LA FORMA ORGANIZZATIVA DECENTRATA

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Organizzazione Aziendale
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LA FORMA ORGANIZZATIVA DECENTRATA Anno Accademico 2006-2007

La forma decentrata

La forma organizzativa decentrata Presenza di divisioni /aziende che offrono prodotti molteplici e/o che sono orientate a diversi mercati Complesso di unità operative semiautonome, coordinate da una struttura amministrativa centrale Modalità di controllo sui risultati

La forma organizzativa decentrata Compresenza di strategie generali e divisionali Decentramento delle decisioni operative Meccanismi/politiche di allocazione delle risorse Centralita’ del management intermedio Possibile sviluppo di imprenditorialità diffusa: sistemi premianti verso un management imprenditoriale Rilievo della cultura aziendale

dell’assetto diversificato Caratteristiche dell’assetto diversificato VANTAGGI Distribuzione rischi, sviluppo nuovi prodotti e mercati, orientamento alla crescita PROBLEMI: Costi della diversificazione Mancato coordinamento Allontanamento dal core business CRISI DI DISPERSIONE (MANCATA INTEGRAZIONE)

Un simbolo per la forma decentrata un sistema solare

Gli strumenti di coordinamento La definizione dei risultati attesi (obiettivi) O1 O2 R F1 F2 F3 F4 F5 Legenda: M: manager, T: tecnostruttura, O1,O2: operatori, F1..F5: fasi del processo operativo, R: risultati

Schema divisionale Diversificazione spinta struttura divisionale Principali criteri di divisione: prodotto mercato cliente Sistemi operativi molto sviluppati (soprattutto coordinamento, sistema informativo e gestione RU) Decentramento a livello di divisioni (combinazioni parziali)

Schema Divisionale Corporate Divisioni

Schema divisionale 4 varianti fondamentali: Accentrato Integrato Decentrato Reticolare

Schema divisionale accentrato Adottato in presenza di integrazione verticale tra le diverse divisioni. Fissazione di prezzi interni di trasferimento. Politiche funzionali comuni a tutte le divisioni curate e seguite dagli staff centrali (es. la ricerca & sviluppo, la finanza, il personale, il marketing strategico, il controllo di gestione).

Schema divisionale integrato Introduzione di sistemi di coordinamento più sofisticati, diffusione di know how, tecnologico e commerciale, di cui il quartier generale pianifica e gestisce l’utilizzazione in aree di prodotto e mercato diverse. Presenza di forti strutture di corporate, o comunque di funzioni accentrate presso la società capo-gruppo, la diversificazione trova sviluppo nella formazione di diverse società. Diffuso nelle aziende di credito

Accentramento decisionale in una holding bancaria MIN MAX Struttura organizzativa Fornitori Prezzi Persone Ruoli chiave Tecnologie Prodotti Marketing Canali distributivi Grado di accentramento decisionale per classe di decisione in un gruppo bancario (Borsato, 1997)

Schema divisionale decentrato Versione “pura” dello schema divisionale. Divisioni largamente autonome nelle loro scelte, anche di tipo strategico. Coordinamento ricercato attraverso regole del gioco e incentivi di tipo economico (logica del mercato). Limitato sviluppo degli organi di staff del quartier generale.

Schema divisionale reticolare Forte diversificazione per linee geografiche e per linee di prodotto L’impresa “transnazionale” centralizza alcune risorse nel paese d’origine, mentre altre vengono centralizzate in altri contesti nazionali Maggior autonomia delle singole divisioni

Passaggio dallo schema centralizzato a quello di rete MODELLO GLOBALE CENTRALIZZATO: - Controllo centrale su decisioni, risorse e informazioni MODELLO DI RETE TRANSNAZIONALE: - Risorse e capacità distribuite e specializzate - Grandi flussi di risorse, prodotti, persone e informazioni tra le unità della rete

dello schema divisionale Vantaggi/svantaggi dello schema divisionale VANTAGGI Governo della diversificazione SVANTAGGI/COSTI Conflitti sull’allocazione delle risorse Limiti alla controllabilità delle divisioni