Perché è importante conoscere “il mondo della comunicazione?”

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Transcript della presentazione:

Perché è importante conoscere “il mondo della comunicazione?” Contestualizzare Communio et Progressio, Inter Mirifica e il Direttorio delle Comunicazioni sociali A cura di don Mimmo Iervolino “Laboratorio video” prima lezione

I mass-media sono ovunque … Siamo chiamati a vivere in questo Comunicazione e Missione n° 1 Diffusione degli strumenti della comunicazione sociale sempre più rapida e pervasiva … I mass-media sono ovunque … Siamo chiamati a vivere in questo contesto «con nuovo dinamismo» Il nostro tempo è caratterizzato da una diffusione degli strumenti della comunicazione sociale sempre più rapida e pervasiva. I mass-media sono ovunque attorno a noi e non possiamo più farne a meno. Siamo chiamati a vivere in questo contesto «con nuovo dinamismo» e siamo sempre più consapevoli che «la comunione ecclesiale e la missione evangelizzatrice della Chiesa trovano, inoltre, nei media un campo privilegiato di espressione. Dal Concilio ad oggi la Chiesa ha preso ancor più coscienza di quanto sia importante coniugare tutti gli ambiti della vita ecclesiale con questa nuova realtà culturale e sociale». A cura di don Mimmo Iervolino “Laboratorio video” prima lezione

Nuovo areopago – villaggio globale Comunicazione e Missione n° 2 Nuovo areopago – villaggio globale Nuova cultura – rivoluzione culturale Tutto oggi, è influenzato dai media […], che sta unificando l’umanità rendendola – come si suol dire – un villaggio globale» (1) . L’innovazione tecnologica, all’origine di profonde trasformazioni sociali, sta determinando una nuova visione dell’uomo e della cultura, così che «non è esagerato insistere sull’impatto dei mezzi di comunicazione sociale nel mondo di oggi. L’avvento della società dell’informazione è una vera e propria rivoluzione culturale». Nulla di ciò che l’uomo di oggi pensa, dice e fa è estraneo ai media; e i media esercitano un’influenza, con varie modulazioni, su tutto ciò che l’uomo di oggi pensa, dice e fa. Compito della Chiesa è annunciare il messaggio di salvezza a questa società, questi uomini. (1) Redemtoris Missio n° 37. Enciclica di Giovanni Paolo II A cura di don Mimmo Iervolino “Laboratorio video” prima lezione

1. I media come cultura “Il lettore dovrà rammentarsi di quanto sia qui compreso nel termine cultura. Essa include tutte le attività e gli interessi politici di un popolo. Il derby, la regata di Henley, Cowes, il 12 agosto, la finale di campionato, le corse dei cani, il tiro al bersaglio con le frecce, il formaggio Wesleydale, il cavolo bollito a pezzi, le barbabietole nell’aceto, le chiese gotiche dell’800 e la musica di Elgar. Il lettore può fare da sé la sua lista. Dovremo poi affrontare la strana idea che quel che è parte della nostra cultura è anche parte della nostra religione vissuta”. T.S. Eliot, Appunti per una definizione della cultura, 1949 Attenzione al versante del consumo: la moda, il cibo, lo sport sono elementi che anticipano il sistema dei media Oggi bisognerebbe aggiungere i media e i loro prodotti: la musica di Vasco Rossi, Sanremo, i film di Natale di Boldi e de Sica, Grande Fratello etc. Dalla cultura materiale e dai suoi consumi a quella simbolica i meccanisminon cambiano in modo radicale (i consumi sono sempre simbolici: distruzione di merci per produrre significati). Munari e il cucchiaio di legno A cura di don Mimmo Iervolino “Laboratorio video” prima lezione

Thomas Stearns Eliot Nobel per la letteratura 1948 Thomas Stearns Eliot (26 settembre 1888 - 4 gennaio 1965) fu uno dei maggiori rappresentanti della poesia moderna anglosassone, oltre che un drammaturgo e un critico letterario. Tra le sue opere poetiche più importanti figurano “Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock”, e “La terra desolata” e “I cori” da "La Rocca". A cura di don Mimmo Iervolino “Laboratorio video” prima lezione

Cultura nel suo senso moderno indica: il complesso di conoscenze (tradizioni e saperi) che ogni popolo considera fondamentali e degni di essere trasmessi alle generazioni successive. 1. “conoscenza di quanto depositato nei libri” (cultura alta) 2. conoscenza attingibile anche con le nuove tecnologie multimediali (ipertesti, immagini e suoni) (cultural studies) Cultura, termine di origine latina che significava coltivare, l’uso fu esteso poi a tutte le attività e situazioni che richiedevano un’assidua cura, dalla “cura” verso gli dei, quello che tuttora chiamiamo culto, alla coltivazione degli esseri umani ovvero la loro educazione. Da quest’ultima accezione deriva il valore di cultura nel suo senso moderno: il complesso di conoscenze (tradizioni e saperi) che ogni popolo considera fondamentali e degni di essere trasmessi alle generazioni successive. Nella nostra civiltà occidentale il concetto di cultura è divenuto erroneamente sinonimo di “conoscenza di quanto depositato nei libri” (cultura alta) vi è quindi la tendenza a considerare persone colte o addirittura uomini di cultura coloro che hanno letto tanti libri. In società come la nostra oramai la cultura non si identifica esclusivamente con le tradizioni scritte, ma con le nuove tecnologie multimediali (ipertesti, immagini e suoni) per questo i grandi mezzi di comunicazione sono responsabili della cultura di massa … (cultura bassa?) http://www.riflessioni.it/enciclopedia/cultura_civilta.htm A cura di don Mimmo Iervolino “Laboratorio video” prima lezione

Il termine cultura nei “Cultural Studies” Raymond Williams, fondatore dei “cultural studies”: “a whole way of life, ossia una molteplicità di modi di vivere già esistenti o possibili, e alle loro forme organizzative e di comunicazione” (1) Tutto quello che produce l’uomo può essere considerato cultura. (1)(C. LUTTER-M.REISENLEITNER, Cultural Studies, 2004).

Comunicazione e Missione n° 4 I media infatti non sono semplici strumenti neutri; essi sono al tempo stesso mezzo e messaggio, portatori di una nuova cultura che «nasce, prima ancora che dai contenuti, dal fatto stesso che esistono nuovi modi di comunicare, con nuovi linguaggi, nuove tecniche, nuovi atteggiamenti psicologici». La loro incidenza sui modi di pensare e di agire, sugli stili di vita, sulla coscienza personale e comunitaria, in una parola sulla cultura A cura di don Mimmo Iervolino Laboratorio video” prima lezione

2. I media come ambiente “I media non sono più uno schermo che si guarda, una radio che si ascolta. Sono un’atmosfera, un ambiente nel quale si è immersi, che ci avvolge e ci penetra da ogni lato. Noi stiamo in questo mondo di suoni, di immagini, di colori, di impulsi e di vibrazioni come un primitivo era immerso nella foresta, come un pesce nell’acqua. E’ il nostro ambiente, i media sono un nuovo modo di essere vivi”. C.M. Martini Il lembo del mantello, 1991 Dire che i media sono un ambiente vuol dire diverse cose: Pervasività: ubiquità, portabilità etc. - Ridefinizione dello spazio (pubblico-privato: cellulare in treno, ma anche Grande Fratello; vicino-lontano: vignette su Maometto; dentro-fuori casa-in nessun posto: la bedroom culture) Ridefinizione del tempo (simultaneità: il Titanic nel 1912; presente/passato: la memoria collettiva dei media; il calendario nazionale scandito dai media) In una parola: ridefinzione dell’ESPERIENZA A cura di don Mimmo Iervolino Laboratorio video” prima lezione

Dalla storia della comunicazione si evince «che le trasformazioni del modo di trasmettere le informazioni comportano trasformazioni nel nostro modo di percepire e di definire il mondo»… ossia il nostro ambiente… (1) M.DOGLIO, Media e scuola. Insegnare nell’epoca della comunicazione, Lupetti, 2000, p.20 A cura di don Mimmo Iervolino Laboratorio video” prima lezione

Comunicazione e Missione n° 11 Ogni nuovo linguaggio ha un’inevitabile ricaduta antropologica e sociale, ossia condiziona l’esistenza, la mentalità e le relazioni delle persone. Determina lo sviluppo di atteggiamenti e di sensibilità differenti: ad esempio una maggiore capacità intuitiva rispetto a quella analitico-sistematica, ma anche una diversa organizzazione logica del discorso e del pensiero, del tempo e dello spazio. A cura di don Mimmo Iervolino Laboratorio video” prima lezione

Prima conclusione «Qualunque siano le idee e le opinioni che noi abbiamo dei mezzi, la comunicazione tra gli esseri umani non può non prescindere dalla loro esistenza e dalla loro utilizzazione». (1) DOGLIO, Media e scuola. Insegnare nell’epoca della comunicazione, p. 21 A cura di don Mimmo Iervolino Laboratorio video” prima lezione

Come scrisse Neil Postman: “una nuova tecnologia non aggiunge e non sottrae nulla: cambia tutto”*. *N. POSTMAN, Technopoly. La resa della cultura alla tecnologia, Torino, 1992, p.24

3. I media come esperienza … da qui in poi le slides non ci sono, se le vuoi contatta l’autore info@mimmoiervolino.it Normalità: i media non sono normali / sono problematici per tre categorie di persone. Chi fa, chi studia i media e i disturbati mentali. I media alimentano la normalità, la sicurezza ontologica, attraverso: Riti Miti A cura di don Mimmo Iervolino Laboratorio video” prima lezione