1 I Fondi strutturali dell’Unione europea e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione , la nuova programmazione per la Politica di Coesione e il Quadro Strategico Comune Laurea Magistrale in Statistica, Economia e Impresa Politica Economica Corso Avanzato A.A. 2014/2015 di Cristina Brasili
2 Gli obiettivi chiave Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione hanno contribuito al conseguimento di tre obiettivi - «Convergenza», «Competitività regionale e Occupazione» e «Cooperazione territoriale europea». La ragione di fondo dell’obiettivo Convergenza è stato promuovere condizioni per favorire la crescita e fattori per portarea una convergenza reale per gli Stati membri e le regioni meno sviluppate. In un UE-27 questo obiettivo ha interessato – in 17 Stati membri – 84 regioni con una popolazione di 154 milioni di persone, il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media comunitaria nonché – su una base di esclusione progressiva (phasing-out) – altre 16 regioni con 16,4 milioni di abitanti il cui PIL supera soltanto di poco la soglia a causa dell’effetto statistico dell’UE allargata. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
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4 Al di fuori delle regioni Convergenza, l’obiettivo Competitività regionale e occupazione intendeva rafforzare la competitività e l’attrattività delle regioni nonché l’occupazione a livello regionale mediante un duplice approccio. In primo luogo, i programmi di sviluppo erano intesi ad aiutare le regioni ad anticipare e a promuovere il cambiamento economico mediante l’innovazione e la promozione della società della conoscenza, l’imprenditorialità, la protezione dell’ambiente e il miglioramento della loro accessibilità. In una UE di 27 Stati sono state ammesse a fruire di tali finanziamenti 168 regioni, le quali rappresentavano 314 milioni di abitanti. Tra di esse,13 regioni, in cui vivono 19 milioni di abitanti, rappresentano le cosiddette aree di phasing-in e sono oggetto di stanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di regioni “Obiettivo 1”. 4 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
5 L’obiettivo di Cooperazione territoriale europea rafforzerà la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte a livello locale e regionale, la cooperazione transnazionale volta a uno sviluppo territoriale integrato e la cooperazione e lo scambio di esperienze a livello interregionale. La popolazione che viveva nelle zone transfrontaliere corrispondeva a 181,7 milioni (37,5% della popolazione complessiva dell’UE), mentre tutte le regioni e tutti i cittadini dell’UE rientravano in uno dei 13 ambiti attuali di cooperazione transnazionale. Questo obiettivo si fondava sull’esperienza della precedente iniziativa comunitaria INTERREG. Cooperazione territoriale europea 5 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
Quadro Strategico Nazionale (QSN) La proposta di Regolamento generale sulla politica di coesione comunitaria per il periodo prevedeva un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. A tal fine, l'Italia ha presentato all'Unione Europea un Quadro Strategico Nazionale (QSN) con l'obiettivo di indirizzare le risorse che la politica di coesione ha destinato al nostro Paese, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord. Quadro Strategico Nazionale (QSN) La proposta di Regolamento generale sulla politica di coesione comunitaria per il periodo prevedeva un approccio programmatico strategico e un raccordo organico della politica di coesione con le strategie nazionali degli Stati membri. A tal fine, l'Italia ha presentato all'Unione Europea un Quadro Strategico Nazionale (QSN) con l'obiettivo di indirizzare le risorse che la politica di coesione ha destinato al nostro Paese, sia nelle aree del Mezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
Quadro Strategico Nazionale (QSN) Tre fasi hanno caratterizzato la predisposizione del documento: Quadro Strategico Nazionale (QSN) Tre fasi hanno caratterizzato la predisposizione del documento: DPS | QSN | Che cosa è il Quadro Strategico Nazionale Nella prima fase (conclusasi nell’estate 2005), ciascuna Regione e Provincia autonoma e il complesso delle Amministrazioni Centrali aveva predisposto un proprio Documento strategico preliminare; La seconda fase è stata dedicata al confronto fra i diversi livelli di governo e le parti economiche e sociali in Tavoli tematici e Gruppi di lavoro; La terza fase è stata caratterizzata dal confronto politico sulla bozza e si è conclusa con la stesura definitiva del documento. La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo , messa a punto in versione definitiva a seguito della conclusione del negoziato con Bruxelles, è stata approvata dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007.La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo Nella prima fase (conclusasi nell’estate 2005), ciascuna Regione e Provincia autonoma e il complesso delle Amministrazioni Centrali aveva predisposto un proprio Documento strategico preliminare; La seconda fase è stata dedicata al confronto fra i diversi livelli di governo e le parti economiche e sociali in Tavoli tematici e Gruppi di lavoro; La terza fase è stata caratterizzata dal confronto politico sulla bozza e si è conclusa con la stesura definitiva del documento. La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo , messa a punto in versione definitiva a seguito della conclusione del negoziato con Bruxelles, è stata approvata dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007.La proposta italiana di Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
Quadro Strategico Nazionale (QSN) Cosa contiene Quadro Strategico Nazionale (QSN) Cosa contiene Introduzione IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO II LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE III OBIETTIVI E PRIORITÀ IV PROGRAMMI OPERATIVI PER MACROAREA GEOGRAFICA (PER GLI OBIETTIVI CONVERGENZA, COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE, COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA) V IL QUADRO FINANZIARIO VI L’ATTUAZIONE APPENDICE: INDICATORI E TARGET PER LA POLITICA REGIONALE UNITARIA PER IL Introduzione IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO II LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE III OBIETTIVI E PRIORITÀ IV PROGRAMMI OPERATIVI PER MACROAREA GEOGRAFICA (PER GLI OBIETTIVI CONVERGENZA, COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE, COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA) V IL QUADRO FINANZIARIO VI L’ATTUAZIONE APPENDICE: INDICATORI E TARGET PER LA POLITICA REGIONALE UNITARIA PER IL Brevemente, vediamo cosa contiene il contesto I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo Tasso di occupazione femminile anni (valori percentuali) Obiettivi occupazionali al 2010 della strategia di Lisbona e corrispondenti valori per l’Italia al 2000 e 2005 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo LA POLITICA REGIONALE COME POLITICA DELL’OFFERTA Si riconosceva l’inadeguatezza della teoria che vedeva “la crescita economica come l’esito meccanico di un abbondante disponibilità di pochi fondamentali fattori, come il lavoro e il capitale fisico”, e si osserva che “la crescita e, più in generale, lo sviluppo dipendono da un insieme di altre importanti condizioni che definiscono il contesto entro il quale si svolge il processo economico” (pag. 50 QSN) I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo LEZIONI DALL’ESPERIENZA L’impianto valutativo che ha accompagnato la politica regionale ha consentito di condurre, a livello nazionale e regionale, un’analisi dei risultati conseguiti e dei fattori che hanno impedito il conseguimento degli obiettivi. L’analisi sostiene la scelta di confermare l’impostazione generale della politica regionale di sviluppo proposta: una politica dell’offerta orientata da criteri di valutazione, monitoraggio e premialità e caratterizzata da una governance multilivello, articolata in progetti che trovano integrazione nei territori (pag. 52 QSN). I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
13 Una delle innovazione più rilevanti del Quadro Comunitario di Sostegno è stata l’introduzione delle VARIABILI DI ROTTURA Nel Programma di Sviluppo per il Mezzogiorno nel 1999 (ai sensi del Reg. ce 1260/1999 sui Fondi strutturali) si scriveva E’ necessario individuare i "punti di rottura" con l’esperienza passata, identificabili con precisione attraverso un numero limitato di variabili di rottura Tali variabili hanno assunto il ruolo di obiettivi intermedi dell’azione programmatica I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
14 I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione : il caso della Sicilia di Cristina Brasili VARIABILI DI ROTTURA prescelte
15 Fissare gli obiettivi di servizio per dare centralità all’obiettivo ultimo di migliorare il benessere dei cittadini Dall’analisi degli interventi effettuati si desumeva che se nel sono stati specificati sia obiettivi generali (in termini di PIL, occupazione, ecc.), sia obiettivi specifici (in termini di indicatori selezionati e misurati - nel gli indicatori che accompagnavano gli obiettivi e i relativi target dovevano diventare parte centrale del confronto politico e partenariale - per le Regioni del Mezzogiorno e in riferimento a un ristretto numero di servizi ritenuti essenziali, andavano fissati obiettivi di servizio tramite la definizione di indicatori e l’individuazione di valori target vincolanti L’attenzione politica modesta I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
16 a) Sviluppare i circuiti della conoscenza Priorità 1. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane Priorità 2. Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività b) Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione sociale nei territori Priorità 3. Energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo. Priorità 4. Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale. c) Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza Priorità 5. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo. Priorità 6. Reti e collegamenti per la mobilità. Priorità 7. Competitività dei sistemi produttivi e occupazione. Priorità 8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani. d) Internazionalizzare e modernizzare Priorità 9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse. Priorità 10. Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci. L’articolazione complessiva della strategia per il era basata su 4 macro obiettivi e dieci priorità I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
17 Le politiche pur indicando come obiettivo generale quello del miglioramento di alcune variabili di contesto non si ponevano obiettivi precisi. Nel QSN ci si pongono obiettivi e target misurabili. Quali? Gli obiettivi strategici per i quali sono stati identificati indicatori misurabili di servizi resi ai cittadini erano quattro: - elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione; - aumentare i servizi di cura alla persona, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro; - tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato; - tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
18 La scelta di un target unico per tutte le Regioni, si motivava con la necessità di garantire in tutti i territori il raggiungimento di una soglia minima di diffusione dei servizi. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
19 La scelta di un target unico alla fine del prossimo periodo di programmazione per tutte le Regioni, si motiva con la necessità di garantire in tutti i territori il raggiungimento di una soglia minima di diffusione dei servizi. I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
20 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo Qual era il quadro finanziario entro cui si è mossa la politica regionale e quindi quante le risorse finanziarie per le regioni italiane I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
21 QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo QUADRO STRATEGICO NAZIONALE per la politica regionale di sviluppo Quale era il quadro finanziario entro cui si è mossa la politica regionale e quindi quante le risorse finanziarie per le regioni italiane e per settore? Quadro Strategico Nazionale – Italia, programmazione comunitaria, programmi operativi (milioni di euro) I Fondi Strutturali e il Quadro Strategico Nazionale nella programmazione lezione di Cristina Brasili
22 Il futuro delle Politiche regionali e dei Fondi strutturali La futura politica di coesione
23 Il futuro delle Politiche regionali e dei Fondi strutturali Europa 2020 Alla luce dell’impatto e delle conseguenze, non ancora riassorbite della grave crisi scoppiata nel 2008 e della crescente globalizzazione, con la concorrenza di nuovi attori internazionali, Cina e India in primis, i problemi del cambiamento climatico e quello dell’utilizzazione e produzione di energia richiedono un modello di crescita e sviluppo alternativo a cui l’Unione europea ha risposto con una nuova strategia delineata, nel giugno 2010, con il documento Europa All’interno del documento vengono individuate tre linee strategiche ciascuna delle quali interessate dalle diverse politiche dell’Unione europea: Crescita intelligente: sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione, sulla scia del Trattato di Lisbona, gestita dalla politica della ricerca, innovazione e istruzione e dalle politiche per le infrastrutture transfrontaliere.
24 Il futuro delle Politiche regionali e dei Fondi strutturali Europa 2020 (Continua) Crescita sostenibile: promozione di un’economia più efficiente, più verde e competitiva. Linea strategica interessata dalle politiche per la sicurezza ed efficienza energetica. E dalle misure di contrasto al cambiamento climatico. La PAC risulta coinvolta a pieno titolo in questi obiettivi. Crescita inclusiva: promozione di un’economia ad alto tasso di occupazione tramite le Politiche di Coesione. La nuova strategia perseguirà concretamente cinque obiettivi specifici: 1. Il 75% delle persone dell’UE in età tra i 20 e i 64 anni dovranno avere un lavoro. 2. Il 3% del Pil dell’UE dovrà essere investito in ricerca e innovazione. 3. Dovranno essere raggiunti in materia di clima ed energia quelli che vengono definiti i traguardi “ ”: ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990; portare al 20% la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale; puntare ad un miglioramento del 20% dell’efficienza energetica. 4. Il tasso di abbandono scolastico dovrà essere inferiore al 10% e (5) almeno il 40% dei giovani dovrà essere laureato.
25 Il futuro delle Politiche regionali e dei Fondi strutturali La Politica di Coesione Investire nelle regioni: la riforma della Politica di coesione dell’UE Commissione Europea EU Cohesion Policy : legislative proposals The European Commission has adopted a draft legislative package which will frame cohesion policy for The new proposals are designed to reinforce the strategic dimension of the policy and to ensure that EU investment is targeted on Europe's long-term goals for growth and jobs ("Europe 2020"). Through Partnership Contracts agreed with the Commission, Member States will commit to focussing on fewer investment priorities in line with these objectives. The package also harmonises the rules related to different funds, including rural development and maritime and fisheries, to increase the coherence of EU action.
26 Il futuro delle Politiche regionali e dei Fondi strutturali Total allocations of Cohesion Policy * (million €, 2011 prices) Cohesion FundLess developed regionsTransition regions Special allocation for outermost and sparsely populated regions More developed regionsTerritorial CooperationTotal BE BG CZ DK DE EE IE EL ES FR IT CY LV LT LU HU MT NL AT PL PT RO SI SK FI SE UK HR interregional cooperation 500 technical assistance Total * amounts subject to final adoption of MFF and sectoral legislations **The youth employment initiative (top up) of EUR 3 billion is not included in the table
27 Riferimenti bibliografici e sitografia DA STUDIARE Le politiche regionali dell’Unione europea G. Viesti F. Prota Il Mulino Studi e Ricerche, anno 2007 Cap.7 e Cap.8 da pag.159 a pag. 222 _giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale fino a pag. 52 Capitolo- I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO e parte del secondo, LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE Investire nelle regioni: la riforma della Politica di coesione dell’UE Commissione Europea Letture _giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale III OBIETTIVI E PRIORITÀ fino a pag. 174 Riferimenti bibliografici e sitografia DA STUDIARE Le politiche regionali dell’Unione europea G. Viesti F. Prota Il Mulino Studi e Ricerche, anno 2007 Cap.7 e Cap.8 da pag.159 a pag. 222 _giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale fino a pag. 52 Capitolo- I IL CONTESTO: RITARDO DI COMPETITIVITÀ E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO e parte del secondo, LA POLITICA REGIONALE: IMPOSTAZIONE TEORICA ED ESPERIENZE Investire nelle regioni: la riforma della Politica di coesione dell’UE Commissione Europea Letture _giu_07.pdf - La Politica Regionale - Il Quadro Strategico Nazionale III OBIETTIVI E PRIORITÀ fino a pag. 174