Per prendere coscienza della dignità di ciascuno

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Transcript della presentazione:

Per prendere coscienza della dignità di ciascuno AVANTI IL PROSSIMO Per prendere coscienza della dignità di ciascuno www.alessandro-ricci.it Alessandro Ricci Psicologo – Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Una persona senza guida educativa è un’esistenza alla deriva Il termine “educare” contiene il senso profondo di un’azione umana E-DUCERE → TIRAR FUORI Tirare fuori ciò che il ragazzo ha dentro Far maturare ciò che ciascuno in modo unico e irripetibile porta dentro di sé Presenza come accompagnamento stare accanto Saper tirar fuori dando una direzione un orientamento aiutare a crescere e a sviluppare le potenzialità che gli permetteranno di diventare autonomo e indipendente L’Io diventa tale solamente mediante un Tu. L’importanza della relazione educativa EDUCARE Una persona senza guida educativa è un’esistenza alla deriva

Alcune forme di povertà educativa oggi Non avere un’inclinazione nell’educare, nel senso di tirare fuori (e-ducere) ma piuttosto tendere ad attirare il ragazzo a sé (se-ducere), a compiacerlo, a saturare e prevenire ogni suo bisogno Spesso manca un progetto educativo chiaro Educatori “affettivi” invece di “autorevoli” Difficoltà emotive e relazionali Investire poco tempo attenzione ed energie nella costruzione della relazione con i ragazzi Educare sempre in emergenza L’emergenza educativa chiede di far emergere il suo fattore costitutivo, e cioè generare, dar vita, non solo biologica ma compiutamente umana, a un nuovo essere

Nella crescita umana intervengono una serie di fattori quali: EDUCARE Nella crescita umana intervengono una serie di fattori quali: l’unicità dell’educando e il suo personale modo di rispondere agli stimoli; l’unicità degli educatori che si pongono di fronte al ragazzo con il loro peculiare modo di essere; l’unicità della loro interazione dovuta al particolare incontro di quel determinato ragazzo. Fare esempi dei tre punti

EDUCARE OGGI FAMIGLIA AUTOREVOLE FAMIGLIA DEGLI AFFETTI FAMIGLIA AUTORITARIA Gli educatori fanno fatica a comunicare ai ragazzi che crescere significa imparare a conoscere il sacrificio, l’impossibilità di avere tutto e subito, dare regole e valori. Sviluppare un senso di responsabilità e autonomia

FATTORI DI RISCHIO E POVERTA’ EDUCATIVA atteggiamento provvisorio non avere un progetto educativo (vivere “alla giornata”) atteggiamento fatalista che fa innescare un processo di fuga dalle responsabilità (il destino ha il sopravvento) atteggiamento collettivistico a motivo del ruolo massificante della società moderna atteggiamento rinunciatario di fronte agli insuccessi educativi

NELL’ESSERE PROPONENTE UN EDUCATORE E’ UTILE CHE SIA: supportivo (metafora della mano ) sostenendo con affetto, spiegando come vanno fatte le cose, e ricordando le cose che devono essere fatte capace di stimolare ed incoraggiare la capacità dell’altro di pensare e muoversi con la propria testa (stimolando autonomia e differenziazione), accettando l’altro per come è con i suoi modi di fare e pensare il tutto con una connotazione affettiva positiva in modo tale da avere un impatto positivo sull’altro e quindi sulla relazione. NELL’ESSERE PROPONENTE UN EDUCATORE E’ UTILE CHE SIA:

Quindi il Sé è in continua trasformazione in base alla qualità delle relazioni che la persona crea. Il compito degli educatori per crescere dei ragazzi “sereni” è quello di promuovere un clima relazionale caratterizzato dall’accogliese piuttosto che dal critichese.

SUPERARE LE POVERTA’ EDUCATIVE Aspetti Psico - Educativi Centrali nella relazione educativa Educare a pensare Educare all’affettività Educare alle regole Educare ai valori Educare a uno stile cooperativo Educare allo sviluppo delle capacità critiche, creative e di scelta Educare alla resilienza Educare alla fede

DAL VUOTO ESISTENZIALE ALLA RICERCA DI SENSO Attivarsi per educare alla scoperta del proprio compito della vita attraverso un’attenzione ai seguenti aspetti: Autotrascendenza (non chiudersi in sé) Spirito critico (non conformismo) Libertà (non frutto di condizionamenti) Ascolto della coscienza (non dipendere) Ambiti del quotidiano (non irrealtà) Socialità (non individualismo o pregiudizi) Solidarietà (non essere indifferenti o ostili)

COME EDUCARE ISTRUZIONE RINFORZO MODELLING

IL PROCESSO EDUCATIVO ascolto conoscenza relazione SI EDUCA NELLA RELAZIONE, SI RELAZIONA CONOSCENDO E SI CONOSCE ASCOLTANDO

CREARE ALLEANZA EMOTIVA Entrare in sintonia con le esperienze emozionali dei ragazzi prima di cercare di modificarne i comportamenti Quando un educatore entra in sintonia emotiva con un ragazzo, esso sperimenta un senso di sicurezza e stima che lo aiuta a crescere Il ragazzo per poter essere se stesso, per riconoscersi, deve poter essere riconosciuto dai suoi educatori

EDUCARE E’ UN’ARTE Vale a dire un intervento delicato e complesso che richiede non solo tecnica ma soprattutto attenzione, sensibilità, capacità creativa. Significa aiutare il ragazzo a crescere e a sviluppare le potenzialità che gli permetteranno di diventare autonomo e indipendente Vuol dire adoperarsi per far emergere e formare la personalità del ragazzo rispettando le sue caratteristiche e permettergli di attraversare le esperienze positive e negative della vita con fiducia.

Educatori difficili Bambini difficili Educatori Capaci Bambini facili E’ nella relazione educativa che il ragazzo struttura la sua personalità ed apprende i primi e fondamentali modelli comportamentali, valoriali e relazionali, che tenderà a riprodurre negli anni futuri

DAL VUOTO ESISTENZIALE ALLA RICERCA DI SENSO Stare accanto ai giovani Individuare coloro che vivono in particolari situazioni di disagio Puntare a scoprire in ognuno di essi le potenzialità presenti Instaurare un dialogo interpersonale basato sul rispetto e sulla fiducia Indicare coraggiosamente e senza mezzi termini obiettivi realizzabili e modelli concreti di vite realizzate in pienezza

un carattere cioè adeguato all’essere umano Ridare alla relazione educativa un carattere esistenziale un carattere cioè adeguato all’essere umano Poniamoci queste domande: la persona destinataria del mio servizio è per me unica? Ha per me un nome? Dietro il suo volto leggo una storia? Io partecipo della sua storia e lei della mia? Oppure è soltanto un utente anonimo, funzionale al mio servizio e per me, perciò, avere davanti lei o aiutarne un’altra in fondo non fa nessuna differenza? E’ lei che risponde ai miei bisogni e desideri?

“STUDIA DI FARTI AMARE PRIMA DI FARTI TEMERE POICHÉ CHI SA DI ESSERE AMATO AMA” Don Bosco

“L’educazione è cosa di cuore” Don Bosco

“Anche nel nostro tempo educare al bene è possibile, è una passione che dobbiamo portare nel cuore, è una impresa comune alla quale ciascuno è chiamato a recare il proprio contributo” Benedetto XVI www.alessandro-ricci.it