Il ciclo vendite e incassi Docente: Prof.ssa Silvia Fossati Lucidi a cura di Silvia Fossati
Ciclo vendite e incassi Il ciclo vendite-crediti comprende tutte le operazioni inerenti la vendita di beni e servizi e il regolamento monetario del relativo credito. Generalmente, le operazioni inerenti la vendita di beni e servizi appartengono alla categoria delle transazioni ricorrenti (routine transactions) in quanto: - numerose; - ricorrenti; - obiettivamente misurabili; - elaborate dal sistema informativo in modo automatico con pochi o nessun intervento manuale. Generalmente, la registrazione contabile della vendita non richiede l’effettuazione di stime di bilancio (accounting estimates), trattandosi di operazioni sempre oggettivamente quantificabili e non soggette al verificarsi di eventi futuri, mentre la valutazione del credito, generatosi in conseguenza della transazione di vendita, richiede l’effettuazione di stime di bilancio (accounting estimates).
Ciclo vendite e incassi Principali obiettivi di revisione Esistenza (E): occorre verificare che i ricavi delle vendite/prestazioni di servizi ed i crediti iscritti in bilancio siano riferibili a beni effettivamente venduti/consegnati e servizi effettivamente erogati e correttamente registrati in contabilità. Completezza (C): occorre verificare che tutte le vendite/prestazioni di servizi effettuate entro la data di chiusura dell’esercizio siano state registrate e che tutti i crediti esistenti alla data di bilancio siano stati inclusi nello stesso. Accuratezza (A): occorre verificare che gli importi dei ricavi delle vendite/prestazioni di servizi e dei relativi crediti siano correttamente valorizzati e contabilizzati secondo processi aritmetici e tecnici corretti. Competenza (CP): occorre verificare che i ricavi di vendita/prestazioni di servizi siano stati registrati nel corretto periodo contabile. Valutazione (V): occorre verificare la corretta applicazione dei criteri di valutazione dei crediti disposti dal Codice Civile (art. 2426 C.C.) e dai principi contabili di riferimento. Classificazione (CL): occorre verificare che i ricavi e i crediti siano rappresentati in bilancio in conformità al disposto del Codice Civile (art. 2424 e art. 2425 C.C.) e dei principi contabili di riferimento, con particolare riferimento alla loro classificazione . Presentazione e informazione (P): occorre verificare che le note esplicative siano complete.
Ciclo vendite e incassi Il sistema delle verifiche: richiamo Le verifiche della revisione contabile sono classificabili in: a) procedure di valutazione del rischio b) procedure di conformità (test of controls) c) procedure di validità
a) Procedure di valutazione del rischio: Fattori di rischio inerenti il ciclo vendite e incassi CONDIZIONI ECONOMICHE GENERALI Contesto giuridico e politico: -principi contabili e prassi di settore - legislazione e regolamenti che influenzano l’attività dell’impresa - rischio – paese dei mercati di sbocco Contesto economico: - tassi di cambio - consumi - rischio paese dei clienti esteri SETTORE DI APPARTENENZA - Quadro di riferimento per i settori regolamentati - Concorrenza - Stagionalità delle vendite - Andamento dei prezzi dei prodotti/servizi venduti - Tendenze - Concentrazione della domanda
a) Procedure di valutazione del rischio: Fattori di rischio inerenti il ciclo vendite e incassi IMPRESA Mercati e Prodotti: - Quote di mercato - Concorrenti - Contenuto tecnologico del prodotto - Margini di profitto - Processi di produzione Attività e organizzazione dell’azienda: - Fasi e metodi di produzione - Segmenti di attività - Ubicazione degli impianti di produzione e dei magazzini Strategie aziendali: clienti e creditori principali: - Stabilità della domanda - Condizioni di pagamento - Metodi di consegna - Operazioni con parti correlate - Contratti a lungo termine - Rischio di frode in termini di collusione tra cliente e venditore. Errori individuati in precedenti revisioni
a) Procedure di valutazione del rischio: l’analisi del sistema di controllo interno Autorizzazioni (p.e. gli ordini di vendita ed evasione dell’ordine devono essere appropriatamente autorizzati;) Separazione di funzioni (p.e. la funzione credito deve essere separata dalla funzione commerciale e spedizione merci) Elaborazioni informatiche manuali o automatizzate (p.e. corretto funzionamento del sistema nell’elaborazione dello scadenziario clienti ad una determinata data) Reportistica (p.e. devono essere generati regolarmente rapporti delle modifiche effettuate a documenti di vendita) Indicatori di performance (p.e. i ricavi effettivi devono essere confrontati con accurati budget e le differenze devono essere riviste da un adeguato livello dirigenziale) Riconciliazioni (p.e. le fatture emesse devono essere riconciliate con le uscite di merce dal magazzino);
b) Procedure di conformità Le procedure di conformità si sostanziano in: - analisi di registrazioni, documenti, rapporti e strumenti elettronici; - indagini, ovvero la richiesta di informazioni (enquiry); - osservazione dell’applicazione di controlli interni specifici durante il loro svolgimento (observation); - riesecuzione dei medesimi controlli da parte dei revisori (reperformance).
b) Procedure di conformità Alcuni esempi di procedure di conformità inerenti il ciclo vendite e incassi: Osservazione e valutazione dell’adeguatezza della separazione delle funzioni Verifica dell’analisi periodica effettuata dalla direzione aziendale e delle azioni intraprese in caso di andamenti “anomali” Esame dei controlli automatizzati in presenza di elaborazioni computerizzate Verifica di un campione di registrazioni contabili e verifica della presenza dei documenti (ordine, autorizzazione, fatture DDT); Verifica della numerazione progressiva di un campione di documenti Verifica delle procedure messe in atto per la registrazione della sequenza numerica dei documenti Verifica di un campione di riconciliazioni Verifica di un campione di ordini di clienti al fine di accertare la presenza dell’autorizzazione degli stessi da parte delle persone preposte Verifica dell’analisi periodica effettuata dalla direzione aziendale
c) Procedure di validità Le procedure di validità si sostanziano in: c.1. le procedure di analisi comparativa (o analisi di contenuto); c.2. le verifiche di dettaglio sulle transazioni; c.3. le verifiche di dettaglio sui saldi di bilancio; c.4. le verifiche di dettaglio sull’informativa.
c.1. Procedure di validità: analisi comparativa Analisi di coerenza (mensilizzata) per i seguenti valori: - crediti verso clienti; - crediti verso clienti con saldi e volumi di affari significativi; - crediti verso clienti scaduti; - ricavi per vendite classificati per prodotto e zona geografica; - risultato lordo industriale; - resi; - sconti e premi; - numero dei clienti.
c.1. Procedure di validità: analisi comparativa Analisi di bilancio per indici con riferimento a: - scostamenti del fatturato e delle marginalità rispetto al periodo precedente e rispetto al budget; - indice di redditività delle vendite; - confronto tra l’indice di durata dell’esposizione verso i clienti con l’indice medio di settore o l’indice di società di dimensioni simili nello stesso settore; - confronto giorni medi di incasso per cliente, canale/settore di attività ed area geografica con quelli del periodo precedente e con quelli previsionali; - confronto delle fasce di scaduto con quelle del periodo precedente.
c.2.Procedure di validità: verifiche di dettaglio sulle transazioni Le verifiche di dettaglio sulle transazioni si pongono l’obiettivo di accertare la corretta registrazione delle operazioni di vendita di beni e servizi e del relativo incasso, con riguardo ai singoli obiettivi. Nella fase preliminare della revisione (fase di interim) le verifiche di dettaglio sulle transazioni possono essere svolte contestualmente alle verifiche di conformità, ovvero la stessa procedura può assolvere alla duplice funzione di verifica di conformità e di dettaglio sulle transazioni.
c.3.Procedure di validità: verifiche di dettaglio sui saldi di bilancio Le principali procedure di dettaglio sui saldi di bilancio sono: - la richiesta di conferma esterna dei crediti (circolarizzazione); - la verifica di cut-off; - la ricerca di eventuali note di credito da emettere non ancora registrate (search); - l'identificazione e l’analisi degli incassi successivi; - la verifica della corretta valutazione dei crediti; - la verifica della corretta classificazione e presentazione in bilancio. l
La richiesta di conferma esterna dei crediti (circolarizzazione) 1/6 La richiesta di conferma scritta dei crediti è una procedura di revisione che consiste nel chiedere ai debitori dell’azienda revisionata la conferma del saldo risultante dai dati contabili ad una certa data, comunicando eventuali discordanze. La conferma esterna di un credito fornisce un forte elemento probativo a conferma dell’esistenza e dell’accuratezza del credito ad una certa data, fornendo inoltre un elemento probativo sul funzionamento delle procedure di corretta determinazione della competenza.
La richiesta di conferma esterna dei crediti (circolarizzazione) 2/6 SELEZIONE DEL CAMPIONE La dimensione del campione varia in relazione al rischio di individuazione pianificato, alla significatività dei saldi, al numero dei clienti, ai risultati della revisione dell’anno precedente. La scelta del campione di clienti da circolarizzare, solitamente, privilegia i saldi di importo più significativo; è buona norma includere nella selezione saldi rappresentativi di ogni tipologia di cliente.
La richiesta di conferma esterna dei crediti (circolarizzazione) 3/6 DATA DI RIFERIMENTO DEL SALDO: in alcuni casi, nei quali il rischio intrinseco e il rischio di controllo non sono elevati, la data di riferimento del saldo del quale è chiesta conferma, può essere anticipata rispetto alla data di chiusura dell’esercizio. Ciò consente di anticipare la selezione del campione di fornitori da circolarizzare nella fase di interim e, di conseguenza, la ricezione delle risposte alla richiesta di conferma. Nel caso il revisore scelga tale opzione, occorre procedere alla riconciliazione degli importi (se differenti) mediante analisi a campione delle transazioni che hanno caratterizzato la movimentazione del saldo tra la data di riferimento dello stesso e la data di chiusura dell’esercizio (procedura di roll-forward).
La richiesta di conferma esterna dei crediti (circolarizzazione) 4/6 PROCEDURE ALTERNATIVE: in caso di mancato ricevimento della risposta, di risposta pervenuta ma non riconciliata ed in caso di clienti originariamente selezionati ma non circolarizzati (su richiesta del cliente), si devono effettuare le cosiddette procedure alternative, con le quali il revisore verifica la composizione del saldo attraverso: - l’esame delle fatture che lo compongono e della documentazione di supporto (ordine, contratto, DDT, fattura, ecc.); - gli eventuali pagamenti effettuati dal cliente dopo la data di chiusura dell’esercizio.
La richiesta di conferma esterna dei crediti (circolarizzazione) 5/6 FORMA: la richiesta di conferma è predisposta su carta intestata della società, è inviata al cliente direttamente dal revisore e da quest’ultimo ricevuta. Solitamente, è utilizzata una “forma in bianco”, ovvero una richiesta positiva nella quale quindi viene indicato l’importo del saldo da confermare risultante dalla contabilità e viene allegato l'estratto conto del cliente. In caso di mancata ricezione della risposta, il revisore provvede ad un primo sollecito.
La richiesta di conferma esterna dei crediti (circolarizzazione) 6/6 RICONCILIAZIONE: in caso di differenze tra saldo contabile e saldo confermato dal cliente, la Società, per ogni risposta non concordante, deve predisporre una riconciliazione dei saldi non concordanti e il revisore deve analizzarne le cause. Le possibili cause degli importi in riconciliazione del saldo clienti sono: Voci registrate dalla Società ma non dal cliente relative a: - merci e relative fatture inviate dalla società, ma non ancora pervenute al cliente (merce in transito); - note di credito emesse dalla società e non ancora ricevute dal cliente; - errori ed eventuali controversie con contestazione del debito da parte del cliente. Voci registrate dal cliente ma non dalla Società relative a: - pagamenti effettuati dal cliente, di cui non è ancora pervenuta notizia dell’accredito alla Società o l’accredito è pervenuto successivamente alla data di riferimento; - note debito emesse dal cliente, pervenute successivamente alla chiusura del periodo alla Società;
La verifica di cut-off 1/2 E’ una procedura che permette di verificare che tutti i ricavi iscritti in bilancio siano correttamente iscritti secondo tale principio; solitamente tale procedura viene applicata alle operazioni avvenute nel periodo immediatamente antecedente e successivo alla data di bilancio e consente di verificare che: - le vendite effettuate prima della data di chiusura di bilancio, e le correlate attività (crediti verso clienti), siano incluse nel bilancio; - le vendite effettuate dopo la data di chiusura del bilancio, e le correlate attività (crediti verso clienti), non siano incluse nel bilancio. In relazione al grado di rischio identificato in fase di interim audit ed alla tipologia di attività svolta dalla Società (tipi di spedizione utilizzati, clausole contrattuali di vendita, etc.), viene definito il periodo di tempo da esaminare per verificare la competenza delle vendite.
La verifica di cut-off 2/2a Una volta definito l’intervallo di tempo da esaminare è necessario ottenere dalla società i seguenti documenti: - condizioni contrattuali di vendita applicate (informazioni acquisite anche in fase di interim audit) al fine di capire quando viene trasferita al cliente la proprietà del bene ed i relativi rischi e benefici; - libro IVA vendite, necessario per selezionare le operazioni da esaminare nell’intervallo di tempo definito attraverso apposite tecniche di campionamento; - elenco delle fatture e delle bolle di uscita emesse successivamente alla data di riferimento del bilancio; - elenco delle note credito emesse nell’esercizio successivo per accertarsi se tale rettifica non dovesse essere contabilizzata nel periodo analizzato; analisi mensile dei resi su vendite. Selezionate le operazioni da analizzare, è necessario visionare le fatture di vendita ed i relativi documenti (documento di trasporto, contratto, etc.) necessari per verificare la competenza dei ricavi generati dalle stesse; i risultati dell’attività svolta devono essere riepilogati in apposita carta di lavoro.
La ricerca di eventuali note di credito da emettere non ancora registrate - Search note credito da emettere 1/2 Le note credito emesse dalla Società nel periodo successivo a quello di riferimento e relative a vendite effettuate nel periodo esaminato vanno contabilizzate dalla società nel bilancio dell’esercizio che si sta revisionando, mediante apposito stanziamento a note credito da emettere. L’emissione di una nota credito da parte della società può essere legata a: rettifiche prezzi applicati in fattura, rettifica quantità vendute, rettifiche per materiale non conforme all’ordine, rettifiche per premi contrattuali da riconoscere a clienti, rettifiche per resi merci, etc..
La ricerca di eventuali note di credito da emettere non ancora registrate - Search note credito da emettere 2/2 Al fine di verificare la completezza dell’accantonamento effettuato dalla società delle note credito da emettere alla fine del periodo di riferimento, e quindi l’esistenza e l’accuratezza del ricavo registrato nel periodo stesso, sarà necessario per il revisore effettuare le seguenti analisi: - ottenere il dettaglio delle note credito da emettere stanziato nel bilancio del periodo di riferimento; - ottenere tutte le note credito emesse successivamente al periodo di riferimento e verificare, qualora di competenza dello stesso, se le stesse sono comprese nel dettaglio delle note credito da emettere indicate al punto precedente; - ottenere la statistica mensile dei resi su vendite per natura ed accertarsi, in relazione alla conoscenza del business della società, se vi siano andamenti anomali durante l’anno. In caso di trend lineari o che comunque non presentino elementi di variabilità particolarmente elevati, la società dovrebbe riconoscere mediante apposito fondo rischi, l’importo da iscriversi in bilancio come resi su vendite dell’esercizio.
L’identificazione e l’analisi degli incassi successivi L’identificazione e l’analisi degli incassi successivi alla data di chiusura del bilancio offre buone evidenze dell’esistenza e dell’accuratezza dei crediti alla data di chiusura del bilancio.
La verifica della corretta valutazione dei crediti Art. 2426 c.c., c.1, n.8: i crediti devono essere iscritti secondo il valore presumibile di realizzazione. Il codice civile ed il principio contabile OIC n.15 prevedono che i crediti debbano essere iscritti al valore di presumibile realizzo; pertanto, è necessario considerare le eventuali perdite per inesigibilità di un credito, già manifestatesi alla data di chiusura dell’esercizio (svalutazione specifica), e quelle che, per esperienza, si prevede ragionevolmente che si manifestino in futuro (svalutazione generica) al fine di rettificare il loro valore nominale.
La verifica della corretta valutazione dei crediti Il valore nominale dei crediti deve essere rettificato per tener conto di tutti quegli accadimenti che possono generare variazioni del suo ammontare. Di conseguenza, il valore nominale dei crediti dovrà essere rettificato per tener conto di: perdite per inesigibilità dei crediti; resi e rettifiche di fatturazione; sconti e abbuoni; interessi non maturati altre cause di minor realizzo.
La verifica della corretta valutazione dei crediti a. Perdite per inesigibilità La contabilizzazione delle perdite su crediti deve distinguere i seguenti casi: perdite certe su crediti sorti nell’esercizio in chiusura (cioè nel presente) perdite probabili su crediti sorti nell’esercizio o in esercizi precedenti (perdite previste future) perdite certe inerenti crediti sorti in passati esercizi
a. Perdite per inesigibilità 1) Perdite su crediti sorti nell’esercizio Crediti verso clienti (SP) a Merci c/vendite (CE) Erario c/IVA (SP) 1.200 1.000 Perdite su crediti (CE) Crediti v/clienti (SP) ALLA VENDITA 200 AL MANCATO INCASSO 2) Perdite su crediti di probabile manifestazione futura Acc.to Fondo svalutazione crediti (CE) a Fondo svalutazione crediti (SP) 1.200 IN SEDE DI CHIUSURA 3) Perdite su crediti sorti in esercizi passati a 1.200 Perdite su crediti (CE) Crediti v/clienti (SP) AL MANCATO INCASSO Fondo svalutazione crediti (SP) IN SEDE DI CHIUSURA Utilizzo fondo svalutazione crediti (CE)
a. Perdite per inesigibilità Aspetto rilevante ai fini della valutazione dei crediti è la stima del rischio di perdite su crediti. Tale rischio va misurato avendo a riferimento: le perdite per situazioni di inesigibilità già manifestatesi; le perdite per altre inesigibilità non ancora manifestatesi, ma temute o latenti. Le soluzioni tecniche per stimare le perdite su crediti di futura manifestazione sono due: Valutazione analitica Valutazione sintetica
a. Perdite per inesigibilità: la valutazione analitica (fondo svalutazione specifico) Si tratta della valutazione delle posizioni “critiche” già note al momento della redazione del bilancio, quali: debitori falliti; debitori al legale; debitori presso società di recupero del credito; debitori irreperibili. a) Suddivisione dei crediti in tre categorie - crediti di recupero certo: non vanno svalutati crediti inesigibili crediti di dubbia esigibilità b) Analisi dei crediti inesigibili analisi di ogni situazione di inesigibilità già manifestatasi svalutazione totale o parziale in caso di recupero probabile c) Analisi crediti di dubbia esigibilità - considerazione degli indici di anzianità (crediti «incagliati» hanno minore probabilità di essere incassati); - considerazione delle condizioni economiche generali di settore o rischio-Paese (il contesto politico-economico può aumentare la probabilità di insolvenza); considerazione dell’efficienza degli strumenti a disposizione per il recupero dei crediti e dei tempi/costi richiesti (crediti di basso importo possono rendere non-conveniente svolgere azioni di recupero) stima delle perdite che si potranno conseguire (analisi di ogni singola posizione)
a. Perdite per inesigibilità: la valutazione sintetica (fondo svalutazione generico) La svalutazione generica, ovvero la svalutazione del rischio di inesigibilità non ancora manifestatosi, ma intrinseco nel monte crediti, è determinata in base ai seguenti elementi: - esperienza storica delle perdite su crediti; - indici di anzianità globale dei crediti; - condizioni economiche generali di settore e di rischio paese. La svalutazione generica è necessaria in ossequio al principio della prudenza in quanto le perdite su crediti non devono gravare sul conto economico degli esercizi in cui esse diverranno effettive (mancanza della correlazione fra costi e ricavi) essendo già ragionevolmente prevedibili.
a. Perdite per inesigibilità: la valutazione sintetica Si abbattono i crediti iscritti in bilancio di una % che tiene conto dell’esperienza pregressa. Occorre tenere conto degli accantonamenti precedentemente effettuati Nella valutazione delle perdite su crediti è frequente il rischio di “inquinamento fiscale”, cioè ispirare la loro valutazione a quanto previsto dal TUIR (articolo 106 e 101 TUIR) : • le svalutazioni sono deducibili per ciascun esercizio nel limite dello 0,5% del valore nominale o di acquisizione dei crediti stessi, fino a che l’ammontare complessivo delle svalutazioni non abbia raggiunto il 5% dei crediti
a. Perdite per inesigibilità: La verifica della congruità del fondo svalutazione crediti Al fine di valutare la congruità del fondo svalutazione crediti stanziato in bilancio, è necessario, oltre alla comprensione della procedura della società per il monitoraggio del credito (attività svolta durante l’interim audit), effettuare le seguenti verifiche: - richiedere informazioni ai legali (od altre organizzazioni) che seguono il recupero dei crediti in contenzioso e analizzare le risposte ricevute, verificando, sulla base delle informazioni ricevute, la ragionevolezza della valutazione eseguita dalla società in merito alla recuperabilità di tali crediti;
a. Perdite per inesigibilità: La verifica della congruità del fondo svalutazione crediti - ottenere l’ageing (scadenziario) dei crediti verso clienti alla data di riferimento del bilancio, verificandone la quadratura con la contabilità generale. Al fine di poter effettuare l’analisi dello stesso si dovrà procedere nel seguente modo: selezione ragionata degli importi da analizzare, basandosi non solo sulla fascia di scaduto o sull’importo, ma anche sulla conoscenza del cliente e del suo business, come può accadere ad esempio per un’azienda i cui clienti sono enti pubblici per i quali uno scaduto da diversi mesi spesso non costituisce un problema di non recuperabilità del credito; esaminare le posizioni selezionate, che possono anche non essere incluse nel fondo svalutazione crediti, con la società (di solito con il credit manager) ottenendo documenti/spiegazioni plausibili (es. incassi successivi, garanzie ricevute, etc.) che giustifichino la valutazione della società in merito alla loro recuperabilità. - discutere con il management le risultanze delle analisi svolte in merito alla congruità del fondo svalutazione crediti suddivisa tra svalutazione specifica (analisi puntuale di crediti in contenzioso e posizioni di scaduto identificate nell’ageing) e svalutazione generica o forfettaria (basata sul trend storico delle perdite su crediti).
b. Resi e rettifiche di fatturazione Può accadere che il cliente restituisca un determinato quantitativo di beni precedentemente venduti e fatturati (es. prodotti difettosi o avariati, con differenze di qualità o di quantità rispetto alle condizioni contrattuali pattuite), o che si debbano effettuare rettifiche di fatturazione collegate ad errori successivi alla data di bilancio. In sede di composizione del bilancio occorre verificare se il credito presente in bilancio possa essere totalmente realizzato o debba essere rettificato in previsione di rettifiche di fatturazione che avverranno l’esercizio successivo. La rettifica deve avvenire tramite stanziamento di un apposito fondo. Ad esempio in caso di previsione di resi (vendite “soddisfatti o rimborsati”) : LIBRO GIORNALE DARE + data AVERE - Acc.to F.do resi(CE) a F.do resi (SP) 1.000 1.000 a)
c. Sconti e abbuoni Acc.to F.do sconti e abbuoni (CE) Le imprese possono concedere sconti e abbuoni al cliente al momento dell’incasso (non al momento di emissione della fattura) Laddove la concessione di sconti e abbuoni al momento dell’incasso di crediti fosse una prassi rilevante, deve essere stimato l’importo di sconti e abbuoni che saranno concessi sui crediti in bilancio, effettuando un adeguato stanziamento. LIBRO GIORNALE DARE + data AVERE - Acc.to F.do sconti e abbuoni (CE) F.do sconti e abbuoni (SP) a 1.000 1.000 a)
d. Interessi non maturati La concessione di un credito a lungo termine comporta la necessità di dover riconoscere un interesse attivo (esplicito o implicito nel credito). Gli interessi non maturati vanno riscontati: La differenza tra credito e valore attualizzato dello stesso va imputata ai successivi esercizi; Ai fini della ripartizione, si deve ipotizzare che il tasso d’interesse sia costante per l’intera durata del credito In data 1/1/X si vendono merci con pagamento dilazionato a 24 mesi: 1) Pezzo di vendita: 12.100 (operazione Iva esente) 2) Interesse <<appropriato>>: 10% 3) Valore attuale del credito: 12.100 / (1+0,1) ² = 12.100 / 1,21 = 10.000 4) Totale interessi impliciti: 12.100 – 10.000 = 2.100 5) Interessi impliciti anno X: 10.000 x 10% = 1.000 6) Interessi impliciti anno x+1: 11.000 x 10% = 1.100
d. Interessi non maturati Crediti verso clienti a Merci c/vendite 12.100 COME E' Crediti verso clienti a Merci c/vendite 12.100 Risconti passivi 1.100 SECONDO I PRINCPI CONTABILI NAZIONALI
e. Crediti smobilizzati (factoring) Lo smobilizzo (cessione) dei crediti permette di rendere liquidi i crediti maturati, incassandone il controvalore da un terzo che si rivale sul debitore originario. L’operazione è quindi posta in essere per due motivi: farsi finanziare (il cessionario anticipa al cedente la liquidità) facilitare le operazioni di incasso (il cessionario cura la riscossione) Uno smobilizzo dei crediti pro soluto trasferisce ad un terzo (tipicamente, le società di factoring) i rischi di esigibilità. Uno smobilizzo dei crediti pro solvendo implica una cessione «provvisoria» del credito, nel senso che se il debitore alla scadenza non paga, l’importo anticipato dal cessionario viene riaddebitato al cedente, aumentato delle spese di incasso . E’ necessario rappresentare in bilancio tale rischio.
Verifica della corretta classificazione 1/4 Si classificano in base a: ORIGINE: commerciali di finanziamento altri DEBITORE: verso clienti verso consociate verso soci verso altri SCADENZA: a breve a medio - lungo termine
Verifica della corretta classificazione 2/4 Stato Patrimoniale (art. 2424 C.C.) ATTIVO A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata. B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria: ……… III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo: 2) crediti; a) verso imprese controllate. b) verso imprese collegate; c) verso controllanti; d) verso altri; C) Attivo circolante: II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo: 1) verso clienti; 2) verso imprese controllate; 3) verso imprese collegate; 4) verso controllanti 4-bis) crediti tributari; 4-ter) imposte anticipate; 5) verso altri;
Verifica della corretta classificazione 3/4 Secondo il Codice Civile e i principi contabili di riferimento ai fini della classificazione dei crediti rileva: “La natura dell’operazione sottostante: tutti i crediti di natura commerciale, ovvero derivanti dalla vendita di beni e servizi, trovano classificazione nella macroclasse C) Attivo circolante, nella voce II) CREDITI Natura del debitore: - crediti verso clienti - crediti verso imprese collegate, controllate e controllanti Scadenza: - entro l’esercizio successivo - oltre l’esercizio successivo Compensazione: - non sono ammesse compensazioni con voci passive Il revisore identificherà pertanto le categorie di crediti e verificherà la corretta classificazione in bilancio, preoccupandosi di accertare che, con riferimento alle posizioni in essere con entità appartenenti allo stesso gruppo, le transazioni sottostanti siano avvenute in base a normali condizioni di mercato.
Modalità di rappresentazione in bilancio (segue) Verifica della corretta classificazione 4/4 Modalità di rappresentazione in bilancio (segue) I crediti per acconti a fornitori, poiché rappresentano diritti alla cessione di beni, vanno esposti in una delle seguenti voci a seconda dell’oggetto della transazione: B.I.6. Immobilizzazioni immateriali. Immobilizzazioni in corso e acconti B.II.5. Immobilizzazioni materiali. Immobilizzazioni in corso e acconti C.I.5. Attivo circolante. Rimanenze. Acconti I crediti devono essere esposti al netto del (eventuale) relativo fondo svalutazione, il quale viene alimentato avendo in contropartita una svalutazione iscritta in C.E. alle voci: B.10.d Svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante D.19.b Svalutazione di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni Anche gli utilizzi del fondo e le perdite su crediti non coperte dal fondo vanno imputati a Conto Economico.
c.4. Procedure di validità: verifiche di dettaglio sull'informativa 1/3 Con riguardo al ciclo vendite, il Codice Civile (art. 2427) ed i principi contabili di riferimento (OIC 15) dispongono che nella Nota Integrativa, tra le altre, siano fornite le seguenti informazioni: - il principio di valutazione dei crediti e i criteri per la determinazione delle rettifiche di valore; - analisi delle variazioni dei crediti; - esplicito richiamo alle informazioni che secondo l’art. 2428 C.C. devono essere inserite in relazione sulla gestione relativamente ai rapporti, nonché i contenuti dei conti e delle operazioni con imprese controllate, collegate e altre consociate ed i rapporti intercorsi con chi esercita l’attività di direzione e coordinamento e con le altre società che vi sono soggette, nonché l’effetto che tale attività ha avuto sull’esercizio dell’impresa sociali e sui suoi risultati; - i crediti verso soci ed altre parte correlate all’impresa; - distintamente per ciascuna voce, l’ammontare dei crediti di durata residua superiore a cinque anni e la specifica ripartizione per area geografica;
c.4. Procedure di validità: verifiche di dettaglio sull'informativa 2/2 (continua) - se significativa, la ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi secondo categorie di attività e secondo aree geografiche. - per i crediti incassabili oltre l’anno, se di ammontare rilevante, il tasso di interesse e le scadenze; - per i crediti infruttiferi attualizzati, se di ammontare significativo, il tasso di attualizzazione e l’ammontare nominale del credito; - per i crediti con termini lunghi di incasso, se significativi e non attualizzati, i motivi della mancata attualizzazione e l’effetto sul conto economico e sullo stato patrimoniale per ogni esercizio successivo; - per i crediti per i quali permane un’obbligazione di regresso, l’importo dei crediti ceduti e non ancora incassati alla data di bilancio, se rilevante, anche se già indicato nei conti d’ordine; - i crediti di importo rilevante che soggiacciono a forme di vincolo; - la concentrazione dei crediti in uno o pochi clienti ed ogni altra posizione di rischio significativa;
c.4. Procedure di validità: verifiche di dettaglio sull'informativa 3/3 (continua) -i crediti per i quali sono state modificate le condizioni di pagamento e il relativo effetto sul conto economico, se significativo; - gli ammontari significativi di crediti in moneta estera; - l'evidenza dei valori lordi e dei valori al netto del fondo svalutazione crediti; - la movimentazione del fondo svalutazione crediti; - ogni altro fatto di rilievo la cui conoscenza sia necessaria per la corretta e completa interpretazione del valore dei crediti in bilancio.