IL TURISMO ENOGASTRONOMICO
“Siamo ciò che mangiamo” Ludwig Feuerbach Ogni Paese si identifica con uno o più piatti pertanto↓ Il cibo non è più visto come bisogno fisiologico ma come elemento culturale
Il turismo enogastronomico = “la scoperta dei giacimenti golosi”
Il turista si muove in funzione del cibo e solo secondariamente si interessa all’ambiente che lo circonda. Distinguiamo due tipologie:
Principali mete secondo le statistiche presentate al cibus tour 26% 8% 6%
Nel 2001 questo fenomeno vantava cifre di tutto rispetto: 3,5 milioni di turisti per un giro d’affari di 2,5 milioni di euro l’anno. DAL 2001 A OGGI
Oggi il turismo enogastronomico coinvolge dai 4 ai 6,5 milioni di appassionati per un volume di affari pari a 2,5 miliardi di euro
In nessun Paese come l’Italia il turismo enogastronomico ha assunto una fisionomia cosi’ diffusa e consistente, con una ventina di leggi nazionali, 140 Strade del Vino e dei Sapori, Comuni attraversati da questa rete capillare, che comprende quasi 400 denominazioni territoriali di vini, oltre ristoranti, quasi prodotti e piu’ di cantine.
Il Turismo enogastronomico rappresenta un’opportunità di sviluppo per l’Italia e per tutti i paesi del mondo
Il turismo enogastronomico può essere interpretato come risposta spontanea al fenomeno della globalizzazione.
WARNING!!! DIFFIDATE DAI FALSI
Lavoro realizzato da: Nicole Nardini, Nicolò Santori, Paolo Moretti, Matteo Galieni, Ilaria Barella(relatrice), Cristiano Andreoli, Héloise Poggi, Alessandro Carradori, Galìa Apostolova. Bibliografia:G.Gullotta, -“Psicologia turistica” - Siti Internet
Vini rossi Vini bianchi TORNA