Prof. VINCENZO TREVITO la crisi del '29
Un percorso tra le crisi Crisi del III secolo d.C. Crisi del 1600 Crisi del 1870 Crisi del 1929 Crisi del 2008
DALLA CRISI ALLE SOGLIE DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE
GLI ANNI VENTI VIDERO UNA FORTE CRESCITA ECONOMICA E FINANZIARIA SOPRATTUTTO DEGLI USA
ERRORI DI PREVISIONE… LE CONOSCENZE TEORICHE RIGUARDO LE CRISI NON BASTARONO AD EVITARE IL PEGGIO
DALLA CRISI ALLE SOGLIE DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE
IL CROLLO DELLA BORSA
PANICO A WALL STREET
DALLA CRISI ALLE SOGLIE DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE
I PROVVEDIMENTI PRESI NELL’IMMEDIATO SORTIRONO EFFETTI DISASTROSI QUALI L’IMPOVERIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE
DALLA CRISI ALLE SOGLIE DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE
UN ESEMPIO DI INTERVENTO STATALE E PROTEZIONISMO: L’ITALIA Per ottenere maggiore disponibilità finanziaria il governo ITALIANO ricorse a più pesanti imposte dirette e al prestito littorio, utilizzando i denari che i piccoli risparmiatori avevano depositato nelle banche. Questo regime protezionistico creato dallo stato (autarchia) si proponeva di rendere l’Italia economicamente indipendente, perché in caso di guerra non bisognava dipendere da commerci con gli altri stati; si incrementò quindi lo sfruttamento dell’agricoltura e del sottosuolo per tentare di ridurre l’importazione delle materie prime importate. Dopo la crisi internazionale del 1929, aumentarono le commesse pubbliche dell'industria. In questa foto lavoratori intenti nella costruzione del Foro italico.
La borsa oggi
Due crisi a confronto La crisi del 2008 è partita dai mutui immobiliari
Anche oggi la crisi aggraverà il fenomeno della disoccupazione
Analisi previsionali per l’Italia RECESSIONE SOLO ALL'INIZIO "Ci si chiede ora quanto severa sarà la recessione. Mi aspetto che lo sarà meno di quella degli anni 1992/93, …", dice Paolo Mameli di Intesa Sanpaolo. "Il recupero dovrebbe arrivare da una lieve ripresa dei consumi grazie all'allentamento dell'inflazione e una lieve ripresa dell'export grazie al deprezzamento dell'euro", spiega. Per Francesca Panelli di Aletti Gestielle "ci aspettano altri trimestri di crescita negativa, anche se è difficile dire quanti". L'economista prevede un Pil 2008 in calo dello 0,2% su anno e un 2009 "probabilmente anche più debole": "non si vedono prospettive di ripresa a breve". Lorenzo Codogno, capo della direzione analisi e programmazione del Tesoro, spiega che il dato del terzo trimestre non cambierà in maniera significativa le previsioni elaborate dal governo per il 2008, ma inciderà su quelle per il 2009
Esempi di variazione delle quotazioni di titoli azionari CLASSIFICHE Migliori v% 1g 1sett 1mese 3 mesi 6mesi 1anno Filatura Poll +6.67% +4.9% +45.2% -24.3% -26.9% -41.1% Txt E-Solutions-2.74% -1.6% +36% -23.1% -41.8% -53.5% Ipi -0.78% +19.4% +31.5% 0% -26.4% -30.9% Cad It +0.16% +10.5% +24.3% -12.4% -28.7% -42.7% Carrefour 0.00% -0.9% +23.6% -13.7% -28.8% -33% Peggiori Renault +1.30% -17.2% -39.9% -68.9% -71.1% 0% Danieli Rnc +7.02% -12.4% -42.1% -63.4% -72.7% -72.5% Fortis +2.35% -21.7% -84.1% -91.5% -95% -95.2% Boero Bartol- -100% -100% -100% -100% -100%
ITALIA E EUROPA RISPETTO ALLA CRISI ITALIA LEGATA A EUROPA, MA PIU' DEBOLE "Per il futuro mi aspetto tanto per l'Italia quanto per l'Europa un ulteriore indebolimento, con un quarto trimestre peggiore del terzo", dice Valli che stima per gli ultimi tre mesi italiani un Pil in calo dello -0,5% e dello 0,4% per la zona euro. L'analista di Unicredit prevede per il 2009 un Pil in contrazione di oltre l'1% in Italia contro un -0,7% in Europa. Per quanto riguarda l'andamento dei singoli paesi europei, ieri la Germania ha sancito l'ingresso in recessione con un Pil sceso dello 0,5%, peggio di quanto si aspettassero gli analisti. Ha sorpreso positivamente, invece, la Francia, che oggi ha annunciato un Pil trimestrale in crescita, sia pur risicata (+0,1%), superando le previsioni e sfuggendo alla recessione tecnica. La Spagna ha visto una contrazione dello 0,2% dopo il +0,1% del secondo trimestre. L'Italia ha quindi registrato una delle performance peggiori insieme alla Germania, ma Valli evidenza alcune sostanziali differenze: "L'economia tedesca sta rallentando in modo forte…, ma … è messa meglio dell'Italia grazie a imprese che hanno struttura competitiva migliore, alla maggiore produttività e a un costo del lavoro che cresce meno". "Il problema della Germania è che è più esposta al canale dell'esportazione e paga quindi la debolezza mondiale, ma quando il ciclo si stabilizzerà sarà la prima a beneficiarne, mentre l'Italia farà probabilmente più fatica", conclude l'economista.
Il modello economicoattuale comporta centri decisionali e “periferie” del mondo. Quali saranno i centri e le periferie di domani, dopo la crisi?
Ripercussioni internazionali Due crisi a confronto CRISI 1929 New deal Consolidamento egemonia USA CRISI 2008 Fine neoliberismo Crollo egemonia USA Paesi emergenti(Cina , India, Russia?) Ripercussioni internazionali Inizio: Stati Uniti Recessione Sfiducia nell’economia disoccupazione
2008 Inizio di un nuovo modello economico? Di un cambiamento?