U.O.C. ISTOLOGIA PATOLOGICA E CITODIAGNOSTICA

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U.O.C. ISTOLOGIA PATOLOGICA E CITODIAGNOSTICA “UTERUS-LIKE MASS”, RARISSIMA LESIONE BENIGNA SIMIL-TUMORALE ORGANOIDE: DESCRIZIONE DI UN CASO Giuseppe Palumbieri U.O.C. ISTOLOGIA PATOLOGICA E CITODIAGNOSTICA OSPEDALE “Mons. R.Dimiccoli” Barletta – ASL BAT

Introduzione “Uterus-like mass”, descritta per la prima volta da Cozzutto nel 1981, è una rarissima lesione simil-tumorale organoide benigna, costituita da tessuto endometriale e da tessuto muscolare liscio, la cui architettura complessiva simula quella di un utero. In letteratura internazionale risultano attualmente descritti circa 15 casi di tale lesione, 8 a sede ovarica e 7 a sede extra-ovarica.

Caso clinico Donna di 31 anni con formazioni cistiche bilaterali annessiali-periannessiali accertate ecograficamente, con quadro operatorio di endometriosi pelvica severa.

Materiali e metodi Pervenuta neoformazione cistica a parete velamentosa paraovarica sinistra del diametro massimo di cm 5 (che all’esame microscopico risulta essere una cisti benigna paraovarica, rivestita da epitelio di tipo tubarico) e frammenti grigiastri irregolari (6) del diametro massimo variabile da cm 2,5 a cm 1, relativi a formazione ovarica/paraovarica-pelvica destra cistica e solida sottosierosa. Dai materiali esaminati, fissati in formalina tamponata al 10%, processati ed inclusi in paraffina, si ottengono sezioni istologiche per le colorazioni di routine ed immunoistochimiche..

Quadro microscopico All’esame microscopico si osservano frammenti multipli di formazione cistica simil-endometriosica (versante endocistico delimitato da ghiandole e stroma d’aspetto endometriale, parzialmente emorragico, correlabile ad ormono-responsività) e di tessuto fibro-muscolare organizzato in fasci, in arrangiamento organoide uterus-like, che viene ulteriormente rimarcato dalle indagini immunoistochimiche per i recettori ormonali estrogenici e progesterone, e per CK-MNF116, CD10, actina m.l., desmina e vimentina.

Fig. 1. (EE x50)

Fig. 2. (EE x50)

Fig. 3. (EE x50)

Fig. 4. (EE x100)

Fig. 5. (EE x50)

Fig. 6. (EE x50)

Fig. 7. (Vim x100)

Conclusioni La eziopatogenesi di tali lesioni è incerta, taluni propendono per un origine malformativa od eterotopica, altri propendono per la teoria metaplastica (come il caso in esame farebbe supporre) a partire da lesione endometriosica, ovvero da cellule mesenchimali sottoperitoneali multipotenti attivate ed abilitate a riprodurre la struttura dei dotti mulleriani.