1 Roma, 24 novembre 2005 Da settore marginale a comparto strategico: perché la scelta della rigenerazione.

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1 Roma, 24 novembre 2005 Da settore marginale a comparto strategico: perché la scelta della rigenerazione

2 Il vecchio primario Allinizio del secolo scorso inizia uno sforzo sistematico per la crescita dellagricoltura italiana (dalle battaglie del grano in avanti) Nel dopoguerra allagricoltura comunitaria viene dato un compito strategico: rendere autosufficiente dal punto di vista alimentare la futura unione europea Il vecchio primario diventa sempre più marginale nel contesto economico complessivo

3 Raggiunta lautosufficienza alimentare, cresce la voglia di una agricoltura industriale, alla caccia di un modello statunitense lontano dalla nostra sensibilità e dalle nostre esigenze, sottovalutando linvestimento nella qualità Il tutto sfocia nel problema della gestione delle eccedenze, degli ammassi, delle quote, portando ad una gestione sempre più difficile da giustificare ad una società che si interroga sempre più frequentemente sul significato di tutto questo Lagricoltura delle eccedenze

4 Poi scoppia la prima, vera crisi, identificabile con la BSE, anche se le avvisaglie si erano già avute con lo scandalo metanolo nel vino, crisi che mette in ginocchio non solo un sistema agricolo, ma il rapporto della società con lagricoltura Il 3 dicembre 2000, nasce lintuizione di Coldiretti, destinata a modificare il lessico, lagricoltura stessa, la società, nasce il PATTO CON IL CONSUMATORE Dalla BSE al PATTO

5 Il patto porta al grande progetto di RIGENERAZIONE dellagricoltura italiana in un settore diverso, nuovo, non più grave problema sociale, ma funzione essenziale nella politica economica del paese Non si parla più di primario, si parla di AGRO-ALIMENTARE Non si parla più di mondo rurale, ma di una SOCIETA completa di cui l impresa agricola è, a pieno titolo, parte integrante ed attore protagonista La RIGENERAZIONE

6 Limpresa agricola assume così un ruolo centrale nella realtà sociale italiana: Limprenditore agricolo diventa protagonista dei grandi temi della qualità e dello stile di vita che sono centrali e trainanti per lintera economia Limprenditore agricolo deve essere in condizione di garantire il riflesso sociale di ciò che produce: la qualità dei suoi prodotti e la sostenibilità dei suoi processi produttivi La centralità dellimpresa agricola

7 Limprenditore agricolo assume, quindi, una funzione sociale che deve essere riconosciuta dalla politica Tale funzione è rafforzata dal rapporto con il cittadino- consumatore da cui derivano: – la legittimazione di mercato al valore aggiunto della qualità, della tipicità, della trasparenza dei processi produttivi –il riconoscimento di interesse pubblico della politica agricola Il rapporto con il cittadino-consumatore

8 arantire sicurezza alimentare ed ambientale ai cittadini-consumatori e reddito alle imprese agricole, attraverso lo sviluppo della competitività e di nuove opportunità, e non con politiche assistenziali La centralità dellimpresa nella definizione delle politiche di sviluppo si pone lobiettivo di garantire sicurezza alimentare ed ambientale ai cittadini-consumatori e reddito alle imprese agricole, attraverso lo sviluppo della competitività e di nuove opportunità, e non con politiche assistenziali Le sinergie

9 Con Campagna Amica la Coldiretti è impegnata per unagricoltura che sappia sviluppare un dialogo aperto e intenso con il cittadino consumatore, con lobiettivo di: Favorire lo sviluppo locale, valorizzando le risorse territoriali disponibili per tutelare lambiente e migliorare la qualità della vita in campagna; Aprire le imprese ai consumatori e avvicinare la città alla campagna, anche attraverso iniziative con le scuole, gli istituti di formazione, il mondo della cultura; Tutelare la qualità dei prodotti, favorendo tutte le iniziative che garantiscono il consumatore e la sua libertà di scelta (trasparenza delle etichettature, garanzie sullorigine dei cibi, vigilanza sulla pubblicità dei prodotti agroalimentari e rintracciabilità)

10 Legge di orientamento Rintracciabilità delle produzioni dal campo alla tavola Riforma della fiscalità Nuove politiche per il lavoro Riorientamento della Politica Agricola Comune Principio della precauzione nellutilizzazione delle nuove tecnologie Sviluppo di una nuova politica energetica Altro Le azioni per Rigenerare lagricoltura

11 Il tutto attraverso tre passaggi: La rigenerazione dellagricoltura italiana attraverso strumenti innovativi La crescita dellazienda agricola che diventa vera impresa Un processo di caratterizzazione e differenziazione delle imprese agricole italiane Il Progetto

12 In questo processo lAGRO-ALIMENTARE diventa lo strumento strategico del rilancio economico del made in Italy ed il TAVOLO AGRO-ALIMENTARE il momento della CONCERTAZIONE Un made in Italy legato al territorio, alla cultura, ai valori storici della società italiana legata alla tradizione della campagna capace di esaltarsi nel rapporto imprescindibile con le aree urbane Lagro-alimentare strategico

13 Il nostro patrimonio

14 Oltre 180mld euro di fatturato (15,5% PIL nazionale) Quasi imprese agricole (16% delle imprese italiane) industrie alimentari lavoratori dipendenti nel settore agricolo lavoratori dipendenti nellindustria alimentare 153 sono le denominazioni di origine DOP/IGP riconosciute a livello UE, oltre 400 tra DOCG, DOC e IGT nel settore vitivinicolo Sono censiti prodotti tipici e tradizionali aventi una connotazione territoriale ed una tradizione consolidata da almeno 25 anni. Altre migliaia di prodotti, spesso innovativi, o più recenti degli altri I numeri dellagro-alimentare italiano

15 Il regolamento CEE 823/87 disciplina, la materia risale ai primi anni 70, il settore vitivinicolo con la definizione dei vini V.Q.P.R.D. (vini di qualità prodotti in regioni determinate) In Italia il riferimento normativo è costituito dalla legge 164/1992, che prevede i vini IGT, DOC e DOCG. Le denominazioni nel settore agrolimentare sono normate dal regolamento CEE 2081/92, recentemente emendato dal regolamento CE 692/2003 I prodotti tradizionali sono riconosciuti ai sensi del D.M.350/99 I riferimenti normativi

16 OLTRE 400 TRA VINI DOCG, VINI DOC E VINI IGT DOP/IGP: 153 DENOMINAZIONI ITALIANE RICONOSCIUTE SPECIALITA TRADIZIONALI (D.M. 350/99): UN ELENCO DI PRODOTTI ALTRI PRODOTTI INNOVATIVI O DI PIU RECENTE INTRODUZIONE Il made in Italy

17 IGT(indicazione geografica tipica): riconoscimento di qualità attribuito ai vini da tavola caratterizzati da aree di produzione generalmente ampie e con un disciplinare produttivi poco selettivo.Lindicazione può essere accompagnata da altre menzioni, quali quella del vitigno. DOC (denominazione di origine controllata): riconoscimento di qualità attribuito a vini prodotti in zone limitate (di solito di piccole/medie dimensioni), recanti il loro nome geografico.Di norma il nome del vitigno segue quello della DOC e la disciplina di produzione è rigida.In commercio solo dopo accurate analisi chimiche e sensoriali. DOCG (denominazione di origine controllata e garantita): riconoscimento di particolare pregio qualitativo attribuito ad alcuni vini DOC di notorietà internazionale. Le denominazioni nel settore vitivinicolo

18 Le denominazioni nel settore agroalimentare IGP (indicazione geografica protetta): si intende il nome di una regione, di un luogo o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di cui una determinata qualità o reputazione o unaltra caratteristica possa essere attribuita allorigine geografica e la cui produzione e/o trasformazione avvenga nellarea geografica determinata DOP (denominazione di origine protetta): si intende il nome di una regione, di un luogo o, in casi eccezionali, di un paese, che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo o di tale paese e la cui qualità o le cui caratteristiche siano dovute essenzialmente o esclusivamente allambiente geografico comprensivo dei fattori naturali ed umani e la cui produzione e trasformazione avvengano nellarea delimitata

19 Sono quei prodotti agro-alimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione, stagionatura risultano consolidate nel tempo (almeno 25 anni), omogenee per tutto il territorio interessato secondo regole tradizionali.E un elenco di prodotti (ultimo aggiornamento 4.100), periodicamente rivisto ed aggiornato.Non vi è un riconoscimento comunitario, ma per molti di questi prodotti è in corso liter per ottenere la DOP o lIGP. Si tratta di paste fresche e prodotti di panetteria, biscotteria, pasticceria, confetteria; prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati; 669 carni e frattaglie fresche e loro preparazioni; 460 formaggi; 132 bevande analcoliche, distillati e liquori; 133 prodotti di origine animale (miele, derivati del latte e burro); 102 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei; 63 piatti composti o prodotti della gastronomia, 36 grassi (oli, etc.); 28 condimenti. I prodotti tradizionali

20 Sono altri prodotti che non ricadono nelle categorie precedenti Spesso si tratta di prodotti innovativi, le cui tecniche di produzione di sono adeguate ai nuovi stili di vita, alle nuove condizioni sociali, alle nuove strumentazioni Altre volte si tratta di prodotti di più recente introduzione Si tratta di gran parte della produzione italiana Altri prodotti innovativi o più recenti

21 Tra prodotti agro-alimentari e territorio vi è una simbiosi obbligata. Il territorio alimenta, non solo metaforicamente, le produzioni agro-alimentari. Le produzioni agro-alimentari, legate alla storia ed alla tradizione dei luoghi, fortificano e valorizzano limmagine del territorio. I nostri prodotti, da tutti riconosciuti deccellenza, non valgono solo per il loro gusto, per la sapienza e la tradizione delle ricette, ma anche per il legame con il luogo di origine. La valorizzazione della produzione e del territorio (1)

22 La forte connotazione territoriale delle produzioni agro-alimentari italiane trova la sua ragione di essere nella molteplicità delle tradizioni che caratterizzano il nostro paese, una armonica fusione di storia e cultura che rendono lItalia un luogo mitico per le popolazioni di tutto il mondo. In Italia basta spostarsi di pochi chilometri per trovare prodotti agricoli, piatti, tradizioni completamente diversi. LItalia è veramente il luogo delle mille campagne che interagiscono con mille realtà urbane, caratterizzandone lofferta La valorizzazione della produzione e del territorio (2)