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Organizzazione Aziendale Strutture organizzative

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Presentazione sul tema: "Organizzazione Aziendale Strutture organizzative"— Transcript della presentazione:

1 Organizzazione Aziendale Strutture organizzative
Giorgio Porcu

2 Sommario Strutture e Organigramma Macrostruttura
Struttura organizzativa Organigramma Macrostruttura Struttura semplice Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura ibrida Struttura a matrice

3 Strutture e Organigramma

4 Struttura organizzativa
Modalità organizzativa di un azienda in termini di scelte operate per progettare i livelli di micro e macrostruttura. Nella prassi aziendale si individuano alcune strutture standard o modelli teorici applicati nella gran parte dei casi pratici con specifici adattamenti per le singole realtà. La struttura scelta si riflette nella creazione e nell'analisi dell'organigramma.

5 Ampiezza del controllo
Organigramma Organigramma Schema che descrive un'organizzazione a livello macrostrutturale come insieme di UO. Vertice Progettazione Reparto Progettazione 1 Produzione Vendita Dimensione VERTICALE Gerarchia Dimensione ORIZZONTALE Ampiezza del controllo

6 Caratteristiche di un organigramma
Un organigramma ben realizzato dovrebbe dettagliare: Unità Organizzative e loro relazioni gerarchiche Posizioni individuali all'interno di ogni UO Nomi delle persone che ricoprono le posizioni Collegamenti tra posizioni e UO Non sempre, per esigenze di semplicità, sono presenti tutte le informazioni. Marketing Direzione: Mario Rossi Comunicazione: Anna Verdi

7 Simboli in un organigramma
Alcuni dei simboli tipici di un organigramma: Vertice Progettazione Reparto Progettazione 1 Produzione Amministrazione Organo di Staff Rappresentazione Gerarchica Organo di Linea Rappresentazione Gerarchica Organo di Linea Rappresentazione a bandiera

8 Strutture organizzative

9 Struttura semplice Struttura semplice
Struttura organizzativa elementare caratterizzata da: Poche Unità Organizzative Organigramma semplice e incompleto (possono mancare UO, funzioni o descrizioni delle stesse) E' tipica delle piccole aziende. ES: Gli studi tecnici di progettazione, costituiti da insiemi di professionisti con ampia autonomia, sono spesso organizzati in strutture semplici dette gruppi di pari.

10 Struttura semplice: Esempio
Schema tratto da: Conte, Camagni, Nikolassy Gestione del progetto e organizzazione d'impresa Hoepli – ISBN

11 Struttura funzionale Struttura funzionale
Struttura con attività al primo livello gerarchico organizzate secondo il criterio di raggruppamento orientato agli input (funzioni comuni). In una tipica realtà industriale le funzioni principali sono: Commerciale Produzione Ricerca e sviluppo Logistica

12 Struttura funzionale: Esempio
Schema tratto da: Conte, Camagni, Nikolassy Gestione del progetto e organizzazione d'impresa Hoepli – ISBN

13 Struttura funzionale: vantaggi
La focalizzazione sugli input consente di concentrare le attività di una funzione in un'unica UO con risparmio sui costi (economie di scala). E' possibile attuare una standardizzazione delle competenze perché tutte le attività simili sono raggruppate in una sola UO. La mancanza di focus su specifici output (prodotti, clienti e mercati) rende difficile adattare l'azienda alle mutevoli esigenze del cliente e del mercato.

14 Struttura divisionale
Struttura con attività al primo livello gerarchico organizzate secondo il criterio di raggruppamento orientato agli output focalizzato su: Prodotto Cliente Area geografica Le Unità Organizzative al primo livello sono chiamate divisioni o business unit. Ai livelli inferiori sono replicate per ogni divisione le varie funzioni aziendali.

15 Struttura divisionale: Esempio 1
Schema tratto da: Conte, Camagni, Nikolassy Gestione del progetto e organizzazione d'impresa Hoepli – ISBN

16 Struttura divisionale: Esempio 2
Schema tratto da: Conte, Camagni, Nikolassy Gestione del progetto e organizzazione d'impresa Hoepli – ISBN

17 Struttura divisionale: Esempio 3
Schema tratto da: Conte, Camagni, Nikolassy Gestione del progetto e organizzazione d'impresa Hoepli – ISBN

18 Struttura divisionale: vantaggi
La focalizzazione sugli output consente all'azienda di adattarsi con rapidità e flessibilità alle mutate esigenze del cliente e del mercato nel tempo. Non è possibile perseguire economie di scala, perché le attività non sono centralizzate. Non è possibile attuare una specializzazione delle competenze perché attività simili e relativo personale sono suddivise in più UO.

19 Struttura ibrida Struttura ibrida
Struttura con attività al primo livello gerarchico organizzate secondo molteplici criteri di raggruppamento, sia funzionali che divisionali. E' la forma organizzativa più diffusa nelle aziende di media/alta complessità perché consente di: Affrontare esigenze contrastanti in diverse parti della stessa impresa Coniugare i vantaggi e limitare gli svantaggi delle strutture funzionali e divisionali

20 Struttura ibrida: Esempio
Schema tratto da: Conte, Camagni, Nikolassy Gestione del progetto e organizzazione d'impresa Hoepli – ISBN

21 Struttura a matrice Struttura a matrice
Struttura le cui Unità Organizzative: Sono progettate con criteri sia funzionali che divisionali Sono governate da più di un capo (eccezione al principio generale dell'unicità del comando), tipicamente sia al responsabile funzionale che a quello divisionale Rispondono all'esigenza di gestire due dimensioni: le funzioni principali che i progetti dell'azienda E' tipica delle organizzazioni complesse.

22 Struttura a matrice: Esempio

23 Struttura a matrice: vantaggi
Consente di gestire realtà aziendali complesse. La duplicità del comando può creare conflitti nel gestire le risorse umane. La complessità organizzativa può aumentare i costi di gestione.


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