IL MUSEO DI NEANDERTHAL
Valle di Neander stretta gola della Germania (valle di Neander), situata poco distante dalla confluenza del fiume Düssel col Reno nella Renania Settentrionale-Vestfalia.
All'inizio dell'800 la valle di Neander, attraversata dal fiumicello Düssel, era una specie di curiosità naturalistica: una stretta gola lunga 1.000 m e profonda 50 m, con pareti ripide e rocciose e con molte grotte. Nel 1856 furono trovati nella valle di Neander, a 10 km da Düsseldorf, dei resti di uomini preistorici, noti poi come uomini di Neandertal. Oggi in quel posto c'è un museo molto interessante.
museo dell'uomo di Neandertal
Oggi di questa valle è rimasto poco Oggi di questa valle è rimasto poco. A partire dal 1854 fu intensificata, in modo industriale, l'estrazione del calcare di cui le rocce della valle erano molto ricche. Il calcare era richiesto non solo dall'industria edilizia dell'epoca, ma anche dall'industria del carbone e dell'acciaio nel vicino bacino della Ruhr. Cento anni di estrazione intensa (l'attività estrattiva fu fermata definitivamente solo nel 1945) hanno praticamente cancellato la valle.
A partire dal 1921 la maggior parte della valle è diventata un'area di protezione naturale e da allora ha riconquistato gran parte del suo valore naturalistico e ricreativo. Ma il suo aspetto spettacolare dell'inizio dell'800 non c'è più, in cambio la valle è oggi diventata una grande attrazione turistica sia per il museo dell'uomo di Neanderthal, sia per la grande riserva di fauna di 23 ettari che ospita animali dell’età glaciale.
Il ritrovamento dell’uomo di Neanderthal Nel 1856, alcuni operai che lavoravano in una caverna della valle, trovarono alcune ossa. All'inizio non le diedero importanza e le buttarono via, ma quando estrassero dalle macerie sparse qualcosa che assomigliava alla parte di un cranio allarmarono i loro superiori. Questi pensarano che fossero delle ossa di orso e chiesero consulenza a un noto ricercatore, Johann Carl Fuhlrott, che abitava nella vicina Elberfeld (oggi fa parte di Wuppertal). Ma i resti ritrovati - una parte del cranio, entrambi i femori, frammenti delle braccia e di entrambe le scapole, la clavicola destra, una parte del bacino e cinque costole - fecero pensare a Fuhlrott che si trattasse non di un orso, ma piuttosto di un uomo preistorico, più precisamente di uno dell'era glaciale. La comunità scientifica dell'epoca reagì in modo molto scettico all'interpretazione di Fuhlrott, che fu addirittura deriso per le sue idee. Così, per alcuni decenni, non si fecero altri scavi nella zona, anche se era molto probabile che si sarebbero trovati altri reperti preistorici. Molti scienziati, specialmente quelli cattolici, rifiutarono categoricamente la teoria dell'evoluzione che, a metà dell'800, era appena abbozzata. Solo il geologo inglese Charles Lyell, amico di Charles Darwin, che visitò la valle di Neander nel 1860, confermò infine la teoria di Fuhlrott. Durante ulteriori scavi nella zona, negli anni 1997-2000, si trovarono molti altri resti di uomini preistorici e dei loro strumenti di lavoro che oggi fanno parte della collezione del museo.
CHI ERA L’UOMO DI NEANDERTHAL? L’uomo di Neanderthal visse in un periodo compreso all’incirca tra 150.000 e 40.000 anni fa, e la sua presenza è documentata in Europa, in Medio Oriente e in Asia occidentale. Scomparve circa 35.000 anni fa, in coincidenza con la comparsa dell'Homo sapiens sapiens . L'aspetto fisico dell'uomo di Neandertal è quello di un uomo di altezza medio - bassa (1,60 m) perfettamente eretto e muscularmente molto robusto; la testa è allungata intero - posteriormente e ha un volume cerebrale del 10% superiore agli uomini attuali. Ha la mandibola sporgente e spesso il mento sfuggente. Per quanto riguarda i suoi strumenti di lavoro gli scavi archeologici hanno portato alla luce oggetti in pietra levigata, punte, cunei, frecce appuntite fatte con ossa di mammut e clave ricavate da corna di renne. Gli uomini di Neanderthal vivevano di caccia e di raccolta, abitavano in caverne o in rifugi sotto bastioni di roccia sporgenti ed erano in grado di accendere il fuoco. Inumavano i morti e praticavano rituali funebri con offerte e sacrifici. Non si hanno testimonianze precise di attività artistica.
Nel giardino del museo: l'uomo di Neandertal (ricostruzione in cera) con una ragazza di oggi