PRECARIETA’ E PRECARI: FIGURE E STRUTTURE DEL MERCATO DEL LAVORO BRUNO ANASTASIA Padova, 12 MARZO 2010.

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PRECARIETA’ E PRECARI: FIGURE E STRUTTURE DEL MERCATO DEL LAVORO BRUNO ANASTASIA Padova, 12 MARZO 2010

LA PRECARIETA’ E’ UNA DELLE CRITICITÀ DEL MERCATO DEL LAVORO Ad alto potenziale di regolazione A basso potenziale di regolazione Lavoro nero Prolungamento vita lavorativa Precarietà Dualismo territoriale Mismatch (difficoltà di assorbimento offerta intellettuale; surplus di domanda per professioni manuali) Questione salariale

1. Precarietà/precari: un problema di definizione Precari o flessibili? Precari o atipici? Precari o non standard? Precari o insoddisfatti? Esistono diverse “gradazioni” della precarietà

2. Dimensioni del fenomeno « precarietà ». Quanti sono i « precari »? Dipende dalle definizioni adottate Dalla fonte statistica utilizzata Dal tipo di misura (« teste » puntuali o uniperiodali, unità di lavoro, posti di lavoro)…

Valori assoluti consistenti * Quote analoghe alla media europea

QUANTI SONO I PRECARI (2)? Val. ass.% su dip. % su tot. Ue 27 – Dip. temporanei (2006) (Irlanda 3,4% - Spagna 34%, Polonia 27,3%) 14,4% Italia – FL 2007: dip. temporanei altri apprendisti co.co.co./occas ,2% 0,5% 9,8% 0,4% 2,1% Italia – Isfol Plus 2006: dip. temp. apprendisti “finti autonomi” ,8% 2,1% 8,1% 1,5% 5,6% Italia- Integrazione Isfol Plus – FL /2006 misura uniperiodale – occupati non più occupati totale ,2% 14,7%

QUANTO CONTA IL LAVORO A TEMPO DETERMINATO? Tre misure di incidenza del tempo indeterminato. Veneto, settori c-k Fonte: Silrv - Netlabor; esclusa Pa, istruzione, sanità, servizi domestici

3. CONFRONTI STORICI E SPAZIALI

C’era un volta il posto fisso…

4. SIGNIFICATO DELLA PRECARIETA’ E POLITICHE DI CONTRASTO

SIGNIFICATO PER IL LAVORATORE DEL LAVORO TEMPORANEO « Trappola » (15%) « Trampolino » (40-45%) « Condizione strutturale » « Occasione di lavoro »

LE MOTIVAZIONI DELLE AZIENDE NEL RICORRERE AL TEMPO DETERMINATO Secondo Isfol Plus 2006 (percezione dal lato lavoratori): motivi non legati a esigenze di flessibilità: 53% motivi legati ad esigenze di flessibilità: 47% Motivazioni oggettive (stagionalità, progetto, occasionalità) % Motivazioni spurie (prova / norme)25-35% Motivazioni poco chiare15-25%

TIPOLOGIE DELLE POLITICHE IN MATERIA DI TEMPO DETERMINATO 1. « Banalizzazione » dei confini: il caso Danimarca e Gran Bretagna… 2. « Assorbimento » nel contratto unico (allungamento del periodo di prova e modulazione delle tutele) 3. Restrizioni normative all’utilizzo da parte delle imprese (anche via ccnl): - quantitative: tetti alle quote - qualitative: restrizione delle causali ammissibili 4. Restrizioni all’utilizzo dei medesimi lavoratori nelle medesime imprese (contro il rischio di « temporanei stabili ») - prescrizioni per il rispetto del periodo intermedio - limiti alle durate e alle proroghe (vedi il Protocollo del 2007) 5. Dispositivi economici (incentivi/disincentivi) - incentivi alla stabilizzazione (a favore delle imprese: credito di imposta etc.) - aumento del costo del lavoro temporaneo (con varia ripartizione tra salario diretto e prestazioni differite) 6. Spostamento delle tutele nel mercato (flexicurity)

Per politiche (e attese) “realistiche” Se è temporaneo/precario il posto di lavoro (e quindi il lavoratore che lo copre), è utile/vantaggioso che la regolazione lo abolisca (proibisca)? O si tratta di tutelare il lavoratore (salario, ammortizzatori etc.) e/o impedirne la cristallizzazione nella medesima posizione? Se il posto di lavoro non è temporaneo, la regolazione può “stanare” tale situazione? Se è incerta la natura – temporanea o meno – del posto di lavoro, la legislazione può: –incentivarne la copertura con rapporti di lavoro non temporanei assicurando le imprese sulle condizioni di fattibilità dei licenziamenti per ragioni economiche? –incentivarne la durata (contratti di lavoro temporaneo lunghi)?

5. PRECARIETA’ E AMMORTIZZATORI 2009, l’anno degli ammortizzatori

Cinque questioni a proposito di ammortizzatori sociali Allargare il tasso di copertura? (collaboratori, primo impiego, rilassare i requisiti verso dimessi etc.) [e/o restringerlo: studenti, non disoccupati…)] Aumentare/pareggiare le tutele (tasso di sostituzione, durate)? Stringere il nesso con le politiche attive? Quale rapporto tra finanziamento assicurativo e intervento della fiscalità generale? Predisporre un « paracadute » di ultima istanza (disoccupati poveri di lungo periodo)?