 Anni ’70: calcolatori di grandi dimensioni, modello time-sharing, centri di calcolo  Anni ’80: reti di calcolatori indipendenti ma interconnessi.

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Transcript della presentazione:

 Anni ’70: calcolatori di grandi dimensioni, modello time-sharing, centri di calcolo  Anni ’80: reti di calcolatori indipendenti ma interconnessi  fusione tra calcolatori e comunicazione

 Molte organizzazioni impiegano un notevole numero di elaboratori. Ad esempio per  gestione del magazzino  controllo della produzione  pagamento degli stipendi  Collegati insieme questi elaboratori permettono di estrarre e correlare le informazioni riguardanti l’intera azienda

 A partire dagli anni ‘90 le reti hanno cominciato a fornire servizi agli individui  accesso a informazioni remote WWW, servizi finanziari, e-commerce  comunicazione uomo-a-uomo XIX secolo: telefono, XXI secolo:  intrattenimento interattivo video on demand, giochi in rete

 Per ottenere tutto questo non basta più il singolo elaboratore con il suo sistema operativo ma bisogna introdurre una rete di elaboratori Rete di comunicazione

 Nodo: un nodo è un qualsiasi dispositivo hardware del sistema in grado di comunicare con gli altri dispositivi che fanno parte della rete  Arco: i nodi sono collegati mediante archi Formano i canali di comunicazione, ad es. cavi telefonici, fibre ottiche, collegamenti satellitari, …  Il tipo di cavo determina la capacità di trasmissione

 Si parla di banda della rete che viene misurata in bit al secondo  Kilobit (kb)  Megabit (Mb)  Concentratore (hub): pannello di connessione che semplifica il collegamento fisico tra i nodi e instrada i segnali  Dorsale: cavo ad alta capacità di trasmissione dei dati

Supponiamo di voler trasferire un file di 10MB (10 mega byte) da un computer all’altro su una rete con una larghezza di banda 5Mbps (5 mega bit per secondo).bytebitsecondo Il tempo di trasferimento T sarà dato da: Si noti che la dimensione del file è stata moltiplicata per 8 perché ogni byte che lo costituisce corrisponde ad 8 bit che andranno trasmessi.bytebit

 Server: elaboratore che può essere condiviso dagli altri computer collegati in rete  server gestore dei dati (file server): gestisce la memorizzazione e la condivisione di dati  server di stampa (printer server): gestisce le stampanti disponibili in una rete locale  server di comunicazione: permette l’accesso ad altre reti locali o ad Internet  Client: elaboratore che usa delle risorse condivise, messe a disposizione dal server

 L’uso fondamentale di una rete è quello di consentire la comunicazione tra i nodi  I nodi si scambiano dei dati sotto forma di messaggi codificati in forma digitale  Ogni messaggio è caratterizzato da un mittente, un destinatario, un insieme di informazioni che costituiscono il corpo del messaggio

 Affinchè questa comunicazione possa avvenire in modo corretto si deve definire un protocollo di comunicazione  Esattamente come nella vita reale si stabiliscono delle convenzioni per il comportamento tra gli individui, nel caso della comunicazione tra gli elaboratori un protocollo definisce quell’insieme di regole che il nodo mittente e il nodo destinatario devono seguire per interagire tra loro Vedremo qualcosa sui protocolli nel caso di Internet …

 Non esiste una classificazione univoca delle reti ma due aspetti hanno una particolare importanza  tecnologia di trasmissione  scala

 I dispositivi che formano una rete possono essere collegati tra loro in vari modi che determinano l’architettura o topologia della rete  La topologia della rete determina la modalità di trasmissione dei dati all’interno della rete

 Reti punto a punto (point-to-point)  consistono di molte connessioni individuali tra coppie di elaboratori

 Reti ad anello  i nodi sono organizzati secondo una configurazione ad anello e non sono tutti direttamente collegati  il segnale emesso da un nodo passa al nodo successivo; se non è indirizzato a quel nodo, viene ritrasmesso al nodo seguente, finché non raggiunge il destinatario

 Reti a stella  i nodi sono tutti collegati a un nodo centrale detto host  le comunicazioni tra due nodi non sono dirette ma passano attraverso il nodo host che provvede a smistarle verso il nodo destinazione

 Reti lineari (broadcast)  hanno un unico canale di comunicazione (dorsale) condiviso da tutte le macchine della rete  i messaggi inviati da un elaboratore vengono ricevuti da tutti ma solo l’elaboratore destinatario elaborerà il messaggio, gli altri elaboratori lo ignoreranno

 Reti commutate  poiché è impossibile collegare fisicamente tutte le macchine, si utilizza una infrastruttura condivisa

 Reti packet switching  i dati sono suddivisi in pacchetti composti da una parte di dati ed una di controllo (header) che viaggiano in modo indipendente nella rete  il nodo destinatario si occupa di ricostruire il messaggio

 Un criterio alternativo per classificare le reti è legato alla loro scala, che si determina in base alla dimensione dei processori e alla loro distanza 0.1 m 1 m 10 m 100 m 1 km 10 km 100 km 1000 km km circuito sistema stanza edificio università città nazione continente pianeta Rete locale LAN Rete metropolitana MAN Rete geografica WAN Internet multicomputer Internet

 Un criterio alternativo per classificare le reti è legato alla loro scala, che si determina in base alla dimensione dei processori e alla loro distanza 0.1 m 1 m 10 m 100 m 1 km 10 km 100 km 1000 km km circuito sistema stanza edificio università città nazione continente pianeta Rete locale LAN Rete metropolitana MAN Rete geografica WAN Internet multicomputer Internet

 Reti private per la condivisione di risorse all’interno di un edificio o in edifici vicini  elaboratori  stampanti  dati  Sono generalmente di dimensioni ridotte  Si possono distinguere a seconda della topologia (punto-a-punto, ad anello, a stella, lineare)

 Per collegare un computer ad una rete locale si usa una scheda di interfaccia di rete  instaurare la connessione fisica  convertire i dati da trasmettere nel formato opportuno (di solito da dati paralleli a dati seriali)

 Ethernet è il tipo di rete locale più diffuso  Sviluppata dalla Xerox negli anni ’70 (1976)  Qualsiasi computer di qualsiasi tipo prevede la possibilità di usare una scheda Ethernet per connettersi alla rete locale  Usa prevalentemente la topologia lineare  Velocità di trasmissione: 10, 100, 1000 Mb/sec.

 Quando un computer vuole comunicare, verifica che il canale sia libero e invia il segnale  Se invece si accorge che un altro computer sta trasmettendo, aspetta  Se si verifica un conflitto (due o più computer hanno inviato i loro messaggi contemporaneamente) i computer coinvolti si fermano, aspettano per un tempo T casuale, e poi riprovano la trasmissione CSMA/CD Carrier Sense Multiple Access / Collision Detection

 Gli elaboratori in una LAN possono avere ruoli diversi  Gli elaboratori cui è collegata una risorsa (stampante, hard disk, …) sono detti server per quella risorsa  Gli elaboratori che la utilizzano sono detti client

hardware Sistema operativo locale Sistema operativo di rete  In una LAN si vogliono condividere le risorse, di solito, come minimo, stampanti e hard disk  Il sistema operativo (locale) non è in grado di gestire le risorse che non appartengono all’elaboratore e si introduce un nuovo livello nella “struttura a cipolla”: il sistema operativo di rete

 È necessario associare un nome logico agli elaboratori e alle risorse che sia indipendente dalla loro localizzazione fisica nella rete A B C D stamp1

 Per fare riferimento alla stampante si userà sempre il suo nome logico (stamp1) e sarà il sistema operativo di rete a localizzarla  Esempio: supponiamo che l’utente sulla macchina C voglia stampare un file di nome file1.doc A B C D stamp1

>print file1.doc stamp1  Il sistema operativo locale di C analizza il comando e si accorge che la stampante stamp1 non è locale alla macchina  Quindi la richiesta viene passata al sistema operativo di rete di C che si occupa di individuare il server della stampante, sfruttando la funzione di naming  Viene rilevato che D è il server della stampante AB C Dstamp1

>print file1.doc stamp1  Il software di rete di C invia un messaggio al software di rete di D chiedendo la stampa del file file1.doc sulla stampante stamp1  Il sistema di rete di D riceve la richiesta e la passa al sistema operativo locale per la sua gestione, senza che gli utenti che stanno lavorando su C e su D se ne accorgano AB C Dstamp1

 Ogni nodo nella rete ha un nome logico  Ogni nodo ha anche un indirizzo fisico  Il nome logico viene usato dagli utenti, l’indirizzo fisico viene usato dal software di rete  Esiste una corrispondenza univoca tra i nomi logici e gli indirizzi fisici, la funzione di naming si occupa di trovare questa corrispondenza

 Un criterio alternativo per classificare le reti è legato alla loro scala, che si determina in base alla dimensione dei processori e alla loro distanza 0.1 m 1 m 10 m 100 m 1 km 10 km 100 km 1000 km km circuito sistema stanza edificio università città nazione continente pianeta Rete locale LAN Rete metropolitana MAN Rete geografica WAN Internet multicomputer Internet

 Una rete metropolitana è sostanzialmente una versione ingrandita di una LAN  Può coprire un gruppo di uffici, aziende diverse, una città  Può essere pubblica o privata

 Una rete WAN copre una grande area geografica  ad esempio, la rete GARR collega tutte le Università italiane  Nella maggior parte delle reti WAN la sottorete di comunicazione è formata da  linee di trasmissione (che spostano i dati fra i vari host)  elementi di commutazione (router), calcolatori specializzati usati per collegare due o più linee di trasmissione

 Nelle reti locali, la comunicazione tra due computer passa di solito su cavi dedicati, installati esplicitamente per la rete, e adatti per la trasmissione digitale delle informazioni  Semplificando un po’ su questi cavi si ha una variazione del livello di tensione fra due valori, che corrisponde alla trasmissione di bit di valore 0 oppure 1

 Per le comunicazioni su lunga distanza, si cerca di sfruttare le reti di comunicazione esistenti, come ad esempio la rete telefonica  La rete telefonica tradizionale (Public Switched Telephone Network, PSTN) è adatta a comunicare la voce, cioè un segnale analogico che varia in maniera continua in una banda di frequenze  Sono necessari dei dispositivi per poter usare la rete telefonica come mezzo di comunicazione tra computer

COMPUTERMODEM Segnale digitale MODEMCOMPUTER Segnale analogico (linea telefonica) Segnale digitale MOdulazione DEModulazione

 I modem attuali hanno velocità di trasmissione di , , , bit/sec. Ossia una velocità massima di non più di 6 KByte/sec.  Se due computer comunicano tramite un modem, la velocità di comunicazione è sempre quella del modem più lento  Il modem è usato soprattutto per le comunicazioni private (ad esempio un utente che si collega ad Internet tramite il suo provider)

 Permettono di realizzare l’ufficio portatile  Sono utili per esempio  per gruppi di autocarri, taxi, autobus  soccorsi in caso di eventi disastrosi  Servono per i telefoni cellulari Osservazione: le tecnologie attuali permettono anche di creare LAN senza filo (ad es. Raggi Infrarossi - Bluetooth – WiFi - WiMAX)

Le tipologie di rete wireless sono tre:  PAN (Personal Area Network), limitata agli oggetti indossati da una persona, o a quelli contenuti in una automobile. Una tecnologia molto popolare in questo campo è Bluetooth, e viene usata per abolire i collegamenti fisici (cavi) tra i dispositivi PANautomobileBluetooth  WLAN propriamente dette basate sulla tecnologia WiFi  WAN wireless (Wide Area Network), basate sulla tecnologia WiMAX WAN

Independent Basic Service Set (rete P2P o Ad-Hoc) consente di collegare tra loro pochi computerIndependent Basic Service Set (rete P2P o Ad-Hoc) Infrastructure Basic Service Set (o Infrastruttura) è la tecnologia che permette di realizzare gli accesspoint, come quelli che abbiamo in facoltà. Agisce su celle standardInfrastructure Basic Service Set (o Infrastruttura) Extend Service Set (ESS) è una integrazione delle celle della versione precedenteExtend Service Set (ESS)

Quarta generazione Pre-4GUMTS Revision 8UMTS Revision 8 LTE HSOPA (Super 3G) HSOPA Terza generazione 3GW-CDMA UMTS (3GSM) UMTS FOMA UMTS-TDD TD-CDMA TD-SCDMA HSPA HSDPA HSUPA HSPA+ GAN (UMA) GAN Mobile WiMAX (WiBro) Mobile WiMAXWiBro Seconda generazione 2GGSM GPRS EDGE (EGPRS) EDGE EDGE Evolution(Evolved EDGE) EDGE Evolution HSCSD famigliaGSM/UMTSGSMUMTS

Spettro elettromagnetico

Trasmissioni radio classiche

Trasmissioni radio digitali

Tipologie di onde trasmissioni radio bandafrequenzelunghezza d'onda ELF3 – 30 Hz km – km SLF30 – 300 Hz km – 1000 km ULF 300 – 3000 Hz 1000 km – 100 km VLF3 – 30 kHz100 km – 10 km LF 30 – 300 kHz 10 km – 1 km MF 300 – 3000 kHz 1 km – 100 m HF3 – 30 MHz100 m – 10 m VHF 30 – 300 MHz 10 m – 1 m UHF 300 – 3000 MHz 1 m – 10 cm SHF3 – 30 GHz10 cm – 1 cm EHF 30 – 300 GHz 1 cm – 1 mm

Vecchio sistema come radio classiche

GSM – 2-2,5 G Il Global System for Mobile Communication utilizza segnali con modulazione digitale. Lo standard GSM realizza l’accesso multiplo a divisione di tempo (TDMA –Time Division Multiple Access) per la trasmissione sulla stessa frequenza portante di più segnali e anche FDMA. Le frequenze assegnate alle comunicazioni dalla SRB al telefono mobile sono attorno a 940 MHz (GSM) e attorno a 1860 MHz (sistema DCS). Molto più economico!!!! Con questa tecnica l’ampiezza di banda concessa viene divisa in frequenze portanti, spaziate di 200 kHz. Bit rate sempre a 14,4 kbps. Con GPRS velocità da kpbs (grazie alla commutazione per pacchetti (vedi IP)). Global System per Mobile comunication usa codifica digitale e protocollo TDMA

UMTS - 3G CDMA takes an entirely different approach from TDMA. CDMA, after digitizing data, spreads it out over the entire available bandwidth. Multiple calls are overlaid on each other on the channel, with each assigned a unique sequence code. Velocità massima in dowload di 2Mbit/s per utenze a bassa mobilità

Confronto con il “dente blu” (1) I due standard più importanti per l’interconnessione senza fili sono la IEEE e il Bluetooth. Ogni tecnologia di accesso wireless può essere classificata secondo tre misure di prestazione: potenza, range di copertura e ritmo di trasmissione dei dati. Bluetooth è essenzialmente una tecnologia di “rimpiazzo dei cavi” a bassa potenza, range limitato (10 metri) e basso ritmo di trasmissione (1Mbps), mentre è una tecnologia di “accesso” ad alta potenza, range intermedio, maggior ritmo di trasmissione. Il trasmettitore e i ricevitori impiegati in questa categoria di reti sfruttano la stessa frequenza sfruttata da Bluetooth: la 2,4 Gigahertz, che per applicazioni di questo tipo è stata resa recentemente disponibile da tutti i Paesi del mondo e che perciò fa di queste tecnologie degli “standard globali”, anche se con prestazioni e usi diversi.

Confronto con il “dente blu” (2) Le sostanziali differenze tra le due tecnologie senza fili risiedono nella velocità di trasmissione dei dati (molto più alta nel wi-fi) e nell’ampiezza dello spazio di ricezione (maggiore nelle WLAN). Il sistema Bluetooth è stato messo a punto da un consorzio di multinazionali dell'elettronica, tra cui Ericsson e Philips, per fare dialogare tra loro dispositivi come cellulari, computer, tastiere, mouse e stampanti. Ha un raggio d'azione di 10 metri e una velocità di trasferimento dati di un megabit per secondo. Questo vuol dire che dal computer portatile in salotto si può inviare un documento alla stampante nella camera da letto, oppure scaricare sul PC i filmati della videocamera digitale, tutto senza connessioni via cavo. Il Bluetooth è utilizzato anche per collegare i telefonini più avanzati a un nuovo tipo di auricolare o al palmare, ma questa tecnologia non permette l’implementazione di una vera e propria rete a causa del suo ristretto raggio d’azione e della lentezza (relativa) nella trasmissione di dati.

Confronto con il “dente blu” (3) Una WLAN garantisce, invece, una velocità di trasmissione dei dati che va da 11 a 54 Mbps (contro 1 solo Mbps del bluetooth): le prestazioni sono paragonabili a quelle di una rete ethernet (10Mbps) o di una fast ethernet (100 Mbps) e viene perciò naturale fare un accostamento con le connessioni in fibra ottica a banda larga (che possono arrivare a 155 Mbps), mentre il confronto non può essere retto con le Ethernet in fibra ottica che arrivano fino ad 1 Gbps. Ecco perché le reti wireless sono utilizzate prevalentemente per navigare in Internet: esse presentano un notevole funzionamento soprattutto nella condivisione di accessi ad Internet con connessione sempre attiva (HDSL, ADSL o fibra ottica). Per rendere possibile il tutto è necessaria una connessione ad un router, l'apparecchio che permette sia la connessione alla rete Internet sia il collegamento alla rete locale.

Confronto con il “dente blu” (4) Collegando un particolare apparecchio trasmettitore (AP, Access Point) al router, qualsiasi computer (desktop, portatile o palmare) nel raggio di quattrocento metri, dotato di scheda PCMCIA (scheda di rete dotata di antennino che ultimamente i maggiori produttori di computer prevedono già nella loro offerta standard), non solo dialoga con tutti gli altri PC, ma può anche accedere liberamente a Internet. La tecnologia Wi-Fi può essere impiegata per collegare senza cavi due o più computer in rete, ad internet e ad una rete cablata preesistente, e il tutto a prezzi modesti: occorrono dai 150 ai 300 euro per l’AP e euro per ogni scheda da inserire nei pc. Gli AP sono dei dispositivi che fungono da ponte, per rendere possibile, in generale, la comunicazione tra una sottorete wireless ed una rete cablata (che può essere una Ethernet, Internet o entrambe). Gli AP sono equipaggiati con antenne omnidirezionali o direzionali orientabili e che consentono di focalizzare maggiormente la potenza nell’area di copertura riducendo le interferenze in aree adiacenti: ciò consente di ridurre le interferenze con altri dispositivi che utilizzano lo stesso spettro di frequenze quali telefoni cordless, forni a microonde, dispositivi bluetooth, apriporta, radiogiocattoli, radiomicrofoni, telecomandi, ecc…

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