FOLLOW UP: PERCORSI INTEGRATI TRA EQUIPE E FAMIGLIA UN LAVORO VERSO L’AUTONOMIA L. Tironi, E. Natalizio, S. Nozzolillo, S. Raineri, G. Affinito, A. Amaglio.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE (D.S.M.) di Jesi
Advertisements

Casa di cura Città di Brà
Cardiopatia Ischemica: dall’acuto alla riabilitazione
Organizzazione dei servizi psichiatrici
MODULO ASSISTENZIALE DI NEUROLOGIA CENTRO A VALENZA REGIONALE PER I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE IN ETA EVOLUTIVA Responsabile: PROF. EMILIO FRANZONI.
PSICOLOGIA DELLA SALUTE
Responsabile Dr. Livio Blasi
Responsabile: dott. Paolo De Cristofaro
Il PUNTO di VALUTAZIONE FISIOTERAPICA
TOTALE OSPITI 2008: 252 (52% donne) ETA MEDIA: 42 anni N° totale giornate erogate = 6818 pari a un tasso di occupazione del 93.4 % DURATA MEDIA DI DEGENZA.
Regione Emilia Romagna - Tavolo Regionale sui Disturbi dei Comportamenti Alimentari RACCOMANDAZIONI PER LA DEFINIZIONE DI UN PIANO ATTUATIVO DELLE POLITICHE.
Consensus conference D.S.M. ASL VT – Viterbo settembre
Casa di Cura VILLA ESPERIA
METODOLOGIE OPERATIVE E CRITERI DI VERIFICA
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
“Anoressia Nervosa in adolescenza:
ATTIVITA UFSMIA dati TRIENNIO 2009/2011. Indicatore di case mix per raggruppamenti diagnostici.
Psicoterapia DCA A R Raffi Cesena 2006.
La continuità tra i diversi ordini e gradi scolastici Presentazione di una proposta elaborata dal CTI di Asolo e Castelfranco 15 dicembre 2004.
L’organizzazione dei servizi per la salute mentale
L’organizzazione dei servizi per la salute mentale.
L’organizzazione dei servizi per la salute mentale
Signor/a _________________________________________ Sesso M F Nato/a a ____________________ il_______________ Residente in via ____________________________.
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
Depressione in gravidanza e allattamento Annunziata Mastrogiacomo
A cura di Casciello Anna 3Css
PROGETTO IO MANGIO BENE CLASSE PRIMA B TEMPO PIENO
Dopo la pioggia viene il sereno, brilla in cielo l'arcobaleno: è come un ponte imbandierato e il sole vi passa festeggiato. E' bello guardare a naso.
Ricordati di te Il percorso per i disturbi correlati allabuso/dipendenza da alcool nella popolazione giovanile.
COMPORTAMENTO ALIMENTARE
MODIFICHE DEI PARAMETRI MEDICO-NUTRIZIONALI NELLANORESSIA NERVOSA DURANTE UN RICOVERO DI RIABILITAZIONE PSICO-NUTRIZIONALE Paolo Martini e Sabrina Dionisi.
Psicoterapia Letteralmente : Curare la mente
Psicologia Clinica Il Modello di Intervento presso Villa dei Fiori.
METODICHE DIDATTICHE Università degli Studi di Genova
L’EDUCAZIONE DEL PAZIENTE E DELLA FAMIGLIA ED ILRUOLO DEL CASE MANAGER
CONVEGNO F.I.S.T.Q c/o ECIM th European Congress for Integrative Medicine   TUINA E QIGONG NEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE.
Dipartimento di salute mentale
Il Progetto Riabilitativo Individualizzato
Lanalisi degli studi sulla riabilitazione dei disturbi cognitivi Nellanalisi degli interventi relativi alle diverse funzioni cognitive individuare: 1.
La presa in carico rende il bambino e la famiglia più coinvolti attivamente in un percorso terapeutico condiviso; dalla stretta collaborazione con la scuola.
L’importanza della formulazione di piani di assistenza
La gestione della cronicità: il modello assistenziale
LE PRIGIONI DEL CIBO: ANORESSIA, BULIMIA E OBESITA’
Psichiatra Psicoterapeuta
- Presenza di un reparto di terapia intensiva nella struttura - Presenza di una equipe multidisciplinare (almeno dietista e psicologo) iscritta alla società.
Deborah Cesaroni – Dietista Residenza DCA Palazzo Francisci - Todi
  Dott.ssa Laura Scappaticci Dietista Caso Clinico
Palazzo Lombardia, Milano, 6-7 marzo 2014 LA CURA DELL’ICTUS ACUTO: MODELLI ORGANIZZATIVI A CONFRONTO IL PERCORSO ICTUS IN LOMBARDIA: DALLA PROGRAMMAZIONE.
Servizio di Psicologia Territoriale: dove siamo oggi.
IMPLICAZIONI NELL'ESPRESSIONE DELL'AGGRESSIVITA' NEL PAZIENTE OBESO SOTTOPOSTO A BENDAGGIO GASTRICO, MODELLO DI LETTURA GESTALTICO. M. Basta, T. Restelli,
Esperienze di Sanità d’iniziativa: studio, sperimentazione e valutazione di un modello di presa in carico territoriale di malati BPCO da parte dell’Infermiere.
Dott.ssa CLARISSA FLORIAN - Hospice di Abbiategrasso-
SOFTWARE COMPENSATIVI A SCUOLA ? Una proposta operativa Tione, 4 settembre 2015.
Dati di attività della S.C. PSICHIATRIA Periodo di riferimento: – DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE S.C. PSICHIATRIA.
L'alleanza terapeutica, le alleanze terapeutiche. Elementi comuni e caratteristiche individuali lll Centro Sant’Ambrogio Ordine Ospedaliero San Giovanni.
PRIMO ANNUNCIO CONVEGNO NAZIONALE DI MEDICINA PREDITTIVA LA MEDICINA PREDITTIVA NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI PERDITA DI AUTONOMIA PROGETTO CCM 2013.
AMBITO TERRITORIALE DI SEREGNO ATTIVAZIONE SOCIALE Progetto integrato di supporto alle politiche attive per il reinserimento sociale e lavorativo 2010.
PROGETTO DI COLLABORAZIONE ‘ABITARE SUPPORTATO: APPARTAMENTI
Kick off meeting CoBS(2). CHI SIAMO? A&I è una cooperativa sociale ONLUS costituita da educatori, psicologi, assistenti e operatori sociali, con l’intento.
Dal DSM IV al DSM-5: i nostri dati
ALIMENTAZIONE EDONICA, ANORESSIA E MEDIATORI ENDOGENI DEL REWARD
Binge Eating Disorder: Emozioni che diventano Cibo Paola Milanese U.F.A. Psicologia A.O. Bolognini di Seriate.
Quando il cibo diventa un’Ossessione: i Disturbi del Comportamento Alimentare Ossessione.
IL PUNTO D’ASCOLTO. IL PUNTO D’ASCOLTO PER IL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’
Psicopatologia alimentare specifica in soggetti con Disforia di Genere. Malusà M, Castellini G, Fisher AD, Benni L, Casale H, Ferruccio N, Maggi M, Ricca.
Dalla ricerca epidemiologica alla programmazione dei servizi II Congresso Nazionale IL TRATTAMENTO DEI DISTURBI ALIMENTARI TRA RICERCA E REALTÀ CLINICA.
Presidio Ospedaliero Sant’Isidoro Trescore Balneario.
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE SONO DISTURBI CHE TESTIMONIANO UN INTENSO, COMPLESSO E PROFONDO DISAGIO PSICOPATOLOGICO DATO CHE IL CIBO E TUTTO.
Intensive Family Therapy per i disturbi del comportamento alimentare: outcome a 30 mesi Enrica Marzola 1, Stephanie Knatz 2, Roxanne Rockwell 2, Kerri.
Transcript della presentazione:

FOLLOW UP: PERCORSI INTEGRATI TRA EQUIPE E FAMIGLIA UN LAVORO VERSO L’AUTONOMIA L. Tironi, E. Natalizio, S. Nozzolillo, S. Raineri, G. Affinito, A. Amaglio del Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare della Casa di Cura “B. Palazzolo” di Bergamo

Diagnosi alla dimissione dal ricovero riabilitativo

Il progetto di cura Scopo del lavoro è presentare un modello di intervento terapeutico di Follow Up per i pazienti con disturbi del comportamento alimentare che effettuano un percorso di cura in regime di Ricovero Ordinario e Day Hospital presso il nostro Centro.

Follow up Durata gruppi  quattro mesi Durata gruppi  quattro mesi Psicoterapia individuale Psicoterapia individuale Gruppi di terapia familiare Gruppi di terapia familiare Proseguimento ambulatoriale Proseguimento ambulatoriale

Il progetto appartamento Per le situazioni più problematiche in cui sono presenti dinamiche familiari altamente disfunzionali e/o carenti, i pazienti vengono coinvolti in un progetto psico-educativo personalizzato, in cui essere accompagnati ad uno sgancio dalla famiglia di origine, con l’inserimento nel “Progetto Appartamento”, e ad un lavoro per l’acquisizione di risorse e competenze sociali, fino alla completa indipendenza e gestione di tutte le aree della loro vita. Per le situazioni più problematiche in cui sono presenti dinamiche familiari altamente disfunzionali e/o carenti, i pazienti vengono coinvolti in un progetto psico-educativo personalizzato, in cui essere accompagnati ad uno sgancio dalla famiglia di origine, con l’inserimento nel “Progetto Appartamento”, e ad un lavoro per l’acquisizione di risorse e competenze sociali, fino alla completa indipendenza e gestione di tutte le aree della loro vita.

Organizzazione giornate valutazione del peso da parte della dietista valutazione del peso da parte della dietista gruppi “obiettivi” e di problem solving guidati da un educatore gruppi “obiettivi” e di problem solving guidati da un educatore gruppi “diario”con la dietista gruppi “diario”con la dietista gestione autonoma di due pasti (spuntino e pranzo) presso la mensa della Casa di Cura gestione autonoma di due pasti (spuntino e pranzo) presso la mensa della Casa di Cura rivalutazione psichiatrica ed internistica rivalutazione psichiatrica ed internistica

Aree di intervento Il lavoro terapeutico si struttura su: immagine corporea immagine corporea autostima autostima relazioni famigliari relazioni famigliari relazioni interpersonali extra-famigliari relazioni interpersonali extra-famigliari acquisizione di risorse personali acquisizione di risorse personali reinserimento sociale reinserimento sociale svincolo ed autonomia svincolo ed autonomia

Proposta terapeutica Dal mese di gennaio 2006 a gennaio 2009 sono stati seguiti presso il nostro Centro, attraverso un percorso di ricovero ordinario o day-hospital intensivo concluso, 88 soggetti. Al termine di tale percorso a 69 pazienti è stato proposto un Follow Up di gruppo secondo il nostro modello appena descritto mentre a 19 è stata fatta una proposta alternativa personalizzata (7 hanno continuato un percorso di ricovero o day hospital intensivo, 8 hanno effettuato un percorso di Follow Up individuale, mentre a 4 non è stata fatta alcuna proposta di Follow Up). Dal mese di gennaio 2006 a gennaio 2009 sono stati seguiti presso il nostro Centro, attraverso un percorso di ricovero ordinario o day-hospital intensivo concluso, 88 soggetti. Al termine di tale percorso a 69 pazienti è stato proposto un Follow Up di gruppo secondo il nostro modello appena descritto mentre a 19 è stata fatta una proposta alternativa personalizzata (7 hanno continuato un percorso di ricovero o day hospital intensivo, 8 hanno effettuato un percorso di Follow Up individuale, mentre a 4 non è stata fatta alcuna proposta di Follow Up). Dal mese di aprile 2006 al gennaio 2009 sono stati effettuati 8 gruppi di Follow Up. Dal mese di aprile 2006 al gennaio 2009 sono stati effettuati 8 gruppi di Follow Up. Il numero di pazienti che ha intrapreso il Follow Up è di 69, di cui 1 maschio e 68 femmine; l’età media è Il 17,3% di questi (12) non ha portato a termine il programma (drop out). Il numero di pazienti che ha intrapreso il Follow Up è di 69, di cui 1 maschio e 68 femmine; l’età media è Il 17,3% di questi (12) non ha portato a termine il programma (drop out).

Proposte post ricovero

Campione Dei pazienti seguiti 51% (35) presentava all’ingresso in ricovero o day hospital intensivo una diagnosi di AN; 43% (30) diagnosi di BN; 6% (4) diagnosi di DCA NAS. Dei pazienti seguiti 51% (35) presentava all’ingresso in ricovero o day hospital intensivo una diagnosi di AN; 43% (30) diagnosi di BN; 6% (4) diagnosi di DCA NAS. Di questi, il 78% ha seguito un percorso di ricovero ordinario e il 22% in regime di day hospital. Di questi, il 78% ha seguito un percorso di ricovero ordinario e il 22% in regime di day hospital. All’inizio del Follow Up i pazienti presentavano un BMI medio di (15,87 per anoressia nervosa, per bulimia nervosa e per disturbi alimentari NAS). All’inizio del Follow Up i pazienti presentavano un BMI medio di (15,87 per anoressia nervosa, per bulimia nervosa e per disturbi alimentari NAS).

Conclusioni Dei 57 soggetti seguiti, al termine del percorso: 87.7% (50 pz.) ha consolidato un pattern alimentare normale ed una remissione completa della sintomatologia 87.7% (50 pz.) ha consolidato un pattern alimentare normale ed una remissione completa della sintomatologia 54.3% (31 pz.) persegue un’iniziale autonomia nella gestione dell’alimentazione, e un BMI medio di (18.9 per anoressia nervosa, 21.1 per bulimia nervosa e 20.7 per disturbi alimentari NAS) 54.3% (31 pz.) persegue un’iniziale autonomia nella gestione dell’alimentazione, e un BMI medio di (18.9 per anoressia nervosa, 21.1 per bulimia nervosa e 20.7 per disturbi alimentari NAS) 78.9% (45 pz.) ha raggiunto un buon livello di recupero di risorse personali e competenze sociali 78.9% (45 pz.) ha raggiunto un buon livello di recupero di risorse personali e competenze sociali 50.8% (50 pz.) si è svincolato dalla famiglia di origine ed effettuato un reinserimento lavorativo e sociale. 50.8% (50 pz.) si è svincolato dalla famiglia di origine ed effettuato un reinserimento lavorativo e sociale.

Conclusioni

Conclusioni

Conclusioni Alla fine del Follow Up, il 70.1% (40 soggetti) ha proseguito un percorso di psicoterapia individuale e familiare, con monitoraggio periodico – laddove necessario – dell’aspetto alimentare con incontri programmati con la dietista in cui consolidare l’autonomia nella gestione dell’alimentazione. Alla fine del Follow Up, il 70.1% (40 soggetti) ha proseguito un percorso di psicoterapia individuale e familiare, con monitoraggio periodico – laddove necessario – dell’aspetto alimentare con incontri programmati con la dietista in cui consolidare l’autonomia nella gestione dell’alimentazione. Nella valutazione dei risultati sono stati utilizzati l’analisi obiettiva, la valutazione dei diari alimentari e dei diari obiettivi ed interviste non strutturate sulle aree terapeutiche coinvolte nel trattamento del disturbo. Nella valutazione dei risultati sono stati utilizzati l’analisi obiettiva, la valutazione dei diari alimentari e dei diari obiettivi ed interviste non strutturate sulle aree terapeutiche coinvolte nel trattamento del disturbo.

Conclusioni È importante coinvolgere e sostenere i familiari per un cambiamento delle dinamiche interne al loro nucleo, promuovere la loro collaborazione e renderli attivamente partecipi alla gestione del problema. Ciò significa individuare le competenze e le informazioni che consentono ai familiari di poter contribuire ai programmi riabilitativi dei figli, e proporre interventi tesi allo svincolo o al reinserimento dei pazienti nel sistema familiare.