GENITORI PERFETTI? NO, GRAZIE!

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Transcript della presentazione:

GENITORI PERFETTI? NO, GRAZIE! Liberarsi dai sensi di colpa nel vivere il “mestiere” più difficile del mondo A cura di Michela Albertini Progetto “1+1=3. Percorsi formativi e di auto mutuo aiuto per coppie e genitori”, promossi dall’Associazione di solidarietà familiare “Una casa per Pollicino”

DI COSA PARLIAMO? PERFEZIONE: dal latino perfectus (da perficio, cioè condurre a termine educare, istruire bene) = Il grado qualitativo più elevato, tale da escludere qualsiasi difetto o mancanza

COLPA = Azione od omissione che provoca un danno agli altri e che viene riprovata o punita. Causa di un evento spiacevole.

I SENSI DI COLPA … Quali sono? Perché ci fanno (stare) male? Tutti ne abbiamo?

1. QUALI POSSONO ESSERE? il lavoro lo stress (indipendentemente dalle cause) la gestione economica familiare il poco tempo per noi per i figli i rapporti scuola – famiglia …

2. PERCHÈ CI FANNO (STARE) MALE? Ci conducono spesso a questi pensieri: non sono all’altezza di … potrei fare di più … c’è sicuramente qualcosa di sbagliato in me / in quello che faccio … e altri pensieri ugualmente distruttivi!

AGISCONO FORTEMENTE SULLE NOSTRE EMOZIONI In realtà … AGISCONO FORTEMENTE SULLE NOSTRE EMOZIONI

A volte preferiremmo non provare … rabbia paura amarezza gelosia vergogna odio rimorso invidia tristezza risentimento disperazione insicurezza

SAREBBE TROPPO FACILE PROVARE SOLO LE EMOZIONI CHE CI PIACCIONO!

TU CHIAMALE SE VUOI … Le emozioni sono emozioni. Non hanno logica. Non sono né giuste né sbagliate. Ci sono e basta. Se le accettiamo, restano per un po’… poi se ne vanno.

Le emozioni sono come il tempo. Talvolta piove. Poi la pioggia cessa e ritorna il sole. Ogni tanto scoppia un temporale, ma anche questo passa. Proprio come le emozioni.

PERCHÈ LE EMOZIONI? Chi sono? Sono IO. Il senso della propria identità si basa sulla consapevolezza delle proprie emozioni. Sono colui che sento di essere. da Le emozioni dei bambini di I. Filliozat

3. CHI PROVA SENSI DI COLPA? TUTTI! Chi più, chi meno. Ci sono fattori personali, culturali, morali,… che possono incidere in modo sensibile. Tutti possediamo e viviamo di emozioni.

A COSA SERVONO? A niente! Verrebbe da rispondere. Di fatto non è così. In termini di educazione, i sensi di colpa possono aiutarci a riflettere sul nostro operato: è nella nostra natura interrogarci sul senso e sul valore di ciò che facciamo  dimensione etica del “senso di colpa”

UN ESEMPIO: IL LAVORO Sentirsi in colpa se si vuole lavorare fuori casa è una perdita di tempo. Se vi sentite in colpa, non lavorate. E se non avete scelta, per motivi economici o perché stare sempre in casa vi deprime terribilmente, non sentitevi in colpa. Tornate a casa dal lavoro sorridenti, e il più presto possibile, compatibilmente con i vostri impegni; e adoperatevi perché i week-end siano piacevoli per tutti, anche se ciò significa trascurare un po’ la cucina e i lavori domestici (ed è così, molto spesso). da Come NON essere una famiglia perfetta di L. Purves

I bambini, invece, hanno un modo tutto loro di affrontare l’assenza della madre, che può essere anche produttivo. (…) Non si deve dimenticare che i bambini non imparano solo dai genitori, ma anche dai coetanei. Le madri iperprotettive lasciano al figlio poco spazio e tempo di fare esperienze con gli altri bambini. In questo senso i figli di donne che lavorano hanno vita più facile. Sono abituati a gestirsi in modo più autonomo. da Non c’è famiglia senza caos di J. Rogge

PER CONCLUDERE … Le emozioni fanno parte della nostra vita: belle o brutte che siano, sono parte di noi. Più saremo in grado di accettarle, in noi e nei nostri figli, più ci sentiremo liberi. Le emozioni che viviamo sono quelle che abbiamo bisogno di vivere. Ricordiamo che è importante esprimere ciò che si sente.

Se il bambino non ha il diritto di esprimere ciò che sente, se non lo ascolta nessuno quando piange o è in preda all’ira o al terrore, se nessuno gli conferma che ciò che sente è giusto e che ha il diritto di sentire esattamente ciò che sente, può accadere che il bambino cancelli ciò che prova. (…) Dimentica ciò che gli altri vogliono che sia, dimenticando ciò che è davvero. da Le emozioni dei bambini, op. cit., p.71