Prof. Stefano Maggi Corso Territorio La mobilità sostenibile

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Transcript della presentazione:

Prof. Stefano Maggi Corso Territorio La mobilità sostenibile

Dal “trasporto” alla “mobilità” Nell’ultimo decennio, per studiare gli spostamenti di persone e merci si è cominciato a usare il termine “mobilità”. La parola mobilità ha un’accezione più ampia del tradizionale termine trasporto. Con “mobilità” si intendono tutti gli spostamenti con qualsiasi mezzo effettuati, compresa la mobilità pedonale.

La logistica Il termine “logistica” è entrato a pieno titolo nelle ricerche sui trasporti, intesa come processo trasversale rispetto alle attività delle imprese, riguardante il trasporto, lo stoccaggio di materie prime, semilavorati e componenti vari, da studiare per semplificarlo e ottimizzarlo. Si tratta del “complesso delle attività fisiche, gestionali e organizzative di un’impresa che regolano i flussi fisici di beni e quelli informativi, dalla fase di approvvigionamento delle materie prime necessarie al processo produttivo, fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti” (Conto nazionale dei trasporti, 2000).

ITALIA Elaborazione su dati ufficiali di varia fonte (es. ISTAT, CNT, BEN) - F.Strati, 2010

Dalle reti alle linee: un regresso Nel trasporto pubblico si è perso il concetto di rete I vari vettori hanno cominciato a muoversi secondo le loro linee senza raccordarsi.

Irrazionalità ed educazione alla mobilità L’enorme espansione degli spostamenti di merci e passeggeri ha portato irrazionalità nel comportamento sia delle persone sia delle imprese. Occorrono iniziative di mobility management per razionalizzare e perseguire economie nel trasporto. È inoltre necessaria un’opera di «educazione alla mobilità», insegnando a usare di più i mezzi pubblici e a muoversi o a muovere le merci nel rispetto dell’ambiente.

“che qualità per quale trasporto per quale tipo di sviluppo?” La domanda centrale della Conferenza Mondiale sul Trasporto del 1994 (OECD, 1996) era: “che qualità per quale trasporto per quale tipo di sviluppo?” La Conferenza di Vancouver (OECD, 1997), dedicata alla politica dei trasporti, giunse alla seguente conclusione: “la mobilità sostenibile si raggiunge quando le necessità di accesso a persone, servizi e beni vengono soddisfatte senza produrre un danno permanente all’ambiente globale o ad ambienti locali, né disuguaglianze sociali”.

La cultura del muoversi La “mobilità sostenibile” va intesa anche come sistema di muoversi meglio. La cultura del muoversi bene deve essere vista come la cultura del cibo sano, qualcosa di più del semplice spostamento, uno spostamento ragionato. Risparmio energetico, rispetto dell’ambiente, convenienza economica devono rappresentare i punti cardine di questa cultura.

ITALIA Elaborazione su dati ufficiali di varia fonte (es. ISTAT, CNT, BEN) - F.Strati, 2010

LA NAVE è IL MODO DI TRASPORTO La via d’acqua rappresenta sempre di più il percorso ottimale per il trasporto merci, perché: LA NAVE è IL MODO DI TRASPORTO CHE CONSENTE LE MASSIME ECONOMIE DI SCALA 1÷2 containers = 40 tons 60 ÷400 containers = 1.200 ÷ 5.000 tons 1÷20 containers = 400 tons 100 ÷8.000 containers = 2.000 ÷ 100.000 tons MINOR COSTO UNITARIO + MINOR CONSUMO ENERGETICO + MINOR INQUINAMENTO

La via d’acqua rappresenta sempre di più il percorso ottimale per il trasporto merci, perché:

Consumo energetico: confronti Si può stimare che il consumo energetico, espresso in numeri indice, sia: MERCI: 100 per il trasporto su strada, 14 su ferrovia e 9 su acqua (cabotaggio marittimo); PASSEGGERI: 100 per il trasporto con automobile, 33 con autobus e pullman, 28 su acqua (cabotaggio e altre vie navigabili interne) e 19 per ferrovia. Convenienze del cabotaggio marittimo (CNEL, 1984): trasporto di 1.350 tonnellate con un solo natante corrisponde a 75 autotreni da 20 tonnellate, a 67 vagoni ferroviari della stessa stazza; con 1 HP si trasportano 4.000 kg, ma solo 150 kg per strada e 500 kg su rotaia.

Emissioni gas effetto serra (GHG) per modalità di trasporto (%) in Italia, bunkeraggi internazionali inclusi: anno 2007 EU-27 = 0,7% EU-27 = 15,3% EU-27 = 12,4% EU-27 = 0,7% EU-27 = 70,9% Fonte: European Commission, DG TREN, EU Energy in figures 2010

Politiche dei trasporti e costi esterni Soltanto con una politica dei trasporti adeguata si può perseguire una mobilità sostenibile. Le politiche dei trasporti dovrebbero tenere conto dei “costi esterni” prodotti dai mezzi di trasporto, ad esempio incidenti stradali, consumo del manto stradale, inquinamento. Occorrono politiche di incentivo ai mezzi meno inquinanti.

I costi per l’utente C’è bisogno di riforme tariffarie, perché il trasporto pubblico deve essere competitivo nei costi: attualmente lo è soltanto per i pendolari che hanno l’abbonamento. Per coloro che devono comprare il biglietto, la convenienza finanziaria rispetto all’automobile è già scarsa con una sola persona, e si annulla del tutto alla seconda.

Mobilità saltuaria Nei vari ambiti territoriali occorre recuperare il concetto di rete e sostenere la mobilità collettiva non soltanto per il trasporto pendolari ma anche per la mobilità non sistematica. Gli spostamenti saltuari nella società di oggi hanno acquisito una dimensione maggiore di quelli pendolari (Salvarsi dal traffico, Il Sole 24 Ore, 2005).

Pianificazione del territorio Nel corso dell’Ottocento e del primo Novecento i nuovi insediamenti residenziali e industriali si collocavano lungo le direttrici ferroviarie o stradali. Nell’ultimo mezzo secolo la costruzione dei quartieri urbani e suburbani quasi mai è stata progettata pensando ai problemi di spostamento, cioè alle esigenze dinamiche degli insediamenti, generando una grande quantità di nuovi flussi.

I dati della mobilità Si raccolgono talvolta i dati dei saliti/discesi su bus e treni, quasi mai si realizzano elaborazioni sui flussi in grado di fare una fotografia adeguata delle esigenze nei vari territori. Le rilevazioni sui mezzi pubblici sono utili soltanto per comprendere le esigenze di chi usa i mezzi, ma non valgono per captare nuova utenza. I censimenti hanno registrato soltanto la mobilità pendolare e dal 2001 quella sistematica, manca completamente la mobilità saltuaria, compresa quella turistica.

Città e traffico Il trasporto collettivo non è competitivo nella velocità rispetto all’automobile. Il sistema è fondato principalmente sulle linee di bus, che raramente trovano corsie privilegiate. Le basse velocità commerciali e la scarsa regolarità ne rendono poco appetibile l’uso, mentre i sistemi più moderni di mobilità di massa, dalle ferrovie sotterranee, agli ascensori, alle scale mobili, ai tapis roulant, risultano così costosi da scoraggiare investimenti ingenti, i cui effetti si vedrebbero a qualche anno di distanza.

La diffusione dell’automobile Nel 1969 si superarono i 10 milioni di autoveicoli, arrivando a 20 milioni nel 1981 e a 31 milioni nel 1991, con una densità di auto tra le più alte del mondo: 1,8 abitanti per autoveicolo. Anno Auto- vetture Camion Bus Totale Moto- veicoli 1946 146.649 137.260 1.706 288.615 106.095 1950 342.021 223.520 11.596 577.137 693.120 1955 861.319 316.783 18.299 1.196.401 2.648.077 1960 1.976.188 429.927 25.056 2.431.171 3.916.783 1964 4.674.644 612.229 32.421 5.319.294 4.639.399 Nel 1999 gli autoveicoli erano saliti a 35,3 milioni, nel 2003 a 37,8 milioni. Nel 2009 si contavano oltre 40 milioni di autoveicoli e oltre 6 milioni di motocicli.

Elaborazione su dati ufficiali di varia fonte (es. ISTAT, CNT, BEN) - F.Strati, 2010

EU = 74,8% EU = 7,4% EU = 0,6% EU = 8,4% EU = 8,8% Elaborazione su dati ufficiali di varia fonte (es. ISTAT, CNT, BEN, EUROSTAT) - F.Strati, 2010. Dati Italia relativi a traffico nazionale con quota traffico internazionale solo per le ferrovie. Dati EU-27 relativi a traffico nazionale e tra i Paesi Membri – anno 2007.

Elaborazione su dati ufficiali di varia fonte (es. ISTAT, CNT, BEN) - F.Strati, 2010

EU = 45,6% EU = 3% EU = 0,1% EU = 10,7% EU = 40,6% Elaborazione su dati ufficiali di varia fonte (es. ISTAT, CNT, BEN, EUROSTAT) - F.Strati, 2010. Dati Italia relativi a traffico nazionale. Dati EU-27 relativi a traffico nazionale e tra i Paesi Membri – anno 2007.

Elaborazione su dati ufficiali di varia fonte (es. ISTAT, CNT, BEN) - F.Strati, 2010

Elaborazione su dati ufficiali di varia fonte (es. ISTAT, CNT, BEN) - F.Strati, 2010

7 SFIDE per il TRASPORTO SOSTENIBILE Riequilibrare la ripartizione modale (modal split) del trasporto e aumentare la quota del trasporto pubblico per i viaggiatori e del trasporto intermodale per le merci. Investire in sistemi di trasporto a rete ad alto tasso di coordinamento. Migliorare assetti urbanistici e territoriali aumentando l’accessibilità a beni, servizi, persone e luoghi per ridurre il consumo di suolo (prima i servizi, poi le case). Sostituire trasporto virtuale a trasporto fisico (più informazione e meno spostamenti). Aumentare la sussidiarietà nei flussi di materiale, informazione ed energia (dematerializzazione e Km 0) nei sistemi locali. Aumentare il fattore di carico nei mezzi di trasporto merci e passeggeri. Migliorare le prestazioni tecnologiche dei mezzi di trasporto.