ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLANOVA D’ASTI

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Transcript della presentazione:

ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLANOVA D’ASTI Rinnovo Marchio SAPERI 10 novembre 2014

VISION MISSION …attenzione… Formare cittadini liberi, pensanti, competenti, impegnati, responsabili, solidali e cooperativi,portatori di valori universali,capaci di costruire il presente sulla memoria positiva del passato e proiettati verso un futuro migliore. VISION MISSION …attenzione… all’ambiente sociale e territoriale al fine di realizzare un’educazione alla cittadinanza anche mediante l’inclusione di soggetti più deboli per giungere ad una completa collaborazione. ALLE POTENZIALITA’ ALUNNI ALLA VALUTAZIONE ALLA MOTIVAZIONE DI GRUPPO E DI SQUADRA ALL’INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO ALL’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ALL’INCLUSIONE

COME? IDENTITA’ COLLETTIVA ORIENTAMENTO ALL’UTENTE PLAN DO CHECK ACT CONSIDERANDO LA REALTA’ CIRCOSTANTE ATTRAVERSO LA MEDIAZIONE E LA COLLABORAZIONE PROGETTANDO E REALIZZANDO SECONDO I PRINCIPI DELLA QUALITA’ IDENTITA’ COLLETTIVA ORIENTAMENTO ALL’UTENTE PLAN DO CHECK ACT

CON REGOLE DESCRITTE, ACCESSIBILI A TUTTI COSA STIAMO FACENDO? GESTIONE PER PROCESSI SICUREZZA DIDATTICA (analisi dati Invalsi, competenze,…) FORMAZIONE REGOLAMENTI QUESTIONARI RECLAMI DIARIO PERSONALIZZATO Catalogo verso l’esterno CON REGOLE DESCRITTE, ACCESSIBILI A TUTTI (FALDONE QUALITA’)

Ci prepariamo a rispondere alle attese del territorio Dove stiamo andando? Verso il Bilancio sociale Ci prepariamo a rispondere alle attese del territorio

TRASFERIBILITA’ IL LAVORO DEL GRUPPO DELLO STAFF, COORDINATO DAL DIRIGENTE, VIENE DIVULGATO E CONDIVISO ATTRAVERSO… COLLEGIO DOCENTI INCONTRI CON I COORDINATORI DI PLESSO E DI CLASSE COMMISSIONI ORGANI COLLEGIALI PER I RAPPRESENTANTI DEI GENITORI SITO BLOG

PIANO DI MIGLIORAMENTO DIFFICOLTA’ RESISTENZE PASSIVE COMUNICAZIONE PIANO DI MIGLIORAMENTO PROMOZIONE DI NUOVI PERCORSI DIVULGAZIONE DELLE BUONE PRATICHE GRATIFICAZIONE

PRIMA Buona parte delle azioni di verifica e valutazione programmate in realtà venivano fatte, ma non emergevano a livello di sistema erano frutto dello scrupolo professionale degli insegnanti non una regola di condotta esplicita, richiesta, accettata e condivisa, non erano un patrimonio dell’organizzazione ma di singoli.

POI Il MARCHIO ha reso sistematiche e formalizzate queste prassi informali

PROBLEMA RESISTENZE PRIMA Si avvertiva il rischio di mettere in piedi pratiche intrusive, di controllo. Quindi vi era il timore di un aggravio burocratico e non un supporto reale al miglioramento delle azioni. POI Il primo elemento che ha portato avanti il sistema è la forte determinazione del DS senza la sua convinzione il progetto si sarebbe arenato in breve. Attraverso il sistema di autovalutazione egli può condividere con la comunità scolastica le pratiche di lavoro utili al miglioramento delle attività. Può avere in modo sistematico e non occasionale il polso dell’andamento e degli esiti dei progetti attivati, può avere una percezione strutturata della soddisfazione degli utenti del servizio scolastico, può essere in grado di avere una più chiara percezione dei risultati di cui è responsabile. -la partecipazione e il coinvolgimento allargato dei docenti è avvenuto, anche se ancora in parte, attraverso la trasparenza e il confronto aperto delle varie posizioni -l’apporto e la tenacia espressa da parte delle FS ha contribuito al coinvolgimento di più persone. Non si vuole sottolineare tanto il contributo e l’impegno, che pure sono stati decisivi, quanto l’importanza nell’avviare progetti per prevedere un presidio organizzativo e professionale (faldone qualità ad esempio)

MIGLIORAMENTO La difficoltà è sostanzialmente di tipo COMUNICATIVO riferito alla comunicazione formale. Occorre concentrare l’attenzione non solo sulle persone che veicolano la comunicazione, ma sforzarsi di ragionare sulla qualità e sulle modalità delle esperienze, grandi o piccole esse siano. Attraverso scambio di esperienze e competenze tra docenti utile a rafforzare il senso di appartenenza al proprio sistema scolastico, il confronto e la valorizzazione delle esperienze. Questo fa nascere l’abitudine come esigenza per non correre il rischio che solo alcuni parlino e altri stiano ad ascoltare. Diffondere quindi la cultura della QUALITA’ E DELL’INNOVAZIONE.