwell. Prof. Bertolami Salvatore