LA CONOSCENZA Come è organizzata la conoscenza? l’organizzazione della conoscenza si riferisce in parte ai sistemi di memoria: Memoria sensoriale, a breve, a lungo termine Memoria dichiarativa e memoria procedurale Memoria semantica e memoria episodica
ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA La memoria procedurale (sapere come) si riferisce alle conoscenze di cui facciamo uso nel mettere in atto procedure E’ una forma di conoscenza implicita (non consapevole) La memoria dichiarativa (sapere cosa) si riferisce alla conoscenza esplicita di fatti, significati di parole e simboli o le circostanze in cui abbiamo conosciuto una persona E’ una forma di conoscenza esplicita (consapevole) 2
ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA (Tulving 1972, 1983) Memoria semantica è l’insieme di rappresentazioni mentali a lungo termine delle conoscenze che riguardano le parole, i concetti e i simboli, le loro proprietà e relazioni reciproche e le conoscenze extra-linguistiche che riguardano il mondo fisico Memoria episodica e autobiografica i cui contenuti riguardano eventi ed episodi caratterizzati da informazioni spazio-temporali relative a “dove” e “quando” la traccia mnestica si è formata. 3
ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA Due (classi di) modelli Modelli che prevedono sistemi di memoria semantica multipli Modelli che prevedono un unico sistema di memoria semantica 4
Il modello del doppio codice (Paivio, 1971; 1986) Modelli che prevedono sistemi di memoria multipli Il modello del doppio codice (Paivio, 1971; 1986) Stimoli verbali Stimoli non-verbali Sistema sensoriale Logogeni Immageni connessioni referenziali Sistema Non Verbale Sistema Verbale Risposte verbali Risposte non-verbali 5
La critica più forte riguarda la ridondanza delle informazioni. Modello del doppio codice di Paivio (1971; 1986) due sistemi di memoria: sistema verbale: specializzato per trattare le informazioni di tipo linguistico sistema non verbale: qualificato per elaborare stimoli non linguistici. Opera quindi in compiti come l’analisi di oggetti, di immagini e di scene I due sistemi dialogano attraverso connessioni referenziali. La critica più forte riguarda la ridondanza delle informazioni. 6
? Sistema Sistema Verbale Non Verbale Italiano Sistema Verbale Inglese Concettuale Sistema Verbale Francese ? 7
rappresentazioni astratte degli oggetti e degli eventi) Interne Simboliche Analogiche (immagini, modelli mentali) Proposizionali (proposizioni: rappresentazioni astratte degli oggetti e degli eventi) Rappresentano il contenuto ideativo della mente in una forma che non è specifica per nessuna lingua, per nessun codice, per nessuna modalità sensoriale 8
Modelli che prevedono un unico sistema di memoria Rete semantica che connette unità concettuali nodi: concetti connessioni: relazioni tra concetti macellaio alimentari lattaio cane latte mucca coda formaggio gatto topo yogurt baffi roditore tigre leone felino carne bistecca pollo pesce trota salmone diversi principi di vicinanza : (Collins e Quillian, 1969) Categoriale: topo-leone Gerarchico: topo-animale Associativo: topo-formaggio 9
diffusione dell’attivazione (Collins e Loftus, 1975) Il recupero delle informazioni dipende dall’attivazione dei nodi concettuali, tramite il meccanismo della diffusione dell’attivazione (Collins e Loftus, 1975) macellaio alimentari lattaio cane latte mucca coda formaggio gatto topo yogurt baffi roditore tigre leone felino carne bistecca pollo pesce trota salmone L’attivazione si propaga ai nodi più vicini, e diminuisce di intensità al trascorrere del tempo e all’aumentare della distanza 10
burro / burfo EFFETTO PRIMING (Meyer, Schvanenveldt & Ruddy, 1975) risultati sperimentali a favore della propagazione stimolo prime stimolo target + pane burro SI intervallo intervallo TR parola o non parola? burro / burfo 11
EFFETTO PRIMING stimolo prime stimolo target + pane burro TR più brevi SI intervallo intervallo TR TR più brevi + palo burro SI intervallo intervallo TR 12
Quale relazione con i concetti? ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA Concetti: unità di base della memoria semantica sistema concettuale cane tigre gatto PAROLE FIGURE cane Quale relazione con i concetti? Relazione arbitraria 13
Quale relazione con i concetti? FORME SUPERFICIALI DEI CONCETTI ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA Concetti: unità di base della memoria semantica Sistema Concettuale cane tigre gatto PAROLE FIGURE Cane Quale relazione con i concetti? FORME SUPERFICIALI DEI CONCETTI PROCESSI DI ELABORAZIONE DIVERSI 14
Coltheart, Rastle, Perry, Langdon & Ziegler, 2001 cane /kane/ Coltheart, Rastle, Perry, Langdon & Ziegler, 2001 Marr, 1982 Analisi Visivo Ortografica Analisi Acustico Fonologica Analisi Pittorica Lessico Ortografico in entrata Descrizione Strutturale Lessico Fonologico in entrata Conversione G/F Sistema Concettuale = Semantico Conversione F/G Lessico Fonologico in uscita Lessico Ortografico in uscita Buffer Fonemico Buffer Grafemico /kane/ cane 15
SISTEMA AMODALE DI RAPPRESENTAZIONE Sistema semantico a-modale: sistema in grado di rappresentare mediante un codice comune astratto informazioni provenienti da modalità sensoriali diverse Il codice con cui le informazioni sono rappresentate è indipendente: dal tipo di stimolo (parole vs. figure) dalla lingua utilizzata dalla modalità di presentazione dello stimolo 16
SISTEMA AMODALE DI RAPPRESENTAZIONE A livello pre-semantico il modello prevede tre componenti specifiche per quanto riguarda la modalità di accesso: lessico ortografico per l’analisi delle parole scritte lessico fonologico per l’analisi delle parole udite sistema di descrizione strutturale 17
I processi di elaborazione di figure e parole sono scomponibili in una serie di componenti funzionali cane /kane/ Analisi Visivo Ortografica Analisi Acustico Fonologica Analisi Pittorica Lessico Ortografico in entrata Descrizione Strutturale Lessico Fonologico in entrata Sistema Concettuale 18
Evidenza intuitiva: parole omofone/omografe cane /kane/ Analisi Visivo Ortografica Analisi Acustico Fonologica Analisi Pittorica Lessico Ortografico in entrata Descrizione Strutturale Lessico Fonologico in entrata Sistema Concettuale Le informazioni concettuali sono rappresentate in una componente separata rispetto a quella lessicale Evidenza intuitiva: parole omofone/omografe 19
PAROLE OMOFONE / OMOGRAFE SEMANTICO LESSICALE MERLO lei / lui porta… PORTA VITE 20
PAROLE OMOFONE / OMOGRAFE collèga (compagno) colléga (da collegare) lègge (da leggere) légge (norma) pèsca (frutto) pésca (da pescare) mènto (da mentire) ménto (parte viso) vènti (aria) vénti (numero) fòro (piazza) fóro (buco) pòse (atteggiamento) póse (da porre) còlto (da cogliere) cólto (istruito) tòrta (da torcere) tórta (dolce) 21
PAROLACCIA PAROLIERE PAROSSISMO PAROTIDE ACCESSO LESSICALE (fonologico) Data una parola l’ accesso lessicale avviene solo per quella parola? NO: Il tempo necessario per riconoscere una parola è correlato con la porzione di parola che si deve ascoltare prima che diventi distinguibile in modo inequivocabile (Marslen-Wilson, 1987) PAROLA PAROLACCIA PAROLIERE PAROSSISMO PAROTIDE PARODIA PARO 22
(Marslen-Wilson & Tyler 1980; Marslen-Wilson & Warren, 1994) Modello della coorte (Marslen-Wilson & Tyler 1980; Marslen-Wilson & Warren, 1994) La coorte di possibili candidati al riconoscimento si restringe sempre più man mano che nuove informazioni vengono accumulate T TA TAL TALP Tabella Torbido Talpa Tinca Tale T... TAbella TAlpa TAle TALpa TALe TALPa
cane /kane/ Analisi Analisi Visivo Acustico Analisi Ortografica Fonologica Analisi Pittorica Lessico Ortografico in entrata Descrizione Strutturale Lessico Fonologico in entrata Sistema Semantico 24
/kane/ Analisi Analisi Visivo Acustico Analisi Ortografica Fonologica Pittorica Lessico Ortografico in entrata Descrizione Strutturale Lessico Fonologico in entrata Sistema Semantico 25
RICONOSCIMENTO DI OGGETTI (Marr, 1982) il riconoscimento di oggetti consiste nella costruzione di rappresentazioni sempre più dettagliate INPUT RICONOSCIMENTO Abbozzo primario Abbozzo a 2D e 1/2 Modello 3D 26
configurazione visiva creata dall’oggetto sulla retina Abbozzo primario luce ombra profilo corrisponde alla configurazione visiva creata dall’oggetto sulla retina Rappresentazione bidimensionale Punto di vista centrato sull’oggetto 27
integrazione delle informazioni Abbozzo a 2D e 1/2 ombra dell’oggetto tridimensionale profilo dalla curva superiore alla base profilo lontano profilo vicino area vuota tra due profili integrazione delle informazioni sulla profondità (grana, ombre) Descrizione centrata sul punto di vista dell’osservatore 28
Descrizione indipendente dal punto di vista dell’osservatore Modello 3D il sistema ricostruisce dei volumi, la cui combinazione è la descrizione strutturale dell’oggetto nel modello a 3D Descrizione indipendente dal punto di vista dell’osservatore 29
SISTEMA AMODALE DI RAPPRESENTAZIONE Processo di produzione: - lessico fonologico in uscita per la risposta orale - lessico ortografico in uscita per la risposta scritta Lessico Ortografico in entrata Lessico Fonologico in entrata Sistema Concettuale Lessico Fonologico in uscita Lessico Ortografico in uscita
SISTEMA AMODALE DI RAPPRESENTAZIONE Nella lettura ad alta voce l’informazione viene trasmessa ad una componente in uscita preposta al mantenimento temporaneo: dell’informazione fonologica (buffer fonemico) dell’informazione grafemica (buffer grafemico) Conversione G/F Conversione F/G Lessico Fonologico in uscita Lessico Ortografico in uscita Buffer Fonemico Buffer Grafemico /kane/ cane
IL MODELLO A DUE VIE DELLA LETTURA Coltheart, Rastle, Perry, Langdon & Ziegler, 2001 Il processo di lettura è scomponibile in una serie di componenti funzionali Il processo di lettura ad alta voce può avvenire attraverso due procedure: via non lessicale via lessicale Le due vie hanno in comune la prima componente e l’ultima 32
Lo stadio iniziale della lettura di una parola è una cane Lo stadio iniziale della lettura di una parola è una analisi visivo-ortografica della parola (stringa di lettere) Analisi Visivo Ortografica Lessico Ortografico in entrata Conversione G/F Sistema Semantico Lessico Fonologico in uscita Buffer Fonemico /kane/ 33
cane Analisi Visivo Ortografica Lessico Ortografico in entrata Nello stadio finale l’informazione che permette la corretta pronuncia della parola viene trasferita in un magazzino di memoria temporaneo detto buffer fonemico. Conversione G/F Sistema Semantico Lessico Fonologico in uscita Buffer Fonemico /kane/ 34
E’ indispensabile per leggere parole sconosciute o non parole. cane Via non lessicale Permette di leggere una parola grazie alle regole di conversione grafema-fonema. E’ indispensabile per leggere parole sconosciute o non parole. E’ grazie a questa procedura che riusciamo a leggere parole nuove, mai incontrate prima. Analisi Visivo Ortografica Lessico Ortografico in entrata Conversione G/F Sistema Semantico Lessico Fonologico in uscita Buffer Fonemico /kane/ 35
che assomigliano a parole regolari, ma non permette la pronuncia cane Via non lessicale la via 1 è implicata nella lettura di parole con pronuncia regolare o non parole che assomigliano a parole regolari, ma non permette la pronuncia di parole irregolari che non si basano sulle regole di traduzione grafema - fonema Analisi Visivo Ortografica Lessico Ortografico in entrata Conversione G/F Sistema Semantico Lessico Fonologico in uscita Buffer Fonemico /kane/ 36
adibita alla lettura di parole irregolari cane Via lessicale NON SEMANTICA Permette il riconoscimento della forma intera di una parola tramite l’attivazione della corrispondente entrata lessicale prima nel lessico ortografico e poi nel lessico fonologico adibita alla lettura di parole irregolari Analisi Visivo Ortografica Lessico Ortografico in entrata Conversione G/F Sistema Semantico Lessico Fonologico in uscita Buffer Fonemico /kane/ 37
Via lessicale SEMANTICA cane Via lessicale SEMANTICA la pronuncia di una parola viene recuperata dal lessico mentale dopo che ne è stato recuperato il significato Analisi Visivo Ortografica Lessico Ortografico in entrata Conversione G/F Sistema Semantico Lessico Fonologico in uscita Buffer Fonemico /kane/ 39
IN ITALIANO: Accento di parola Parole piane: paròla Parole sdrucciole: léttera Assegnazione corretta LESSICO FONOLOGICO 40
Pronuncia Grafema [gl] NOCCIOLA LUCCIOLA L’analogia ortografica e fonologica con parole simili non è sufficiente GIGLIO TIGLIO GLICINE TRIGLICERIDI Pronuncia Grafema [gl] 41