Le scoperte geografiche e la cartografia tra ‘400 e ‘500
Cartografia nel medioevo Mappae mundi: non sono carte di viaggio, ma forniscono una rappresentazione schematica del mondo, di cui riportano le informazioni più importanti Schema T-O Esempi noti: carte di Ebstorf e di Hereford (XIII sec.)
Mappa T-O
Carta di Ebstorf – distrutta nel 1943
Carta di Hereford (XIII sec. – cattedrale di Hereford)
Atlante catalano Manuale per la navigazione redatto in base all’osservazione ed esperienza dei navigatori portolano più importante dell’età medievale (1375). Donato a Carlo VI da Giovanna d’Aragona
Atlante catalano
Il Mediterraneo nell’Atlante catalano
La Geographia di Tolomeo Opera riscoperta nel 1400 Novità tolemaiche: rappresentazione razionale del mondo secondo le coordinate di longitudine e latitudine e maggiore estensione delle terre emerse rispetto ai mari; Aspetti problematici: contrasto con le conoscenze del tempo. L’Africa di Tolomeo non è circondata dai mari, mentre i medievali sapevano già prima di Bartolomeo Diaz della possibilità di circumnavigare il continente africano
Planisfero tolemaico
Planisfero di Fra Mauro (1450) Evoluzione della mappa mundi medievale, abbandono dello schema T-O Influenza della Geographia di Tolomeo, delle notizie riportate dai viaggiatori portoghesi, delle conoscenze dei navigatori arabi e delle informazioni riportate dai viaggiatori occidentali recatisi in Asia.
Carte vicine a Colombo (fine del 1400) Conoscenze geografiche condivise da Colombo Nuove esplorazioni compiute dai Portoghesi (Diaz arriva al Capo di Buona Speranza nel 1488) Novità rispetto a Tolomeo: apertura del Mare Indicum, maggior ampiezza dell’ecumene e conseguente riduzione della distanza tra Europa e Asia, esistenza di isole molte vaste ad est dell’Estremo Oriente
Carta di Enrico Martello (1489, British Museum)