Prof. Romano Boni ECONOMIA AZIENDALE 1. Definizioni e temi da affrontare
R. Boni Lez. 1 a.- 2 L’imprenditore Il codice civile art L’attività professionale L’attività economica L’attività organizzata Il fine di lucro
R. Boni Lez. 1 a.- 3 Il codice civile Art Imprenditore - “Colui che esercita professionalmente una attività economica organizzata, al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi” Art – Piccolo Imprenditore - coltivatori diretti, artigiani, commercianti Art – Azienda - “Complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”
R. Boni Lez. 1 a.- 4 L’azienda Azienda ed impresa sono sinonimi Impresa : rischio, intraprendere, mercato, innovare Azienda : organizzazione e gestione dei fattori produttivi
R. Boni Lez. 1 a.- 5 Proposta di modifica dell’Art Impresa: tende a massimizzare i profitti Crack economico finanziari: Enron, Worldcom, Cirio, Parmalat Etica: tende a massimizzare il bene collettivo Proposta di nuova stesura dell’Art “È imprenditore colui che esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi” e che “nell’esercitarla assume le responsabilità previste dagli standard internazionali nei confronti delle persone, della società e dell’ambiente in cui opera” Conseguenza : nuova figura giuridica in cui la responsabilità sociale entra in modo esplicito nella definizione di imprenditore
R. Boni Lez. 1 a.- 6 Proposta di Direttiva Europea Un risultato ancora più significativo potrebbe essere quello di ottenere che venga emanata una Direttiva Europea che stabilisca che le imprese devono: - rispettare lo Standard internazionale SA 8000 (Social Accountability o Responsabilità Sociale) emanato nel ottenere la certificazione di Responsabilità Sociale, da parte di Enti qualificati, indipendenti e accreditati a livello europeo
R. Boni Lez. 1 a.- 7 La Responsabilità Sociale delle Imprese in Francia e in Italia Oggetto del Seminario bilaterale tenutosi a Roma il La Responsabilità Sociale delle Imprese - CSR (Corporate Social Responsibility) Italia - Paolo Ferrero - Ministro della Solidarietà Sociale Francia - Gerard Larcher - Ministro per le Relazioni del Lavoro
R. Boni Lez. 1 a.- 8 Organizzazione Descrizione delle interellazioni tra : - lavoratori - management - fornitori - clienti, ecc. Prima forma di organizzazione - Bibbia - Libro dell’Esodo (Jethro e Mosè) Con l’era industriale l’organizzazione è entrata nel mondo economico
R. Boni Lez. 1 a.- 9 Organizzazione Mettere a sistema i fattori produttivi : - capitale - lavoro - beni materiali - know how per ottenere l’output desiderato Produttività: rapporto tra output ed input Valore creato: differenza tra - il ricavo della produzione - il costo dei fattori produttivi
R. Boni Lez. 1 a.- 10 Gestione Far funzionare l’organizzazione aziendale per il raggiungimento degli obiettivi - Management by objectives(obiettivi) - Management by figures(costi e prezzi) - Management by appropriation (impegni di spesa)
R. Boni Lez. 1 a.- 11 Rischio d’impresa Il capitale di rischio - la rimunerazione è residuale - l’esistenza dell’azienda è a rischio - l’azienda può fallire ed il capitale scomparire del tutto
R. Boni Lez. 1 a.- 12 Chi finanzia le imprese imprese a matrice familiare public companies imprese a baricentro bancario imprese cooperative imprese statali
R. Boni Lez. 1 a.- 13 Esempio costituiamo una nuova società - 5 soci, 10 milioni di € a testa - la banca ci presta 50 milioni di € al 10% - abbiamo 100 milioni di € di capitali disponibili l’utile lordo è di : milioni di € - +5 milioni di € milioni di € qual’è la remunerazione del capitale di rischio ?
R. Boni Lez. 1 a.- 14 Cos’e’ il Prodotto Interno Lordo ? + consumi delle famiglie + consumi collettivi + investimenti +/- variazione scorte = domanda interna + esportazioni - importazioni = Prodotto Interno Lordo
R. Boni Lez. 1 a.- 15 Prodotto Interno pro capite PIL pro capite = PIL / numero di abitanti Indice del benessere della popolazione Strumento per valutare prospettive di crescita Aumento della ricchezza inversamente proporzionale a aumento popolazione Nel 2008 la Spagna ha superato l’Italia
R. Boni Lez. 1 a.- 16 L’evoluzione demografica nel mondo Popolazione mondiale (PM) 1960circa 3 miliardi 2000circa 6 miliardi 2050circa 9 miliardi Limite massimo teorico della PM con le tecnologie agricole attuali circa 11 miliardi coefficiente di sicurezza standard: 30 % limite massimo = 7,7 miliardi
R. Boni Lez. 1 a.- 17 Proposte di riforma del PIL Gli economisti Georgescu Roegen (americano di origine romena) Amartya Sen (americano di origine indiana) Giorgio Fuà e Giacomo Becattini (italiani) hanno proposto di: 1depurare il PIL dalle anomalie attuali per farne un indice realmente rappresentativo dell’attività economica
R. Boni Lez. 1 a.- 18 Proposte di riforma del PIL 2Integrare il PIL con indici di benessere in grado di rappresentare sinteticamente la qualità sociale del paese nei suoi aspetti più critici: - lavoro - ambiente - sanità - istruzione - sicurezza
R. Boni Lez. 1 a.- 19 Proposte di riforma del PIL 3definire un traguardo progettuale che integri in un “indice normativo” equilibrato gli obiettivi economici e sociali adottati Fonte: La Repubblica - Dom PIL istruzioni per l’uso - Giorgio Ruffolo
R. Boni Lez. 1 a.- 20 Il “nuovo” PIL Permetterebbe di evidenziare i risultati economici tradizionali il costo e la sostenibilità ambientale e sociale delle attività che li hanno prodotti
R. Boni Lez. 1 a.- 21 Urgenza di un “nuovo” PIL Nel 2009 il PIL della Cina ha superato quello degli USA Nel 2006 ha però già superato gli USA in un altro campo meno lusinghiero e decisamente più preoccupante, quello delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera
R. Boni Lez. 1 a.- 22 Urgenza di un “nuovo” PIL la Cina, per il suo primato industriale, sta - consumando enormi quantità di energia non rinnovabile - distruggendo risorse naturali preziose, con conseguenze disastrose per il pianeta Terra e per tutti noi
R. Boni Lez. 1 a.- 23 Urgenza di un “nuovo” PIL Cosa evidenzierebbe il “nuovo PIL” se quantificassimo questi dati a livello - di singolo paese - mondiale
R. Boni Lez. 1 a.- 24 Georgescu Roegen Georgescu-Roegen ( ) fondatore della economia ecologica la scienza economica deve tener conto delle leggi della fisica e, in particolare, del secondo principio della termodinamica la materia e l’energia che entrano nel processo economico ne escono con un'entropia più alta è necessario quindi ripensare la scienza economica per renderla capace di incorporare il principio dell'entropia e più in generale i vincoli ecologici
R. Boni Lez. 1 a.- 25 Amartya Sen Amartya Sen (1933) p remio Nobel per l'economia nel 1998 approccio radicalmente nuovo alla teoria dell'eguaglianza e delle libertà due nuove nozioni di capacità e funzionamenti come misure più adeguate della libertà e della qualità della vita degli individui nuovo concetto di sviluppo che si differenzia da quello di crescita lo sviluppo economico non coincide con un aumento del reddito ma con un aumento della qualità della vita
R. Boni Lez. 1 a.- 26 Giorgio Fuà Giorgio Fuà (Ancona ) Grande economista e organizzatore fondatore della facoltà di Economia dell‘Università delle Marche e dell'Istituto Adriano Olivetti di studi per la gestione dell'economia e delle aziende (ISTAO) presidente della società italiana economisti dal 1983 al 1986, socio dell‘Accademia dei Lincei dal 1986 fondatore e primo presidente ( ) dell'associazione italiana per la collaborazione tra gli economisti di lingua neolatina
R. Boni Lez. 1 a.- 27 Giacomo Becattini innovativa ricerca sui "distretti industriali in Italia" (Il Mulino ) prospettiva nuova a lettura fenomeni dello sviluppo economico pone al centro l’uomo col suo impegno, la sua intelligenza, la sua creatività nell'industria, nella ricerca scientifica e nella vita mette in evidenza che accumulazione e concentrazione del capitale hanno la duplice natura di alimento e di limite dello sviluppo socioeconomico Sottolinea il ruolo di una politica industriale che sviluppi i punti di forza del nostro export per contrastare il declino economico del nostro paese
R. Boni Lez. 1 a.- 28 Un cenno ai termini PIL - valore di tutti i beni e servizi prodotti in un determinato periodo e non destinati ai processi produttivi (es. valore del pane ma non quello della farina) PIL pro capite - ricchezza per individuo Debito / PIL - se debito pubblico superiore al PIL (oltre il 100 %) lo Stato è in debito per più di quello che produce in un anno Deficit / PIL - rapporto tra debito pubblico e PIL limitato al debito di un anno
R. Boni Lez. 1 a.- 29 Un cenno ai termini Stagnazione Situazione economica caratterizzata dal persistere di modeste variazioni del PIL e del reddito pro capite Recessione Situazione economica nella quale, per più periodi, la produzione complessiva e/o pro capite diminuisce Stagflazione Situazione economica nella quale la stagnazione si accompagna ad un'inflazione più elevata di quella compatibile con una crescita molto lenta
R. Boni Lez. 1 a.- 30 Indice Rapporto tra intensità o frequenza di un determinato fenomeno, rilevato in uno specifico tempo e luogo e una particolare intensità o frequenza del medesimo fenomeno assunta come base del confronto