Non la voglio nera! Gestire la diversità estrema. Storie di comprensione e di incomprensione Come costruire accoglienza e reciprocità? Conducono: Paola.

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Non la voglio nera! Gestire la diversità estrema. Storie di comprensione e di incomprensione Come costruire accoglienza e reciprocità? Conducono: Paola Quadri e Luz Càrdenas Mendrisio, 17 settembre 2014

Le storie condivise, stimoli per allargare le comprensioni sul fenomeno come costruire accoglienza e reciprocità?

Per iniziare… Condivisione di sensazioni, esperienze e vissuti rispetto a diversità estreme: colore della pelle, usanze, imperativi culturali e/o religiosi, ecc.

Il «clima» intorno a queste questioni Il livello collettivo Il piano interpersonale Il piano interiore 4

Parole che comunicano …. “Mi avete mandato una «negra»”! (anziano o parente - il termine negra usato in tono dispregiativo riguardo alla assistente famigliare africana -) “Basta con interviste e testimonianze”! Non voglio rendere pubblico il mio privato (assistente famigliare proveniente dal Congo che non vuole raccontare la sua storia) In nero ma non in nero (garbuglio burocratico ) Operatrici con il velo Operatrici musulmane che non vogliono e non possono (spesso i mariti non lo permettono) svolgere le pratiche di cura agli uomini 5

Comprensioni sviluppate … Le situazioni sono variegate e in movimento. Mettono in evidenza passaggi culturali che interrogano e ci interrogano. La situazione è peggiorata: … oggi c’è maggior chiusura nei confronti degli stranieri. Amplificate le negatività, i pregiudizi e gli stereotipi, anche a causa di certi messaggi populisti. Queste situazioni irrompono nei servizi e richiedono una gestione e/o risposte. Ogni azione o risposta ha delle implicazioni politiche nel buon senso del termine. Emerge l’importanza del servizio (soggetto terzo) per gestire/ regolare queste situazioni.

7 SOGGETTIVO RELAZIONALE SIMBOLICO I piani per decodificare i significanti:

Idee per costruire accoglienza e reciprocità Lavoro interculturale incessante rivolto alla cittadinanza per incrementare i quadri di riferimento e affinare le letture rispetto alle situazioni critiche. Ricorrere a strumenti come la mediazione e la gestione dei conflitti Attenzione a sviluppare sensibilità e competenze interculturali anche nei percorsi formativi Cercare di andare oltre, vedere al di là delle sole dimensioni valoriali: anziani con le loro storie di paure e diffidenze che si acuiscono nella loro condizione di vulnerabilità e dall’altra parte difficoltà o impossibilità ad assecondare richieste perché “non posso assistere un anziano in quanto maschio”. Attenzione alla dimensione simbolica: parole e gesti coerenti per contenere le situazioni di violenza di questo genere. Parola d’ordine: proporre “operatrici professioniste, non importa il colore! Le donne rumene all’inizio sono mal viste (rumene = Rom), poi con la conoscenza le paure svaniscono: è solo con la conoscenza reciproca che cadono i pregiudizi

Percorrendo le colline ho visto una belva. Avvicinandomi ho visto che era un uomo. Avvicinandomi ancora ho riconosciuto mio fratello. Proverbio Bambara 9