Valori, norme e istituzioni

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Valori, norme e istituzioni

Il concetto di valore è polisemico e il suo significato varia a seconda dell’uso, da una disciplina a un’altra e all’interno di ogni singola disciplina. Nel linguaggio comune si parla di valore per indicare:  qualcosa che non appartiene al mondo delle cose reali, ma alla sfera degli ideali e dei desideri  qualcosa di reale di cui si teme la perdita

In sociologia si è soliti definire i valori come l’insieme di idee e opinioni condivise da una collettività riguardo a ciò che è giusto, buono, apprezzabile Il valore indica un criterio di valutazione

In tal senso i valori sono: orientamenti dai quali discendono i fini delle azioni umane  valori e fini sono legati tra loro come in una catena trascendenti rispetto all’esistente  indicano un dover essere che va al di là dell’essere, una tensione verso uno stato di cose ritenuto ideale e desiderabile ma che non è, o non è ancora, realizzato

fatti sociali in quanto, e solo in quanto, vengono fatti propri da individui o gruppi sociali, i quali orientano in base a essi il loro agire  i valori sono forze operanti, perché forniscono le motivazioni dei comportamenti i valori vengono fatti propri da individui e gruppi mediante processi, più o meno consapevoli, di scelta  i valori sono sempre sia oggettivi, sia soggettivi

I valori universali: sono i valori di “tutti”, ovvero sono quei valori nei quali una civiltà si riconosce e chi non li accetta si mette ipso facto al di fuori di essa sono i valori che definiscono i confini del vivere civile, la natura del “patto sociale” sono il risultato di processi di lungo periodo, intessuti di lotte condotte storicamente, e con alterne vicende, da gruppi umani concreti.

Pluralismo dei valori Le società moderne, data la loro complessità e differenziazione, sono caratterizzate dal pluralismo dei valori. Nelle società moderne si pone sempre più il problema dell’integrazione dei valori. Quando sistemi di valori o singoli valori sono in conflitto tra loro, i gruppi che ne sono portatori entrano essi stessi in conflitto. Lo stesso individuo può far propri valori, tra loro in linea di principio incompatibili, e trovarsi quindi di fronte a situazioni di dilemma etico.

Nelle società moderne e avanzate: si sta allargando il grappolo dei valori universali i sistemi di valori si frammentano (complessità, differenziazione, secolarizzazione, fine grandi narrazioni) si assiste a un processo di “presentificazione” (uno dei caratteri dei valori è il “differimento”) dell’orizzonte di realizzazione dei valori, in cui ogni individuo cerca di realizzare il proprio ideale di “vita buona” nel qui e ora o, almeno, nell’arco della propria stessa esistenza

Norme = mezzi che prescrivono o vietano dei comportamenti in vista di qualche fine/valore  possiamo intendere le norme come delle obbligazioni Valori = guide capaci di orientare i comportamenti nell’ambito consentito dalle norme

Le norme sociali sono uno strumento che rende prevedibile il comportamento altrui entro un numero limitato di alternative. Le norme sociali sono tali in quanto i comportamenti che da esse si scostano incontrano invariabilmente qualche forma di sanzione  in ogni società la conformità alle norme viene mantenuta attraverso l’uso o la minaccia di sanzioni.

Le sanzioni si distinguono in: positive  ricompensano chi rispetta la norma negative  puniscono chi non rispetta la norma formali  se applicate da specifiche autorità a ciò preposte informali  reazioni più spontanee e meno organizzate -interne  quando le norme sociali sono state interiorizzate e quindi trasformate in norme morali

Tipi di norme - regole costitutive  pongono in essere delle attività che non esisterebbero all’infuori delle regole stesse, non ammettono eccezioni e la loro applicazione non richiede in genere un apparato preposto alla loro interpretazione - regole regolative  indicano ciò che è prescritto o ciò che è vietato nell’ambito di un’attività già costituita, ammettono eccezioni e consentono in genere ampio spazio all’interpretazione

- norme giuridiche (le leggi)  sono emanate dall’autorità (potere legislativo), presuppongono un apparato per la loro applicazione (potere giudiziario) e per l’amministrazione delle sanzioni da esse previste (istituzioni penali) - norme implicite (galateo, buone maniere)  sono quell’insieme di norme e regole di comportamento che seguiamo quotidianamente e che diamo per scontate - norme che valgono soltanto per gli appartenenti a determinati gruppi sociali e regolano i rapporti sia all’interno del gruppo, sia con soggetti esterni  codici deontologici  codici d’onore

Anche se in genere gli individui nella maggior parte delle situazioni sanno che cosa è vietato e che cosa è permesso fare, sanno cioè quali sono i vincoli che le norme sociali pongono al loro agire, non è infrequente che si verifichino situazioni nelle quali: - vi è un eccesso di norme  ricorso agli esperti - vi sono norme contraddittorie per cui la stessa azione è nello stesso tempo prescritta da una norma e vietata da un’altra  dilemma etico - vi è una carenza di norme e quindi l’azione non trova chiari punti di riferimento normativi  anomia

Nelle scienze sociali per istituzione si intendono modelli di comportamento che in una determinata società sono dotati di cogenza normativa. Se per organizzazione si intende un insieme coordinato di risorse umane e materiali, per istituzione si intende l‘impianto di regole che rende possibile tale coordinazione.

Rispetto al linguaggio comune, il concetto sociologico di istituzione assume un significato: - più ampio  riguarda in generale tutti i modelli di comportamento e non solo quelli che si manifestano in apparati e organizzazioni - più preciso  sottolinea come, affinché un modello di comportamento possa essere considerato un’istituzione, sia necessaria la presenza di un elemento normativo in qualche misura vincolante

Le varie istituzioni si possono ordinare lungo un continuum, a seconda del grado di istituzionalizzazione raggiunto Il grado si istituzionalizzazione di un sistema di regole dipende da diversi fattori: - dalle forme flessibili o rigide del controllo sociale che ne garantiscono l’osservanza - dal grado di informazione in merito alla loro esistenza che ne hanno gli attori coinvolti - dal grado di accettazione di tali regole da parte della società nel suo complesso - dal tipo e dall’intensità delle sanzioni che premiano la conformità o puniscono la trasgressione - dal grado di interiorizzazione nei codici morali individuali - dal grado in cui le norme vengono di fatto osservate oppure no

Ogni sistema sociale per esistere deve soddisfare quattro requisiti fondamentali: formulare dei fini  funzione politica adattare i mezzi ai fini  funzione economica regolare le transazioni tra le sue parti  funzione normativa mantenere nel tempo i propri orientamenti di fondo  funzione della riproduzione biologica e culturale Alle varie funzioni corrispondono istituzioni diverse, anche se molte istituzioni svolgono una pluralità di funzioni.

Le istituzioni, come ogni prodotto dell’attività umana, hanno una durata temporale. Nella dinamica delle istituzioni si possono distinguere due tipi fondamentali di processo: - da un lato le istituzioni nascono, si sviluppano e muoiono per effetto di processi spontanei, vale a dire non intenzionalmente voluti e prodotti dalle azioni di individui e gruppi identificabili  effetto di composizione o emergente - dall’altro lato, invece, tali eventi e processi sono imputabili alla volontà specifica di qualche attore

La vita e il mutamento delle istituzioni dipende dalla loro capacità di rispondere efficacemente alle sfide che provengono: - dall’ambiente esterno  fattori di mutamento esogeni - dall’ambiente interno  fattori di mutamento endogeni

In linea di principio, due possono essere i tipi di risposta strategica alle sfide ambientali: una risposta “rigida”, tendente a conservare l’identità e l’integrità dell’istituzione di fronte alla turbolenza interna o esterna una risposta “flessibile” in grado di modificare la propria struttura interna, di ridefinire i confini con l’ambiente e quindi l’identità stessa dell’istituzione