Lavoro di gruppo Sapienza G.Sammarco Metodi e tecniche del sevizio sociale III aa 2012/13.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
ETICA DEL LAVORO Corso: Business analyst Docente: GIOVANDITTI
Advertisements

Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
LA COSTRUZIONE DELLA RETE Collaborare= Considerare laltro come soggetto che: presenta delle potenzialità presenta delle potenzialità è in grado di autodeterminarsi.
GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE
LACCOGLIENZA è un processo dinamico, influenzato da componenti professionali, organizzative ed operative, che si realizza a partire dal primo contatto.
Dalla gerarchia alla rete
Lo sforzo di molti, la passione di tutti
Volontariato e servizi Lavorare insieme in ambito socio-sanitario
Caratteristiche del lavoro sociale
Perugia, ottobre 2010 Progetto CCM - Sviluppare a livello locale la promozione della salute, secondo i principi del programma Guadagnare Salute PROGRAMMA.
RIABILITAZIONE PSICONUTRIZIONALE
MODELLO UNITARIO e PROCESSO D’ AIUTO
Corporeità: aspetti fisici delle risposte dell’organismo
L’organizzazione aziendale
Gli Apprendimenti come si realizzano e cosa producono.
t a n t e t i n t e nasce nel 1994 come tavolo interistituzionale fra: Provveditorato di Verona LUniversità degli Studi di Verona Scienze dellEducazione.
FATTORI DI QUALITA DELLINTEGRAZIONE - IL CONTESTO ISTITUZIONALE - LORGANIZZAZIONE DELLA CLASSE Luciano Rondanini.
GLI STILI DI DIREZIONE E IL GRUPPO
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
GLI OBIETTIVI FORMATIVI DellIstituto Comprensivo di Asiago.
DAL PERCORSO DI ORIENTAMENTO AL PROCESSO DECISIONALE
Il bilancio di sostenibilità della Camera di Commercio di Milano
Master in Cure Palliative Biella 20 aprile 2004
1 COORDINAMENTO appunti per costruire prospettive di lavoro COMUNICAZIONE.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
1 Progetto FARE SCUOLA FINALITA E CONTENUTI © ISPEF 2001.
LEADERSHIP E SISTEMA DI DELEGA NEI MODELLI A RETE AVIS Mario Becciu Roma, 5 Novembre 2006.
I counselor realizzano il proprio ruolo professionale,
Università degli Studi di Trieste Facoltà di Psicologia Corso di Psichiatria Sociale a.a. 2004/2005 La famiglia e il disturbo mentale grave. Un esempio.
Zarepta di Sidone Onlus
Perché????. Ospedaletto Summonte Mercogliano primaria Secondaria 1° grado infanzia Secondaria 1° grado infanzia primaria Secondaria 1° grado.
LA SOC. COOP. SOC. “SPAZIO BAMBINI” in ATI con LA SOC. COOP. SOC
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
Cosa intendiamo per Abilità (Risorse) Personali
N.C.Formazione EmpowerNet Lavorare in Rete N ulla su di N oi senza di N oi a cura di Nunzia Coppedé
Via Tolmezzo, Milano PRESENTAZIONE.
AZIONE DI SISTEMA 3 ATTIVITÀ PER LACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA E SVILUPPO DI RETI TERRITORIALI E DI IMPRESA San Basilio, 14 novembre 2013.
TIPOLOGIA STRUTTURA DINAMICHE CONDUZIONE Giacomo Timpanaro
SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Chi è lo Psicologo? Lo psicologo è un professionista della salute.
IL GRUPPO e LA RETE 16 FEBBRAIO 2013.
Incontro Reflect-Or EMPOWERMENT RIFLESSIVO: ESPERIENZE SUL CAMPO
indicazioni per il curricolo
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Il Gruppo di Lavoro.
Le teoriche del nursing
La domanda letta e interpretata dall’Assistente Sociale
1 RETE SCUOLA MEDIA “D’AZEGLIO” AP ISC ACQUASANTA ISC CASTEL DI LAMA CAPOLUOGO ISC ROCCAFLUVIONE I CARE SCUOLA CAPOFILA DIREZIONE DIDATTICA “BORGO SOLESTA’”
La gestione del gruppo.
Seminario rete F.A.R.O. Palermo, 29 novembre 2013 Catania, 6 dicembre 2013 Dal processo di autovalutazione alle azioni di miglioramento Vito PECORARO.
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
PSICOLOGIA DELLA FORMAZIONE a.a. 2012/2013 dott. ssa Di Petta Grazia.
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
Il gruppo come strumento di formazione complessa Il farsi e il disfarsi delle idee.
COMPETENZE E DISABILITÁ
Il punto di partenza Il Programma strategico per la valorizzazione turistica e la promozione territoriale delle Aree Protette e della Rete Natura 2000.
Progettazione e gestione di gruppi nel servizio sociale Annamaria Campanini Università degli studi di Milano Bicocca.
Fondamentale lavorare per migliorare il contesto Gli atteggiamenti che facilitano il confronto: strategie per lo sviluppo. Gli atteggiamenti che ostacolano.
Definizioni, obiettivi, oggetti, partecipanti, modalità, tempi
Il ruolo della Comunità:
1 Presentazione “Patto per lo Sviluppo del Metadistretto della Meccatronica e delle Tecnologie Meccaniche Innovative” Fondazione Cuoa, 6 giugno 2007.
Istituto Comprensivo Fibonacci Le scuole che lo compongono: - due plessi di scuola dell’infanzia (M. Betti e G. Rodari) - due plessi di scuola primaria.
PER VIVERE UNA RELAZIONE PROFONDA BISOGNA ESSERE MATURI transizione manuale.
IL DOCENTE TUTOR E LA METODOLOGIA PEER TO PEER
Progetto di Rete: “A scuola ho un nuovo compagno: il VOLONTARIATO. FULL IMMERSION” PRESENTA TOGETHER IS BETTER Promuovere stili e comportamenti cooperativi.
1 Percorso formativo-laboratoriale ‘Il sostegno alla genitorialità oggi: pensare e agire le alleanze educative nella comunità’ Empowerment di rete/Comunità.
La fiducia Prof.ssa Alberta Giani. La fiducia come processo Fiducia Propensione / atteggiamento / disponibilità di un interlocutore Più spesso ad un.
Transcript della presentazione:

Lavoro di gruppo Sapienza G.Sammarco Metodi e tecniche del sevizio sociale III aa 2012/13

Il gruppo può essere considerato secondo due ottiche: Una legata ai processi psichici individuali, studia le caratteristiche interne del gruppo, interpretandolo in funzione dei bisogni e aspettative (interazioni reciproche); Laltra focalizza lunità del collettivo, formato da più individui uniti da uno scopo comune. Chi lavora con i gruppi tende ad integrare le due visioni.

G. Soggetto sociale organizzato Qualcosa di diverso della somma dei suoi membri che si costruisce nel tempo processo che trasforma la diversità senza annullarla(Quaglino): Soddisfare bisogni di base non perseguibili; Condivisione di obiettivi; Legame cognitivo(avere qualcosa in comune); Realizza azione integrata

Interazione fattore fondamentale E connessa alle caratteristiche di personalità e alla capacità di manifestarsi dei membri; Comprende ogni tipo di comunicazione verbale e non; Vi sono fattori agevolanti o contrastanti, si favorisce quando atmosfera accettante mentre viene limitata quando vi sono timori di squalifica.

La Pratica di Gruppo Nella professione di A.S. il gruppo assume finalità e dimensioni diverse ma è caratterizzato sempre da: Costruzione nel tempo; Sviluppo di sinergie nel pensiero e nellazione; Rinforzo di autonomie.

Sapienza G.Sammarco Metodi e tecniche del sevizio sociale III aa 2012/13 Pratica di Gruppo nel lavoro dellassistente sociale Modalità di lavoro per creare collegamenti fra: Utenti (cittadini accumunati da problemi comuni, volontari, ecc.). Servizi (gruppi di coordinamento e miglioramento interventi ecc.). Operatori (lavoro di èquipe) della stessa professione e/o professioni diverse.

Per costituire: Gruppi di miglioramento fra operatori dello stesso servizio; Gruppi di confronto, tavoli di commissioni; Gruppi di studio e lavoro per creare protocolli dintesa tra Enti per la gestione integrata dei servizi e la progettualità comune.

Gruppi di compito 1/3 Gruppi di lavoro tra operatori dello stesso servizio per migliorare lorganizzazione Gruppi di confronto in commissioni per scambi tematici Gruppi di studio e lavoro tra enti per la gestione integrata di servizi Lavoro di gruppo su specifiche problematiche

I GRUPPI DI COMPITO 2/3 Hanno lo scopo di realizzare un compito definito nel tempo con obiettivi di medio o breve termine. Sono istituiti formalmente o nascono spontaneamente in base a esigenze rilevate tra tecnici, tra volontari. Possono essere formali, legittimati o tollerati dallorganizzazione.

Hanno tre dimensioni di sviluppo: 3/3 Motivo e i conseguenti compiti, per cui è stato istituito; Componenti e le loro relazioni Organizzazione del lavoro che il gruppo si dà al suo interno Sapienza G.Sammarco Metodi e tecniche del sevizio sociale III aa 2012/13

Compito e prodotto costituiscono elementi fondamentali di definizione: Compito deve essere definito modo chiaro, risultare utile e fattibile Prodotto è ciò che deriva dalla sua attività e rispecchia il suo funzionamento e la sua capacità

Il lavoro di gruppo è attraversato da quattro filoni culturali:1/2 Principi professionali: autodeterminazione, identità della persona, valorizzazione delle diversità e accettazione, partecipazione costruttiva. Attenzione al positivo e alle risorse: promozione delle risorse interne al gruppo, riconoscimento delle risorse ed utilizzo, gruppo diventa risorsa.

2/2 Auto-mutuo-aiuto:focalizzati sulle persone e i loro problemi, aiuto reciproco, spazio per scambio di esperienze, confronto e condivisione, rete di solidarietà, attenuazione senso di esclusione,riferimento collettivo. Empowerment, azione che mira alla maturazione e allo sviluppo di potenzialità nellaiuto reciproco.

LA RIUNIONE - TEMPI E MODI Incontro di gruppo convenire di più persone in base a un motivo definito. Sapienza G.Sammarco Metodi e tecniche del sevizio sociale III aa 2012/13

Funzioni delloperatore: 1/3 Preparazione: Definizione degli obiettivi Dei contenuti Dei partecipanti Precisazione dei tempi (ora di inizio e di chiusura) Luogo dellincontro Documentazione Convocazione Sapienza G.Sammarco Metodi e tecniche del sevizio sociale III aa 2012/13

Durante: 2/3 Incoraggia la partecipazione Coglie gli aspetti positivi degli interventi Responsabilizza Ascolta e osserva e stimola lascolto e losservazione Allevia lansia e media. Sapienza G.Sammarco Metodi e tecniche del sevizio sociale III aa 2012/13

Dopo: 3/3 Redige il verbale (o delega) Riflette su i contenuti dellincontro,le strategie di conduzione e sulle ipotesi formulate prima dellincontro e sui i motivi delle eventuali differenze

LA CONDUZIONE Comprende diverse dimensioni: Coordinare in nome del gruppo il processo realizzativo verso gli obiettivi; Favorisce la formazione del gruppo e fronteggia le tensioni; Utilizza il compito ed il sistema di regole concordate per assicurare il funzionamento; Fonda la leadership sullascolto e losservazione; Tende a promuovere lautonomia del gruppo.

Processi di adattamento del gruppo Il gruppo si ristruttura attraverso processi di adattamento sia che si tratti di équipe, che di utenti. Anche la.s. interagisce e influisce con la sua competenza ed esperienza consapevole dei sui meccanismi adattivi.