I. Kant Il criticismo.

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Transcript della presentazione:

I. Kant Il criticismo

La critica della ragion pura (1781) Scopo di questa opera è una critica della “facoltà razionale in generale” dal punto di vista di tutte le conoscenze alle quali la ragione può tendere indipendentemente da ogni esperienza; La determinazione dei limiti della pura conoscenza razionale La discussione della possibilità o impossibilità della metafisica in generale La fondazione della possibilità della conoscenza a priori

La critica della ragione pura come tribunale della ragione Contro dogmatismo, scetticismo e indifferentismo. Il tormentato terreno della metafisica - sapere, secondo Kant, assoluto e definitivo, tale da conferire unità e fondamento a ogni altro sapere - La fisiologia descrittiva dell’intelletto umano di Locke - Il criticismo, una ricerca tesa ad affrontare i problemi della metafisica attraverso una riflessione sui limiti e sulle condizioni della ragione umana. Il problema critico è un problema di validità e non di realtà. La ragione deve assumere il compito “della conoscenza di sé e istituisca un tribunale che la tuteli nelle sue giuste pretese, ma tolga di mezzo le pretese senza fondamento, non certo arbitrariamente bensì in base alle sue leggi eterne e immutabili; e questo tribunale altro non è se non la critica della ragion pura stessa”

“Con questa espressione non intendo alludere ad una critica dei libri e dei sistemi, ma alla critica della facoltà della ragione in generale, rispetto a tutte le conoscenze a cui essa può aspirare indipendentemente da ogni esperienza; Quindi alla decisione sulla possibilità o impossibilità di una metafisica in generale, alla determinazione tanto delle fonti quanto dell’estensione e dei limiti della medesima, il tutto però in base a principi” (Prefazione)

Le scienze Matematica, rivoluzione nel mondo antico Fisica- rivoluzione da Galilei a Newton La metafisica, sapere assoluto entra in contraddizione con la natura finita dell’uomo. Stabilire le condizioni e i limiti di possibilità del sapere accessibile all’uomo quale essere pensante finito Ragione costruttiva ma non creatrice

Cosa conosciamo? Delle cose conosciamo a priori quello stesso che noi vi mettiamo. Ricercare gli elementi della ragion pura in quello che si può confermare o contraddire per mezzo di un esperimento

conoscenza Ogni nostra conoscenza incomincia con l’esperienza ma non ogni nostra conoscenza deriva tutta dall’esperienza Vi sono conoscenze che sono indipendenti dall’esperienza e dalle stesse impressioni dei sensi. Tali conoscenze sono dette a priori e sono distinte dalle empiriche, che hanno la loro origine a posteriori, cioè nell’esperienza Le conoscenze a priori sono dette anche pure ad esempio la proposizione ogni cangiamento ha la sua causa.

Giudizio a priori Necessità e vera universalità sono segni distintivi sicuri di una conoscenza a priori e sono inseparabilmente inerenti l’uno all’altro

Giudizi analitici e sintetici Giudizio analitico: il predicato B appartiene al soggetto A come qualcosa che è contenuto (implicitamente) in questo concetto A; la connessione viene pensata per Identità. Giudizi esplicativi Giudizio sintetico: il predicato B è esterno al soggetto A, benchè stia in connessione con esso. Giudizi estensivi.

I giudizi sperimentali Sono sempre sintetici e nell’esperienza trovano la loro possibile sintesi. Quelli matematici sono sintetici a priori, come pure quelli della fisica. e quelli della metafisica?

Giudizio sintetico a priori I caratteri sono: necessità, universalità ed espansione

Struttura dell’opera I. Dottrina degli elementi A) Estetica trascendentale B) Logica trascendentale{a) analitica trascendentale b) dialettica trasc II. Dottrina trascendentale del metodo

Senso e intelletto Il senso , gli oggetti ci sono dati Intelletto, gli oggetti sono pensati

intuizione Forma pura della sensibilità, in cui tutta la varietà dei fenomeni viene intuita in determinati rapporti La semplice forma dei fenomeni è ciò che la sensibilità può fornire a priori Due forme pure di intuizione sensibile, come principi della conoscenza a-priori: spazio e tempo

Lo spazio È una rappresentazione necessaria a priori sta a fondamento di tutte le rappresentazioni esterne

Il tempo Rappresentazione necessaria a priori, che sta a fondamento di tutte le rappresentazioni interne.

intelletto Capacità di produrre spontaneamente rappresentazioni – spontaneità della conoscenza Conoscenza discorsiva, per concetti I concetti si fondano sulla spontaneità del pensiero, allo stesso modo che le intuizioni sensibili si fondano sulla recettività delle impressioni

intelletto Facoltà di giudicare Pensare è la conoscenza per concetti La sintesi pura delle rappresentazioni viene ricondotta a concetti Sequenza della conoscenza: il molteplice (che ci è dato) delle intuizioni pure; la sintesi del molteplice attraverso l’immaginazione, l’unità attraverso i concetti.

Tavola delle categorie Quantità – unità, pluralità, totalità Qualità: realtà, negazione, limitazione Relazione- inerenza e sussistenza, causalità e dipendenza, comunanza. Modalità – possibilità – impossibilità; esistenza-inesistenza , necessità-contingenza

Anal. Tras. L.1, cap. ii, sez.1, par 14 Il celebre Locke…David Hume … entrambi derivarono i concetti puri dell’intelletto dall’esperienza Esigenza effettiva delle conoscenze scientifiche a priori Fantasticheria e scetticismo Unificazione non è data degli oggetti ma dal soggetto, essendo un atto della sua spontanea attività

unificazione Il concetto di unificazione implica oltre al concetto del molteplice e della sintesi di esso, anche quello di unità di esso. Unificazione è la rappresentazione dell’unità sintetica del molteplice.

La deduzione trascendentale Giustificazione della loro validità e uso delle categorie Perché le categorie, pur essendo forme oggettive della nostra mente, pretendono di valere anche per gli oggetti? Forme attraverso cui l’io penso elabora l’esperienza Io penso, centro unificatore, appercezione o autocoscienza trascendentale. Principio supremo della conoscenza umana

Io penso Appercezione pura, o originaria, che produce la rappresentazione Io penso Unità trascendentale dell’autocoscienza Consapevolezza della sintesi, in quanto data a priori, è il fondamento della identità dell’appercezione stessa che precede ogni mio pensiero determinato

Stabilire il fondamento intellettuale a priori della nostra conoscenza Limitare l’uso delle categorie alla conoscenza delle cose in quanto oggetti di un’esperienza possibile. Tutto quello che l’intelletto produce da se medesimo, senza prenderlo a prestito dall’esperienza, non lo possiede tuttavia ad altro uso, che per servirsene nell’esperienza

Lo schematismo trascendentale La mediazione tra sensibilità e intelletto, due facoltà eterogenee. Gli schemi sono perciò le categorie calate nel tempo, ovvero le regole attraverso cui l’intelletto condiziona il tempo secondo i propri concetti. I principi sintetici dell’intelletto puro

Assiomi dell’intuizione Le anticipazioni della percezione Le analogie dell’esperienza I postulati del pensiero empirico in generale

L’io legislatore della natura L’io è il legislatore della natura in senso formale, ovvero il soggetto delle relazioni generali che costituiscono il tessuto dell’esperienza fenomenica

Dialettica trascendentale Oggetto di indagine: la ragione e le sue idee Analisi e smascheramento dei ragionamenti fallaci della metafisica -- Io sostanza - Psicologia razionale: Paralogismi -- Il mondo come cosa in sé - Cosmologia razionale: ANTINOMIE (tesi e antitesi) -- Dio – teologia razionale – Le prove dell’esistenza di Dio

La critica alle prove dell’esistenza di Dio Prova ontologica o a priori (dalla perfezione si deduce l’esistenza) Prova cosmologica Prova fisico-teleologica (dall’ordine, dalla finalità e dalla bellezza del mondo per risalire a Dio)