Prof. Bertolami Salvatore Karl Polanyi Karl Paul Polanyi (Vienna, 25 ottobre 1886 – Pickering, 23 aprile 1964) è stato un filosofo, economista e antropologo ungherese. È noto per la sua critica della società di mercato espressa nel suo lavoro principale La grande trasformazione Karl Paul Polanyi (Vienna, 25 ottobre 1886 – Pickering, 23 aprile 1964) è stato un filosofo, economista e antropologo ungherese. È noto per la sua critica della società di mercato espressa nel suo lavoro principale La grande trasformazione. Indice [nascondi] 1 La gioventù in Ungheria 2 Il periodo viennese 3 Gli Stati Uniti 4 Il pensiero 5 Attualità di Karl Polanyi 6 Bibliografia 7 Voci correlate 8 Collegamenti esterni La gioventù in Ungheria [modifica] Karl Polanyi, fratello del chimico e filosofo Michael Polanyi, nasce nella capitale dell'Impero Austroungarico in una famiglia di ottima posizione sociale, ma vive e studia a Budapest, in Ungheria, suo paese di origine. Nel 1905, all'età di 19 anni, la morte del padre lo getta improvvisamente nella miseria, e deve lavorare come tutore per aiutare la famiglia. Si associa al "Circolo Galilei" di Budapest, e nel 1914 ed è tra i cofondatori del Partito Radicale Ungherese, di cui sarà segretario. Si associa alla massoneria e serve nell'esercito austroungarico nella prima guerra mondiale. Ferito, ritorna in Ungheria nel 1919, dove diventa giornalista. Appoggia, per la breve stagione restante fino alla fine di marzo del 1919, il governo di Mihály Károlyi, fino a quando questo non è rovesciato da Béla Kun, che instaura la Repubblica Sovietica Ungherese, e Karl Polanyi emigra a Vienna. Il periodo viennese [modifica] A Vienna tra il '24 e il '33 fa il giornalista e collabora come commentatore politico ed economico - tra le altre - con la prestigiosa testata Der Oesterreichische Volkswirt. Inizia a criticare la Scuola Austriaca di economia, che considera astratta e lontana dalla realtà; mostra interesse per il socialismo fabiano e per il socialismo cristiano (pur essendo massone e di origini ebraiche). Discute con Ludwig von Mises e conosce Peter Drucker, il futuro teorico del management, sul quale lascia un'impressione profonda. Gli Stati Uniti [modifica] Oppositore esplicito del nazismo, nel 1933 emigra negli Stati Uniti, accolto da Drucker e dall’economista istituzionalista John Maurice Clark. Per sbarcare il lunario dà lezioni serali di storia economica, i cui appunti diventeranno, riorganizzati e messi in una forma compiuta, la base principale per La grande trasformazione, testo che inizia a scrivere nel 1940 quando va nel Vermont per insegnare al Bennington College. Pubblicato nel 1944, La grande trasformazione, nel quale egli descrive il processo di enclosure (privatizzazione delle terre comuni attraverso la recinzione) e la creazione del sistema economico moderno all'inizio dell'800, il testo ebbe un grande successo. Dopo la seconda guerra mondiale Karl Polanyi è chiamato ad insegnare alla Columbia University, dove resterà dal 1947 al 1953. La passata appartenenza della moglie Ilona Duczynska al Partito Comunista sarà tuttavia fonte di problemi nell'ottenimento dei visti per lei, e la coppia si trasferirà in Canada, dal quale Karl pendolerà verso New York. Nel 1950 riceve un finanziamento dalla Fondazione Ford per uno studio sui sistemi economici degli antichi imperi. Il materiale dei suoi seminari alla Columbia University e i risultati di questi studi diverranno la base per un suo ulteriore libro nel 1957 sull'economia degli antichi imperi. Il pensiero [modifica] La tesi di Polanyi riguarda fondamentalmente la negazione della "naturalità" della società di mercato, ritenuta piuttosto un'anomalia nella storia della società umana. Pertanto egli rifiuta l'identificazione dell'economia umana con la sua forma mercantile. L'economia non è avulsa dalla società, ma è embedded, vale a dire integrata, radicata proprio all'interno della società. Esistono infatti tre forme di integrazione dell'economia nella società: la reciprocità, la redistribuzione e lo scambio di mercato. La "società di mercato" (la società in cui "tutto è mercato"), contraddistinta dalla presenza di una Alta Finanza, consiste proprio nella riduzione di tutto - natura, lavoro, denaro - a merce, di modo che la dimensione mercantile, che in altre epoche e società era solo una componente spesso marginale dell'attività economica, diventa predominante, fino al punto di piegare tutte le attività sociali, la forma stessa della società, alle esigenze dei mercati. La predominanza degli scambi commerciali a distanza, e dunque la predominanza della dimensione finanziaria che tali tipi di scambi richiedono, può essere considerata la sua definizione del Capitalismo. Polanyi contrappone alle aride logiche di mercato, una logica di distribuzione di beni basata sulla reciprocità, che si fonda sullo scambio dei beni basato sull’aspettativa di ricevere altri beni in modi stabiliti. Questa forma di economia si osserva in molte società "semplici". A differenza della maggior parte degli economisti che lo hanno preceduto, Karl Polanyi non considera la reciprocità, la redistribuzione e lo scambio di mercato come susseguentisi a livello temporale, vale a dire che in epoca più antica vigeva la reciprocità e via via le altre forme, ma le tre modalità di scambio economico possono coesistere. Attualità di Karl Polanyi [modifica] Si assiste oggi ad un rinnovato interesse per il pensiero filosofico, economico, antropologico e sociologico di Karl Polanyi. A lui si rivolgono molti studiosi delle fenomenologie sociali contemporanee, quali la globalizzazione e le sue conseguenze. L'interesse per Karl Polanyi è centrale in genere per coloro che non ritengono l'economia un'attività separabile ed isolabile dal resto delle attività umane, e non credono nelle virtù autoregolatrici del mercato. Tra le correnti di pensiero economico odierne, la scuola regolazionista francese, (nella quale è lecito annoverare Jean-Paul Fitoussi); l'economista di Princeton Paul Krugman, autore di molti lavori sulle crisi che accompagnano la globalizzazione e premio nobel per l'economia nel 2008; l'economista indiano Prem Shankar Jha, che nel suo ponderoso Il caos prossimo venturo rivolge la sua attenzione a lui, oltre che a Fernand Braudel, Giovanni Arrighi, Eric Hobsbawm, Joseph Schumpeter, nella sua inquieta analisi del significato delle ricorrenti crisi finanziarie e politiche del mondo attuale globalizzato. Il pensiero di Karl Polanyi è stato fondamentale anche nell'avvio della Nuova Sociologia Economica, fondata da Mark Granovetter che riprende proprio il concetto polanyiano di embeddedness, di radicamento dell'economia nella società. Grazie a questi studi sono state analizzate molte forme di scambio "non economico" che avvengono nella nostra società contemporanea, come ad esempio il volontariato, le economie informali ecc. Bibliografia [modifica] Traffici e mercati negli antichi imperi. Le economie nella storia e nella teoria, Einaudi (con Conrad M. Arensberg e Anne Pearson) Economie primitive, arcaiche e moderne, Einaudi Paperbacks, 1980, La libertà in una società complessa, Bollati Boringhieri, 1987 Il Dahomey e la tratta degli schiavi. Analisi di un'economia arcaica, Einaudi, 1987, ISBN 8806593919 Cronache della grande trasformazione, Einaudi, 1993, ISBN 8806131761 Europa 1937. Guerre esterne e guerre civili, Donzelli, 1995 La sussistenza dell'uomo. Il ruolo dell'economia nelle società antiche, Einaudi Paperbacks e Readers, ISBN 8806055828 La grande trasformazione, Einaudi, 2000, ISBN 8806393545 Prof. Bertolami Salvatore
Il Modello Storico di Polanyi ►Polanyi cerca di capire come l’economia è stata istituzionalizzata/incorporata in società diverse. ►Distingue fra tre principi generali: 1. Reciprocità 2. Redistribuzione 3. Scambio di mercato Prof. Bertolami Salvatore
La società tradizionale Vs. La società moderna Società tradizionale – Gemeinschaft Parentela, Vicinanza, Amicizia Usi Baratto Tradizione Abitudine Inerzia Religione Uomo come Uomo Sociale Proprietà comunale Società moderna – Gesellschaft Anonimità delle relazioni Contratto Scambio per denaro Innovazione Novità Progresso Laico Individualismo Proprietà privata Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore Forme di Integrazione Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore Reciprocità ►Beni e servizi vengono prodotti e scambiati sulla base di aspettative di ricevere altri beni o servizi secondo modalità e tempi fissati da norme sociali condivise. ► Tipo di società: primitiva. Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore Redistribuzione ►Beni e servizi vengono prodotti e allocati sulla bse di norme che stabiliscono le modalità di prestazioni lavorative, l’entità delle risorse che devono essere trasferite a un capo polico, il quale redistribuisce ai membri della società secondo determinate regole. ► Tipo di società: imperi burocratici-amministrativi. Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore Scambio di mercato ►Implica non solo che lo scambio dei beni attraverso il commercio sia regolato da mercati nei quali si formano prezzi in base al libero incontro tra domanda e offerta, ma richiede anche che la produzione dei beni e servizi e la distribuzione dei redditi siano dipendenti da mercati regolatori dei prezzi. ► Tipo di società: moderna, consolidata soprattutto nella seconda parte dell’800. Prof. Bertolami Salvatore
La Grande Trasformazione ►Come sono emersi i presupposti istituzionali dello scambio del mercato, e come essi sono stati investiti da una progressiva trasformazione? Capitalismo Regolato Capitalismo Liberale Terra Terra Società Tradizionale Lavoro Lavoro Moneta Moneta Prof. Bertolami Salvatore
Le Origini del Mercato Autoregolato Due fattori sono stati decisivi: Il progresso della tecnologia; L’estensione del mercato ai fattori produttivi. Capitalismo Liberale Terra Società Tradizionale Lavoro Moneta Prof. Bertolami Salvatore
La Distruzione della Società La distruzione delle forme di protezione tradizionale; La distruzione della società rurale; La riduzione della moneta a merce acquistata. Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore Gli autori a confronto Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore Karl Polanyi La tesi di Polanyi riguarda fondamentalmente la negazione della "naturalità" della società di mercato, che nei suoi studi lui rivela essere invece piuttosto un'anomalia nella storia della società umana. Pertanto egli ricusa l'identificazione dell'economia umana con la sua forma mercantile. La "società di mercato" (la società in cui "tutto è mercato"), contraddistinta dalla presenza di una Alta Finanza, consiste proprio nella riduzione di tutto - natura, lavoro, denaro - a merce, di modo che la dimensione mercantile, che in altre epoche e società era solo una componente spesso marginale dell'attività economica, diventa predominante, fino al punto di piegare tutte le attività sociali, la forma stessa della società, alle esigenze dei mercati. La predominanza degli scambi commerciali a distanza, e dunque la predominanza della dimensione finanziaria che tali tipi di scambi richiedono, può essere considerata la sua definizione del Capitalismo. Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore Karl Polanyi Si assiste oggi ad un rinnovato interesse per il pensiero filosofico, economico, antropologico e sociologico di Karl Polanyi. A lui si rivolgono molti studiosi delle fenomenologie sociali contemporanee, quali la globalizzazione e le sue conseguenze. L'interesse per Karl Polanyi è centrale in genere per coloro che non ritengono l'economia un'attività separabile ed isolabile dal resto delle attività umane, e non credono nelle virtù autoregolatrici del mercato. Tra le correnti di pensiero economico odierne, la scuola regolazionista francese; l'economista di Princeton Paul Krugman, autore di molti lavori sulle crisi che accompagnano la globalizzazione; l'economista indiano Prem Shankar Jha, che nel suo ponderoso Il caos prossimo venturo rivolge la sua attenzione a lui, oltre che a Fernand Braudel, Giovanni Arrighi, Eric Hobsbawm, Joseph Schumpeter, nella sua inquieta analisi del significato delle ricorrenti crisi finanziarie e politiche del mondo attuale globalizzato. Prof. Bertolami Salvatore