Crisi e trasformazioni tra Tardo impero e Alto medioevo

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Transcript della presentazione:

Crisi e trasformazioni tra Tardo impero e Alto medioevo La crisi del III secolo d.C. La riorganizzazione amministrativa e fiscale La fine dell’unità dell’impero Le trasformazioni economiche e sociali

L’impero alla sua massima estensione: dalla solidità della pax romana alla debolezza delle strutture politiche ed economiche I fattori economici di debolezza: mancanza di uno sviluppo tecnologico e produttivo in agricoltura; carenza di schiavi in seguito all’esaurirsi delle guerre di conquista; migrazione dal centro alla periferia delle attività produttive manifatturiere; impoverimento delle plebi urbane; impegno di legioni per difendere i confini. Sotto il regno di Traiano, l’impero raggiunse la sua massima espansione con la conquista della Dacia (l’attuale Romania) e quella che allora si chiamava Arabia Petrea, ossia un’area che comprende l’attuale Sinai e parte della Giordania. Sulle frontiere, il “limes”, furono stanziate legioni e furono costruite fortificazioni allo scopo di prevenire incursioni e migrazioni. L’impero si presentava ora come un enorme stato multinazionale e multietnico: abitato da gente di ogni tipo, lingua e cultura: dai raffinati greci, ai nomadi africani, ai semi-barbari britanni. Una sola lingua parlata da tutta la popolazione, il latino e una lingua dotta, il greco, erano comprese in ogni parte dell’impero. Le spese militari sono l’onere principale del bilancio dello stato e incidono con una percentuale compresa tra il 40 e il 70% sul budget dell’impero. Il costo annuale di una sola legione è approssimativamente di 2,25 milioni di denari.

La crisi: le cause geopolitiche una “spia” della crisi generale: il crollo demografico massima espansione dell’impero romano fine impero romano d’Occidente guerra gotica ricostituzione Sacro Romano Impero Milioni di abitanti in Europa invasioni “barbariche” Curva demografica pestilenze conquista islamica Tardo impero Alto Medioevo Basso tempo

La crisi e i tentativi di riforma Sistema politico e amministrativo: − problema della successione imperiale; − spese militari; − spese amministrative; − peso del sistema fiscale; − oppressione della burocrazia. Tetrarchia Riforma fiscale e amministrativa Vincoli sui mestieri e professioni e sulla terra Carattere sacrale dell’imperatore crisi economica e politica Diocleziano 284-305 Sistema produttivo agricolo: − bassa produttività; − scarsa disponibilità di schiavi; − esodo dalle città e riorganizzazione sociale e produttiva nella “villa” − tendenza della “villa” all’autosufficienza. Trasferimento della capitale a Bisanzio (330) Ruolo della religione cristiana Costantino 306-337

La crisi: le cause materiali degrado dell’ambiente: estensione di selva palude incolto fine dell’impero d’Occidente crollo demografico: tra il VI e il VII secolo, riduzioni del 30-50% del numero di uomini e donne spostamento della popolazione e del potere politico ed economico dalle città alle grandi proprietà terriere (le villae) diminuzione del numero degli abitanti e dell’estensione delle città disordini sociali pestilenze guerre rovina piccola proprietà; “arroccamento” della popolazione continua…

La riorganizzazione fiscale dell’impero lega gli uomini alla terra divisione dell’impero in 12 diocesi; suddivisione a fini fiscali della diocesi in province; a ogni provincia corrisponde un’unità fiscale; responsabilità collettiva della diocesi nei confronti del fisco. Per arginare l’esodo dalle città: ereditarietà dei mestieri e delle professioni, ossia l’obbligo per i figli di continuare il mestiere dei padri. Immobilizzazione sociale e produttiva, declino delle attività imprenditoriali e commerciali. La diocesi costringe il lavoratore a coltivare le terre incolte e a restare legato al territorio e quindi alla terra da coltivare: è il principio della “servitù della gleba”.

IV-V secolo: due secoli di radicali trasformazioni Dall’impero diviso (395) … … ai regni romano germanici (VI sec.) I movimenti dei popoli del nord modificano profondamente la struttura etnica e geopolitica dell’Europa. 375: invasione dell’Europa orientale da parte degli Unni 376: migrazione dei Visigoti verso i Balcani 406-407: Vandali, Burgundi e Alani oltre il Reno 409: Svevi in Spagna 429-439: migrazione dei Vandali in Africa V secolo: Ostrogoti in Italia; Franchi e Visigoti in Gallia, Visigoti in Spagna; Angli, Juti e Sassoni in Britannia.

L’accelerazione della crisi Degrado dell’ambiente: estensione di selva palude incolto Tramonto dell’impero d’occidente Crollo demografico: tra il VI e il VII secolo, si riduce del 30-50% il numero di uomini e donne. Spostamento della popolazione, del potere politico ed economico dalle città alle grandi proprietà terriere (le villae) Diminuzione del numero degli abitanti e dell’estensione delle città Disordini sociali Pestilenze Guerre Rovina della piccola proprietà; asservimento della popolazione

La decadenza delle città il fenomeno della contrazione della popolazione e della superficie urbana si verifica in Occidente, non in Oriente Il grafico mette a confronto la superficie di tre città dell’Europa continentale con la capitale dell’impero romano d’Oriente, Costantinopoli. Queste erano le proporzioni nel X secolo. L’enorme divario dà un’idea di quale fosse lo stato di decadenza delle città nell’Alto Medioevo.

Un’economia contratta contrazione dei mercati e dell’economia monetaria economia delle villae del VII-IX secolo (economia curtense) autosufficienza economica tecnologia bassa e incapace di rinnovarsi livelli produttivi minimi finalizzati alla sussistenza

La curtis Divisione della terra in: − pars dominica − pars massaricia Evoluzione della condizione del lavoratore della terra: da schiavo a servo Prestazioni al signore: in natura corvées in denaro

La struttura della curtis la curtis o villa è unità territoriale unità giuridica unità aziendale essa gode di immunità fiscale immunità giurisdizionale costituisce quindi la base della signoria territoriale

servi signore coloni liberi La signoria territoriale e la formazione della servitù nell’Alto Medioevo signore obblighi e corvées protezione servi coloni liberi accomandare (atto con cui un uomo si affida alla protezione di un altro uomo) Nella villa si definiscono le figure del signore e del servo Nel nuovo sistema economico e sociale della villa, che in alcune aree assume il nuovo nome di curtis, il grande e ricco proprietario del latifondo si è di fatto trasformato in un “signore delle terre”. La signoria territoriale, che nel Medioevo si integrerà con quella feudale, è infatti un istituto giuridico di fatto che trasferisce al “signore” poteri e prerogative dello Stato: l’uso della forza per la difesa, l’amministrazione di alcuni gradi di giustizia. Gli altri uomini che vivono nella curtis sono, per la maggior parte, “servi”. Sappiamo che questo termine, che si conserva dall’età romana, muta profondamente il suo contenuto: non indica più la condizione dello schiavo, ma quella di tutti gli uomini che sono soggetti alla signoria terriera, ossia gli ex-schiavi affrancati e gli uomini liberi che, in cambio della protezione e della sicurezza da parte del signore, hanno rinunciato al diritto di cittadinanza che li rendeva liberi. schiavi manomissione (emancipazione dalla schiavitù)